Sotto la Saras

Traghettatore o non traghettatore, annunciando personalmente la fine della propria era Roberto Mancini è riuscito nella più facile delle sue imprese interiste: mettere a nudo la pochezza di una società e di un'ambiente che si erano illusi di avere fatto un salto di qualità. Con vari effetti collaterali. Primo: ha evitato di essere messo quotidianamente sulla graticola da Moratti nella quotidiana esternazione sotto gli uffici della Saras, come capitato a tutti, ma proprio tutti i suoi predecessori, da Ottavio Bianchi a Zaccheroni. Secondo: se Moratti non lo caccerà prima, come sta meditando di fare mentre stiamo scrivendo queste righe (si parla di un incontro questa sera), per far posto nella migliore delle ipotesi a Sinisa Mihajlovic, Mancini avrà ottenuto da quella parte di squadra che rema dalla sua parte una dedizione totale, decisiva per resistere al ritorno della Roma. E pazienza per il dirigente in pectore Figo, che per amore della maglia ha rinunciato agli Emirati Arabi, per il declinante Materazzi, il nervosetto Toldo o il presuntuoso Vieira: sei, anzi sette visti gli scontri diretti punti, su una squadra che penserà anche alla Champions League li si potranno mantenere anche con Pelé e Balotelli. Terzo: ha permesso a giornali e tivù di rimpiere spazi con le reazioni livorose dei suoi antipatizzanti, i tromboni del 'Mancini non ha fatto la gavetta'. Da quella brava persona di Moggi, che aveva capito tutto da tempo (è pronto per Berlusconi, basta che gli tolgano qualche anno di squalifica) in su, tutti a parlare di gesto inopportuno ed a prendere le parti di Moratti dimenticando chi metteva in campo squadre orrende pur potendo contare sul miglior Ronaldo o sul miglior Vieri.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Caspita, ti ritrovo qui in versione manciniana! Confesso che a me Mancini non è mai stato molto simpatico neanche quando giocava, però devo ammettere che con lui molti si divertono a fare il tiro al piccione. Se parla perché parla, se sta zitto perché sta zitto ecc. Mentre sono molto meno severi con Moratti, del quale sento ancora decantare il famoso stile... ma qui forse viene fuori il mio vecchio cuore rossonero.

Kubinski

Stefano Olivari ha detto...

Sono convinto che senza Mancini, che non è un genio della tattica ma ha comunque personalità da vendere, l'Inter da quella società grottesca che è tornerebbe a non vincere niente per altri vent'anni. I giornalisti pensano che i Moratti rimangano ed i Mancini partano, per questo sono zerbini con il primo e leoni con il secondo...

Felix ha detto...

Ciao Stefano

Come sempre condivido appieno la tua osservazione. Lungi dal professare un antimorattismo di militanza (sono Felix quello che ti invio' dopo il primo derby di Champions la lunga lettera sulle "perlate del presidente")anche questa volta mi trovo d'accordo sulla tua analisi.
Inoltre volevo illustrare il parallelo di due situazioni comuni gestite in maniera diametralmente opposta. Società Milan alla vigilia di un ritorno di Champions con molti rischi di eliminazione la gestione dell'eventuale crisi è stata pianificata e messa in conto (ma si anche grazie ai media di prorpietà è giusto ammettere)le reazioni del giorno dopo e a caldo almeno di facciata sono stete seppur "bulgare" e granitiche comunque tendenti a trasmettere calma e un certo mantenimento di rotta . Il giorno dopo eventuali scazzi e malumori sono rimasti ben sigillati. Società Inter: alla vigilia di un ritorno con alta probabilità di eliminazione la gestione della eventuiale crisi è stata fatta durante i pacchiani festeggiamenti cantando e ballando con Celentano&Dario Fo e programmando la prossima campagna adv con Toscani.

Ma poi si come dici tu tutti gli alenatori interisti servono a far da paravento all'eterno bambino capriccioso.

Felix

Stefano Olivari ha detto...

Ciao Felix, bentornato! Ci trovamo a ripetere le stesse cose, ma con l'età non migliora nessuno. Tantomeno Moratti...Quanto al centenario, Meazza e Facchetti non si sarebbero offesi se fosse stato celebrato a fine stagione. Gli interventi video proiettati allo stadio, poi (quelli dei presunti vip), sono stati di una comicità involontaria pazzesca...

Felix ha detto...

Concordo, non ho visto i festeggiamenti ma posso immaginare.
Purtroppo queste considerazioni sulla coduzione della società rimangono sempre a livello della blogsfera o limitati in pochi ambiti. Sui media tradizionali nessuno osa criticare apertamente l'operato di Moratti anche perchè come si dice in gergo è "embedded" nel sistema ci è dentro fino al collo e ci sguazza. Mi limito solo a dire che di questo passo riuscirà anche a forgiare una nuova razza di tifoso interista a sua immagine e somiglianza.
Per il resto che dire, per il centenario quando ho visto su Sky gente come Mattahus Brehme Spillo Beppe Baresi Carletto Muraro (a proposito bello il racconto che ha fatto lo Zio Bergomi su di lui) financo Nazzareno Canuti...bè mi sono commosso, ma tantè non sono evidentemente abbstanza tifoso come gli arcinoti e da anni frequentatori di San Siro del calibro di Oliviero Toscani&Co

Stefano Olivari ha detto...

Nel video celebrativo Dario Fo diceva di non andare allo stadio dai tempi dell'infanzia...bel tifoso...

Felix ha detto...

Oliviero Toscani invece lui si che si ricorda alla perfezione l'11 campione d'Italia del 79-80.
Oltre che ai disastri dirigenziali quello che mi fa rabbia è il taglio il "milieu" l'ambito di riferimento a cui Moratti fa tendere la società...senza dover per forza toccare argomenti politici (Bertinotti comunque bene o male è milanista) mi domando il perchè oramai certi personaggi sono accostati all'Inter e se ne fanno portabandiera.
Quanto ci manca l'Avvicato Prisco

Anonimo ha detto...

Olivari: il solito saltatore di carri... ridicolo.

Anonimo ha detto...

Ciao Stefano, cosa ci guadagna Mancini nel restare ancora all Inter? Anch'io non provo una partcolare simpatia per il Mancio, semplicemente perche la penso troppo come Ziliani nei suoi riguardi, pero di sicuro lo considero il migliore di un ambiente schizofrenico che non lo merita assolutamente. Francamente il voltafaccia di due giorni fa e indifendibile e ha dato ragione ai suoi detratori. Quando ti trattano come Mancini e stato tratato dal Inter li mandi al diavolo e li lasci a marcire nel loro letame. Sopratutto quendo non hai una famiglia da portare a fine mese...

Anonimo ha detto...

Mi scuso, non ho firmato. Sono Tani.