Vedi Napoli e poi perdi

Più o meno un anno fa scrivevamo cosi: “Qualcuno dice che Potito Starace abbia perso subito a Miami per poter correre a Napoli, dove lo aspettava un challenger sulla terra rossa, un cospicuo ingaggio e un tabellone che lo ha portato a vincere in finale contro El-Ayanoui (al momento della premiazione, per l'entusiasmo è crollata una tribunetta)”. Ecco, forse quest’anno non cadrà una tribunetta, ma la presenza di Starace nel torneo di casa è stata assicurata dalla repentina sconfitta a Miami per opera del numero 152 del mondo Warburg e col punteggio di 7-6, 6-2. Se sommiamo al tutto i modestissimi risultati di Potito nei tornei americani (una vittoria e tre sconfitte) ed agli altrettanti pessimi riscontri di Filippo Volandri, ecco che ci si spiega come sia l’uno che l’altro anelino alla wild card messa a disposizione dagli organizzatori di Napoli per tornare sull’amatissima terra rossa contro avversari non proprio di pirmo piano. Vinceremo il torneo di Napoli? Probabile, e così potremo sventolare il bandierone facendo credere che tutto vada bene, anzi benissimo, e che i nostro giocatori siano dei fenomeni. In realtà, Seppi e Bolelli hanno preso seriamente la serie Usa e si sono dannati l’anima per fare risultato, mentre l’impressione è che – frenati da insicurezze o da poca passione – Volandri e Starace non abbiamo fatto lo stesso. Risultato: questa è la squadra che Corrado Barazzutti dovrebbe presentare venerdì 11 a Dubrovnik in Davis contro la Croazia, cioè sul veloce, cioè contro gente come Ancic e Karlovic. E se Seppi e Bolelli sono già in allenamento, ecco che Starace e Volandri sicuramente prepareranno al meglio la sfida sulla terra di casa. Al massimo, se dovesse andare male, si potranno giocare una pizza...

Marco Lombardo
marcopietro.lombardo@ilgiornale.it

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