Premio Peter Fleming
Rino Tommasi sostiene con ragione che la migliore qualità per un doppista sia quella di scegliersi un compagno forte. Rapportando tutto al calcio, uno dei più famosi candidati al premio Peter Fleming è senz'altro Giovanni Trapattoni. Che però ogni tanto sbaglia i calcoli, come fu con il Cagliari, o riesce a far giocare male anche il McEnroe della situazione, diciamo l'Italia 2002 e 2004. Chissà se ha sopravvalutato anche l'Irlanda, anche se per sua fortuna insieme a Tardelli (letta una sua lunga intervista, fatta dal Corsport, sul futuro della squadra, nella quale riesce nell'impresa di non citare nemmeno un giocatore: forse li deve ancora visionare...) nello staff ha anche Liam Brady, ma solo il tempo e la Bulgaria diranno se ha avuto ragione. I margini per fare bene ci sono, considerando i punti fermi della squadra: Given in porta, Dunne, Kilbane e O'Shea in difesa, Carsley ed Andy Reid a centrocampo, Robbie Keane (a proposito di giocatori che Tardelli dovrebbe conoscere) in attacco, oltre al talento parzialmente inespresso di Damien Duff. Considerando la nota propensione del Trap a lanciare giovani, in prospettiva non stupirebbe un rientro in nazionale dei vari Finnan, Harte e Carr...Rimanendo nel presente, bisogna dire che per i media non solo italiani Trapattoni è condannato ad essere la macchietta di se stesso, fra storpiature in ogni lingua e detti popolari liberamente interpretati, con gaffe studiate a tavolino quasi alla Mike Bongiorno. La settimana scorsa la sua presentazione si è trasformata nel solito show in stile Strunz, ma di indicazioni sul futuro della squadra se ne sono avute poche se non che le prossime due amichevoli (contro la Serbia a Croke Park e contro la Colombia al Craven Cottage di Londra, lo stadio del Fulham) gli serviranno per vedere all'opera più giocatori possibile, in modo da arrivare ad una rosa di 28, non chiedeteci perché non 27 o 29, elementi per iniziare con le idee più chiare le qualificazioni mondiali. Rosa allungata, quindi, anche per quanto riguarda uno staff dove viene un tuffo al cuore nel ritrovare come scout Frank Stapleton (che per i quarantenni ex 'intraveditori' di calcio britannico significa Arsenal e Man U, sorvolando sui mille altri posti dove ha giocato) e come allenatore dei portieri Alan Kelly, l'Alessandrelli prima di Bonner e poi di Given.
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9 commenti:
Mi scusi direttore, forse ricordo male, ma quando Tardelli prese in mano l'Inter, Keane non era già stato rispedito oltremanica?
In compenso rifiutò Romario, che per anni ha continuato a segnare perché lui, con Sukur, si sentiva più che a posto.
No, per qualche settimana si incrociarono. Poi Tardelli diede il nulla osta per la sua cessione ed arrivò all'Inter Ferrante...
Ferrante... un gol in Inter-Udinese 2-1 oltre il 90° con tutta San Siro contro i neroazzurri. Forse li salvò dal linciaggio :D
Caro Stefano...all'indomani di Inter-Siena mi ricordo ancora della profezia che feci ai miei amici all'indomani della prima finale Uefa vinta dall'Inter del Trap contro la Roma..."non crtitichiamolo perchè uno come lui non lo ritroviamo piu' e ci aspettano tempi bui". Al di la dei quasi 20 anni passati e dall'involuzione del Trap da allenatore serio a macchietta mediatica schiava dei suoi clichè mi sembra di poter affermare che purtroppo quella profezia si avvera di anno in anno. Nell' Inter di oggi manca un punto fermo (dal presidente minimo moratti ad una dirigenza imbelle ad un mancini isterico ad un capitano perdente e senzapalle. Una società tutta che dovrebbe prendere il signor Materazzi e metterlo fuori squadra) che possa in questa settimana decisiva rinsaldare le fila....non potrei tollerare un'altro 5 maggio. Per favore no.
Saluti
CHINASKY: forse qualche interologo potrebbe citare a memoria meglio di me, ma credo che sia stato l'unico suo gol nell'Inter...FELIX: in momenti come questi la differenza la deve fare Mancini, capace come quasi (hai giustamente citato il Trap) nessuno di fare le veci di una dirigenza ridicola ed incapace di fare un salto di qualità culturale.
Ciao CHINASKY
Purtroppo hai ragione pur con tutti i limiti da quando moratti inizio' le sue sciagure con l'esonero di gigi simoni io sto dalla parte dei tecnici (a parte lippi)percio' anche io sto con il mancio che è l'unico che ci puo' salvare. Un quindicennio di morattismo ha cambiato radicalmente anche il dna della tifoseria oramai isterica e "feminea" come la sua dirigenza.
Vogliamo solo sottolineare il particolare immortalato dalle telecamere di Sky dell'entorurage di moratti che in tribuna festeggiava per le pappe che il milan stava prendendo a napoli. Questo è lo specchio della società.Nonostante tutto prvale la fede...forza vecchio cuoree neroazzurro
Susa ho sbagliato l'indirizzo. Ovviamente volevo rispondere al direttore
Caro direttore ha ragione, non servono interologhi (o interologi, chissà) quello di Ferrante fu proprio l'unico gol, ecco perché qualcuno se lo ricorda.
Quanto a Mancini... mi permetto di dire che, per quanto isterico, sia stato negli ultimi anni la fortuna dell'Inter. Moratti vuole però tornare a fare di testa propria, perché questo allenatore gli ha fatto andare via pure Recoba e per lui deve essere insopportabile.
Via Mancini quindi, e si torna nel vuoto assoluto. Gli auguro almeno di vincere questo scudetto, così quando lo rimpiangerà ci sarà un trofeo in più a farlo piangere.
Tra le altre cose oltre a Mancini dobbiamo aggrapparci a cruz e Balotelli...cioè ad un minorenne che pero' quando è in campo da la sensazione di essere uno dei pochissimi ad avere mentalità vincente e a trasmetterla a tutti gli altri...questa è la situazione. Che dire non ci resta che sperare e che questa settimana passi in fretta perchè la tensione mi toglie anche la concentrazione sul lavoro.
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