Il confronto con la Borsa
A proposito, indecente il clima mediatico che si è creato intorno al c.t. più solo da Edmondo Fabbri ai giorni nostri: anche più del Bearzot pre-Spagna, che almeno aveva qualche adoratore fra i giornalisti che contavano. Tutto quello che i quotidiani e le tivù non possono dire di quei quattro club che li fanno campare lo riversano sulla Nazionale, più squadra di nessuno che squadra di tutti, con toni offensivi che non si riservano agli scarsi di nessun'altra professione, dal medico al giornalista. Tuttosport di ieri titolava 'Ridateci Lippi', ma se su un ipotetico 'Donadoni Daily' il c.t. avesse titolato 'Ridateci Giancarlo Padovan' come avrebbe regito l'attuale direttore della Marrone? Per il Corsport l'esclusione del centrocampo della Roma sarebbe stata da lavare con il sangue anche se Van der Sar avesse dovuto raccogliere in fondo alla porta cinque palloni invece di zero, mentre la Gazzetta di oggi punta su chi dovrebbe secondo i suoi giornalisti entrare (Chiellini, Del Piero, Grosso) senza titolare su chi dovrebbe uscire, anche perchè scontenterebbe il suo bacino d'utenza intermilanista: l'impresentabile, a questi livelli, Materazzi, unico nerazzurro dei ventitre, ed il declinante Zambrotta, ennesimo affarone spagnolo della coppia Galliani-Bronzetti (a proposito: Flamini, che guadagnerà quasi il triplo di Paolo Maldini, e sicuramente molto più di Pirlo, nella Francia nemmeno fa panchina per scelta tecnica). Anche Dostoevsky scriveva per i lettori, va bene, ma i linciaggi geogiornalistici no. Ad unire le varie provincie della terra dei cachi solo Del Piero, uno che dal 1996 ad oggi mai è stato decisivo nei grandi tornei ma che grazie all'educazione (vera rarità, non solo nel calcio) gode del lusso di non essere odiato fuori dalle mura.
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