Trent'anni di Anna Oxa, da un secondo posto da adolescente a Sanremo fino alla recente svolta etnica. Passando per un numero enorme di successi ignorati da chi pensa di fare opinione...
Per noi adolescenti di allora la giovane italo-albanese rappresentava una bellezza molto misteriosa, provocante negli atteggiamenti e affascinante nelle movenze e uso della voce, capace di toni bassi così come acutissimi. Erano gli anni delle grandi rivalità con Rettore, Loredana Bertè e Marcella Bella, per una delle interpreti più sottovalutate d'Italia nonostante un repertorio pop di primo piano. Senza a dire il vero essere mai particolarmente aiutata dalla critica, sempre avara nei confronti dei nostri talenti ma prontissima ad applaudire i cosiddetti fenomeni d'oltreconfine.
Se guardiamo ai suoi inizi era già evidente che il personaggio Oxa c'era e bucava il video. Brani come la già citata Un'emozione da poco (autore Ivano Fossati), Toledo, Fatelo con me, Pagliaccio Azzurro, erano solo il primo assaggio di una carriera appena sbocciata ma già con una certa visibilità sui media ingolositi dal poter proporre una ragazzina così provocatoria e talentuosa. Nel 1982 Anna spiazzò però tutti, diventando bionda e presentando a Sanremo un brano del miglior Mario Lavezzi, quella Io no che nei nostri pomeriggi delle medie ci faceva compagnia grazie un video dove dominavano viso e bocca che prometteva: "e potrai scaldarti pure tu". Dello stesso anno una delle nostre preferite, Fammi ridere un po' che diede il là ha una cavalcata di canzoni come Non scendo, Eclissi totale, Parlami, Senza di me, A lei, E' tutto un attimo, Quando nasce un amore fino al trionfo di Sanremo 1989 con Ti lascerò.
Tutte canzoni impreziosite da una vocalità limpida e potente ma anche dalle diverse trasformazioni che Anna portò sul palco negli anni '80 chiusi con quello che è stato probabilmente il suo album di maggior successo, Tutti i brividi del mondo, frutto della collaborazione con i New Trolls. Da ricordare, in tema di look, il clamore destato in tal senso dalla famigerata tuta aderente del 1985 ma anche dalla 'mutanda' che Senza pietà nel 1999 sbucava dai pantaloni mentre veniva introdotta sul palco dall'astronauta Edwin Aldrin, apparentemente frastornato dall'aspetto della Oxa.
Del resto fin dagli esordi la sua è sempre stata una presenza scenica notevole che le ha anche consentito qualche fortunata incursione nel varietà televisivo (su tutti il Fantastico 1988 con Montesano dove interpretò anche alcune divertenti gag). Su di lei si potrebbero aggiungere ancora molte cose, parlare maggiormente degli anni '90 e 2000 (al di là di Senza Pietà) caratterizzati ancora da dischi importanti (comprese un paio di raccolte dedicate ai cantautori quando le cover non erano ancora la regola), incursioni sui mercati latini e ulteriori trasformazioni precedenti la svolta etnica e più ricercata degli ultimi anni. Ma andremmo troppo per le lunghe. Prima di chiudere concedeteci però un video di culto, lo storico spot per un noto produttore di calze... allora quel primo piano finale ci aveva letteralmente stregati!
Alvaro Delmo
(in esclusiva per Indiscreto)
4 commenti:
La sottovalutazione di Anna Oxa da parte di una fetta di critica (non tutta) secondo me è in parte attribuibile a lei stessa, che pur possedendo personalità da animale da palcoscenico e indubbie doti interpretative, ha sempre sviato l'attenzione dalle sue canzoni con trovate lookistiche non sempre di buon gusto: dalla valigetta '78 ai sosia mutanti '84, dalla tutina stra-aderente '85 all'ombe-look '86, fino al tanga '99, alla nuova dentatura '03 e all'incomprensibile apparizione '06, quando si negò alla stampa, non fece pubblicare il testo della sua canzone e tenne un atteggiamento che riprendeva gli aspetti peggiori del sentirsi diva.
Sotto questo velo spesso insopportabile, c'erano una grande voce e, fra alti e bassi, belle canzoni. In testa, fra quelle sanremesi, metto la prima, poi "Io no" e "A lei". Penso che, in definitiva, un po' più di sobrietà, lungi dallo sminuirne il fascino, ne avrebbe fatto una grandissima della canzone italiana. Poi un giorno dovrà spiegarci il suo irrigidimento recente nei confronti del pubblico, che l'ha resa invisa a molti. Riguardo alle rivalità anni Ottanta, mi pare di ricordare che a tenere banco con la loro caciara fossero soprattutto Rettore, Marcella e Bertè, mentre la Oxa era un po' più distaccata.
@charlie: sulle sue diverse trasformazioni (la prima del 1978 ideata da Ivan Cattaneo) forse a volte si esagera nel giudizio non tenendo conto che si trattava di apparizioni limitate a pochi giorni e comunque studiate per un contesto televisivo. Poi le canzoni seguivano il loro corso alla radio e sui dischi. In ogni caso le tute aderenti per me erano ottime così come l'ombe-look... ;-)
Sull'apparizione del 2006 ho sempre trovato Processo a me stessa (testo di Panella) una grande canzone, ovviamente lontanissima da quel pop che aveva caratterizzato spesso la sua carriera. Purtroppo troppa attenzione fu data anche in questo caso dai media al suo look e pochissimo al valore del brano presentato. Diciamo che se l'avesse portata una Antonella Ruggiero (per fare un nome a caso) l'atteggiamento sarebbe stato diverso...
Forse charlie ha ragione. Mi sono sempre domandato come mai la Oxa non è stata considerata per quello che valeva come artista. Con quella voce, quel corpo e quel viso...
L'interpretazione di "Bocca di rosa" è fantastica.
Concordo pienamente con quanto scritto, tranne una piccola cosa: Anna Oxa e Loredana Bertè non sono mai state rivali, nemmeno con Marcella bella, erano anzi molto amiche e dimostrarono una certa coesione ad esempio al festiva di Sanremo del 1986, come dimostra una copertina di Tv Sorrisi e Canzoni. L'unica leggermente accanita non solo con la Oxa, ma con questo trio appena citato è appunto Rettore, che accusava Anna di aver voluto copiare il suo look :)
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