di Alvaro Delmo
"Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore... un giocatore, lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia". Correva il 1980 quando Francesco De Gregori regalò all'Italia questa piccola perla di saggezza calcistica e di vita. Di calci di rigore in questo sciagurato, per i colori italiani, Mondiale di calcio (specifichiamo calcio perché sì, esistono anche altri sport) ce n'è stato uno solo ma averlo segnato senza paura ha confermato che il giudizio di un giocatore deve andare ben oltre il tiro dal dischetto. Intendiamoci: non siamo qui per criticare un singolo giocatore ma tutto l'insieme di una squadra a nostro giudizio nata sbagliata, costruita con i presupposti sbagliati e alla quale mancava semplicemente e soprattutto quell'elemento che, insieme alla dea bendata, ti può far vincere la partita che avresti perso: la fantasia e il coraggio di rischiare.
Se c'è un grosso torto di Marcello Lippi è stato quello di non puntare, come la maggior parte delle compagini che stiamo vedendo al Mondiale hanno invece fatto, sulla imprevedibilità che distingue un giocatore "di categoria" dal giocatore "di livello", anche a costo di sbagliare la giocata. A cominciare dalle convocazioni (anche noi siamo tra quelli che evocavano già qualche mese fa gli ormai ipercitati Balotelli e Cassano) fino alla scelta inspiegabile di lasciare fuori Quagliarella nelle prime due gare e mezzo per poi buttarlo nella mischia per pura disperazione di masiniana memoria di chi decide ma anche di chi guarda se il calcio può essere paragonato a un grande amore. Al di là dell'imprevedibile infortunio di Pirlo, che a mezzo servizio contro la Slovacchia ha dimostrato come il giocatore al 50% che sa giocare sia sempre meglio di quello al 100% che semplicemente gioca.
Enrico Ruggeri nel 1997 descriveva così il prototipo dell'uomo che è mancato a questa nazionale : "Io sono quello da guardare quando ha voglia di giocare sono schiavo dell'artista che c'è in me... faccio quello che vorreste fare voi... datemi quest'ora di attenzione poi correte a festeggiarmi". Ecco, nessuno ci toglierà mai dalla mente che chi è rimasto a casa (o per troppo tempo in panchina) non sarà stato un fenomeno ma avrebbe fatto festeggiare un po' di più gli italiani. Perlomeno per qualche giorno. Insomma, come cantava Renato Zero nel 1980 , "Fortuna, è ridere ancora, mentre tu, te ne vai...". Ma se non la si aiuta nemmeno è proprio dura vincere. Non c'è mica sempre un Materazzi riserva designata che ti rimette inaspettatamente in piedi le partite.
Alvaro Delmo
(in esclusiva per Indiscreto)

3 commenti:
Eh si caro Delmo ora lo possiamo gridare ai 4 venti..
durante il mondiale provavamo a ricordarlo ma venivamo indicati come Anti-Nazionale e ci veniva detto a chiare parole che di fenomeni a casa non ce n'erano..
Una disperazione impotente la nostra mentre Vedevamo spegnersi i 270 minuti di Iaquinta che non ce la faceva a scattare e liberarsi al tiro neanche con questi difensori sconosciuti.. ma se uno ha fatto 10 partite in campionato e neanche troppo bene perchè costruirci intorno un attacco nella manifestazione più importante del pianeta?
perchè vediamo le altre nazionali fare posto ai vari Pedro Busquets ed Elia e noi lasciare l'unico 19enne (rompicoglioni ok ma due sberle da Gattuso e si calmava pure lui..) che poteva inventarsi un dribbling ma che dico una punizione ma che dico un assist per quel poveraccio del Gila bocciato perchè non ha fatto ciò che non gli è mai riuscito cioè dribblarsi due uomini e metterla all'incrocio? Nel discorso Marchisio non entriamo che è meglio..
Lo possiamo gridare.. e dovrebbero gridarlo pure i giornalisti che erano in sala stampa ieri sera a cui Lippi non rispondeva a 2 quesiti tecnico tattici.. ok tu sei il C.T. ma ora spiegaci perchè questo e non quello visto che gli allenamenti li fai a porte chiuse e se Quagliarella ha dato tanto e Gila-Iauinta poco noi non potevamo accorgercene e tu ci dicevi di fidarci..
Forza Prandelli gli uomini ci sono non saranno fuoriclasse ma se ti porti i MIGLIORI al MOMENTO delle partite e li metti al loro posto forse qualche soddisfazione ce la si può togliere..
correva l'anno 1982, non 1980.
@ alboretoisnothing: sì la canzone è stata pubblicata in Titanic del 1982 ma in realtà fu composta nel 1980... sono rimasto indeciso fino all'ultimo su quale anno mettere :-)
@otero82: ancora poco e di questo Mondiale non si parlerà più e nemmeno delle scelte di Lippi... vai con il calciomercato, il calcio estivo, il campionato più bello del mondo e la nuova Nazionale, che ha anche un girone tosto di qualificazione agli Europei...
Posta un commento