Cucina trascendentale

di Simone Basso
La Vuelta stramba, Rodman per l'eternità, la profezia su Sabonis, la religione lituana, la gara dell'anno, il valore di Serena Williams e la passione di Ullrich.


 1. Tempo di Vuelta, non ricicliamo vecchi spunti perchè sui quotidiani c'è già chi lo fa per noi. Caccia a una maglia rossa più stramba del solito: il Giro di Spagna estivo ha sempre vissuto di una bipolarità acclarata, da una parte la classifica generale, dall'altra il pensiero ai Mondiali settembrini. Quest'anno le condizioni del tracciato, tappe corte, molte salite "cattive", il meteo da spiaggia mediterranea, cozzano contro le esigenze del percorso iridato di Copenaghen: infinito (266 chilometri), scorrevole e con l'incognita della pioggia e del vento. Il lotto dei favoriti per la corrida iberica è bello nutrito: lo Squalo Nibali, alla ricerca di un bis storico, Menchov, Purito Rodriguez (la nostra fiche), Scarponi, Anton (vedremo se ripeterà i Vam dell'anno scorso...) e, perchè no, il trio di fratturati della Grande Boucle, Wiggins, Brajkovic e Van den Broeck. Martedì, sulla Sierra Nevada che trent'anni fa consegnò l'amarillo definitivo a Giovanni Battaglin, la prima verifica delle loro ambizioni.
2. La noia sartriana della pallacanestro estiva, tutta chiacchere e distintivo, si è eclissata nel dì della festa per la classe 2011 nella Hall of Fame. Finalmente premiato, per lo scorno di molti, il Bad News Barnes della generazione X, ovvero Dennis Rodman. Introdotto da Phil Jackson, ha pianto per metà del tempo del suo discorso; il Verme, piaccia o meno, rimane uno dei pochi personaggi veri espressi da quel circo. Autentico, tamarro, delinquenziale, divertente. Ha detto, tra un singhiozzo e l'altro, che non ha mai giocato per i soldi: noi lo abbiamo amato, malgrado le paccottaglie da Barnum, proprio perchè sul parquet ha sempre espresso la sua purezza contraddittoria. Anche sul palco di quella cerimonia si è denudato, come faceva ai tempi gloriosi dei Bad Boys e degli UnbeataBulls: un fuoriclasse specialista dei rimbalzi e degli intangibles; sottovalutato da troppi nell'arte della lettura del gioco, inenarrabile come stopper su qualsiasi tipo di lungo. Per referenze chiedete a Karl Malone, l'ultimo quarto della celeberrima gara6 delle Finals 1998 fu roba da clinic, e Shaquille O'Neal; quest'ultimo, proprio durante uno statement game nella stessa stagione, fu tenuto dal Verme a zero punti nell'ultimo periodo e nel supplementare. Qualche anno prima, era il 1996, gli chiesero in che maniera riuscisse a cancellare, fisicamente e tecnicamente, un giocatore con quel tonnellaggio extra. Nella risposta c'è tutto Rodman: "I'm from Oklahoma. I used to pick up cows that weighted 450 pounds and carry them on my back. Shaquille O'Neal is no load.".
3. Ennesima grande annata in quel di Springfield, la celebrazione della Chicago dinastica si completa con l'introduzione nell'Arca del Maestro Venerabile Tex Winter, l'uomo che ha creato e sviluppato i concetti tattici della Triangle Post Offense. Altro festeggiato di lusso è stato Chris Mullin, da New York con furore, la mano sinistra che nel basket si è più avvicinata alla carezza soave di John McEnroe. Infine, last but not least, Arvidas Sabonis: il più grande giocatore europeo di sempre. Ci ha sorpreso e confortato, in un filmato d'epoca, la profezia del Grande Vecchio, Mister Celtics Red Auerbach; uno che il giochino l'ha sempre visto con qualche minuto di anticipo rispetto ai comuni mortali. Sabas, un mostro, è perfetto per agganciarci ai prossimi europei in terra di Lituania.
4. Una nazione che non avrà bisogno del marketing pubblicitario per amare l'avvenimento: tre milioni di lituani venerano la pallacanestro come una divinità, riverberando lo stesso rapporto carnale, intenso, che altri popoli hanno con lo sport. A livello dei belgi con il ciclismo e dei canadesi con l'hockey su ghiaccio. Non è casuale che esprimano l'ultima (unica?) scuola tecnica europea: l'ideale di una disciplina che parte dall'arsenale individuale, i fondamentali, ma sempre inserito in un contesto collettivo. Le spaziature, gli angoli di passaggio, il post, i tagli: a livello giovanile la maturità dei "bambini" lituani, al di là dei risultati, è evidente. E' il segno tangibile di una cultura specifica che si costruisce con la passione e il lavoro.
Un'organizzazione che permette, nella sola Kaunas, di avviare millecinquecento ragazzi nelle sei (!) accademie di quella città; la stessa che, di riflesso, vende cinquantamila biglietti dei Fiba EuroBasket 2011 in appena due ore...
5. A una settimana dall'avvenimento clou dell'atletica, i Mondiali, una breve introduzione al duello dei campionati. Infatti, dopo l'infortunio che ha privato i 100 metri di Tyson Gay, l'antiBolt, la gara delle gare a Daegu saranno gli Ottocento. Che vivranno sulla sfida tra il Principe della specialità, il favoloso David Rudisha, e l'emergente, il talentuoso Abubaker Kaki. Non siamo a Coe-Ovett ma poco ci manca: il keniota è l'evoluzione estrema del doppio giro; arriva dai 400 e del giro della morte ha la falcata strepitosa, in un esercizio che pare forzare i limiti fisiologici conosciuti. Il sudanese, con lo chassis più da mezzofondista classico, sembra l'unico con il potenziale e la cilindrata giusti per infastidirlo. L'appuntamento è in Corea del Sud, il 30 Agosto, alle due del pomeriggio in Italia.
6. Il cemento americano che scotta, quello più veloce, difficilmente racconta bugie. E' diventato, nell'era dell'omologazione delle superfici, la cartina tornasole di un tennis sempre più esasperato. Qualche parola, dopo le esibizioni vincenti di Stanford e Toronto, dovrebbe essere scritta su Serena Williams. Il pressapochismo ha coniato lo slogan facile che accomuna le due sorelline; in verità Venus, comunque una campionessa, non è mai stata nella stessa categoria di Serenona. Che in una Wta in piena crisi ricorda a tutti, quando ne ha voglia ed è sana fisicamente (you know what I mean...), la distanza siderale che la separa dal resto del mondo. Non è solamente una questione di potenza fisica ma di classe: è una hors catègorie anche e soprattutto nell'interpretazione delle partite. La sua palla, nei momenti che contano, è pesantissima perchè lascia andare il braccio; in quei frangenti mostra la personalità che la concorrenza, ahiloro, non possiede. In Canada, nel clutch della finale con la Stosur, ha segnato il territorio con un rovescio lungolinea cyberpunk, quasi impossibile: è il marchio dei Grandissimi e, quando in futuro racconteremo delle massime espressioni del tennis rosa, ci si dovrà ricordare di lei...
7. Alla faccia dei poveretti che commentano da lontano, grande successo di partecipazione al recente Giro delle Dolomiti amatori. Nello scenario meraviglioso dei Monti Pallidi, in mezzo al serpentone di bufali, i più attenti hanno notato la sagoma curiosa di un cicloturista teutonico. Sovrappeso ma non troppo, esibiva la pedalata di uno con le stimmate da professionista: tale Max Kraft (che in tedesco suona "Massima Potenza"), numero 500 di dorsale. Avvicinato in albergo, malgrado il tentativo di rimanere in incognito, lo sfregaselle si è rivelato Jan Ullrich. Contento di pedalare non per denaro ma per il semplice piacere di farlo. Prosit, Ulle.

"Il fratello di Robert, Paul, emerge da un manicomio in cui era ricoverato e rileva il ristorante per dispensare ciò che egli chiama la "Cucina Trascendentale"...Impercettibilmente la qualità del cibo declina fino a che egli serve letteralmente immondizia, mentre i clienti sono troppo intimiditi dalla fama di Chez Robert per protestare. Esempi di menu: Zuppa di orina chiara di cammello con lombrichi bolliti Filetto di pesce elettrico stagionato al sole spruzzato con Eau de Cologne e guarnito con ortiche Supréme di placenta di bue cotta in lubrificante di ricupero, servita con salsa piccante di tuorli d'uova marce e cimici tritate Formaggio Limburger marinato con orina di diabetico annegato in Meta Flamboyant Così i clienti muoiono tranquillamente di botulismo..." (da "Il pasto nudo" di William Burroughs, 1959)



Simone Basso
(in esclusiva per Indiscreto)

65 commenti:

transumante ha detto...

chi commenta da lontano sarebbe severgnini? allora quoto

Simone ha detto...

@Transumante:si.
La pasta scotta si dà ai cani,S********i ai cristiani.

Jack Torrance ha detto...

Letto il severgnino: penoso. Pillole di sciatto moralismo. Ormai fa solo i temini di seconda media.

Purtroppo personaggi come lui non sono banalmente innocui. Sono dannosi, perché contribuiscono a lobotomizzare i lettori...

Krug ha detto...

Avevo già letto l'articolo di Severgnini e l'avevo trovato notevolmente qualunquista nell'ultima parte; sulla prima parte però non mi sento di condannarlo; che ci sia gente che si bomba per fare una corsa amatoriale lo trovo triste e mi sembra giusto stigmatizzare l'accaduto... Anche se non in quel modo...

Dane ha detto...

1) Le distanze tra i vari Giri si allungano sempre più, apre di vedere Chamions League ed Europa League...
2) Io lo adoravo proprio per essere quanto di più lontano ci possa essere nell'NBA. Immensamente sottovalutato per il suo essere personaggio (un po' come Beckham, anche se in modo diametralmente opposto), il suo apporto alla squadra lo vedeva pure un ignorante come me...
3) Il secondo... :-P
4) L'unica scuola mi pare esagerato, sicuramente un paese cestistico che ha sempre goduto di troppa poca vetrina rispetto a quella che meritava...
5) Grande Blanka che sfida gli infortuni per cercare di riproporci i suoi balletti!...
6) Ma in effetti come ha fatto a sparire dal grande giro?!...
7) Quale Ulrich, questo?! http://www.ciclistica.it/files/n2528656_31073369_1567.jpg :-P

p.s.: su Severgnini già detto tutto giorni fa qua: http://www.ciclistica.it/post/2011/08/12/non-so-fate-voi

Jack Torrance ha detto...

@Krug: hai ragione, Severgnini non ha torto su tutto, perché sparando a caso a volte inevitabilmente ci prende. In questo caso sono d'accordo sul cinquantenne (o trentenne, se è per questo) che si dopa per battere il vicino di pianerottolo. Il problema è che S. parla a vanvera, da tuttologo e senza mai concedersi il beneficio del dubbio. Per me questo inficia a priori anche le poche verità che ogni tanto esprime.

spike ha detto...

5. da ex 400ista(molto ex ahimè) "odio" dal profondo gli 800. non sai mai come regolarti.

7. a me sevrgnaus non dispiace, e sui 50enni che si dopano ha pienamente ragione.

Simone ha detto...

@Jack Torrance,Krug,Spike:l'opinionismo nazionalpopolare vive di luoghi comuni.
Essere tuttologi significa amplificare lo stereotipo già esistente.
Le dolomiti,l'Audi famigliare,i farmaci a restrizione d'uso,la bicicletta con il telaio alla fibra di carbonio,i cinquantenni:con un bel cut-up dello zio Bill potrebbe pure diventare un pezzo intelligente.

@Dane:
2)è stata la cerimonia più particolare di sempre.

http://youtu.be/NQQu-JWzBug

gaby69it ha detto...

doparsi per andare piu forte?
Allenarsi duramente non usa piu?
a livello amatoriale dovrebbe bastare.oh no?

marcopress ha detto...

e' uno dei pochi pezzi sensati di severgnini.

Dane ha detto...

Ma quale pezzo sensato, Marco?! Citare come unica alternativa al doping le passeggiate e la lettura significa non aver capito un cazzo del problema. Come il 90% delle cose su cui scrive del resto...

marcopress ha detto...

L'attacco del pezzo è fatto di notizie (non le verifico, ma immagino siano vere). Non dice "unica alternativa" ma dice "anche", ed è semplicemente una chiusa di pezzo. Criticare chi si dopa a 50 anni per imprese estreme mi pare aver capito il problema, o no? Dopo di che io vado in bici ogni giorno per 30 km senza fatica e in mezzo al tragitto ci sono due bicchieri di vino e non mi sento per niente attaccato dal pezzo.

Dane ha detto...

Marco, le notizie vere sono prese a spunto per la solita ciatronata severgniniana. Se avesse voluto tirar fuori un discorso intelligente avrebbe potuto collegarsi all'esempio che questa gente può dare a figli e nipoti con l'arrivismo che ammorba lo sport sia dilettante che professionistico.
E' solo un esempio, ma tanto per dire...
Invece no, ci ricorda che c'è la passeggiata e la bici elettrica (che cazzo vuol dire "esiste ANCHE la bici elettrica"?! Questa è l'alternativa al doping?! Oppure sta consigliando ai vecchietti di barare non con le droghe ma con una bici truccata?! Oh, la mia portinaia lo scriveva meglio sto pezzo...), quando se hanno un problema gli italiani è proprio quello di muovere troppo poco il culo: avete mai visto le partitelle aziendali internazionali?! Gli italiani son sempre i peggiori.
Altro che bici elettrica, muovano di più il culo che gli ossigena anche il cervello e si scrive meglio...

Un gobbo ha detto...

Anche io non capisco cosa c'entri tirare in ballo la bici elettrica in un articolo che dovrebbe essere di condanna al doping.

Silvano65 ha detto...

Io credo che ci sia un problema oggettivo, che é quello del doping negli sport amatoriali. Pensiamo a certe farmacie che viaggiano, ad esempio, nelle palestre. Severgnini denuncia un problema reale (anni fa, quando mia moglie faceva ancora parte attiva dei Medici del Soccorso Alpino in Alto Adige, sulla Maratona dles Dolomites me ne ha raccontate un sacco e una sporta). Poi, i toni dovevano essere differenti, ma quasto fa la differenza tra un ottimo giornalista ed un aspirante tale.

marcopress ha detto...

Ok la bici elettrica è una cazzata ma è una severgnignata finale che col pezzo non c’entra troppo. Mi pare che sia chiaro il concetto: l’alternativa al doping degli amatori è non doparsi. Mi pare che il nostro si fermi lì, che critichi solo il ciclismo “in dosi massicce” a una certa età, che insomma dica un’ovvietà condivisibile. Di sicuro dal pezzo non emerge che lo sport fa male o non salire in bici, non farti la corsetta, non muovere il culo. Cioè, se l’avesse detto sarebbe da massacrare, ma non mi pare che lo dica.

Dane ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
marcopress ha detto...

sì questo sì. ma resta in quell'ambito.

Dane ha detto...

@Silvano: io credo che Severgnini invece non denunci nulla: tratta un argomento noto, trito e ritrito, nel solito tentativo di recitar la parte del vecchio saggio pro-domo sua.
E gli esiti sono i soliti.....

@Marcopress: "Mi pare che sia chiaro il concetto: l’alternativa al doping degli amatori è non doparsi. Mi pare che il nostro si fermi lì, che critichi solo il ciclismo “in dosi massicce” a una certa età"

Lo vedi che non è chiaro per niente?! Quella gente non si dopa per fare ciclismo "in dosi massicce", ma per ottenere "un buon piazzamento". Non esiste il ciclismo "in dosi massicce" a quell'età, conosco molta di quella gente che fa più ciclismo di un trentenne, non si dopa e non se la mena perchè si accontenta di arrivare.
E non è gente che a 50 scopre la passione per il ciclismo, è gente che in bici ci è sempre andata e non perde la passione (o l'ossessione, come la chiama lui: pensa che c'è gente che ha l'ossessione per l'Inghilterra e da anni recita grottescamente la parte dell'anglosassone...).
Insisto: Severgnini non sa di cosa parla, e ne parla malissimo.
Ripeto: a scrivere che un cinquantenne che si dopa per battere il cognato sia un cretino era capace di scriverlo anche la mia portinaia...

"che insomma dica un’ovvietà condivisibile."

E c'era così bisogno che la dicesse?!...

"Di sicuro dal pezzo non emerge che lo sport fa male o non salire in bici, non farti la corsetta, non muovere il culo. Cioè, se l’avesse detto sarebbe da massacrare, ma non mi pare che lo dica."

Non lo dice ma la chiosa lo lascia intendere: "passeggiata o bici elettrica". Ma per piacere, alle gare su pista amatoriale c'è un sessantenne che ci dà sempre la paga, e si fa solo di lambrusco da anni.
E invece no, lui va anche oltre: "Il ciclismo non è l'unico sfogo: i cinquantenni italiani, altrettanto spesso, diventano gourmet, giardinieri e golfisti. Attività insidiose per la bilancia, le ortensie e il portafoglio."
Insomma, ci vorrebbe tutti nerds come lui, con la giacca di velluto e gli occhiali da Harry Potter.....ah sfigato, ma cambiati sta pettinatura da "Ragazzo della via Paal" che c'hai 50 anni...

Silvano65 ha detto...

@ Dane: vedo che sei anche tu tra gli odiatori del Buon Severgnini. Ho un caro amico che lavora al Corriere che non si è mai tirato indietro in questo senso ;-)

Italo Muti ha detto...

@Dane

non tutti siamo figli di un notaio....la difference

il nostro assomiglia tanto, nella sua inutilità a LCDM. Su chi sia più dannoso è una dura lotta, come decidere il male peggiore fra logorrea e gonorrea.....:D

Italo

Silvano65 ha detto...

Poi, come dici, l'argomento e trito e ritrito. Se ne parla troppo? Boh, dipende. L'essenziale, come dici tu, che emerga in modo chiaro che chi si bomba per arrivare la domenica prima del collega in cima al Ghisallo é un cretino. Poi il problema del doping amatoriale riguarda non solo il ciclismo ma anche altri ambiti. Sicuramenta andava formulato meglio, poi bisognerebbe sapere se ti saresti incazzato così tanto se avesse parlato delle palestre sotto casa anziché dei ciclisti... ;-)

Silvano65 ha detto...

@ Italo: Essere figli di notaio aiuta. Essere figli del notaio di Montanelli, volendo fare il giornalista, di più ;-)

marcopress ha detto...

Dane, per quanto si esprima male, il senso è chiaro anche quando scrive "dosi massicce": non c'è alcuna confusione tra il 50enne che si dopa (di cui parla) e quello che si accontenta di arrivare (di cui non parla).

Italo Muti ha detto...

@Silvano65

aiuta aiuta, caro mio, l'importanza di nascere nella famiglia giusta....poi dopo puoi anche suggerire passeggiate con un tomo da 600 pagine nella tasca della giacca a vento, anche se è una cazzata immensa...

Italo

marcopress ha detto...

ehi, non fatemi passare per difensore di un mediocre!

Dane ha detto...

"il nostro assomiglia tanto, nella sua inutilità a LCDM. Su chi sia più dannoso è una dura lotta, come decidere il male peggiore fra logorrea e gonorrea.....:D"

Non c'è paragone Italo, Severgnini non sposta un cazzo, LCDM purtroppo sì... :-/

"Sicuramenta andava formulato meglio, poi bisognerebbe sapere se ti saresti incazzato così tanto se avesse parlato delle palestre sotto casa anziché dei ciclisti... ;-)"

Silvano, guarda che sui forum di bici sono ugualmente amato e odiato (divido più di Mourinho...) per come mi schiero contro i dopati da prosciutto, contro i fenomeni della domenica con completino in lycra (che poi li sorpassi sulla ciclabile con la bici da passeggio), o i nuovi ciclofissati urbani con bici-bomboniera sgargiante.
Questo per dirti che quando è il caso ne ho anche per i ciclisti (per questo motivo ho perso un'amicizia proprio ad inizio estate...), perchè credo che la magia della bicicletta consista principalmente nella sua meccanica semplice che consiglierebbe sobrietà (una volta su Fixed-forum mi hanno definito "sciamano urbano", che non so che cazzo vuol dire ma credo renda l'idea...).
Però, se il paragone che mi fai è tra sudare in una cantina puzzolente e scatenare endorfine facendosi massaggiare i pori della pelle dal vento direi che oggettivamente non c'è partita... ;-)

"Dane, per quanto si esprima male, il senso è chiaro anche quando scrive "dosi massicce": non c'è alcuna confusione tra il 50enne che si dopa (di cui parla) e quello che si accontenta di arrivare (di cui non parla)."

Allora diciamo che abbiamo avuto due insegnanti diversi di Severgninese e quindi traduciamo in maniera diversa... :-P

marcopress ha detto...

:)

Simone ha detto...

@Marcopress:veramente il pezzo,non quello dell'editorialista del CorSera,voleva stimolare altre sinapsi.
Per chiudere l'argomento S********i,non ha nemmeno riportato la notizia correttamente.
Difatti un'atleta annunciata positiva non lo era.
Edith VandenBrande aveva un'esenzione per il Formoterolo,farmaco a restrizione d'uso.
A parte le ovvietà da giornalino parrocchiale,uno dovrebbe chiedersi tre cose.
Ein-Perchè annunciare un caso di d****g che non c'è?
Zwei-Quel tipo di prodotto era strausato nei Novanta,quando ci si arrangiava con tutto.
E adesso?
Trei-Che senso ha fare i controlli in una gara amatoriale?
Le mie personalissime risposte.
Ein-Cialtroneria e rumore bianco.
Zwei-Conoscete atleti con l'asma cronico e conseguenti attacchi di panico?
Trei-Chissenefrega dei cinquantenni che si bombano.
Ognuno ha le perversioni che si merita.
Michil Costa vuole ripulire la Maratona delle Dolomiti?
Elimini le classifiche,punto e basta.
La stragrande maggioranza dei ciclisti sarebbe felice...
I controlli dovrebbero essere fatti nell'agonismo vero, soprattutto giovanile, e in OGNI sport.
Nel 2010 il Ministero della Salute ha disposto una serie di test.
Niente Wada,Uci e compagnia.
Nel ciclismo ha fatto gli esami a 298 atleti;26 positività riscontrate.
Un'altra disciplina a caso(...),il calcio:ventisette controllati e tutti negativi.
Una barzelletta.

Simone ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Simone ha detto...

Ah,per spostare l'attenzione su un tema frivolo ma non troppo.
Mentre Tex e Dennis entravano nella Hall of Fame.

http://www.repubblica.it/persone/2011/08/22/foto/billionaire-20728593/1/?ref=HREC1-8

P.s.
Oggi,verso la Sierra Nevada,prima vittima della Vuelta 2011:Igor Anton.
Interessante,anche per i paesaggi,il rinato Giro del Colorado.

Krug ha detto...

"Trei-Chissenefrega dei cinquantenni che si bombano."

Mica tanto d'accordo... Perchè a ragionare così si passa al chissenefrega se i giocatori di serie A si bombano ed al chissenefrega se i ragazzini di 14 anni si dopano in un nanosecondo...

Cmq con una modalità tipicamente italiana siamo riusciti a far passare l'idea che Severgnini ha raggiunto il successo perchè figlio di... (notaio di Montanelli, specifico, non si sa mai). A me personalmente ha stancato già parecchi anni fa', ritengo i suoi argomenti perennemente cerchiobottisti ed i suoi articoli spesso banali; resta il fatto che secondo me scrive bene, ed è una dote rara nel panorama giornalistico italiano, quindi magari qualche merito glielo possiamo ascrivere...
Riguardo la bicicletta c'è da dire che qualche anno fa' ha illustrato abbastanza efficacemente (almeno x me che a Milano non ci vivo, magari un milanese non è d'accordo) l'impossibilità di spostarsi in bicicletta nella metropoli lombarda (ed in tante altre città italiane, tra cui la mia...) senza rischiare la pellaccia...
L'odissea di un ciclista a Milano

Italo Muti ha detto...

@Krug

per Trieste, è una questioni di rapporti, viste le salite impervie che ci sono, tipo quella per arrivare a San Giusto......

Italo

Simone ha detto...

@Krug:pensi realmente che un cinquantenne che prende farmaci con restrizione d'uso,magari per arrivare trecentoquarantesimo in una Gran Fondo,sia comparabile a un calciattore di Serie A?
Anche nei diritti.
Chi vogliamo controllare?
Un maratoneta della domenica da 3h 30' sui 42,195 o un tennista Atp che va nelle semifinali di un Mille?
Il primo,se assume un ormone peptidico,lo fa a suo rischio e pericolo.
Il secondo,magari con il PRP eseguito da un luminare del settore,porta a casa denari e gloria.
Il senso di spendere soldi e tempo per scovare il mediocre è solo per giustificare l'apparato e,in secondo luogo,per evitare noie al sistema.
Perchè il riferimento del quattordicenne che vuol diventare un atleta professionista è il campione,non l'amatore da quattro soldi.

Dane ha detto...

Krug, quel pezzo (come tutti i pezzi di egual tenore, memorabile quello di quell'altro rincoglionito di Facci "Milano non è fatta per le biciclette, mettetevelo in testa!") è un immenso monumento stercorario, puro terrorismo per dissuadere la gente ad andare in bicicletta a Milano.
Non esiste città più adatta al trasporto su bici di Milano, dopodichè che sia una giungla ed ogni giorno ci tocchi lottare è vero, ma la maniera con cui viene fatto passare il concetto ("Girare in bici è pericoloso, vai in auto...") è vergognoso.
Non mi meraviglia che tali articoli escano sempre su un certo giornale, guarda caso megafono della crema della confindustria. Ricordo anni fa sull'edizione online un pezzo su una statistica che diceva che tra i ciclisti c'era il più alto numero di vittime stradali, titolo del pezzo: "La bici è il mezzo più pericoloso!"
Non "Automobilisti, questi assassini!", no, la bici il mezzo più pericoloso.....perchè ci si fa male da soli andando in biic no?!...ma che muoiano tutti di tumore ai polmoni per lo smog o investiti dal cognato che fa manovra con l'Hummer, ste merde viventi.....e mi fermo qua se no è la volta che il Direttore mi banna per davvero.....

p.s.: sì, hai ragione, Severgnini scrive benissimo, il problema è usa la sua immensa tecnica per scriver michiate apocalittiche e banalità assortite. E' il Recoba dei giornalisti, il quale uruguagio è arrivato nel campionato più bello del mondo perchè aveva i piedi buoni e certamente non perchè fosse raccomandato...

Krug ha detto...

Simone proprio perchè il maratoneta della domenica lo fa' a proprio rischio e pericolo ed il tennista professionista lo fa per lucro a me sconvolge più il primo caso; anche perchè la speranza è che il tennista professionista con tutti i soldi che si ritrova possa salvare la pellaccia in qualche maniera... Dopodichè non ti sto dicendo "Controlliamo i peones e lasciamo perdere i big"...

Dane ognuno ci legge il messaggio che vuole: io da cicloturista che utilizza la bici come mezzo di trasporto ci leggo un altro messaggio, che trapela da questo passaggio. "Chiedo a un passante, il signor Franco Pisaniello, che voto darebbe all'amministrazione comunale per il trattamento dei ciclisti: "Meno tre", bofonchia, e poi torna a trafficare intorno al lucchetto della bici." Ovvero l'amministrazione comunale non fa' assolutamente niente per facilitare il trasporto in bicicletta... Non è che se l'autore del pezzo ci sta sulle balle automaticamente la morale è negativa

Italo hai perfettamente ragione a dire che Trieste per la sua morfologia difficilmente si presta allo spostamento in bici; resta il fatto che:
1) Escludendo San Giusto i luoghi di attrazione turistica sono tutti a livello del mare (Castello di Duino, Castello di Miramare, Piazza Unità); è veramente impossibile, visto che il turismo su due ruote è in aumento e i politicanti del luogo si riempiono la bocca con la "vocazione turistica" creare una pista ciclabile lungo la costa e che verrebbe ad essere utile anche per i residenti? Hanno appena rifatto le rive; hanno spacciato per pista ciclabile un marciapiede un po' (ma poco...) più grande del normale che nel mezzo ad intervalli fissi ha dei basamenti dei pali della luce di un metro di diametro; la presunta ciclabile diventa quindi una gimkana fra i suddetti pali, i pedoni che vi camminano e gli utenti del bus che scendendo dal mezzo rischiano di tuffarsi sul malcapitato ciclista: risultato tutti continuano a pedalare in strada.

2) Non è che magari dotando i mezzi pubblici (non tutti, alcuni) di portabiciclette magari riusciresti ad incentivare all'uso della bici anche il ciclista meno allenato? Troppo difficile da concepire?

Dane ha detto...

Krug, esatto: Severgnini dà la colpa all'amministrazione comunale, quindi già si è capito come sfrutti il solito temino di facile accatto per fare propaganda. Delle bici non gliene frega un cazzo, tant'è che ammette candidamente di non farne mai uso (sai, d'altra parte abita a Crema, la Detroit d'Italia...). Un giorno si mette in sella e pontifica. Ma che ne sa?!... Un cazzo, infatti il messaggio che ne esce è di puro terrorismo ai danni dei cittadini: "State a casa o andate in macchina, in bici è pericoloso fino a quando l'Amministrazione Comunale farà non ho ben capito cosa..."
Entriamo nello specifico: ma l'amministrazione comunale (che ha grandissime colpe, per carità, infatti l'assediamo da anni) cosa dovrebbe fare se è la mentalità dei cittadini che non funziona?!
Ti piacciono i link?! Eccotene alcuni interessanti:
http://www.youtube.com/watch?v=lhzvYyAFjV8&feature=related
http://www.ginoemichele.it/BESTOFGM/Scrittidisatira/IlPuttanone/tabid/211/Default.aspx
http://milano.corriere.it/milano/notizie/caso_del_giorno/11_aprile_14/caso-190433286997.shtml
L'ultimo link è esemplare, non a caso anch'esso del Corriere: insomma, la colpa è dei ciclisti maleducati...
Ovviamente il fatto che il Corriere abbia come azionisti la crema della Confindustria (petrolieri, gommisti, assicuratori, autovendoli, etc...) è una coincidenza, e a questa coincidenza Severgnini si vende volentieri.
No, dico, Severgnini, uno che anni fa dalle sue pagine diede spazio allo sfogo (fasullo, che più fasullo non si può...) di un magistrato donna che sosteneva di essere stata investita sull'uscio di casa da una ciclista che gli ha causato una distorsione alla caviglia (distorsione di cui si è accorta andando al Pronto Soccorso ALLA FINE della giornata di lavoro...).
Con tutti i ciclisti sportellati ogni giorno lui decide di entrare in tema solo per dare spazio ad uno sfogo (fasullo, l'ho già detto?!...) con cui criminalizzare i ciclisti. I suoi editori saranno sicuramente contenti: andare in bici è pericoloso e i ciclisti sono maleducati, andate in auto.
Poi certo, Severgnini lo scrive benissimo e i cavedani abboccano.....

p.s.: alcune chicche dal suo pezzo: "Il ciclista metropolitano può andare dove vuole e fare ciò che vuole: salire sui marciapedi, scendere in metropolitana, ignorare i sensi unici, parcheggiare sui sagrati delle chiese."
Dio mio!!! Salgono sui marciapiedi (pure i bambini coi pattini, uno scandalo!...), scendono in metropolitana (previsto in tutte le città civili al mondo, Milano ha SOLO vagoni ed orari appositi...), ignorano i sensi unici (anche questo previsto in tutte le città civili al mondo, o vogliamo imporre il sneso unico anche ai pedoni?!...) ma udite udite PARCHEGGIANO SUI SAGRATI DELLE CHIESE (togliendo spazio ai sudamericani che si ubriacano e ai maghrebbini che si picchiano!...)!!! Mandiamoli a Guantanamo!!!...

Un gobbo ha detto...

Certo che a volte un po' piu di educazione (ma questo vale per tutti direi)da parte di alcuni ciclisti non guasterebbe (mi è capitato di dovermi spostare sul marciapiede, e giusto ieri mi son preso un bello spavento perchè ho dovuto inchiodare perchè dopo una curva mi son trovato una bici contromano in mezzo alla strada).

Però mi sembra che nell'ambito dei trasporti delle città italiane questo sia un problema di poco conto ecco.

Peo ha detto...

"Severgnini scrive benissimo, il problema è usa la sua immensa tecnica per scriver michiate apocalittiche e banalità assortite"

92 minuti di applausi (più recupero).

Silvano65 ha detto...

@ Krug: Severgnini scrive bene, come scrivono bene tanti di noi giusto per non farci mancare niente, che però fanno un altro lavoro guadagnando un decimo perché non erano figli del notaio di Montanelli. Purtroppo, se dieci sono bravi e c'é un posto solo, il criterio di scelta é quello. Lui stesso, del resto, non ha mai disconosciuto di essere stato un raccomandato, come può esserlo uno che riesce a fare lo stage alla Comunità Europea a Bruxelles (dove il notiziario degli stagisti si chiama "Le pistonné", appunto ;-) ) e il militare in Aereonautica a Milano in p. le Novelli anziché come V.A.M. in qualche aereoporto tipo Ghedi.
Su tante cose, poi, gli ho dato ragione, come quando ha sostenuto la battaglia per l'educazione stradale contro le stragi del sabato sera in modo energico. Su molte cose é prevedibile, ma è anche un sistema per fare i soldi in questo Paese. E visto che ne ha fatti molti più di me, ha ragione lui ;-)

Dane ha detto...
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Dane ha detto...

Gobbo, il problema è appunto quello: credi che non li conosca i ciclisti maleducati?! Li vedo tutti i giorni, i ciclisti italiani sono italiani, e siccome gli italiani sono maleducati i ciclisti italiani non possono che essere maleducati. L'italiano medio è così: sale in auto e sportella i ciclisti, poi parcheggia (sul marciapiede o sulla ciclabile...) e appena scende dalla macchina e diventa pedone inveisce contro i ciclisti sul marciapiede, la domenica esce per la passeggiata in bici e terrorizza i pedoni sul marciapiede e bestemmia contro le auto che lo sfiorano in strada. Il problema è che come dici tu non è questo il problema del traffico italiano, e quando dedichi più pagine ai ciclisti maleducati che non al cancro di questo paese che l'automobile rappresenta soprattutto dal punto di vista culturale (vedere secondo link citato) la truffa subliminale in atto mi pare gallianiamente evidente.
Dopodichè due cose: 1) generalmente il ciclista "abituale" è un utente debole, quindi girare in bici ti porta a capire le esigenze e i diritti degli utenti deboli (è il motivo per cui quando salgo sul marciapiede procedo a passo d'uomo e fischio sempre per avvisare del mio arrivo quando arrivo da dietro ad un pedone) cosa che i lemmings sulla circonvallazione chiusi nella loro scatola di latta non possono arrivare a capire...
2) I ciclisti sono spesso obbligati a salire sui marciapiedi nell'idea (a volte sbagliata) di sfuggire ai pericoli degli automobilisti assassini o della strada in generale (quando un'immensa testa di minchia di non so quale mafia istituzionale tuonò che i ciclisti non dovevano andare sui marciapiedi i vigili scatenarono la caccia all'uomo: litigai con uno di essi in Foro Bonaparte invitandolo a procedere in bici su quel pavè minato se ne avesse il coraggio: non lo ebbe...). Per questo sono contro le piste ciclabili*: non ne abbiamo bisogno perchè ci sono già e si chiamano strade.
Basterebbe che i ciclisti non fossero più minoranza per riprendersi le strade, difficile farlo finchè il Corriere della Confindustria incarica pennivendoli come Severgnini di diffondere il terrore tra la gente...

*hai visto il primo link che ho citato?! E' più forte di loro, appena vedono una stradina rossa non riescono a non percorrerla. A volte il marciapiede è deserto, potrebbero camminare ovunque ma niente, loro devono seguire la stradina rossa. C'è disegnata la bici, c'è il cartello che indica la ciclabile, ma loro devono seguire la striscia rossa.
Il pedone italiano, questo decerebrato. A volte mi vien la tentazione di disegnare una striscia rossa che dal marciapiede porti ad attraversare l'autostrada...

Jack Torrance ha detto...

Mie opinioni (confuse) sul doping, amatoriale e non.

- giustificatissimo nel caso dei giovani, per questioni etiche (sono giovani, quindi devono attenersi ai principi che valgono per i "grandi" [leggi "professionisti"]) e mediche; le questioni etiche si estendono agli allenatori, ovviamente;
- giustificatissimo nel caso dei professionisti. Piu' per questioni etiche e di giustizia chhe per questioni mediche, pero'. Mi spiego: l'etica c'entra perche' bisogna vincere senza barare, la giustizia (intesa come giustizia pecuniaria) entra in campo per le grosse cifre e i grossi interessi in ballo. In quanto alla salute, mi sento di dire che conta meno, perche' questi sono adulti e vaccinati e se prendono qualcosa lo fanno a ragion veduta, a loro rischio e pericolo;
- per gli amatori cinquantenni... beh decadono i discorsi etici (troppo tardi per punire un cinquantenne pirla) e di giustizia pecuniaria (proscitti in palio, non milioni). E per la salute, anche questi se si dopano, sanno che prendono dei rischi... Quindi doping libero...

Detto cio', che un cinquantenne si dopi per vincere queste gare e' veramente assurdo e deprecabile. Non voglio pero' trarre conclusioni severgninane perche' ammetto di non conoscere elementi essenziali, tipo quanto sono comuni queste pratiche in percentuale. 1% o 20%? ci sarebbe una bella differenza. Ma seguo il "consiglio" di Wittgenstein: su cio' di cui non si puo' parlare, si deve tacere.

Faccia.

Dane ha detto...

Jack, ma parli di doping o di antidoping?! No, perchè soprattutto nel passaggio sui giovani non è molto chiaro... :-D

Jack Torrance ha detto...

Dane sono d'accordo con te su tutto tranne che su due punti:

"ignorano i sensi unici (anche questo previsto in tutte le città civili al mondo, o vogliamo imporre il sneso unico anche ai pedoni?!...)"

EH?!??! Le bici non possono andare in senso vietato!!

E il secondo punto e' sulle piste ciclabili... temo che ne avremmo bisogno, per separare il piu' possibile il traffico delle bici da quello delle auto. Vabe' non si dovrebbe arrivare agli estremi dell'Olanda, pero' le piste ciclabili servono. Non conosco Milano abbastanza bene da poterti fare degli esempi, purtroppo.

Jack Torrance ha detto...

Si' in effetti e' l'ANTIdoping... scritto un po' in fretta. Facciazza che piange.

Anonimo ha detto...

"*hai visto il primo link che ho citato?! E' più forte di loro, appena vedono una stradina rossa non riescono a non percorrerla. A volte il marciapiede è deserto, potrebbero camminare ovunque ma niente, loro devono seguire la stradina rossa.."
Dane il problema è anche, però, che la pista ciclabile, nle video linkato, è stata fatta su quello che è sempre e solo stato un marciapiede ( e che in parte lo è ancora); tra l'altro senza nessuna limitazione/distinzione materiale e con tutti i negozi di lato. Voglio dire, anche se fossimo in un Paese civile, difficilmente il ciclista di quel video troverebbe la strada sgombra ( va anche detto, però, che non troverebbe mai nemmeno il suv parcheggiato...)come invece dovrebbe essere.
Il problema di fondo è che gli spazi sulla viabilità sono impostati da sempre solo sul binomio strada/non strada; la prima è pensata e regolata a vantaggio dell' esclusivo dominio automobilistico; la seconda (cioè il marciapiede), proprio perchè non ci sono le macchine e quindi non riveste alcun interesse, è lasciata all'"anarchia" di chi ci passa sopra, cioè, per la maggior parte, i pedoni che se ne strafottono di te e della tua bicletta. Se in un tale contesto, per buona ultima, ci infili forzatamente una striscia rossa è ovvio che tale resterà, una mera striscia rossa sul marciapiede....
Le cose sono 3:
1) o fai le piste ciclabili dove c'è molto spazio per infilarle tra strada e marciapiede, rendondale impenetrabili a chi sta di lato;
2)o militarizzi quelle che ci sono (però "arresti" anche il ciclista su strada dove c'è la clicabile, cosa che succede molto spesso)
3)o ripensi completamente ad una nuova (o vecchia se preferisci)viabilità cittadina.
Siccome in Italia non avverrà alcuna delle 3 opzioni, il pedone continuerà a prendersela con il ciclista, il ciclista con l'automobilista e quest'ultimo con gli altri due che stanno sempre in mezzo alle scatole... e come al solito l'unico modo di convivenza all'italiana sarà la reciproca sopportazione ;-))

Dane ha detto...

Dane sono d'accordo con te su tutto tranne che su due punti:

"ignorano i sensi unici (anche questo previsto in tutte le città civili al mondo, o vogliamo imporre il sneso unico anche ai pedoni?!...)"

EH?!??! Le bici non possono andare in senso vietato!!


In Italia no, in molti paesi civili sì: Olanda (Groningen), Danimarca (Copenaghen), Inghilterra (Birmingham), etc...
Centri abitati e centri storici, zone con limite di velocità a 30 kmh. Pensateci: il senso unico fu inventato perchè non ci passavano due carrozze in senso inverso, ma le bici, come i pedoni, ci passano.
Quindi ci sono dei bei cartelli che avvisano gli automobilisti di procedere con cautela perchè il senso unico vale solo per le automobili. Il concetto è molto semplice: la via dietro casa mia ad esempio non è abbastanza larga per fare due corsie di auto, è larga come una corsia e mezza, quindi ci hanno fatto il senso unico. Ma se due auto non ci passano due bici sì, così come un auto e una (anzi due) bici. Quindi perchè il senso unico dovrebbe valere anche per le bici?!...sarebbe come se un locale aperto ai fumatori venisse interdetto a chi non fuma: il colmo.
Eh lo so, parlar di ste cose in Italia fa passar per pazzi eretici fantascientifici, è successo anche a Galileo Galilei... :-D

"E il secondo punto e' sulle piste ciclabili... temo che ne avremmo bisogno, per separare il piu' possibile il traffico delle bici da quello delle auto. Vabe' non si dovrebbe arrivare agli estremi dell'Olanda, pero' le piste ciclabili servono. Non conosco Milano abbastanza bene da poterti fare degli esempi, purtroppo."

In Olanda la ciclabili sono state un modo per migliorare la circolazione: girano in tanti in bici, li difendono, ghettizzano le auto (concetto altrettanto semplice: sei tu che rompi il cazzo, sei tu che ti devi levare dal cazzo...) e nelle ore di punta puoi vedere sciami di ciclisti che vanno o tornano dal lavoro. Lì (come in Danimarca) non han fatto le ciclabili: han fatto le automobilabili, dando ai ciclisti le strade.
In Italia le ciclabili sono un modo per levare i ciclisti dai maroni (parliamo di un paese in cui si apre su facebook un gruppo chiamato "Uccidiamo i ciclisti!" perchè rallentano il decerebrato con l'appendice fallica a 16 valvole...), considerano la bici un giocattolo per la domenica (la maggior parte delle ciclabili milanesi vanno da parco a parco...) e servono a dissuadere dal trasporto su bici (maltenute e senza manutenzione, sporche e col parcheggio e circolazione consentita a tutti quelli che ciclisti non sono: Silvano, mi spiace ma qui è colpa della tua categoria...).
Di cosa stiamo parlando?!...

Dane ha detto...

"Dane il problema è anche, però, che la pista ciclabile, nle video linkato, è stata fatta su quello che è sempre e solo stato un marciapiede ( e che in parte lo è ancora); tra l'altro senza nessuna limitazione/distinzione materiale e con tutti i negozi di lato."

Limitazione materiale?! Cioè, c'è una striscia a terra color rosso sangue, c'è disegnata la bici ogni 10 metri, c'è il cartello ad inizio e fine marciapiede ed hai bisogno che ti si impedisca l'accesso con un cancello un gradino una rete o un poliziotto che ti spari alle spalle?! Ma allora sto paese merita di essere inghiottito dal mare come Atlantide...

"Voglio dire, anche se fossimo in un Paese civile, difficilmente il ciclista di quel video troverebbe la strada sgombra"

Falso, basterebbe vedere come funziona all'estero...

"Il problema di fondo è che gli spazi sulla viabilità sono impostati da sempre solo sul binomio strada/non strada"

Quindi se abbassassimo i marcipeidi a livello strada l'anarchia pedonale, una volta senza più barriere, sfocerebbe nelle strade, giusto?! Ah no!
Infatti com'è che l'autogrill non è posto sopra un marciapiede rispetto al livello dell'autostrada eppure i pedoni da lì in autostrada direttamente a piedi non ci vanno?!...

"Se in un tale contesto, per buona ultima, ci infili forzatamente una striscia rossa è ovvio che tale resterà, una mera striscia rossa sul marciapiede...."

Per propaganda elettorale la Moratti ha recentemente posto ciclabili ovunque, a volte disegnando una striscia rossa su marciapiedi tanto stretti che già il traffico pedonale era difficoltoso. Ora, capisco che in un caso vergognoso come quello il pedone opti per l'anarchia (che più che anarchia è sopravvivenza, un po' come i ciclisti sul marciapiede in Foro Bonaparte), ma che in un marciapiede largo 4 metri tu non riesca a rispettare la segnaletica orizzontale dimostra che hai un problema psicologico grave.
Poi non lamentiamoci se gli stranieri bollano gli italiani come un popolo cialtrone e criminale...

"1) o fai le piste ciclabili dove c'è molto spazio per infilarle tra strada e marciapiede, rendondale impenetrabili a chi sta di lato;"

Cioè, con muri alti un metro?! In Corso Venezia han messo i paletti: rasi al suolo nella prima settimana, in via Monterosa c'è il marciapiedino: ci salgono su con la macchina per parcheggiare...

"2)o militarizzi quelle che ci sono (però "arresti" anche il ciclista su strada dove c'è la clicabile, cosa che succede molto spesso)"

Succede spesso perchè le ciclabili sono trappole: radici, sporco, foglie secche (che d'inverno bagnate diventano caduta sicura), auto parcheggiate, minchioni col cane, etc...
Vuoi costringermi nella ciclabile?! Fammela che vada ovunque e che sia pulita almeno quanto strada e marciapiede: perchè non è un caso se non lo è...

"3)o ripensi completamente ad una nuova (o vecchia se preferisci)viabilità cittadina."

Lo chiediamo da anni...

"Siccome in Italia non avverrà alcuna delle 3 opzioni, il pedone continuerà a prendersela con il ciclista, il ciclista con l'automobilista e quest'ultimo con gli altri due che stanno sempre in mezzo alle scatole... e come al solito l'unico modo di convivenza all'italiana sarà la reciproca sopportazione ;-))"

Dopodichè ricordiamoci che pedoni lo siamo tutti, però chi si sposta su bici fa un favore anche a te, chi va in auto no...

transumante ha detto...

Saró brutale, ma perché noi ci dobbiamo preoccupare dei ragazzini 14-enni dopati dai genitori?

Voglio dire, per la societá, quale sarebbe il pericolo da evitare? Non é piú pericoloso un 18-enne con un'audi A3?
Forse i giovani penserebbero che si puó ottenere qualcosa infrangendo le regole? Chiedo eh

Quanto a Severgnini, mica scrive per senso civico. Voleva solo far notare che i cinquantenni che si dopano sono degli sfigati, cosí come i ciclisti urbani, e i gourmet/giardinieri. Insomma, l'unico figo é lui.

Anonimo ha detto...

"Limitazione materiale?! Cioè, c'è una striscia a terra color rosso sangue, c'è disegnata la bici ogni 10 metri, c'è il cartello ad inizio e fine marciapiede ed hai bisogno che ti si impedisca l'accesso con un cancello un gradino una rete o un poliziotto che ti spari alle spalle?! Ma allora sto paese merita di essere inghiottito dal mare come Atlantide..."
Dane, che lo meriteremmo non c'è alcun dubbio ;-)) ....voglio solo dire che se quella strada/marciapiede è impostata in un modo (gli spazi,i negozi, bar, i piloncini etc. etc.) non puoi semplicemnte alzarti una mattina, dipingere di rosso un pezzo e pensare cha hai risolto il problema dei ciclisti ( se esce un gruppo di persone da un negozio, con passeggini e pacchetti vari e devono caricare il tutto nella macchina parcheggita lì di fronte, ad un millimetro dal marciapiede diventato pista rossa, ed in quel momento passi tu con la tua bici, mi dici come fate a non scontrarvi se tu non ti fermi o li dribbli!!???? e la colpa è per forza di una delle due parti!!??).


"Falso, basterebbe vedere come funziona all'estero..."
Ci vado anche io qulache volta all'estero e le piste sono disposte ed organizzate un po' meglio che da noi....


"Quindi se abbassassimo i marcipeidi a livello strada l'anarchia pedonale, una volta senza più barriere, sfocerebbe nelle strade, giusto?"
Esattamente il contrario di quello che volevo dire : l'impostazione e macchina-centrica; se abbassassero il marciapiede nessuno potrebbe più uscire di casa a piedi. Il patto non scritto (ma forse anche sì)in Italia è: in strada nessuno rompa le palle alle macchine, fuori di lì potete fare il cazzo che vi pare. Paese incivile?? Certo, ma non c'era bisogno di parlare di piste ciclabili per scoprirlo....


"Cioè, con muri alti un metro?! In Corso Venezia han messo i paletti: rasi al suolo nella prima settimana, in via Monterosa c'è il marciapiedino: ci salgono su con la macchina per parcheggiare..."
Dane se necessario anche i muri!!!!! qui, o le cose le imponi o non le fai, credo tu lo sappia meglio di me.


"Dopodichè ricordiamoci che pedoni lo siamo tutti, però chi si sposta su bici fa un favore anche a te, chi va in auto no..."
Siamo d'accordissimo, infatti nel mio discorso credo si capisse che qualcosa a favore di mezzi alternativi alla macchina (bici e non solo) andrebbe fatta se fossimo un Paese serio, solo non quella cacacata della striscia rossa su un pavimento nato e pensato per camminarci.

Leo ha detto...

Da sostenitore del passeggio duro e puro (farei dieci chilometri a piedi passeggiando con calma mentre a farli in bici manco pagato) capisco l'incazzatura dei cicloamatori verso gli automobilisti a patto che:
1) il marciapiede non sia violato, che ci si possa o debba salire in bicicletta è una bischerata
2) si rispettino i sensi unici (non dico delle ztl ma delle vie normali sì) perché finire contromano sul cofano di una macchina son due vite rovinate , la tua che muori e quella dell'automobilista che vivrà tutta la sua vita pensando a come avrebbe potuto evitarti. Se all'estero si fa in un'altra maniera non me ne frega.

Dane ha detto...

"....voglio solo dire che se quella strada/marciapiede è impostata in un modo (gli spazi,i negozi, bar, i piloncini etc. etc.) non puoi semplicemnte alzarti una mattina, dipingere di rosso un pezzo e pensare cha hai risolto il problema dei ciclisti"

E perchè no?! Ma cazzo in sto paese bisogna per forza fare la scuola a tutti ogni volta che si cambia un DOVERE, mentre invece ad abituarsi ad un nuovo DIRITTO o a comprare l'ultima Smart TV 3D son capaci tutti?!...
Come per l'Euro, solo l'Italia ha fatto il periodo misto (e non hanno imparato la conversione nemmeno ora...), gli altri han semplicemente detto "fino a mercoledì vale il marengo, dal giovedì solo l'euro".
Poi oh, capisco che ci si debba abituare, ma io ti parlo dell'esperienza di ciclabili che son lì da 10 anni (tipo Monterosa o via Dezza) e ancora ci trovi il minchione col cane o che ci zigzaga svagato...

"(se esce un gruppo di persone da un negozio, con passeggini e pacchetti vari e devono caricare il tutto nella macchina parcheggiata lì di fronte, ad un millimetro dal marciapiede diventato pista rossa, ed in quel momento passi tu con la tua bici, mi dici come fate a non scontrarvi se tu non ti fermi o li dribbli!!???? e la colpa è per forza di una delle due parti!!??"

Il millimetro non (dovrebbe) esiste, ho fatto appositamente riferimento a quel caso dove la convivenza è più che possibile. In ogni caso scegli tu chi deve avere la precedenza, per me non c'è problema, dopodichè distinguiamo chi attraversa semplicemente la ciclabile da chi la percorre longitudinalmente: il primo persegue il diritto, il secondo è un coglione, senza se e senza ma.
Io ad esempio ho da anni coniato una norma di comportamento personale che è al contempo di convivenza civile e di disobbedienza civile: quando incontro una persona che mi attraversa la ciclabile rallento io e le do la precedenza (non solo sui marciapiedi, ma anche in quelle ciclabili separate da apposito muretto anche se in quel caso non dovrei fermarmi e avrei diritto ad arrotarle) mentre quando ne incontro uno che la percorre come niente fosse gli do apposta una spallata e gli faccio notare che è dove non dovrebbe: mi facciano causa se vogliono...

"Ci vado anche io qualche volta all'estero e le piste sono disposte ed organizzate un po' meglio che da noi...."

E allora ti sarai accorto di come le ciclabili sono rispettate anche quando sono costituite da una semplice riga sul marciapiede (senza nemmeno l'intera campitura rossa italiana)...

"Esattamente il contrario di quello che volevo dire : l'impostazione e macchina-centrica; se abbassassero il marciapiede nessuno potrebbe più uscire di casa a piedi."

Appunto, non hanno il coraggio di andare a toglier spazio alle auto ma alle bici sì. L'auto è un feticcio, un'appendice fallica, uno status symbol, un tabù insormontabile.....un po' come la Chiesa Cattolica: si scandalizzano tutti se Valentino Rossi evade le tasse ma nessuno che si lamenti del fatto che uno Stato Sovrano Estero possa non pagare l'ICI sugli immobili commerciali...

"Dane se necessario anche i muri!!!!! qui, o le cose le imponi o non le fai, credo tu lo sappia meglio di me."

Certo che lo so, infatti non ti contestavo, dicevo solo che nel terzo millennio non c'è più posto per le supercazzole: o si cambia o si fa la fine di Argentina e Grecia.
Siamo entrati in Europa e non siamo degni della Birmania...

Dane ha detto...

"qualcosa a favore di mezzi alternativi alla macchina (bici e non solo) andrebbe fatta se fossimo un Paese serio, solo non quella cacacata della striscia rossa su un pavimento nato e pensato per camminarci."

Ho già segnalato la differenza tra una striscia rossa su un marciapiede di un metro e una pista ciclabile su 4 metri di "terrazzo". In Corso Garibaldi hanno ristretto la carreggiata per fare marciapiedi enormi su cui concedere ai ristoratori di mettere centinaia di tavolini. Però, essendo ormai senso unico, se uno in bici deve tornare indietro deve fare il giro di Milano.
Poi la gente si chiedeva chi è che votasse la Moratti.....

"Da sostenitore del passeggio duro e puro (farei dieci chilometri a piedi passeggiando con calma mentre a farli in bici manco pagato)"

Ecco, già nel momento in cui ci si riferisce alla bici come strumento di svago come fosse il freesbee o l'aquilonesi parte col piede sbagliato e si dimostra di non aver ben presente i termini della questione...

"capisco l'incazzatura dei cicloamatori verso gli automobilisti a patto che:
1) il marciapiede non sia violato, che ci si possa o debba salire in bicicletta è una bischerata"

In teoria è una bischerata, in pratica
è una forma di sopravvivenza. Insisto: a Milano Foro Bonaparte è impossibile da percorrere in bici ed impedirmi di percorrere una certa via è ledere un mio diritto personale.
Se le strade fossero come si deve e le forze dell'ordine difendessero gli utenti deboli invece dell'ordine costituito nessun ciclista avrebbe bisogno di impegnare il marciapiede...

"2) si rispettino i sensi unici (non dico delle ztl ma delle vie normali sì)"

Eh, lo sapevo che avrei fatto la fine di Galileo Galilei: tranquilli, il concetto è un po' difficile ma pian piano ci arriverete anche voi. Anche se siete un po' in ritardo: Anno Domini 2005: http://www.ciclistica.it/2005/10/03/contromano-reggio

Dane ha detto...

"perché finire contromano sul cofano di una macchina son due vite rovinate , la tua che muori e quella dell'automobilista che vivrà tutta la sua vita pensando a come avrebbe potuto evitarti."

Non conosco un solo automobilista assassino che viva col senso di colpa (vogliamo parlare del figlio di parlamentare che uccise le due ragazze irlandesi?!...). Recentemente Report aveva fatto un servizio sul tema: due assassini su 4 ruote intervistati hanno dato un quadro allucinante. Il primo era a piede libero, e diceva di non sentirsi in colpa nonostante il torto marcio perchè i ciclisti devono andare sui marciapiedi e levarsi dalle scatole. Il secondo aveva beccato due anni (DUE ANNI!!!) con la condizionale e diceva di voler comprare un suv al figlio appena avesse fatto la patente per "proteggerlo" dai pericoli della strada (e perchè non gli compri un carroarmato, già che ci sei?!...).
L'auto è un'arma di distruzione di massa anche a 30 all'ora e spazio vitale assurdo quando è ferma, è pericolosa quando si muove ed oscena quando è parcheggiata. I paesi più civili l'hanno capito e vanno sempre più verso nuove forme di spostamento privato, gli autosauri italiani sono cadaveri ma ancora non lo sanno e sbuffano solo all'idea del car-pooling aziendale ("Io voglio esser libero di andare dove cazzo voglio, come e quando cazzo voglio, non aspettando sti cazzo di colleghi all'appuntamento!...", cit. da un blog di automobilisti...).

"Se all'estero si fa in un'altra maniera non me ne frega."

Perchè ti sfugge il meccanismo. Prova a pensarci: cosa ti cambia?! Ti senti in pericolo quando procedi in una via a doppio senso?! No, perchè sai che se te ne stai nella tua corsia e chi viene in senso inverso fa lo stesso non succede nulla, giusto?! Il senso unico per sole auto funziona allo stesso modo, l'automobilista in senso obbligato deve stare sulla sua destra e il cartello lo avverte di fare attenzione ai ciclisti che vengono in senso inverso (come in una normalissima altra strada a doppio senso), allo stesso modo i ciclisti devono stare sulla propria destra in modo da non creare intralcio e pericolo: il diritto a loro concesso discende dalla proprietà di non occupare spazio, nel momento in cui ne occupano intralciando il centro della carreggiata perdono tale diritto.
Se ciclisti e auto stanno ognuno sulla propria destra del senso unico "di tipo speciale" nemmeno te ne accorgi, se il ciclista pretende di imboccare la via contromano occupando il centro della carreggiata merita di finire sul cofano di qualcuno.
Fate fatica a capire la questione perchè siete asserviti a decenni di educazione Fiat e non siete abituati a circolare in bici. Io invece ho anni di empirismo alle spalle, difatti conosco più gente che si è convertita alla bici e non è più tornata indietro (rifiutando i tradizionali alibi tipo "eh, ma ho i bambini piccoli, eh ma lavoro distante, eh ma devo trasportare la 24 ore, etc...") che gente che ha fatto il percorso contrario.
Basta andare al lavoro in bici un'intera settimana di seguito per esser folgorati sulla via di Damasco e capire che ha ragione l'Unto dal Pignone: ne ho convertiti tanti e non ho mai perso una scommessa, provare per credere...

Leo ha detto...

In realtà non posso andare in bici a lavoro dato che, per lavoro, faccio in media 150 km al giorno spostandomi in più province, quindi non posso provare. Ergo rimane l'utilizzo per svago (e quello prequattoridicianni, sempre in due con le ragazzine sul sellino), e per quello, dopo qualche tentativo, preferisco di gran lunga i piedi.
Sul contromano è semplice: non mi fido degli altri, quindi, a parte te, nessuno mi garantisce di trovarmi un tizio sul cofano. Già è un problema ora, figurarsi se dicessero apertamente che andare in bici contromano si può!

Sul marciapiede: non puoi inveire contro gli altri e poi comportarti da prepotente tu stesso. Se è un problema reale vai a incazzarti con la Moratti/Pisapia, ma, immagino da quanto racconti, sia un caso molto limite quindi, semplicemente, spingi la bici.

Dane ha detto...

"In realtà non posso andare in bici a lavoro dato che, per lavoro, faccio in media 150 km al giorno spostandomi in più province, quindi non posso provare."

Non pretendo mica che tutti vadano in bici anche quando non possono, intendevo dire solo che io provo tutto (per lavoro mi sposto in auto, bici, metrò, treno, etc...) quindi assaggio ogni punto di vista mentre gli altri no: quindi spiegare queste cose ai miei interlocutori è sempre una lotta impari...

"Sul contromano è semplice: non mi fido degli altri, quindi, a parte te, nessuno mi garantisce di trovarmi un tizio sul cofano."

Scusa, ma o non mi hai letto bene o fai finta di non capire: quando percorri un senso doppio hai paura che qualcuno ti venga addosso?!...

" Già è un problema ora, figurarsi se dicessero apertamente che andare in bici contromano si può!"

Lo vedi che non è un problema teorico ma di applicazione pratica in questo paese incivile?!...

"Sul marciapiede: non puoi inveire contro gli altri e poi comportarti da prepotente tu stesso. Se è un problema reale vai a incazzarti con la Moratti/Pisapia, ma, immagino da quanto racconti, sia un caso molto limite quindi, semplicemente, spingi la bici."

Prepotente?! Torniamo all'empirismo: se mi osservassi (o facessi il tragitto con me) ti renderesti conto che la mia condotta è il miglior compromesso possibile tra il rispetto per gli altri e la necessità di fare in fretta (perchè che il pedone tagli la mia ciclabile per non dover allungare la strada fino alle strisce pedonali del semaforo va bene, mentre che io faccia 50 metri pedalando sul "suo" marciapiede largo 4 metri no?!...). Procedendo a passo d'uomo non reco più danno di una sciura con le borse della spesa (ce l'abbiamo chiara la differenza tra una bici e un'auto, sì?!...) e non ho mai trovato qualcuno che rispondesse male quando lo supero lentamente da dietro fischiando per avvertire e chiedendo "pardòn" quando lo passo.
Poi è chiaro che non avendo presente l'esperienza pratica non riusciate a capirmi, ma a questo sono rassegnato da tempo...

Jack Torrance ha detto...

"Quanto a Severgnini, mica scrive per senso civico. Voleva solo far notare che i cinquantenni che si dopano sono degli sfigati, cosí come i ciclisti urbani, e i gourmet/giardinieri. Insomma, l'unico figo é lui."

AHAHAHAHA. AHAHHAHAA!!! Ma perche' rido...? Putroppo e' veramente quello che pensa.

"Saró brutale, ma perché noi ci dobbiamo preoccupare dei ragazzini 14-enni dopati dai genitori?"

Mah, per me ci sono mille ragioni... per non fere emergere i disonesti, per dare il buon esempio, per preservare la salute dei ragazzini, per prendersi cura del sistema dalle radici (mentre delle foglie gia' secche [cinquantenni dopati] te ne puoi tranquillamente fottere). Cioe' bisogna inculcarlo qualche principio basico ai ragazzini o no?

Leo: "In realtà non posso andare in bici a lavoro dato che, per lavoro, faccio in media 150 km al giorno spostandomi in più province, quindi non posso provare. "

Si', ma se non vivi a Crema non vale...

Dane ha detto...

M'ero dimenticato di dire che sono abbastanza d'accordo con la linea di Jack, però trovavo assolutamente motivate e condivisibili le due provocazioni di Transumante... :-P

Anonimo ha detto...

"L'auto è un'arma di distruzione di massa anche a 30 all'ora e spazio vitale assurdo quando è ferma, è pericolosa quando si muove ed oscena quando è parcheggiata. I paesi più civili l'hanno capito e vanno sempre più verso nuove forme di spostamento privato, gli autosauri italiani sono cadaveri ma ancora non lo sanno e sbuffano solo all'idea del car-pooling aziendale"
Dane, capisco il senso del discorso e posso anche essere d'accordo (anche e proprio perchè, reo confesso, italiano medio col culo pesante): quante volte mi sono detto "ma perchè cazzo ho preso la macchina??? oppure, " ma in che razza di sistema viviamo??"" dopo essermi recato in un posto a 10 min di distanza per poi perderne 30 per trovare il parcheggio...
Però mi sembra che te la prenda col bersaglio sbagliato: lasciando anche da parte il legittimo piacere /passione di avere e guidare o solo immaginare una o più auto(che mi pari non voler minimanente cogliere...), dimentichi il fatto che, in realtà,tanti/tantissimi ne hanno bisogno per davvero perchè altrimenti impossibilitati materialmente a fare quello che devono nell'arco di una giornata (tipo doversi trovare, anche per le ragioni più serie, da una parte all'altra della città nel raggio di mezz'ora). Voglio dire, l'" autosaurio" ma anche l'"italiosauro" è tale non solo per propria colpa ( che pure c'è)ma anche e soprattutto perchè incolpevolemente ignora l'esistenza (in altre parti del mondo) di modi di muoversi diversi: se chi, pur dovendolo (la famosa democrazia rappresentativa ..), non fa nulla per proporre ed attuare un sistema di traporto (pubblico e/o privato)più efficiente e salutare inducendo, così, le persone a cambiare stile di vita (lasciamo però stare le targhe alterne o domeniche a piedi all'italiana......), poi non puoi nemmeno pretendere che un intero popolo(a maggior ragione se cresciuto con la macchina sempre sotto il culo)di punto in bianco una mattina decida da solo di lasciare l'auto a casa solo perchè c'è una striscia rossa (sì anche in un marciapiede largo 4 metri) o un autobus senza nessuna corsia preferenziale: è utopia pura (ecco perchè a governare ci dovrebbe essere qualcuno che non rispecchi l'italiano medio e i suoi vizi)...Tu, nel tuo piccolo, fai benissimo a coltivarla e più persone converti meglio è, ma qui parliamo però di numeri grossi grossi eh....
ps: poi per carità sono anche il primo che nelle città in cui, ad esempio, la metro c'è e funziona bene costringerebbe la gente a muovere il culo fino alla prima U ( o M quello che vuoi)..

Dane ha detto...

Ricca, 1) posto che come ho detto l'auto son costretto ad usarla spesso anch'io (abito in zona San Siro, mercoledì prossimo vado in Brianza con cameramen, attrice ed attrezzature varie: come ci vado se non in auto?!) e che in mezz'ora dall'altra parte della città in auto non ci arrivi (ma ci arrivi in bici: quando mi appoggiavo ad una sala montaggio in zona Viale Argonne ci si poteva arrivare in un ora e un quarto di auto o un'oretta circa coi mezzi: io ci mettevo 40 minuti con la bici. Con una pavimentazione stradale migliore, in alcune zone tipo Foro Bonaparte o via Larga, avrei toccato la mezz'ora...), capisco benissimo che un popolo lobotomizzato non possa svegliarsi in un attimo da solo.
Però prima di tutto la questione decade quando il puttanone ossigenato dell'alta borghesia milanese parcheggia in doppia fila per accompagnare la figlia a danza a 300 metri da casa, seconda cosa la solita mania degli italiani di aspettare la manna che cade dal cielo è inaccettabile.
E' il cittadino che deve muovere il culo (e i neuroni) costringendo le istituzioni ad adeguarsi (da anni stanno aumentando le ciclabili perchè aumentano i ciclisti, spinti da crisi economica o nuova coscienza ecologica, e si fanno sentire, anche dai blog che ho citato ma non solo: pochi lo sanno, ma questa nuova amministrazione è sottoscacco, di più, sotto ricatto da parte di alcuni ciclisti. Aspetto sviluppi, poi racconterò tutto...). Io non sono più intelligente degli altri (oddio, a volte guardandomi in giro il sospetto mi viene, eh?!...) nè rappresento il Messia o il Profeta che ha visto la luce, se ce l'ho fatta io ce la possono fare anche gli altri.
Poi sono d'accordo (è quello che denuncio da sempre) che le istituzioni boicottino e non incoraggino il traffico extra-auto, ma non posso accettare che un cittadino medio sia così cretino da non accorgersene e reagire di conseguenza (vabbè che se c'è gente che ineggia a Berlusconi e contemporaneamente si lamenta delle pensioni tagliate...)...

Dane ha detto...

2) Le istituzioni sono autocentriche perchè è il popolo ad essere autocentrico, esattamente come i media sono calciocentrici perchè è il popolo ad essere calciocentrico: il mercante va sempre incontro alla domanda, troppo difficile forzare la domanda (visto cos'è successo negli ultimi 40 anni con la tv?!). Nel momento in cui il popolo smetterà di credere che l'automobilista è un figo che cucca mentre il ciclista è uno sfigato (avrei ammazzato quel Verde che ad un comizio dichiarò "non è che noi pretendiamo di riportare tutti all'asinello o alla bicicletta...", ma tua madre quella cinghia di trasmissione!...oppure quel giornalista di Mi Manda Raitre che disse "speriamo il signore possa recuperare la sua auto, visto che al momento è costretto a fare tutti i gironi 3 chilometri in bicicletta per andare al lavoro...", Dio mio 3 KM!!!..."costretto", manco fosse a Guantanamo, ce lo costringerei per decreto reale, cazzo!!!) cambieranno le cose; lo si è visto in questi anni in cui lo scatto fisso urbano è diventato moda: molti sono passati dallo scooter o l'auto alla bici, inizialmente solo per moda poi hanno conosciuto un nuovo mondo più divertente e meno stressante (in bici ti diverti, in auto ti snervi), più pulito e meno costoso, e via via hanno scoperto la bici anche sotto altri aspetti oltre quello della moda o del divertimento e molti di essi hanno abbandonato per sempre il motore a scoppio.
Questo dimostra che certamente molta colpa è dei condizionamenti subliminali (vedi pubblicità, che mostrano sulle auto sempre fighe della madonna e auto che girano in strade deserte: girami lo spot della BMW in circonvallazione all'ora di punta, se hai coraggio, merda!) e delle istituzioni, e che quando uno per un motivo o per l'altro riesce a evitarli sopravvive ed anche meglio.
Però molta gente si rifugia dietro facili alibi ("è pericoloso, si suda, ti sporchi": balle, la mia ragazza è una tua collega e in tribunale ci va in bici talleurino e tacchi a spillo facendosi fischiare dietro dai galli cedroni...) solo per pigrizia, sia fisica che soprattutto mentale.
"Non si può", glielo spieghi e rispieghi, niente: "Non si può". Li inviti a provare, gli porti i tuoi esempi, ti offri di aiutarli, niente: chiudono le palpebre delle orecchie e scappano: "Non si può".
Abbi pazienza, ma con sta gente l'alibi del "eh, ma le istituzioni" non regge.....

Anonimo ha detto...

Dane
non intendo minimante assolvere il popolo e le sue colpe, ma sono anche convinto che gli esempi per le masse vengano per forza dall'alto. Tra l'altro, sennò, chi comanda avrà sempre la scusa di rispecchiare semplicemente il Paese ; poi mi pare che anche tu avessi premesso che siamo stati educati allla scuola Fiat; se ci avessero insegnato più educazione civica, per esempio, sarebbe stato meglio, ma poi come avrebbero fatto a farsi i cazzi loro!!??.
Comunque, che venga dall'alto e/o dal basso, il cambiamento è ben accetto anche perchè al di là del piacere che uno può avere o meno per e con la macchina, il sistema anche in questo campo è abbastanza al collasso.
ps: comunque io a girare in città in bici, suderei come un matto (già provato) quindi...... ;-))

Simone ha detto...

1.Arrivo spettacolare a Cordoba.
Nel finale,in una discesa a tomba aperta,il trenino della Liquigas stacca il resto del plotone.
Il solo Lastras,della Movistar,riesce ad accodarsi.
Arrivo scontato ma non troppo:Sagan(il prossimo Gilbert..)vince la volata davanti all'intruso.
Terzo Agnoli,quarto Nibali,quinto Capecchi.
Non si capisce lo sprint del buon Valerio,che frega otto secondi di abbuono al capitano.
Lo Squalo comunque ne prende 17 a Purito e Scarponi.

In Colorado Leipheimer,in una crono corta ma durissima(si arrivava a quasi tremila metri di altitudine),strappa la maglia a Van Garderen(per me,materiale da Tour dei prossimi anni..).
Da segnalare un Evans,malgrado il mese di pausa,bello tosto.

5.Siamo ormai alla maledizione dei Cento.
Anche Asafa Powell,per uno strappo inguinale,ha annunciato il forfait dalla rassegna iridata.
Bolt è esperto nel voodoo?

6.Sorteggiati i tabelloni dello Us Open.
In sintesi,la proiezione è per l'ennesimo Djoker-Rogi da una parte.
Il serbo ha un buon bill,lo svizzero il peggiore possibile(Tomic,Fish o Tsonga).
Nell'altro settore,Murray ha lo spauracchio Del Potro.
Torneo da 500 per Nadal:tabula rasa fino alla semi.
Pensandola all'italiana direi che la Nike ha truccato le operazioni...
Se va avanti così,il tennis diventa come il calcio.
Un'operetta scadente.

Dane ha detto...

"Dane
non intendo minimante assolvere il popolo e le sue colpe, ma sono anche convinto che gli esempi per le masse vengano per forza dall'alto."

E io infatti l'esempio l'ho sempre dato!.... :-DDD