I record della Radcliffe e quelli del doping

Non è strano che la Iaaf abbia restituito a Paula Radcliffe il suo vero record del mondo di maratona (2h15’25”, Londra 2003), era incredibile che glielo avesse tolto con un provvedimento retroattivo degno di miglior causa. La vicenda è nota: la maratona del record dell’inglese era mista, una situazione in cui secondo le nuove norme (introdotte tre mesi fa) gli eventuali record non sarebbero da considerare record ma un po’ ipocritamente ‘migliori prestazioni’.
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40 commenti:

su mammutthone ha detto...

direttore come proposta non sarebbe per niente male. Io la estenderei anche ad altri sport, uno a caso il nuoto, dove il cambio di regolamento sul materiale tecnico ha portato ad un abbassamento generale delle prestazioni in gara.

Anonimo ha detto...

ma non si potrebbe fare una cosa (anche per risolevre il problema dei record farlocchi degli anni 80)del tipo che passati tot anni (10, 20?) senza che nessuno abbia battuto il record, questo venga segnato in una sorta di hall of fame e poi si ricominci da zero?

Stefano Olivari ha detto...

Credo sia l'unica strada per azzerare i record farlocchi, questa dello stabilire un nuovo 'tempo zero' da cui ripartire. Quei record forse non saranno figli del doping (nessuno lo saprà mai con certezza), ma di sicuro lo sono di regole diverse: basti pensare all'autoemotrasfusione, orgoglio scientifico (...) dell'Italia di quegli anni non solo nell'atletica.

stero ha detto...

@ stefano

Quei record forse non saranno figli del doping (nessuno lo saprà mai con certezza), ma di sicuro lo sono di regole diverse: basti pensare all'autoemotrasfusione, orgoglio scientifico (...) dell'Italia di quegli anni non solo nell'atletica.

Era il 1988, avevo 10 anni e appena iniziato a correre quasi seriamente.
campo sportivo saini (i milanesi sanno di che parlo), e un`arzilla marisa masullo, fresca di ritorno dalla corea raccontava tra un allungo e un 100 metri della sua esperienza olimpica. sebbene non ricordi molto, mi rimase sempre impresso il suo incontro/scontro con la griffith.
erano negli spogliatoi dello stadio, e urto` di schiena un`atleta, che immediatamente si scuso'. all'impatto, senza nemmeno voltarsi, si domando' che facesse un uomo negli spogliatoi femminili. tutti le chiesero se era perche` aveva urtato un armadio a 4 ante. no, rispose lei, per la voce....

Anonimo ha detto...

liberalizzare il doping, a livello professionistico, in tutti gli sport.

m2cts.

stero ha detto...

@ igor,

in sostanza, come dire a un ragazzino che si avvia alla attivita' agonistica di mettere in preventivo un temore al fegato a 50 anni. perche se gia' oggi il doping e le sue declinazzione utilizzano soggetti sani come porcellini d'india non oso immaginare nella ddr mondiale che lei si augura

stero ha detto...

*declinazioni. sorry.

Anonimo ha detto...

stero ma gli dai anche retta...è la provocazione più trita e ritrita della storia ormai....

transumante ha detto...

stero e ricca: vi immagino inorridire quando qui si commenta esaltati la nfl, visto che i giocatori di certi ruoli hanno una speranza di vita media di 50-55 anni

stero ha detto...

transumante

inorridisco di fronte a poche cose. e dell'nfl me ne frega quanto se non meno dell'ikebana. poi oh, se secondo te, e' giusto legalizzare il doping perche' un branco di cerebrolesi pasteggiano a steroidi e ormoni della crescita, senza che la maggior parte di noi inorridisca che te devo di'?

e te lo dice uno che l'ultima volta che ha versato lacrime di gioia per un evento sportivo e' stato per il mondiale di bugno a benidorm e ora nemmeno sa chi ha vinto l'ultimo tour...

Anonimo ha detto...

"e te lo dice uno che l'ultima volta che ha versato lacrime di gioia per un evento sportivo e' stato per il mondiale di bugno a benidorm.."
Stero, fratello mio :-)))

stero ha detto...

@ ricca

vacci piano. io fratelli milanisti non ne ho mai avuti. mi fate un po' senso... :DDD.

ken shiro ha detto...

@stero, ricca

idem con patate, anche se il buon Simone cerca d farci capire che almeno il ciclismo stia cercando la via della redenzione...ma quando l'hai persa la credibilià è dura poi andarsela a riprendere..

su mammutthone ha detto...

@ ken shiro
quando la perdi in un certo modo si... il ciclismo ha subito dei grossi scandali che ne hanno minato la credibilità, ma è anche vero che non si può fare figli e figliastri... tra i diversi sport le pene inflitte per casi identici si differenziano in maniera macroscopica. Idem tra i diversi stati ue (non vado a cercare fuori dall'europa perchè ci sono situazioni border line tipo la cina) c'è uno zoo, con la spagna che fa la parte del leone nella lotta all'antidoping... o lo si combatte seriamente o lo si liberalizza totalmente...

Anonimo ha detto...

@stero
doping libero non significa doping obbligatorio.
agonistico non significa professionistico.
doping libero a livello professionistico.
meno ipocrisia.
più trasparenza.
totale libertà di scelta.
scelte a ragion veduta.
ovviamente, a tutti i livelli inferiori, tolleranza zero.
ma zero zero.
chi bara è squalificato a vita da qualsiasi attività agonistica a qualsiasi livello in qualsiasi sport.
nessuna seconda opportunità.
non mi sembra una bestemmia.

transumante ha detto...

stero: ma allora il problema e´tuo. Prima non sapevi che nello sport professionistico si spinge al limite il proprio fisico e il doping e´prassi comune, e allora ti esaltavi per bugno. Poi l'hai scoperto e ci sei rimasto male (come tutti noi quando l'abbiamo scoperto)

se poi credi veramente che tutti i prodotti leciti, non considerati "doping", facciano bene alla salute, a me va benissimo

io pensavo che il doping fosse un problema di correttezza, di lealta´: non e´giusto che la belmondo vinca la meta´di quanto si meriterebbe perche´c'e´un'altra atleta, non italiana ma di cialtronia, imbottita come un favo. Legalizzando il tutto, la belmondo ha la possibilita´di scegliere e non si sente presa per il culo, dato che si mette per iscritto che l'altra la batte perche´si fa le pere

MB ha detto...

@Igor: ma dove sarebbe il beneficio dal liberalizzare il doping tra i professionisti?
Se il problema è la disparità tra atleti, non si risolverebbe, perché quelli che hanno un residuo di sportività o che ci tengono alla salute sarebbero comunque svantaggiati rispetto ai dopato. Svantaggio che sarebbe sì alla luce del sole anziché segreto o solo sospettato come ora, ma comunque secondi arriverebbero...
Neanche per il pubblico ci sarebbero vantaggi, perché concorderai che il fatto che un atleta faccia 200 metri in 20 secondi "umani" o in 18 pompati a me spettatore non potrebbe fregare di meno. Non è la prestazione muscolare in sé che interessa i tifosi, quanto la competizione che c'è a velocità normali o sovrumane (a parità di trattamento, ovvio).

transumante ha detto...

MB: negli sport di prestazione la gente vuole vedere il record, di un duello bolt-gay a 9'90" non frega niente a nessuno

Simone ha detto...

Oh,finalmente atletica..
Sono d'accordo con l'assunto della prestazione truccata:le grandi della maratona hanno troppi vantaggi usando,negli eventi metropolitani,lepri maschili.
Il caso della Radcliffe mi sembra abbastanza chiaro.
Ha portato i ritmi dei 10000 rosa sui 42,195:è(stata?)un talento di altissimo livello.
Non è un fenomeno da baraccone stile Griffith o Stecher.

A proposito,dovremmo cominciare a stabilire(come si fa nel ciclismo)un wattaggio per le migliori prestazioni.
Perchè il Goffredo Mutai di New York è stato INCREDIBILE.
2h 05' 06".
Su quel tipo di percorso,difficilissimo,e con quella autorità.
Per me,nell'era moderna,è il vero primato mondiale.
A Berlino,tracciato piatto e scorrevole,avrebbe abbattuto il muro delle due ore e tre minuti.
Un grande.

eltopo1971 ha detto...

anch'io sono favorevole alla liberalizzazione del doping..

siccome lo sport in genere è un prodotto che si paga, nel momento in cui lo faccio vorrei quantomeno sapere a che cazzo sto assistendo..

Simone ha detto...

@Ken Shiro,Su Mammutthone:
La credibilità di uno sport si fabbrica:è stabilita dai media.
Che hanno tutto l'interesse nel preservare certi equilibri.
Qualche esempio.

Il clenbuterolo di Contador,a breve(dopo solamente un anno e mezzo di procedure..)il responso.
Metti che la Fifa voglia testarlo per i Mondiali under 17 in Messico.
Tanto per evitare le sperimentazioni negli eventi che contano.
Il risultato?
Centonove atleti positivi su duecento otto.
Mi***ia signor tenente,non è che la carne sia veramente trattata con gli anabolizzanti?

Finale Us Open,una partita che ha dell'incredibile per i ritmi proposti.
Mi arriva un sms di un conoscente.
Fa più o meno così:"Ho paura per loro.
Se vanno al quinto a uno dei due scoppia il cuore."
Rollerball.

La Fiba un anno,a una competizione per nazionali,fece l'antidoping vero.
Stile ciclismo,atletica,blabla.
Nove giocatori su dieci provenienti da Sternville avevano i valori sballati,fuori posto.
In altre parrocchie sarebbe successo il finimondo.

Avete letto dichiarazioni di Petrucci sull'acquisto milanese Bouroussis?
Nessun annuncio di indagine rigorosa su un tizio intercettato mentre richiedeva farmaci dopanti?

Ah,vi anticipo che uno spagnolo neocampione continentale è risultato positivo a un testosterone sintetico.
Comunque vada,l'Mvp della rassegna frequenta,da qualche anno,lo stesso medico di Nadal.
"Adelante adelante adelante"

@Stero:l'ha vinto Cadello Evani.
Quando l'ho visto sul podio dei Campi Elisi mi sono emozionato.
L'inizio di un altro sport o una parentesi,ne è valsa la pena.

Tani ha detto...

doping libero? Ok, ma poi cosa si fa? una competizione per i dopati e una per i puliti? uno misto? cioe' la Belmondo e l'amica di frattini finiscono la gara, si fanno i controlli e si stabilisce che la seconda non e' vergine, ma comunque vince con l'asterisco, e la Belmondo e' la vincitrice morale?
legalizando il doping, togli totalmente la possibilita' ai atleti onesti di praticare sport competitivi.
La soluzione e' troppo facile:
fare i controlli sistematicamente e radiare chi si dopa.
Simple! Basta volerlo

stero ha detto...

@ igor,

doping libero non significa doping obbligatorio.
agonistico non significa professionistico.
doping libero a livello professionistico.

non riesco a capire la differenza tra doping professionistico e (non) doping agonistico.

e come se a te dicessero: guarda puoi fare agonismo senza doparti fino ai 20 anni. poi o metti in preventivo un cancro al pancreas o una trombosi, oppure lassa' sta', perche' (e qui rispondo a anche transumate), a meno di non farti una cura ormonale col rischio che ti crescano pisello o le tette... oppure avere il sangue con la stessa densita' di una crema di limoncello, tu, una cazzo di carriera non l'avrai MAI.
bastava dirlo...



a me sembra una limitazione di un diritto naturale, che e' la autodeterminzaione del proprio futuro.
sara' che io quando vedo una farmacia cambio lato della strada oppure ho ancora un concetto romantico dello sport. poi oh, ognuno la veda come vuole.

e infine, se si fa passare il messaggio che a livello professionistico il doping e' cosa non solo tollerata ma anche imprescindibile, voglio vedere che tipo di risposta si ottiene da quegli sfigati che gia' ora si fanno il carico prima di una qualunque corsa con primo premio prosciutto e buoni al fiordaliso.


Legalizzando il tutto, la belmondo ha la possibilita´di scegliere e non si sente presa per il culo, dato che si mette per iscritto che l'altra la batte perche´si fa le pere.

sem a post....


@ simone

1) vivo in australia... e dopo avere abitato a kathrine per un po' posso dire che il miracolo del cadel sa ancora piu' del sovrumano...
eppero', non ti risulta che il nostro abbia frequentato il Michele da Ferrara?

2) non so se ricordi tale andrea colombo, ma sulle piste si diceva che una volta trasferitosi a studiare/correre in un college ammerriccano, avrebbe dovuto venire a compromessi (diciamo cosi').

stero ha detto...
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stero ha detto...

@tani

cioe' la Belmondo e l'amica di frattini finiscono la gara, si fanno i controlli e si stabilisce che la seconda non e' vergine, ma comunque vince con l'asterisco, e la Belmondo e' la vincitrice morale?

senza per forza fare i conti della serva, ma anche si'...

alla prima vanno 100 e alla seconda 50. pero' la seconda e' moralmente la vincitrice. pero' io con la morale mica ci pago il mutuo eh...

MB ha detto...

@transumante: la gente che segue l'atletica per vedere il record (tra cui il sottoscritto) lo fa in media una volta ogni due anni, quando ci sono le olimpiadi e quando ci sono i mondiali. Ha senso mandare a puttane un intero movimento sportivo per questo?
Ripeto che secondo me i problemi creati dal doping legalizzato sarebbero maggiori di quelli che risolverebbe, è lì il punto.

francesco74 ha detto...

La "provocazione" di Igor secondo me contiene invece un fondo di giustizia e di verità.
Se pensiamo al ciclismo ad esempio è assurdo pensare a come Armstrong ancora oggi sia considerato (da certa stampa) una sorta di eroe senza macchia e senza peccato mentre la carriera (e purtroppo non solo...) di Pantani è stata stroncata in quella maniera...
Il rischio è che alla fine siano premiati i furbetto, quelli più abili nel non farsi beccare.... Insomma da qualsiasi parte la si giri tema impegnativo da trattare e soluzioni tutt'altro che semplici da trovare....

Tani ha detto...

Appunto, Francesco, se anche liberalizando non risolvi un tubo, perchè liberalizare allora? A me, è questo segno di impotenza di fronte alla illegalità che lascia perplesso

transumante ha detto...

MB: senza la gente che segue l'atletica ogni due anni non ci sarebbe nessun movimento professionistico

Tutti: per me mischiate tre cose diverse.

1)La parita´di condizioni iniziali nello sport non esiste

Vi sembra "giusto" che un'atleta americano possa disporre delle migliori infrastrutture, dei migliori tecnici, dei migliori cibi, e poi andare a competere con uno del gabon?

2) la lealta´: l'amica di frattini e´sleale perche´trasgredisce a un codice di comportamento che aveva accettato di seguire, non perche´ha tradito chissa´quale principio fondamentale.

Un atleta che fa uso di un ormone X vietato e´sleale. Se si legalizza l'ormone X l'atleta non e´piu´sleale????Secondo il vostro punto di vista si´.

3)L'aspetto medico. Non puo´importarci della salute della gente a orologeria. Lo sport americano deve chiudere bottega in blocco, il tour de france deve durare una settimana, e per legge un maratoneta non puo´correre piu´di una volta l'anno

MB ha detto...

@transu: non ne sarei così sicuro. Per certi paesi certamente avere dei campioni sponsorizzati e commercializzati è necessario a tenere in piedi il resto del movimento (penso ai paesi caraibici o a quelli africani per il fondo). Ma gli altri? In Italia l'atletica, per quanto ne so, sta in piedi coi fondi del Coni e forse con le squadre militari. E dove anche un minimo di giro economico c'è (Howe e il kinder bueno?) non mi pare tale da giustificare un'operazione del genere.

Tani ha detto...

1- se è per quello, un bambino del Gabon non può nemmeno andare a scuola, ma mica per questo legaliziamo il plagiarismo a Dallas

2- io la metterei diversamente: se l'ormone X danneggia anche minimamente la salute della Belmondo, io lo vieterei alla CONI- girl anche se lo prendesse per tonificare le chiape. Altrimenti si sceglie un altro mestiere.
Se no, ha ragione B. quando legaliza il falso in bilancio premiando chi in borsa ci ha guadagnato grazie a questi bilanci truaccati, penalizando chi si è comportato correttamente. O chiediamo anche a quest ultimo di manipolare I numeri se vuol essere competitivo?

3- A me della salute di chi scegliere volontariamente di doparsi, non frega un cazzo. Può morire domani. Che si chiami Alex Rodriguez, Lance Armstrong o Lyle Alzado. Che la Juve di Agricola sparisca. Che Gattuso e Seedorf venissero radiati. Che la maratona si faccia una volta l'anno.
Dov'è il problema?

Una cosa è continuare a combatere il doping sapendo che non sempre si riuscirà, un altra far finta di niente o addiritura legalizarla.

transumante ha detto...

tani:

1) bene, allora siamo d'accordo, che nello sport la parita´di condizioni iniziali non esiste

2)Ci sono farmaci leciti, considerati non-doping, che magari la belmondo ha preso, e che possono essere dannosi per la salute di altri atleti, che non hanno potuto assumerli e sono stati penalizzati rispetto la belmondo. In base al tuo ragionamento, per equita´, si dovrebbero proibire TUTTI i prodotti che sono dannosi per anche UN SOLO atleta

3) va bene, allora si deve rivoluzionare lo sport professionistico, a me va benissimo

Dane ha detto...

Il doping non è una lista della spessa ("Questo sì, questo no..."), è una cultura ("Mangio la liquirizia così ti fotto...").
In questo senso sarei anch'io per la liberalizzazione in modo da evitare ipocrisie e mettere tutti sullo stesso piano (almeno teoricamente, in ogni caso se l'atleta del Gabon non ha i soldi per la liquirizia non ce li ha nemmeno per il massaggiatore personalizzato o la limousine per correre all'aeroporto...), poi entra in gioco il discorso sulla salute e qui qualche paletto andrebbe messo (non perchè me ne freghi della salute di un atleta cosciente di rovinarsi, ma per questioni filosofiche: può uno stato che ha abolito la pena di morte per "non macchiarsi di un delitto di Stato" avallare una pratica che va contro al salute?!...vabbè che se non è vietato il fumo...), però non va dimenticato che coi ritmi che tutti chiedono a certi atleti pretendere che si vada a sola acqua è inconcepibile.
La cosa sconfortante è che la liberalizzazione del doping così come viene messa sul tavolo non è una scelta per motivi tecnici ma solo perchè non si è riusciti non dico a debellare ma almeno a contrastare con un minimo di credibilità il doping, un po' come se in Italia da domani legalizzassero l'evasione fiscale e il parcheggio in sosta vietata.
Oddio, non si è riusciti o non si è voluto?! E qui casca l'asino.....

su mammutthone ha detto...

@ dane
per me non si è voluto, basta vedere le ultime vicende di doping in Spagna... Alquanto ridicole sia nello sviluppo che nel loro epilogo (tutti colpevoli tranne i loro atleti)...

Dane ha detto...

E lo dici ad un ciclista anti-ispanico come me?!... :-D

su mammutthone ha detto...

onestamente stanno sulle balle anche a me... e non solo per il doping...

Anonimo ha detto...

"onestamente stanno sulle balle anche a me... e non solo per il doping..."
allora è proprio vero che i sardi sono "cugini" dei catalani:anti-ispanici..... ;-))))))

su mammutthone ha detto...

@ ricca
diciamo che in 400 anni gli spagnoli si sono molto impegnati per farsi odiare da noi... coi catalni si va molto più d'accordo...

Panjisao ha detto...

Anche liberalizzando il doping, la parità di condizioni tra gli atleti continuerà ad essere solo utopia.
O credete che l'atleta del Gabon possa avere le stesse chance di quello USA nell'accedere all'ultimo ritrovato chimico nel campo dell'aumento delle prestazioni?
Se l'obiettivo è garantire pari condizioni (e le palestre? e le attrezzature?) per tutti allora credo sia meglio trovare un'alternativa.

MB ha detto...

@Dane anche tu hai ragione sul fatto che i ritmi di certi sport non sono sostenibili per atleti che vanno ad acqua e sali minerali, però il doping c'è anche negli sport relativamente più tranquilli dove non devi giocare ogni tre giorni 90 minuti o farti 3000 km in venti giorni.