di Paolo Morati
Con el Chino mágico, Nacional campeón. Recoba con su magia le dio el Apertura a Nacional. Questi alcuni titoli dei principali quotidiani uruguaiani online a commento della vittoria del Nacional contro il Liverpool - entrambe squadre, come da regola, di Montevideo - che ha permesso ai bianco rosso blu di aggiudicarsi il Torneo Apertura, ossia il titolo di andata (il Torneo Clausura assegna quello di ritorno, in pratica sono due trofei) del campionato nazionale. La partita, giocata nello stadio Centenario di fronte a circa quarantamila spettatori, è stata dunque decisa da Alvaro 'el Chino' Recoba con un gol(azo) dei suoi al settantanovesimo: palla al limite, controllo di destro, rapida finta a rientrare sul difensore, spostamento sul sinistro e tiro nell'angolino a destra del portiere.
Che fosse la sua stagione lo si era già capito un paio di settimane fa quando, trasformando un rigore al novantesimo, aveva permesso alla compagine allenata dall'argentino Marcelo Gallardo di vincere in rimonta per 2-1 il cosiddetto Superclásico contro i rivali di sempre del Peñarol. Ecco, un rigore. Nel corso della sua carriera interista a Recoba è spesso stato rinfacciato, tra le tante cose, di aver sbagliato quello dei preliminari di Champions League 2000/2001 contro l'Helsingborg. Erano gli anni delle delusioni, con la sbornia da Triplete ancora lontanissima, e il fantasista dagli occhi a mandorla era uno dei capri espiatori della situazione. Bastava il minimo errore per generare impietosi fischi dagli spalti, per poi trasformarli magicamente in indescrivibile euforia quando rimetteva le cose a posto con una delle sue giocate straordinarie.
Da un paio di campionati, dopo un'esperienza in Grecia e tanti piccoli infortuni, il mancino classe 1976, autore in maglia nerazzurra di 53 reti (ogni tanto è bene ricordarle) oltre che di svariati assist, è tornato alle origini. Prima nel Danubio, dove era cresciuto, e poi scegliendo il Nacional dove si è messo al servizio dei compagni, caricandosi sulle spalle la responsabilità della squadra nei momenti decisivi. Il campionato uruguaiano non varrà sicuramente la Serie A, ma questa vittoria ha innescato di nuovo un po' di orgoglio in chi ha tifato Recoba fin dal suo arrivo in Italia, esaltandosi per le sue giocate e dispiacendosi per quello che non è riuscito pienamente a dare, fino ad arrivare a litigare coi migliori amici pur di difenderlo. E' questa in breve la differenza tra un giocatore anonimo e uno che, volenti o nolenti, è stato in grado di lasciare un segno nel cuore della gente, non solo interista. Bentornato Chino, siamo contenti per te, e un po' anche per noi.
Paolo Morati
(5 dicembre 2011)
32 commenti:
Direi che con il post celebrativo su Recoba l'involuzione interista post triplete si è definitivamente compiuta...
Se Moratti legge questo articolo di Morati (forse è lui in incognito? :-)) potremmo avere già trovato il rinforzo di gennaio...
Direi che è evidente chi sia in realtà Paolo Morati... inutile girarci intorno, ti abbiamo smascherato subito! :)
K
C'è un refuso nel cognome dell'autore: manca una T, altrimenti non si spiega.....
Grande chino!
Uruguay Francia mondiali di corea giappone, i telecronisti francesi in lacrime di fronte a quel diable de Recobà!
CHINO CHINO CHINO.
Ah, e prima che mi si accusi di "irritante sfigatismo", faccio subito notare come "l'arroganza" (è il metro usato per Anna Laura, no?!...) che trasuda da sto pezzo la si tagli a fette... :-D
Il solito problema su Recoba. Senza tutti i discorsi attorno a lui, al suo presunto enorme talento e al suo ingaggio parleremmo di un ottimo giocatore, altalenante come tutti i fantasisti non fuoriclasse, che qualcosa di importante in carriera l'ha fatta. Invece sembra che si parli o di un bidone o di un fenomeno incompreso. Per me quello che ha dato Recoba era il massimo che potesse fare. Come era il massimo quello che hanno dato Morfeo e Benito Carbone.....
Recoba, ancora lui.
Per gli interisti è stato sicuramente il simbolo di una fase storica in cui se qualcosa poteva andare storto alla fine andava storto. Il talento c'era eccome, basta ricordare l'esordio in serie A con quelle due sassate da 30 metri che rimisero sui binari giusti una partita che stava andando malissimo, ma poi...tantissima discontinuità e un certo feeling con il cuscino (emblematico l'episodio con Cuper allenatore in cui il nostro fece tardi all'appuntamento con la squadra in partenza verso Lione, con tanto di inseguimento al pulman e con l'hombre vertical che gli disse di ritornare a dormire). Tantissimi rimpianti per quello che poteva essere e non è stato e una curiosità: chissà con Mourinho allenatore che giocatore avremmo visto.
Mourinho manco lo faceva entrare alla pinetina.
p.s. Qui dentro scrive chiunque, ma proprio chiunque, complimenti alla vis democratica del direttore.
Recoba, ottimo giocatore, pessimo professionista. Alcool ed il resto, ne hanno fatto un mezzo giocatore. A differenza dei Vieri e Ronaldo (quello vero, Luis Nazario da Lima), i quali avevano un fisico che (in quel periodo e a quell'età) gli permetteva di dormire due ore a notte e poi fare gol, lui no, proprio no, ma i soldi li ha sempre presi, fino all'ultimo centesimo. Se qualcuno può smentirmi...
Già, li ha presi tutti. Peraltro sull'entità del suo ingaggio girano leggende urbane che fanno impallidire i "salari" odierni dei Messi, Ronaldo e compagnia. E qui mi fermo per carità di sito.
Arturo, io sono fermo alla leggenda degli 8 miliardi netti l'anno, in tempi dove i più forti in circolazione prendevano poco più della metà.
La differenza tra Vieri e Ronaldo e Recoba e che i due sono da anni degli ex calciatori con tanto di obesità impellente, mentre il Chino ha conservato la sua pancettina che lo ha sempre caratterizzato e continua a giocare a calcio, bucando i portieri dalla distanza e contribuendo a far vincere la sua squadra. A questo punto credo che il problema di Recoba non sia stato la vita dissoluta che invece conducevano i due sopracitati, ma la scarsa propensione al sacrificio, infatti Mancini di lui diceva che "se si alza la mattina con la voglia di allennarsi potrebbe diventare il miglior giocatore del mondo".
Appunto, se...
Jeremy, a me risultava una doppia cifra netta, ma saranno sicuramente leggende urbane come scrivevo sopra, figurati se un capitano d'industria del calibro di M, un self made man coi controcazzi, un tycoon fatto e finito, sia disposto a pagare 10-12testoni netti l'anno Recoba, ma non scherziamo...
l'obiezione è sempre quella: mica è andato col mitra in sede a firmare il contratto, la colpa è di chi glieli dava quei soldi
e comunque uno con quel sinistro poteva prendere tutti i soldi che voleva ;)
Tra l'altro non mi risulta che altri "eroi" come capitan Neoton o "graziemarcello" abbiano rinunciato ad un solo centesimo della paga di babbo Moratti.
Eppure il loro apporto alla causa non è stato superiore alla dedizione del Chino.
Almeno Alvaro ci faceva vedere di tanto in tanto qualche meraviglia.
Bel pezzo ma, aldilà della curiosità, a mio parere la prima divisione uruguaiana potrebbe valere la Serie B italiana. Che poi Recoba abbia un piede fatato, nessun dubbio. Però, ed è questa forse la sua 'dimensione', il miglior Recoba lo si è visto a Venezia.
Non è che però questo pezzo potrebbe innescare una pericolosa spirale? Ovvero che qualcuno prima o poi rimpianga Gonzalo Sorondo come centrale difensivo?
Ciao a tutti. Prima di tutto grazie per l'ottima accoglienza riservatami. Tranquillizzo sul fatto che non c'è nessuno in incognito e che questo intervento non aveva alcun intento di celebrazione acritica.
Lo spunto della vittoria del Nacional nell'Apertura grazie ai gol di Recoba era semplicemente per ricordare un giocatore che all'Inter non ha dato il massimo per una serie di ragioni, e lui stesso lo ha riconosciuto, ma che in ogni caso è riuscito a dividere l'opinione come pochi altri prima e dopo di lui. Il che significa che qualche qualità comunque l'aveva.
Lo dimostra il fatto che ancora oggi quando se ne parla si accende il dibattito. Del resto la versione originale del mio intervento si chiudeva ironicamente con "e adesso lasciamo spazio alle critiche..." perché sapevo benissimo a che cosa sarei andato incontro. Poi l'ho modificata per non mettere le mani avanti. Tutto sommato è il bello del potersi confrontare liberamente.
Che poi fosse considerato il capro espiatorio della situazione (per lo stipendio, lo scarso allenamento, tutto quello che volete...) resta una mia idea personale, liberamente criticabile. Così come il fatto che se l'Uruguay dovesse vincere il prossimo Mondiale con lui capocannoniere a 38 anni, il trionfo non farebbe comunque cambiare posizione a chi non lo ha mai potuto vedere.
Il tifo è anche questo, irrazionalità e passione. Come quello per i giocatori alla Recoba che io, proprio per questo, non finirò mai di ringraziare. Grazie ancora a voi dell'attenzione e (forse) alla prossima.
Prima di tutto grazie per l'ottima accoglienza riservatami.
si figuri presidente :-D
P.S.: se posso permettermi, 2-3 acquistini a gennaio non farebbero schifo
Pezzo commovente. Grazie Paolo.
Gentile Morati, scusi, ma che significa quel "sapevo benissimo a che cosa sarei andato incontro" a metà tra il sarcastico e il vittimistico?!...
E' inutile farci passare per prevenuti, viene qui a celebrare Recoba manco fosse Francescoli, come solo Massimo Moratti potrebbe fare, cosa pretendeva, che La si prendesse sul serio?!...
Avesse scritto un pezzo su quello che avrebbe potuto essere Recoba (non tutte le colpe son sue) mi sarei alzato ad applaudire, ma venendo qua ad insinuare che per l'Italia è passato un fenomeno e non ce ne siamo accorti che reazioni si potranno mai suscitare?!...
Recoba aveva un potenziale grandissimo, ingiustamente ingabbiato nel suo inizio di carriera (avesse giocato titolare al suo primo anno al posto dell'inutile Djorkaeff, per me l'Inter avrbebe vinto lo scudetto nonostante Juliano e Ceccarini...) per le solite tare italiche, dopodichè va detto che da lì in poi lui non ha fatto niente per opporsi alle forze contrarie.
Il paragone giusto per valutare Recoba è quello con Savicevic, che arrivato in Italia si trovò tutto contro ma ad un certo punto prese di petto l'allenatore: rifiutò una panchina, andò a piangere dal presidente, poi però rimesso in campo in coppa campioni fece vedere al mister come si gioca a calcio. Recoba ha sempre preferito consolarsi con birra e patatine davanti a film notturni e crogiolandosi nel deleterio affetto presidenziale.
Non ha reso per una serie di ragioni, tre quarti delle quali però sono colpe sue. Non è vero che ha diviso l'opinione pubblica (quello lo fanno i fuoriclasse come Baggio e Rivera), ha solo diviso la famiglia Moratti dalla realtà del mondo terreno. Non è vero che è stato il capro espiatorio, è stato solo il simbolo del peggior morattismo.
Non è questione di tifo irrazionalità e passione, sono filosoficamente un recobiano anch'io e deliro al pensiero di cosa potesse essere Claudio Daniel Borghi (uno che aveva il doppio del talento di Recoba ed ha avuto un decimo delle sue occasioni, il che non cancella le colpe dell'argentino), poi però c'è la realtà.
Realtà che dice che la media gol di Recoba è di quasi un gol ogni tre partite (tantissimo per una non-punta...) ma la media gol annuale è di più o meno 6 gol (è più o meno la media gol di Blisset. Oh, non Kluijvert, eh?! Blisset...), perchè?! Lo si evince esaminando il contesto: quanti gol o giocate decisive ha messo a segno in derby, sfide scudetto, turni eliminatori nelle coppe europee, etc.?!
E' tutto lì Recoba, un Maiellaro esotico che non avesse fatto innamorare il presidente non si sa bene per che cosa, al terzo anno sarebbe finito in una provinciale spagnola, di qui in Francia o Portogallo, poi in Grecia prima del precoce rimpatrio. E invece ce lo siamo ritrovati qui per 10 anni, a far assumere qualsiasi allenatore che passando dalla Comuna Bayres dichiarasse "con me Recoba sarebbe titolare" e a far esonerare tutti quelli che al terzo allenamento chissà come mai lo cancellavano dal progetto tecnico.
Per questo le dò ragione sul fatto che se l'Uruguay dovesse vincere il prossimo Mondiale con lui capocannoniere a 38 anni, il trionfo non farebbe comunque cambiare posizione a nessuno: perchè di vincere un Mondiale è capitato anche a gente come Guivarch e di esser capocannoniere è capitato anche a gente come Salenko (spero mi riconosca la cavalleria di non averLe citato il connazionale Forlàn, che qualche partita "vera" nella Celèste l'ha giocata...). Ma soprattutto perchè sappiamo che il sogno Suo e del Presidente Moratti non si avvererà mai.
La gente s'è dimenticata Paolo Futre, George Hagi e Dragan Stoijkovic, figuriamoci se può fermarsi a celebrare Recoba...
p.s.: in questo momento la pericolosa mente malata del sottoscritto sta partorendo l'immagine di uno striscione da ultras, di quelli che appaiono nelle curve: "GIUSTIZIA PER LAJOS DETARI!!!".....
"La gente s'è dimenticata Paolo Futre, George Hagi e Dragan Stoijkovic, figuriamoci se può fermarsi a celebrare Recoba.."
anatema su di te dane! hai messo quei tre (anzi 4...ma detari era nettamente, anche se non di molto, meno dotato) in un post dedicato al dentone cocco di M. sbagliato...:-)
p.s. perché non un post celebrativo su Gazza...tonnellate di problemi comportamentali in più ma almeno qualche segno in più sulla "storia" (ehh che parolone) del calcio l'ha lasciato..
Ken Shiro non sono d'accordo su Detari: per me semmai era nettamente PIU' dotato degli altri tre (soprattutto perchè più completo), anche se alla fine ha reso nettamente meno (anche e soprattutto per problemi di adattamento: da buon ungherese era più "sovietico" degli altri...).
Tornando al discorso centrale, Gazza invece è l'esempio provocatorio giusto.....non mi era venuto in mente...
con recoba si parla comunque di giocatori da calcio femminile (FR cit.) con gli altri si sta parlando di gente che ha reso sempre (o quasi) al meglio con personalità da vero leader (hagi), o di gente che, causa infortuni, ha visto limitato l'immenso talento ...mi hai riportato alla memoria futre, che quasi arrivo a preferire a piksi, pensa te.. detari mi entusismava di meno, forse perchè il tipo di giocatore (l'elegante trequartista di regia) non mi fa andar fuori di testa, ma questo è un mio problema forse..
"La gente s'è dimenticata Paolo Futre"
Non tutti Dane, non tutti...
Credo che giudicare Recoba come un capriccio presidenziale sia vero solo in parte. Al suo arrivo in Italia aveva davanti a sè Djorkaeff, che è bene ricordarlo, l'anno prima aveva tenuto in piedi la baracca da solo o quasi, quindi metterlo da parte sarebbe stato difficile per tutti gli allenatori del mondo. Detto questo, con l'arrivo di graziemarcello, il Chino fu investito delle responsabilità che competono a chi come lui aveva (ha) delle capacità tecniche fuori dal comune con la concorrenza interna azzerata dalla partenza di Youri e dall' acquisto di (udite udite) Robbiati. Ciononostante Recoba continuò con il suo fare accidioso, diventando suo malgrado il capro espiatorio di una situazione disastrosa.
Per quanto riguarda il ruolo di Recoba conviene andare a rivedersi l'intervista di Cuper che cercava di spiegare ai giornalisti il ruolo del Chino secondo lui.
Dopo don Hector è andato avanti a fiammate utili solo per ottenere il rinnovo contrattuale, fino a farmi bestemmiare per un gol realizzato contro l'Empoli direttamente da calcio d'angolo il giorno della celebrazione dello scudetto n°14 a San Siro.
Ovviamente bestemmiavo perchè in quel momento ho temuto che babbo Moratti gli rinnovasse il contratto alla visione di quella prodezza.
@Paolo Morati: che non sia stato un centravanti l'avevo premesso citando la media realizzativa in effetti sorprendente, se analizziamo i minuti effettivamente giocati come per Balotelli non possiamo non tornare alle colpe del "professionista" (!...), se poi Recoba pensa che sarebbe bastato "qualche sforzo in più" perchè andasse diversamente dimostra di non aver capito cos'è il calcio professionistico...
@Ken Shiro: sì, bèh, se mi dici che Detari ti esaltava meno perchè non aveva lo spunto di Futre, il guizzo di Hagi o il genio di Stoijkovic siamo ovviamente d'accordo.....però il giocatore era egregio: tecnica, intelligenza calcistica, eleganza, personalità in campo.....
@ntrentadue: "Al suo arrivo in Italia aveva davanti a sè Djorkaeff, che è bene ricordarlo, l'anno prima aveva tenuto in piedi la baracca da solo o quasi"
Ma che baracca ha tenuto in piedi Djiorkaeff, che in 3 anni di Inter avrà fatto la differenza sì e no in una decina di partite?!...
"quindi metterlo da parte sarebbe stato difficile per tutti gli allenatori del mondo"
Anche per il pretoriano dei senatori Ancelotti avrebbe dovuto esser difficile metter il Rui Costa di Champions da parte per il 22nne Kakà, ma il campo parla: basta ascoltarlo...
"Per quanto riguarda il ruolo di Recoba conviene andare a rivedersi l'intervista di Cuper che cercava di spiegare ai giornalisti il ruolo del Chino secondo lui."
Esterno tribuna destra?!...
"Dopo don Hector è andato avanti a fiammate utili solo per ottenere il rinnovo contrattuale"
Ecco, appunto.....dieci anni da Nicola Berti...
@dane
Youri Djorkaeff la stagione precedente era stato il capocannoniere della squadra, realizzando, se la memoria non mi inganna, 14 gol.
Tanto per citarne un'altro, Zamorano, a quella cifra non è mai arrivato.
La stagione 97-98 l'Inter acquistò tale Luis Nazario da Lima, che (giustamente) diventò la punta di diamante della squadra, con il buon Djorkaeff che accettò di fare il comprimario, e stiamo parlando di un giocatore che nella sua nazionale era titolare inamovibile e che poi sarebbe diventato Campione del Mondo.
Rui Costa al Milan fu acquistato per essere il faro della squadra ma si rivelò ben presto la brutta copia rattristita del giocatore ammirato a Firenze. Infatti acquistarono Pirlo per trovare un alternativa, poi arrivò Kakà e allora Rui in panchina e Pirlo arretrato di 30 metri, ruolo che poi lo ha consacrato a livello mondiale.
L'intervista da me citata purtroppo non la riesco a trovare su Youtube se nò postavo il link.
Ti assicuro che è molto divertente.
@ntrentadue: ricordi i fatti ma li metti insieme alla rinfusa. Andiamo con ordine.
14 gol in quegli anni li segnava pure Pippo Maniero in neeto, e li han segnati pure Robinho e Pato l'anno scorso, ma tenere in piedi la baracca ha un significato diverso.
A parte il fatto che in nazionale non era titolare ma "raccomandato" (campione del mondo lo era anche Guivarch, la verità è che con fuori sti due e dentro i giovani Henry-Trezeguet la squadra migliorava e di molto), Djorkaeff a Milano è stato solo un equivoco tecnico-tattico, come Baggio e Savicevic ma senza i lampi di classe di Baggio e Savicevic (se poi vogliamo farlo passare alla storia per una rovesciata contro al Roma e un gol al Piacenza mi arrendo).
Nell'Inter avrebbe dovuto rappresentare il gicoatore a cui affidarsi nei momenti difficili ma non ha mai retto il ruolo. Tant'è che, proprio nella stagione di Ronaldo, quando le cose per lui avrebbero dovuto esser più semplici, ha toppato clamorosamente lasciando la propria squadra a giocarsi uno scudetto in 10. A quel punto, visto che l'Inter giocava in 10 per l'assenza non giustificata dell'armeno e i lanci a Ronaldo dovevano farli Simeone e.........Pagliuca tantovaleva provare un po' più spesso Recoba, soprattutosi dopo aver visto all'esordio di cosa fosse capace.
Magari una maggiore sollecitazione di Recoba ci avrebbe regalato un uruguagio più responsabilizzato sulle ali dell'entusiasmo (come si vide solo a Venezia).
Magari no, ma se giochi con un buco in mezzo al campo nella speranza che un tizio davanti combini qualcosa tantovale sperare nelle invenzioni di "un tizio e mezzo"...
p.s.: giusto per la precisione. Pirlo fu acquistato addirittura settimane prima di Rui Costa, che arrivò (approfittando dei guai fiorentini) per far fronte ai mugugni dei tifosi rossoneri (l'alternativa era Veron). Pirlo giocò buona parte del finale di stagione (quando Ancelotti prese il posto di Terim) stante l'infortunio del portoghese e fu decisivo in molte partite (ad esempio l'importantissima, ai fini della qualificazione Champions, partita col Parma).
Rui Costa si riprese la squadra l'anno successivo (e disputò un'ottima stagione fino alla vittoria della champions, gli mancava solo il guizzo, ma infatti il suo grande equivoco fu schierarlo da numero 10 quando sarebbe stato un ottimo numero 8), e vista la concorrenza di tanti numeri 10 (c'erano anche Seedorf e Rivaldo...) Ancelotti pensò al nuovo modulo e Pirlo chiese di essere schierato da regista come aveva già giocato.
Solo l'anno dopo arrivò Kakà, che mandò in corto circuito Rivaldo e spedì in panchina Rui Costa, con Pirlo che non si mosse dalla sua posizione di centromediano metodista.
In conlusione: 1) Pirlo non arrivò come alternativa al deludente Rui Costa 2) Non fu l'arrivo di Kakà a determinarne l'arretramento.
Ocio che se ricordiamo così male la storia, maleintepretarla è un attimo... ;-)
Ogni x anni fa un goal spettacolare e via....
Mi ricordo quando, incazzato per la panchina, tiro’ malamente un rigore contro una squadra norvegese (?) e l’inter fu eliminata dalla champions...
Giocatore inutile che il buon massimo adorava...
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