di Piersandro Guerrera
Il primo grandissimo successo su larga scala per Apple è arrivato all’inizio degli anni Duemila con l’avvento degli iPod. Un risultato tale da spingere l’azienda di Cupertino, ai tempi ancora capitanata da Steve Jobs, a puntare su una campagna di marketing diversa e più aggressiva da quella del passato. Per anni, infatti, il motto dei Mac e dei suoi utenti era Think Different (“pensa in modo diverso”), una via come un'altra per intendere che se la massa segue una moda dettata dalla diffusione su larga scala dei computer con sistema operativo Windows, era possibile utilizzare un Mac per dimostrare il proprio modo di essere diversi.
Culmine della campagna fu il leggendario spot del 1997, doppiato nella versione originale dallo stesso Steve Jobs e in Italia da Dario Fo, che mostrava volti di famosi personaggi della scienza, dell’arte e dello spettacolo che, proprio perché ‘visionari’, andavano controcorrente: Albert Einstein, Bob Dylan, Martin Luther King, Jr., Richard Branson, John Lennon, Buckminster Fuller, Thomas Edison, Muhammad Ali, Ted Turner, Maria Callas, il Mahatma Gandhi, Amelia Earhart, Alfred Hitchcock, Martha Graham, Jim Henson, Frank Lloyd Wright e Pablo Picasso.
Gli utenti Mac, anche se pochi e visti come ‘diversi’ dagli altri, erano in grado di fare cose straordinarie. Il Mac era il computer da lavoro ideale per il montaggio video, l’impaginazione di periodici di ogni tipo e per l’editing fotografico. Il Mac era la macchina ideale per un creativo, un concetto tanto semplice quanto vitale per rendere omaggio a un computer tanto diverso quanto potente in alcuni campi specifici.
Con l’arrivo del ventunesimo secolo e degli iPod, Apple decise probabilmente di ringiovanire la sua immagine, grazie anche a computer che diventavano ancora più belli e adatti a un pubblico che voleva distinguersi non soltanto per la creatività ma anche per la disponibilità di un oggetto elegante e bello da vedersi. Non il classico mattone nero o un case beige da PC tradizionale, per intenderci. La nuova campagna marketing prese il nome di Get a Mac e l’obiettivo era quello di ridicolizzare i PC evidenziando i difetti dei computer con Windows e, soprattutto, del sistema operativo Microsoft nei confronti del bello, semplice, pronto all’uso appena acquistato e sicuro Mac.
Il primo grandissimo successo su larga scala per Apple è arrivato all’inizio degli anni Duemila con l’avvento degli iPod. Un risultato tale da spingere l’azienda di Cupertino, ai tempi ancora capitanata da Steve Jobs, a puntare su una campagna di marketing diversa e più aggressiva da quella del passato. Per anni, infatti, il motto dei Mac e dei suoi utenti era Think Different (“pensa in modo diverso”), una via come un'altra per intendere che se la massa segue una moda dettata dalla diffusione su larga scala dei computer con sistema operativo Windows, era possibile utilizzare un Mac per dimostrare il proprio modo di essere diversi.
Culmine della campagna fu il leggendario spot del 1997, doppiato nella versione originale dallo stesso Steve Jobs e in Italia da Dario Fo, che mostrava volti di famosi personaggi della scienza, dell’arte e dello spettacolo che, proprio perché ‘visionari’, andavano controcorrente: Albert Einstein, Bob Dylan, Martin Luther King, Jr., Richard Branson, John Lennon, Buckminster Fuller, Thomas Edison, Muhammad Ali, Ted Turner, Maria Callas, il Mahatma Gandhi, Amelia Earhart, Alfred Hitchcock, Martha Graham, Jim Henson, Frank Lloyd Wright e Pablo Picasso.
Gli utenti Mac, anche se pochi e visti come ‘diversi’ dagli altri, erano in grado di fare cose straordinarie. Il Mac era il computer da lavoro ideale per il montaggio video, l’impaginazione di periodici di ogni tipo e per l’editing fotografico. Il Mac era la macchina ideale per un creativo, un concetto tanto semplice quanto vitale per rendere omaggio a un computer tanto diverso quanto potente in alcuni campi specifici.
Con l’arrivo del ventunesimo secolo e degli iPod, Apple decise probabilmente di ringiovanire la sua immagine, grazie anche a computer che diventavano ancora più belli e adatti a un pubblico che voleva distinguersi non soltanto per la creatività ma anche per la disponibilità di un oggetto elegante e bello da vedersi. Non il classico mattone nero o un case beige da PC tradizionale, per intenderci. La nuova campagna marketing prese il nome di Get a Mac e l’obiettivo era quello di ridicolizzare i PC evidenziando i difetti dei computer con Windows e, soprattutto, del sistema operativo Microsoft nei confronti del bello, semplice, pronto all’uso appena acquistato e sicuro Mac.
Protagonisti di una serie di spot, alcuni dei quali indimenticabili, gli attori John Hodgman (il PC) e Justin Long (il Mac) che riproducevano in un dialogo tra due personaggi situazioni tipiche di lavoro di un utente medio che si scontrava con i problemi ‘più noti’ di un PC: blocchi inaspettati del sistema operativo, riavvii improvvisi, difficoltà nell’installazione dei driver, presenza di migliaia di modelli contro pochi Mac, eccetera. Microsoft, anche se direttamente non ha mai commentato questi ‘sberleffi’ firmati Apple, reagì con una contro-campagna in cui si dimostrava come un computer più potente, comunque elegante e dotato del sistema operativo Windows Vista costava molto meno di un Mac: valeva davvero la pena spendere così tanto per un computer Apple? Secondo Microsoft no, ma anche per la maggior parte degli utenti. In un mercato dominato per oltre il 90% da PC con sistema operativo Windows questo atto di difesa da parte di Microsoft è stato tutto sommato inutile perché non necessario.
Ma la differenza di prezzo tra un Mac e un PC è davvero giustificata? Questa è la domanda tipica che un utente Mac si sente rivolgere da un utente PC, e che più volte ci si è chiesti da soli specialmente se il vostro primo Mac giunge dopo anni di vita insieme a un computer Windows. La differenza di prestazioni è così evidente? Probabilmente no, ma le risorse occupate dal semplice sistema operativo rendono più snelle le operazioni anche in presenza di un minor quantitativo di memoria RAM o di hardware non carrozzato. Si può fare davvero tutto con un Mac? Dipende sempre se esiste l’applicazione che utilizzavate su Windows anche per Mac o comunque un’alternativa valida, cosa che tipicamente accade.
Cosa fa sentire davvero un utente Mac orgoglioso della sua scelta? Dal mio punto di vista, la batteria del mio MacBook Alluminio datato dicembre 2008 è uno dei motivi di ‘vanto’ che lasciano sempre senza parole le persone che conosco. Dopo quasi tre anni e 457 cicli di ricarica, avere uno stato di vita dell’85% e oltre 3 ore di autonomia anche utilizzando l’iPhone come modem per navigare in Internet (come nel momento in cui sto scrivendo questo articolo da un aeroporto) è una situazione che la maggior parte degli utenti di PC (gli stessi che puntano il dito contro il prezzo eccessivo di un Mac spendendo la metà per un computer da ‘supermercato’) vivono per pochi mesi, dovendo convivere con notebook che hanno autonomia inferiore e batterie di scarsa qualità che dopo appena un anno a malapena durano 1/3 di quanto dichiarato.
La robustezza e la qualità dei materiali è anche un elemento che ho vissuto sulla mia pelle. Sempre lo stesso computer mi è caduto accidentalmente per terra da un tavolo, senza alcuna protezione, ammaccandosi nella parte frontale (il vano batteria non si chiude più benissimo). Fosse stato un tradizionale PC di plastica probabilmente l’avrei dovuto buttare seduta stante, eppure dopo un anno e mezzo dalla caduta è ancora operativo. L’ho dovuto aggiornare, questo lo ammetto, aggiungendo un quantitativo di RAM superiore a quello previsto inizialmente (da 2 GB sono passato a 6 GB) ma per il resto mai avuto un problema che mi abbia spinto a pensare di cambiare anzitempo computer o lamentarmi della lentezza dovuta al tempo e al sistema operativo che gradualmente potrebbe appesantirsi.
Adesso, però, il demone Windows è scomparso dal vocabolario Apple. Anzi, con Mac OS X Lion, è stato introdotto uno strumento che consente di trasferire con pochi clic impostazioni e documenti da un PC a un Mac per una semplice migrazione dei dati. Ai giorni nostri il demone è diventato l’iPhone, oggetto con cui le altre aziende si scontrano abitualmente nei loro spot e nelle loro campagne marketing. Fino a qualche mese fa Samsung in Italia proponeva pubblicità dedicate alla sua serie di smartphone Galaxy S con una frase molto particolare: “C’è chi segue e chi sceglie”. Adesso chi pensa in modo differente e non uniformato alla massa (parliamo degli smartphone di fascia alta naturalmente) non acquista un iPhone. Il telefono di Apple, nelle sue varie evoluzioni, è diventato quel ‘mostro’ che l’azienda di Cupertino dipingeva quando il riferimento era Windows contro i Mac.
Microsoft, pur dominando il mercato, faceva quasi tenerezza negli spot in cui veniva derisa da Apple, anche per la simpatia del ‘personaggio PC’, ma adesso la ‘cattiva Apple’ si scontra contro il suo modo di aggredire il mercato proponendo ‘cose vecchie’ per ‘nuove’ quando gli altri, imitandola, hanno smesso di crederci (si veda la fotocamera frontale su iPhone 4). Rapida a innovare, in alcune occasioni, lenta a proporre funzionalità semplici, in altre. Si fa facilmente ispirare dalle idee di altri per migliorare il suo sistema operativo, prendendo spunto dal panorama degli sviluppatori degli iPhone ‘modificati’ per inserire ‘nuove’ caratteristiche su iOS (lo sfondo nella schermata ‘home’, la possibilità di avviare applicazioni in background, la modifica delle foto, gli MMS, le notifiche nella schermata di blocco… solo per citarne alcune).
Il vendutissimo e apprezzatissimo iPhone è adesso il cattivo PC contro un mondo che la pensa in modo differente, che è aperto e non pone limiti, che costa meno ma è altrettanto elegante e funzionale, che include funzionalità che gli utenti Apple riceveranno in ritardo ma spacciandole per innovazioni incredibili. Prima o poi la ‘cattiva Apple’ potrebbe diventare vittima del suo atteggiamento ostile e del suo voler ridurre le funzionalità dei dispositivi più vecchi solo per ragioni di marketing e non effettivi limiti tecnici. In una campagna marketing Android vs iPhone lo scontro alla pari potrebbe far anche vincere il sistema operativo di Google: più versatile, più aperto, adattabile anche ai dispositivi più vecchi. Riuscirà Apple a tornare a essere buona per i suoi utenti oltre che per i suoi azionisti?
Ma la differenza di prezzo tra un Mac e un PC è davvero giustificata? Questa è la domanda tipica che un utente Mac si sente rivolgere da un utente PC, e che più volte ci si è chiesti da soli specialmente se il vostro primo Mac giunge dopo anni di vita insieme a un computer Windows. La differenza di prestazioni è così evidente? Probabilmente no, ma le risorse occupate dal semplice sistema operativo rendono più snelle le operazioni anche in presenza di un minor quantitativo di memoria RAM o di hardware non carrozzato. Si può fare davvero tutto con un Mac? Dipende sempre se esiste l’applicazione che utilizzavate su Windows anche per Mac o comunque un’alternativa valida, cosa che tipicamente accade.
Cosa fa sentire davvero un utente Mac orgoglioso della sua scelta? Dal mio punto di vista, la batteria del mio MacBook Alluminio datato dicembre 2008 è uno dei motivi di ‘vanto’ che lasciano sempre senza parole le persone che conosco. Dopo quasi tre anni e 457 cicli di ricarica, avere uno stato di vita dell’85% e oltre 3 ore di autonomia anche utilizzando l’iPhone come modem per navigare in Internet (come nel momento in cui sto scrivendo questo articolo da un aeroporto) è una situazione che la maggior parte degli utenti di PC (gli stessi che puntano il dito contro il prezzo eccessivo di un Mac spendendo la metà per un computer da ‘supermercato’) vivono per pochi mesi, dovendo convivere con notebook che hanno autonomia inferiore e batterie di scarsa qualità che dopo appena un anno a malapena durano 1/3 di quanto dichiarato.
La robustezza e la qualità dei materiali è anche un elemento che ho vissuto sulla mia pelle. Sempre lo stesso computer mi è caduto accidentalmente per terra da un tavolo, senza alcuna protezione, ammaccandosi nella parte frontale (il vano batteria non si chiude più benissimo). Fosse stato un tradizionale PC di plastica probabilmente l’avrei dovuto buttare seduta stante, eppure dopo un anno e mezzo dalla caduta è ancora operativo. L’ho dovuto aggiornare, questo lo ammetto, aggiungendo un quantitativo di RAM superiore a quello previsto inizialmente (da 2 GB sono passato a 6 GB) ma per il resto mai avuto un problema che mi abbia spinto a pensare di cambiare anzitempo computer o lamentarmi della lentezza dovuta al tempo e al sistema operativo che gradualmente potrebbe appesantirsi.
Adesso, però, il demone Windows è scomparso dal vocabolario Apple. Anzi, con Mac OS X Lion, è stato introdotto uno strumento che consente di trasferire con pochi clic impostazioni e documenti da un PC a un Mac per una semplice migrazione dei dati. Ai giorni nostri il demone è diventato l’iPhone, oggetto con cui le altre aziende si scontrano abitualmente nei loro spot e nelle loro campagne marketing. Fino a qualche mese fa Samsung in Italia proponeva pubblicità dedicate alla sua serie di smartphone Galaxy S con una frase molto particolare: “C’è chi segue e chi sceglie”. Adesso chi pensa in modo differente e non uniformato alla massa (parliamo degli smartphone di fascia alta naturalmente) non acquista un iPhone. Il telefono di Apple, nelle sue varie evoluzioni, è diventato quel ‘mostro’ che l’azienda di Cupertino dipingeva quando il riferimento era Windows contro i Mac.
Microsoft, pur dominando il mercato, faceva quasi tenerezza negli spot in cui veniva derisa da Apple, anche per la simpatia del ‘personaggio PC’, ma adesso la ‘cattiva Apple’ si scontra contro il suo modo di aggredire il mercato proponendo ‘cose vecchie’ per ‘nuove’ quando gli altri, imitandola, hanno smesso di crederci (si veda la fotocamera frontale su iPhone 4). Rapida a innovare, in alcune occasioni, lenta a proporre funzionalità semplici, in altre. Si fa facilmente ispirare dalle idee di altri per migliorare il suo sistema operativo, prendendo spunto dal panorama degli sviluppatori degli iPhone ‘modificati’ per inserire ‘nuove’ caratteristiche su iOS (lo sfondo nella schermata ‘home’, la possibilità di avviare applicazioni in background, la modifica delle foto, gli MMS, le notifiche nella schermata di blocco… solo per citarne alcune).
Il vendutissimo e apprezzatissimo iPhone è adesso il cattivo PC contro un mondo che la pensa in modo differente, che è aperto e non pone limiti, che costa meno ma è altrettanto elegante e funzionale, che include funzionalità che gli utenti Apple riceveranno in ritardo ma spacciandole per innovazioni incredibili. Prima o poi la ‘cattiva Apple’ potrebbe diventare vittima del suo atteggiamento ostile e del suo voler ridurre le funzionalità dei dispositivi più vecchi solo per ragioni di marketing e non effettivi limiti tecnici. In una campagna marketing Android vs iPhone lo scontro alla pari potrebbe far anche vincere il sistema operativo di Google: più versatile, più aperto, adattabile anche ai dispositivi più vecchi. Riuscirà Apple a tornare a essere buona per i suoi utenti oltre che per i suoi azionisti?
Piersandro Guerrera, 7 dicembre 2011
Per gentile concessione dell'autore, fonte appletime.it
15 commenti:
una cosa che Apple dovrebbe, intanto,fare per l'iphone (e il nuovo sistema operativo iOS 5.0 sta incominciando ad andare in quella direzione)è eliminare la "gabbia i-tunes" che mi pare più che altro essere una rottura di palle... :-))
"Per anni, infatti, il motto dei Mac e dei suoi utenti era Think Different (“pensa in modo diverso”), una via come un'altra per intendere che se la massa segue una moda dettata dalla diffusione su larga scala dei computer con sistema operativo Windows, era possibile utilizzare un Mac per dimostrare il proprio modo di essere diversi."
Quindi per la stessa filosofia, gli stessi apple-addicted oggi dovrebbero rifiutare i prodotti i-Qualcosa...
"Fosse stato un tradizionale PC di plastica probabilmente l’avrei dovuto buttare seduta stante, eppure dopo un anno e mezzo dalla caduta è ancora operativo"
Donna al volante pericolo costante...
"Il vendutissimo e apprezzatissimo iPhone è adesso il cattivo PC contro un mondo che la pensa in modo differente, che è aperto e non pone limiti, che costa meno ma è altrettanto elegante e funzionale, che include funzionalità che gli utenti Apple riceveranno in ritardo ma spacciandole per innovazioni incredibili."
Il revisinismo metetrà a aposto el cose: solo la'ltro girono un mio amico scriveva "i-Phone è stato l'ennesimo cippo miliare, HTC e gli altri son venuti dopo...". E' più facile far ragionare un talebano...
"Prima o poi la ‘cattiva Apple’ potrebbe diventare vittima del suo atteggiamento ostile e del suo voler ridurre le funzionalità dei dispositivi più vecchi solo per ragioni di marketing e non effettivi limiti tecnici."
E stato già detto "eh, ma perchè non c'è più Steve Jobs..."?!
"Riuscirà Apple a tornare a essere buona per i suoi utenti oltre che per i suoi azionisti? "
Ma lo è già! Basta parlare con i suoi utenti...
Utente Mac per scelta personale, utente Windows per scelta aziendale, Androidiano abbastanza convinto.
Mi sembra di non rientrare in nessuna categoria fanboyesca. Tra l'altro non soffro neanche di invidia phonis perche' compro telefoni usati e poco potenti..
Detto cio':
Il Fanboy-ismo degli utenti Apple e' quanto di piu' insopportabile esista in ambiente IT. Anni a sfangarcela e frantumarcela che ogni singola minchiata Apple e' la rivoluzione (siri tanto x citare l'ultima cagata) e poi, numeri alla mano, stanno ancora bassi bassi bassi..Ma che ? Tutto il mondo e' rincoglionito se non spende 700 Euro per un telefonino che senza carta di credito non funziona(va) o 1500 Euro per un computer nel quale i programmi o giochi che usavo fino a ieri non vanno ?
I mac ? Io ho un MBP 13" del 2009 bellissimo, batteria di gran lunga senza paragoni nel mercato, ma xche' se me lo compro adesso ha scheda video e batteria peggiori ?
E' un computer che fa benissimo cose basilari e lo trovo ottimo per un uso casual...ma qua sembra sempre di parlare con i developers della Pixar tutti intenti a videoeditare tutto il giorno!
E soprattutto lo vogliamo dire che OSX Lion e' una "cagata pazzesca" (cit.)? Itunes e iPhoto li trovo pessimi e poco userfriendly per esempio..
E potrei andare avanti ad libitum atque infinitum. La verita' e' che Steve Jobs e' stato un guru della comunicazione e del marketing, non dell'invenzione ne' in ambito IT, dove la sua idea di utenti stupidi senza possibilita' di scelta si e' rivelata vincente per la stragrande minoranza. Ripeto, numeri alla mano.
Ammetto che non mi stanno simpaticissimi e non nutro adorazione per l'azienda ma mi e' parso che l'idea di fondo del duo Gates-Ballmer, quella cioe' di far funzionare un sistema operativo su qualsiasi combinazione hardware sia stata di gran lunga piu' incredibile di qualsiasi altra partorita da Stefano Lavori.
Sulla stessa frequenza credo sia altrettanto apprezzabile l'idea di fondo di Google che cerca di far funzionare tutto indipendentemente dall'hardware.
My 2 cents.
Lorenzo Zanirato, dipende da caso e caso. Microsoft è vero, ha avuto l'idea della compatibilità totale (fatta però con uno strattagemma che imponeva al mondo di utilizzare i suoi prodotti) il che però porta ad incognite legate a driver e virus che in effetti Apple non ha mai avuto (compravi tutto da loro ed avevi la certezza che filava tutto liscio, in questo senso proprio il passaggio a processori Intel ad esempio ha causato un calo dell'esclusività Apple a mio parere...).
Sulla genialità di Jobs (che consiste nell'aver pensato che ogni babbo di minchia potesse usare uno strumento fino ad allora fantascientifico...) abbiamo già discusso, ci tengo invece a quotare la tua polemica su "qua sembra sempre di parlare con i developers della Pixar tutti intenti a videoeditare tutto il giorno!", che non riguarda solo Apple o l'i-Phone (anche dei normali smartphone o pc ogni utente sfrutta al massimo il 30% delle possibilità) ma che tra i fanboy di Stefano Lavori raggiunge l'apice. Solo poco tempo ho avuto con una mia amica questa discussione:
"Sì, no, ho deciso, prenderò anch'io l'i-Phone..."
"Ma che cazzo te ne fai, che fai fatica a puntare pure la radiosveglia sul comodino tu?!..."
"Eh ma l'i-Phone è un altro mondo, lo puoi usare anche per lavoro..."
"E gli altri smartphone no?!..."
"E ma l'i-Phone è diverso, pensa che ho un collega che fa il direttore luci da noi in teatro e lui tramite l'i-Phone gestiva la regia dalla platea..."
"A parte il fatto che posso farlo anch'io col mio Nokia, ma poi che cazzo te ne fai tu che lavori in sartoria?! Ci cuci gli orli o ci tagli la passamaneria coll'i-Phone?!..."
"Vabbè, che c'entra?!..."
Eh, che c'entra...
Con l'IPhone c'è un App x trasformare il cell. in una livella, possibilmente c'è anche quello che lo trasforma in metro o forbice :)
interessante articolo
sinceramente non capisco perchè si dovrebbe togliere itunes semmai migliorarlo
non è user friendly? forse è talmente semplice che non ci si crede, se uno è abituato windows movie maker passare su imovie è un trauma sicuramente ma dire che non è semplice da usare è ridicolo.
il continuare a pensare differente rimane una mentalità Apple e la gente che non usa Apple continua a pensarlo di quelle persone che lo usano.
Android?... sicuramente un buon sistema operativo ma forse qualcuno non ha letto le ultime notizie in fase di sicurezza di s.o. i primi 10 smartphone bucabili sono android (perché è un sistema aperto o forse no... se fai mettere le mani a tutti, difficilmente puoi stare al sicuro. )
Certo puoi personalizzarlo ecc ecc ... ma come un certo tizio ha detto "mi sembra di parlare con i developpers della pixar" a me sembra di parlare solo con "programmatori di s.o. per smartphone" l'utente medio non ha necessità di toccare il s.o. Android per avere chissà quali prestazioni, costoro piace l'idea "open" del s.o. perché oramai ciò che gira in rete deve essere di tutti... bella cagata sta cosa.
Intanto tutto ciò che è venuto dopo l'Iphone in termini di smartphone è un copia di quest'ultimo, che innovazione hanno fatto gli altri? Hanno capito che conviene far sviluppare ad Apple per poi copiare ... l'Ipod Iphone e Ipad per dire gli ultimi esempi.
Io uso Apple dopo aver usato Windows per 13 anni non mi sento più intelligente degli altri ma mi sento più soddisfatto in quanto non mi preoccupo di tante cose batteria,sincronizzazione con altri dispositivi apple,crash improvvisi, virus o antivirus (anche se bisogna fare attenzione anche sugli apple) e il mio mac non si svaluta come un pc.
I programmi ho gli stessi che avevo sul pc (alcuni a 64 bit quindi più veloci).
Poi come al solito vige la solita regola uno si sceglie quello che vuole.
QED
;)
Bel post, molto condivisibile, soprattutto per il cambio netto di prospettiva dell'essere parte della tribù Apple.
Il punto centrale della questione non è se sia meglio Apple o non Apple, quanto pesi la tecnologia e quanto il mktg... ma se la enorme (perchè di questo si tratta: enorme) differenza di prezzo tra Apple e altri dispositivi sia giustificata in rapporto al reale uso che molti utenti ne fanno. Secondo me no, proprio no.
Poi personalmente credo che questa democratizzazione della Apple, sebbene faccia esultare i suoi azionisti, sia il primo passo della sua rovina, in prospettiva di medio periodo. Apple ha ragion d'essere perchè settaria, specializzata, differenziante, non può essere democratica, open e per tutti. Altrimenti andrà incontro agli stessi problemi della Microsoft e dei concorrenti che oggi sono spacciati per sfigati. Se finisce l'illusione di spendere il doppio per un apparecchio qualitativamente molto meglio della concorrenza, finisce la Apple.
Già successo in altri settori, dove in pochi anni i coreani hanno spazzato via ogni tipo di concorrenza.
Andrea F
andrea: allora perche´ un paio di jeans levi's costa piu´di un paio di jeans del mercato? L'uso e´diverso? no
Paghi la marca, il design e alcune qualita´innegabili: e´oggettivo che il mac crasha di meno, e´piu´bello, e ha meno problemi con i virus (in breve)
Nessuno obbliga ad acquistare pagando a caro prezzo levi's o apple: se pensate che non valgano il prezzo, non comprate
Transumante, francamente non sono contro nè a favore di Apple (ne ho anche uno, per dire) ed è chiaro che ognuno ha (ci mancherebbe!) il diritto di farne quello che vuole dei suoi soldi, ma mi resta comunque il dubbio che la differenza di prezzo giustifichi la differenza nel "reale" utilizzo della stragrande maggioranza dei consumatori. Ed il mio parere resta: assolutamente no.
Poi il paragone con i jeans levi's mi pare che non ci azzecchi nulla. Casomai te ne propongo un altro: ha senso comprare una ferrari per andare in ufficio e per farci la spesa? A parte il suddetto diritto inalienabile di spendere i propri soldi come pare e piace...
Andrea F
andrea: semmai non c'azzecca nulla la tua iperbole sulla ferrari, dato che non sono le prestazioni la differenza far mac e pc
ho capito che vuoi dire: non ha senso per l'utente medio comprare un mac perche´non ne sfrutta le potenzialita´pur pagandole. Per me sfrutta abbastanza potenzialita´da giustificarne l'acquisto (poi non so cosa intendiamo per utente medio, io uso il laptop per lavorare dieci ore al giorno, mi ritengo "medio")
esattamente come per levi's, apple fa la pubblicita´piu´figa e vende un prodotto in genere piu´resistente e piacevole alla vista. Se invece di spendere 500 euro ogni due anni per un pc dell'unieuro ne spendo 1000 ogni quattro anni non vedo la differenza
No invece, non sono d'accordo. Nessun consumatore Apple dice che lo compra perchè è figo, ma per le migliori prestazioni. Anche perchè parliamo di un apparecchio elettronico e non di abbigliamento, per cui le prestazioni devono essere necessariamente il fattore cruciale che ne giustifica il prezzo.
E nemmeno sei un utente medio, almeno per la Apple, visto che la sua recente diffusione (e felicità degli azionisti) è legata al tempo libero e non alle 8 ore di lavoro (dove MS regna ancora sovrana).
Poi sul confronto con altri laptop il tuo discorso nn regge, onestamente. Questo è un modello Samsung in offerta da Mediaworld (quindi non un supermercato) a 599 euro:
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Per chi ne fa un uso nel tempo libero è una bomba, concorderai con me, e costa la metà di un MacBook Pro.
Poi se la differenza, e la relativa forza, di Apple resta soltanto nel mktg e nel design, allora abbandono la discussione perchè onestamente concepisco il mondo in modo radicalmente diverso.
E ribadisco che se pensano di poter basare il loro futuro su questa differenziazione "di marca" per favorirne la democratizzazione, la Apple andrà incontro ad una memorabile rovina nel medio periodo.
Andrea F
PS: anche io ho un Apple, ma proprio per questo non sono tra quelli che lo osannano (anche perchè penso che il 99% di quelli che lo fanno semplicemente vogliono giustificare il fatto di aver speso una tredicesima per un laptop)
@Andrea, ma è nella natura umana mostrare agli una parvenza razionale al proprio operato..
nella vendita c'è un detto inglese che più o meno recita così: "compriamo sull'onda dell'emozione ma tendiamo a giustificarlo poi con la ragione"...
Difficilmente sentirai dire dalla gente che compra qcsa per essere più figo...vale per tutti, e non solo, gli Status Symbol (ed apple ne fa parte)..perchè implicitamente sarebbe un'ammissione di coglionaggine..:-/
anzi io che ho un iphone, quasi mi vergogno e dico subito che me l'hanno "regalato"(????) col cambio di operatore telefonico...:-P
su twitter:
@microsatira: Bin Laden, Gheddafi, Kim Jong-il, Steve Jobs: un 2011 sfortunato per i dittatori.
:D
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