Basta dire social

di Stefano Olivari
Google è ormai di fatto il motore unico di ricerca del mondo, con buona pace di Yahoo, Baidu, Bing (il più amato dai professionisti del product placement, che ai tempi gloriosi del J&B in ogni film italiano si chiamava marchetta) e di altri minori, con quasi l'85% delle ricerche effettuate in tutto il pianeta. Però viene percepito come 'vecchio', per motivi che francamente ci sfuggono, dai cosiddetti investitori e dagli stessi dirigenti di Google. Che non a caso hanno puntato moltissimo su Google+, il social network lanciato 9 mesi fa e adesso arrivato a 100 milioni di utenti dopo una serie di ritocchi del prodotto rispetto alla versione iniziale.
Una bella cifra, anche al netto del nostro scetticismo nei confronti di questo tipo di annunci per cui sono impossibili da verificare sia i numeri reali che soprattutto l'utilizzo e la 'centralità' nelle nostre vite. Perché se è vero che effettuiamo quasi ogni ricerca attraverso Google, è altrettanto vero che a Google+ ci siamo iscritti quasi per inerzia: siamo stati inseriti nelle cerchie di alcuni nostri amici o conoscenti, ma lì ci siamo fermati. Non interagiamo, come del resto non lo facciamo con il nostro account 'in sonno' (come certi massoni) di Facebook e chissà quanti altri generatori di password e di perdite di tempo, da LinkedIn in giù. Detto questo, è vero che Google+ è ormai molto utilizzato da aziende e personaggi pubblici con particolare riferimento alle interazioni video. Rispetto a Facebook il problema non è solo di numeri (800 milioni contro 100, volendo credere a tutti), ma di immagine: il 'tutti sono su Facebook e quel tale di sicuro lo troverò' ancora non si applica a Google+ e forse mai si applicherà. Concludendo? L'azienda di Mountain View non segue uno dei primi comandamenti dei tanti mental coach che si aggirano per aziende e club sportivi, che suona più o meno così: migliora i tuoi punti di forza, abbandona le aree di debolezza (con parole nostre: chi rimane a metà del guado è morto). L'immediatezza di Google come motore di ricerca, attorno a cui costruire un sistema coerente di prodotti 'necessari' (da Gmail all'acquisito YouTube, dai traduttori alle mappe, eccetera), mal si concilia con la connotazione cazzeggiatrice di un social network ben sintetizzata dalla tremenda timeline di Facebook in cui si vede uno sconosciuto (ma ufficialmente nostro 'amico') stringere amicizia con una sconosciuta o commentare le sue foto del mare. Quando usiamo Google abbiamo insomma il piacere di interagire con una macchina, non con nostri simili, anche se è difficile spiegarlo a chi ha interiorizzato il mantra 'il futuro è social' e te lo spara fuori ogni due frasi.


Twitter @StefanoOlivari

16 commenti:

nanomelmoso ha detto...

se posso permettermi, google sa che tra qualche anno molti pochi continueranno a navigare su internet, la maggior parte di noi vivrà su un social network, li si abbonerà alle persone che trova che possano dargli le info di cui necessita.
Se ha qualche problema cheiderà agli amici che gli consiglieranno la persona guista a cui porre le domande.

secondo me molti analisti quindi l'internet dominato dai motori di ricerca rimpiazzato dall'interazione tra esseri umani.

Posto davanti alla possibilità della mort del wsuo modello di bussiness google sta cercando disperatamente di avviare un suo social network.

Prima wave poi buzz ed adesso g+ tutti dei grandi enrmi insuccessi perchè chi sta su fb non capisce perchè cambiare idem chi sta su twitter.

Chi non sta da nessuna delle due parte se ne strafrega dei suoi social network e preferisce bazzicare su intenet (come alcuni dei visitatori/commentatori di indiscreto).

Google sta talmente cercando di spingere g+ da farne la pietra angolare della sua strategia digestione delle informazioni tanto che le pagine proposte su g+ contano di più ai fini di ricerca, tanto che se un tuo amico condividere un sito su g+ (gli da un +) quel sito verrà molto in alto nelle nostre ricerche.

Google ha scommesso la sua sopravvivenza su g+ perchè è convinta che intenet come lo conosciamo morirà presto ucciso dal piacer dell'interazione social.

Google teme di fare la fine di microsoft quando è partita la rivoluzione del http.

banshee ha detto...

100 milioni di utenti per g+ è una barzelletta, sarebbero un ottavo di quelli su facebook? facendo la tara alle iscrizioni abbandonate il rapporto effettivo è 100 a uno!

Stefano Olivari ha detto...

@nanomelmoso: bella la citazione dell'insuccesso di Buzz (altra in cui mi sono trovato dentro quasi senza volerlo), ovviamente chi dirige Google ne sa di più di chi dirige Indiscreto ma mi sembra di sentire in giro grande voglia di semplicità, di chiarezza e di selezione avendo tutti noi raggiunto l'overload di informazioni. In questo senso perdere la propria identità puà essere dannoso... @Banshee: questi annunci mi fanno impazzire, tutti sembrano iscritti a tutto... un po' come il target di certe riviste maschili: tutti 40enni di ceto sociele medio-alto e con mille interessi...

GuusTheWizard ha detto...

Qualche tempo fa un "Channel Manager" di "Google Italy" mi diceva che il "target" di Google+ è il mercato "corporate" e che il mercato "consumer" viene utilizzato da Google stessa come una enorme piattaforma per il "beta testing" (a partire da Gmail fino ad arrivare all'ultima Google App rilasciata ieri l'altro).

Poi ha iniziato tutto un discorso su clienti "captive" e "non captive", ma li mi sono proprio perso.

Diciamo che a Mountain View si danno piuttosto da fare, alternando con una certa nonchalance toppate clamorose (Chromebook) ad intuizioni/acquisizioni dalle uova d'oro (Android).

Poi, fosse per me, i Social Network li abolirei proprio.

Emidj74 ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Emidj74 ha detto...

Concrod, con una eccezione su LinkedIn 'generatore di password'

LinkedIn sta diventato molto importante a livello prfessionale, almeno quissu' (UK). Molti recruiters (odio usare termini inglesi ma non mi viene il termine italiano al momento) oltre a guardare il tuo CV cercano il tuo profilo LinkedIn, e se ti iscrivi ad uno dei mille siti di lavoro ora ti chiedono pure di salvare il link al tuo profilo.

ps la nuova versione FB con la timeline a me fa cagare...

GuusTheWizard ha detto...

@Emidj
Non so in UK, ma in Italia, soprattutto nel settore IT, LinkedIn viene utilizzato, soprattutto dai "mangers" delle aziende, come strumento di spionaggio dei propri dipendenti.
Ovviamente, a saperlo utilizzare può essere utilizzato anche come strumento di controspionaggio.

vincenzo ha detto...

@Emidj: per la mia esperienza personale ti dico l'uso che si fa qui in Italia di linkedin è piuttosto discutibile.
Osservando le attività dei miei collegamenti mi accorgo che sta diventando una sorta di facebook dei poveri, con gente che fa a gara ad avere più contatti possibili e che chiede il tuo il senza conoscerti o conoscendoti a malapena, ovviamente senza alcuna reale necessità di condivisione di informazioni e idee. Per tacere di quei conoscenti che vengono a visitare il tuo profilo giusto per farsi gli affari tuoi (per la serie chi si è sistemato meglio tra noi due?)e magari manco ti salutano per strada...
Insomma una buona idea, ma male applicata a queste latitudini...

Emidj74 ha detto...

Guus & Vincenzo: il pericolo spionaggio c'e' ma fino a un certo punto, visot che Linkedin e' solo una bacheca sulla quale metti il tuo profilo, CV ed esperienze professionali.

penso che come strumento di spionaggio e di possibile ricatto sia molto piu' pericoloso Facebook. Difatti io come regola non includo nessuno dei miei colleghi fra i miei 'amici' di FB.

Unknown ha detto...

Del panorama italiano vecchio, stantio e logoro meglio tacere..tutto ridotto a giochini, catene e stupidita'.. per fortuna il resto del mondo usa i media in maniera differente.

Su G+ sono stato scettico fin dall'inizio e i numeri mi sembrano dar ragione.

Sui numeri "reali" si possono fare supposizioni molto veritiere: http://www.labnol.org/internet/google-plus-users/21035/

Detto questo ovvio che ho G+, che l'ho fatto x la mia azienda (la gestione delle foto e' la migliore in assoluto imho) etc etc pero' mai un hangout, mai un commentino, niente..perche' nessuno usa G+ semplicemente.

pietro ha detto...

Il vero problema di Google, Stefano, non è tanto che "il futuro è social", perchè lo sarà di fatto, dato che il social network sfrutta un "desiderio" e Google un "bisogno" (e qualunque esperto di marketing, anche di promozione regionale, sa che si vende meglio facendo leva sul desiderio, piuttosto che sul bisogno). Il vero problema è che il traffico è spartito in due: ricerca e intrattentimento. Sull'intrattenimento Google ha solo YouTube che peraltro non riesce a monetizzare in modo diverso dal programma AdWords. Per il resto Google utilizza contenuti altrui, sui quali ha già avuto più di un problema.

Quindi, ridotto ai minimi termini, il problema reale di Google è: se Facebook (intrattenimento fatto bene e monetizzabile, con traffico paragonabile a Google.com, con tempo trascorso sulla pagina nettamente superiore...) trova un sistema pubblicitario intelligente quanto AdWords, cosa rimarrà degli inserzionisti di Google?

Da qui la scelta di costruirsi un'alternativa basata sull'intrattenimento e il contenuto. Scelte non troppo felici per adesso.

Stefano Olivari ha detto...

@Emidj: penso anche io che come istigazione all'impiccionismo FB tiri fuori il peggio da molti di noi, personalmente vivo male il fatto che miei 'amici' pensino che io sia maleducato se non rispondo...la verità è che non lo controllo quasi mai, nemmeno sul telefono, per mancanza di tempo e non per snobismo... @Pietro: personale esperienza di miserabile inserzionista (pubblicizzavo i nostri libri) sia di Google che di Facebook: a parità di investimento meglio il secondo, sia come numeri assoluti di click che come risposta commerciale...sul perchè non mi sbilancio, se no inventerei io un algoritmo migliore degli altri...

GuusTheWizard ha detto...

@Direttore
Diciamo che su Facebook la profilazione utente è "leggermente" più dettagliata che su Google.

nanomelmoso ha detto...

guus sei sicuro che la profilazione che fa google sia inferiore a quella di facebook ? ho visto (e non trovo più) un link di google che ti fa vedere gli amici e gli amici degli amici di chiunque ... considerato che qua poi noi siamo su google :)

GuusTheWizard ha detto...

@nano
Se ci limitiamo ad AdWords, cioè pubblicità su motore di ricerca, generalmente con accesso anonimo (al netto di qualche cookie sparpagliato in giro) vs. Facebook, cioè pubblicità su sistema che richiede autenticazione non c'è proprio paragone. Poi se ci mettiamo in mezzo Google+ ed un pò di indicizzazione "under the hood" a livello Gmail il discorso può anche cambiare.
Dal punto di vista della profiliazione utente Facebook rimane ancora imbattibile: la più grande operazione di data-entry volontario e gratuito (censimento) della storia.

Unknown ha detto...

confermo la sentenza di Guus :) non c'e' proprio paragone