Gli sfigati di Facebook

Facebook è finito? Domanda idiota, visto che si riferisce a un social network che dichiara oltre 800 milioni di utenti attivi (che vuol dire non disiscritti, anche se magari la loro pagina FB non la guardano mai) nel mondo, ma qualcuno la deve pur fare. Usciamo dall'autoreferenziale ghetto giornalistico, visto che lì la risposta c'è già: meglio Twitter, che obbliga ad essere sintetici e soprattutto ti ricorda che non stai sparando cazzate con i tuoi amici ma che potenzialmente puoi essere letto da chiunque. Su Facebook invece sembra sempre di parlare fra intimi, a volte è davvero così ma più spesso no visto che l'amicizia viene concessa con leggerezza per non sembrare stronzi.
Ma volevamo parlare di giovani, i leggendari gggiovani che di solito servono a fare il pubblico alle trasmissioni dei vecchi. Ne conosciamo incredibilmente ancora tanti, di Under 25, complice il fatto di non essere cresciuti. Ecco, pochi di loro usano Facebook abitualmente e nessuno lo in ogni caso lo fa in modo maniacale. Magari hanno un account, ma lo controllano ancora meno dell'obsoleto indirizzo e-mail (che almeno è necessario per lavorare, però, o al limite mandare curriculum) e di un Twitter che utilizzano solo come un gigantesco Televideo on demand: da follower più o meno capaci di selezionare le fonti, rarissimamente da aspiranti comunicatori. La creatura di Zuckerberg è invece compagna quotidiana di chi vive in ufficio e ha tempi morti, non di chi vuole (o si illude di) utilizzare al meglio la propria vita. Ci ha incuriosito la notizia, non riportata dai giornali ma amplificata dal tam tam dei tifosi, che nelle curve italiane sia considerato un titolo di merito non essere iscritti a Facebook: strumento di controllo poliziesco, sociale e commerciale. Ci ha incuriosito perchè per una volta i comportamenti di chi vuole essere 'contro' sono simili a quelli di chi pensa di essere 'avanti'. Personalmente lo troviamo una schiavitù da cui non ci disiscriviamo solo per pigrizia, una schiavitù resa ancora più ridicola dalla timeline che elenca in tempo reale le cosiddette attività: taggare una foto di sconosciuti con gli occhi rossi in un bar, condividere il link di un video dei Via Verdi, stringere amicizia con chi non conosci, iscriverti a gruppi così di nicchia da ridursi a una persona sola, firmare petizioni che non leggerà nessuno, annunciare la propria partecipazione a eventi come l'inaugurazione di un negozio, chattare con persone lamentose e negative. Una roba da sfigati, insomma, che noi quarantenni (a essere buoni) tolleriamo perché siamo curiosi come i gorilla di Kubrick, ma che un ragazzo giustamente smitizza e valuta per quello che è: una perdita di tempo, a meno di non essere davvero interessati alle foto delle vacanze di 2.132 amici. Questo non vuol dire che Facebook sia commercialmente in crisi, anzi, ma solo che non ha migliorato la nostre vite.


Twitter @StefanoOlivari

32 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido tutto (e lo taggo su FB)

Anonimo ha detto...

Condivido tutto (e lo taggo su FB)

vincenzo ha detto...

"Ecco, pochi di loro usano Facebook abitualmente e nessuno lo in ogni caso lo fa in modo maniacale."
Meno male Stefano, perchè io ho l'impressione che nemmeno le nuove generazioni siano immuni da un uso smodato di fb.
Anyway più passa il tempo e più sospetto che fb venga usato principalmente per due motivi: rimorchiare e farsi gli affari degli altri.
"condividere il link di un video dei Via Verdi".
Sospetto che il Direttore non si sia ancora ripreso dalla chiusura del Festivalbar :-))

banshee ha detto...

A me pare più da sfigati Twitter che tanto è spinta da giornali online, forse perchè i giornalisti lo trovano più facile da usare.
Ho sempre sospetti quando i giornali spingono tanto su un social perchè ricordo sempre le campagne pro "second life" che si è rivelata poi un bidone incredibile.
Ancora, nemmeno immegino le messi di regali che Apple manda ai giornali visto la puntualità con cio ogni giorno parlano di tutte le minchiate della casa di cupertino. tutti i benedetti giorni.
Repubblica su tutti (Zucconi a casa avrà una mela disegnata sul pavimento).
Concludendo, il direttore di sicuro è uno che ne capisce e parla con coglizione di causa, ma in generale i giornaisti non ci capiscono una beneamata fava di tecnologia.

jeremy ha detto...

FB è ottimo anche per organizzarsi tra amici. Compresi gli indiscretini.... Oltre ad essere ottimo per comunicare live tra chat e skype integrato. Il resto è ordinario voyeurismo più o meno morboso....

Nicola Rizzuti ha detto...

Boh: ho sempre legato il successo di Facebook al fatto che tu ti possa fare i cazzi di chi conosci e di twitter perchè ti puoi fare anche quelli di chi non conosci!

MB ha detto...

Appena finito di organizzare un torneo di PES per stasera su facebook. Con altri over 25 (anzi qualcuno anche over 30) che sono in ufficio e hanno tempo da perdere, in effetti.
Purtroppo per i profiler delle società pubblicitarie e per i sociologi temo che non ci siano distinzioni chiare di età o di gruppo demografico...le stesse persone usano diversi media per fare cose diverse, che siano l'email, facebook, twitter o altro (whatsapp? qualcuno ha calcolato quanto sta levando in traffico sms alle compagnie telefoniche?)...

Dane ha detto...

D'accordo col punto di partenza del Direttore, ma non col suo arrivo. Io sono contro tutti i social network che considero "concettualmente" una roba da sfigati (poi se volete vi racconto il caso recente di un giornalista a cui avevo già fatto cenno riguardo le fonti del calciomercato, illuminante...), ho aperto l'account facebook solo per visionare alcuni cataloghi di negozi che erano presentati solo su face-book.
Detto questo è stato strumento di comunicazione utilissimo per la raccolta firme del Vigorelli, e lo è ora per la campagna #salvaciclisti (di cui scommetto che non sapete nulla...).
Quindi non esistono strumenti da sfigati e strumenti da fighi (twitter poi?! Ma va là...), ma solo strumenti che ci piace usare e altri no, e soprattutto bravi utlizzatori e cattivi utilizzatori.
Ad esempio tramite la pagina del Vigorelli son stato contattato da un ragazzo che per la maturità liceo artistico voleva fare una tesina sul velodromo e cercava materiale: gli ho risposto privatamente dandogli i miei recapiti e non lo più sentito.
Cazzi suoi...

p.s.: Direttore, a proposito di Salvaciclisti domani c'è questo http://www.ciclobby.it/ciclobby/index.php?section=29
Dopodichè ho chiamato rcs per chiedere quando sarebbe stata la conferenza stampa per la Milano-Sanremo. Cabaret puro: ho sentito RCS per chiedere della conferenza stampa per la Milano-Sanremo e mi han parlato della tavola rotonda. Prima m'han detto "alle 10,45", poi quando ho precisato che eran due cose diverse m'han detto "la richiamo io", poi m'han detto "non è prevista conferenza stampa per la Milano-Sanremo", adesso mi ridicono che è una cosa unica.....
Cosa c'entra una gara agonistica sportiva professionistica col tema "salvaciclisti" sulla sicurezza stradale?!
O son dei cazzari loro a livello organizzativo o c'è dietro una furbata per distogliere l'attenzione, comunque domani vado e poi le racconto....

Anonimo ha detto...

"e lo è ora per la campagna #salvaciclisti (di cui scommetto che non sapete nulla...)."
io, per dire, sono iscritto. :-)
Complimenti al Times per l'iniziativa.

Dane ha detto...

Ecco, aggiungo anche che il problema di face-book è che viene ottusamente visto come uno strumento personale quando la sua vera forza sono invece i "gruppi"...

cydella ha detto...

Io mi sono iscritto a FB quando ero in UK: là era usato in maniera logica per organizzare eventi (tradotto: dove ci ribaltiamo di birra stasera?) tra un centinaio e passa di persone del corso. Invece di mandare 132895 sms, ognuno rispondeva lì.
Gente in chat: 5-6 persone su 200 di amicizie.
In Italia: 30-40 persone sempre in chat e è usato per farsi i cazzi degli altri, principalmente per riempiere il tempo al lavoro.

Emidj74 ha detto...

Ho resistito per anni fino ache i miei amici mi hanno aperto un account (per fortuna con un nick)

All'inizio mi son incazzato come un drago, ora ne apprezzo la possibilita' di tenermi in contatto con gente di Spezia ed altra gente che ho conosciuto a Londra e ora son andate a vivere all'estero.

Cio' non toglie che molte delle volte che posto qualcosa poi mi do del pirla da solo....

Álvaro Delmo ha detto...

Concordo sul fatto che la cosa più interessante di FB fronte utente sia l'aggregazione di persone con interessi comuni e la possibilità che dà di organizzarsi rapidamente e restare in contatto. Il rischio d'altro canto è invece che si tramuti in una sorta di illusione dell'amicizia...

Guardando al business, considerata l'elevatissima profilazione degli iscritti le potenzialità sono teoricamente enormi. Regole permettendo.

Unknown ha detto...

Temo che la visione del Diretur sia distorta dalla decadenza e deriva gossippara del panorama italiano.

In altre parti del mondo, al netto di faceville, Facebook e' uno strumento potentissimo. Twitter ancora di piu'. Whatsapp chettelodicoaffa'..

Dane ha detto...

Quoto Lorenzo, magari a condizionare il giudizio è il giro personale di conoscenze e il loro uso di face-book.
Ce li ho anch'io quelli che usano il proprio stato per dir minchiate ("finito allenamento, pizza e poi a nanna".....ma chi te l'ha chiesto?!), però se ho cominciato ad usare face-book è stato per frequentazione di gente che lo usava per altri scopi sociali come quelli che ho citato...

Unknown ha detto...

e l'email, diretur, nella vecchia europa sara' morta, ma nell'Asia volano dell'economia mondiale tutto passa attraverso l'email. Tutto. Se ne ricevono migliaia al giorno. Spam escluso.

chad palomino ha detto...

Dipende tutto dall'uso che se ne fa... io lo trovo utilissimo per tenere i contatti e per organizzare "eventi" (dalla partita di calcetto alle serate indiscrete, per arrivare a cose più grandi e istituzionalizzate), e poi non potrei parlarne male perché proprio tramite facebook ho ripreso i contatti con quella che sarebbe poi diventata la mia compagna, che avevo conosciuto anni prima tramite amici comuni e e poi perso di vista :)
Poi le persone che non conosco o conosco poco e ho tra i contatti di Facebook preferisco chiamarle appunto "contatti" e non "amici"... mi pare più corretto.

banshee ha detto...

ma comunque i ragazzini usano facebook a tutto spiano, altrochè!

Italo Muti ha detto...

Io utilizzo facebook in parte per pubblicizzare il mio blog e poi per buttar giù qualche pensiero e vedere l'effetto che fa.

L'importante è non mettere telefoni, ça va sans dire

Italo

VVVVVVVVVVVVVVVV ha detto...

Ormai anche FB ha le cosiddette cerchie, per cui ci sono persone a cui si concede l'amicizia in quanto conoscenti ed altre invece con le quali si hanno contatti più stretti. Per me FB serve a dare e ricevere informazioni che diversamente (quasi) nessun giornale/media darebbe. Sai meglio di me Stefano che se su un certo tema c'è identità di opinione tra le forze politiche (puppare soldi allo stato, la TAV, costruire inceneritori cancrovalorizzatori e tutti gli esempi che vi vengono in mente)è praticamente impossibile che su questi temi escano delle critiche o delle denunce considerato il fatto che non esiste in Italia la stampa libera perché quasi tutta sovvenzionata dalla politica. FB sfugge a questa logica e permette almeno di far nascere qualche domanda nella testa della gente.

marcopress ha detto...

Fb è becerissimo spesso. E, spesso, serve solo per cuccare. Nulla più delle storiche prime chat, solo che ora è più facile, si vede tutto.
Tw è meno becero ma, sempre più di massa, si sta banalizzando drammaticamente. Io ho un collega che ogni sera manda la buonanotte agli amici. Omioddio.

Dane ha detto...

Direttore, manco a farlo apposta:

http://pazzoperrepubblica.blogspot.com/2012/03/michele-serra-twitter-mi-fa-schifo.html?spref=fb

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/16/twitter-michele-serra/197814/

http://ilnichilista.wordpress.com/2012/03/16/contro-amaca-o-del-determinismo-tecnologico-di-michele-serra/

transumante ha detto...

come giustamente detto da un indiscretino tempo fa (non mi ricordo chi), le ossessioni sono sempre quelle degli altri.

Detto questo, penso che su facebook la gente diventi piu´stupida di quel che e´. La necessita´di riempire uno spazio vuoto con un link, una frase demenziale, una retorica stanca. Non c'e´limite al peggio.

Gente con cui non ti cagavi nella vita reale in passato ti chiede l'amicizia, ti chiede come va, magari trovarsi per una birra. Magari qualcuno puo´ritrovarsi, buon per lui, io per carattere tiro lo sciacquone con due righe cortesi e distinte

Carlo Calabrò ha detto...

Personalmente, Facebook tutta la vita. Twitter mi sembra stia emergendo soprattutto come roba per vippetti (o presunti tali) che interagiscono fra di loro, e per i fanatici che vogliono sbirciare i discorsi dei suddetti e che traggono godimento dal sentirsene in qualche modo parte, quasi come se ciò facesse anche di loro delle persone "di rilievo".
Non sopporto e non capisco il battage pubblicitario alimentato quotidianamente attorno ai "cinguettii" da tutti i media. Senza contare che l'obbligo di dover contenere i messaggi in pochi caratteri è estremamente limitante: non è detto che la sintesi sia un pregio assoluto. Penso sia meglio esprimere i propri pensieri e le proprie opinioni in maniera più articolata: il messaggio breve è da sentenza, da massima, e non tutti (anzi, quasi nessuno) sono in grado di produrre massime degne di esser lette.
Con FB riesco a rimanere in contatto con amici (veri) che non abitano nella mia città, o con parenti lontani. E faccio pubblicità al mio blog, cosa che tutto sommato sembra funzionare abbastanza.

Tani ha detto...

Carlo, bello il ricordo di Smolarek, e della Polonia di quei anni.

giacomo rizzo ha detto...

come si fa a scrivere che twitter è roba per vippetti e guardoni. Mamma mia vi prego continuate a parlare di calcio senza spingervi in campi a voi sconosciuti.
Ognuno a proprie idee e opinioni, ma declassare twitter a fenomeno di voierismo è vagamente superficiale...

Dane ha detto...

"Detto questo, penso che su facebook la gente diventi piu´stupida di quel che e´."

E' questo è anche vero purtroppo, ma come dicevo dipende dall'individuo e dall'uso che fa di un mezzo...

"Twitter mi sembra stia emergendo soprattutto come roba per vippetti (o presunti tali) che interagiscono fra di loro, e per i fanatici che vogliono sbirciare i discorsi dei suddetti e che traggono godimento dal sentirsene in qualche modo parte"

Esatto, in ambito ciclistico ad esempio è tipica la frase "oh, Cavendish mi ha ritwittato!..."

Ma va' a cagare... :-D

"Non sopporto e non capisco il battage pubblicitario alimentato quotidianamente attorno ai "cinguettii" da tutti i media. "

Ma, su questo non sono molto d'accordo....ci si lamenta sempre che i protagonisti non fanno più dichiarazioni e si limitano a legger le veline degli ingessati uffici stampa, Twitter se non altro ha aumentato le statistiche di gaffe e sparate su cui i media ci vanno a nozze e su cui il pubblico può farsi un'idea.
Tanto poi arriva sempre la smentita di maniera a garantirti che era tutto vero... :-P

"come si fa a scrivere che twitter è roba per vippetti e guardoni. Mamma mia vi prego continuate a parlare di calcio senza spingervi in campi a voi sconosciuti."

Giusto, prendetevi prima una laurea in twitterologia, ignoranti presuntuosi...

"Ognuno a proprie idee e opinioni, ma declassare twitter a fenomeno di voierismo è vagamente superficiale..."

Oddio, "declassare"!!! Ma come vi permettete?!...

Carlo Calabrò ha detto...

Tani, grazie di cuore. La dipartita del povero Smolarek mi ha dato proprio da pensare sul fatto che tanti buoni giocatori e campioni di quell'epoca oggi siano ricordati da pochissimi: nel post ho citato Satrustegui e Shengelja, potrei aggiungere Nyilasi, Quini, Paul Mariner, Genghini...

Dane ha detto...

Nylasi un mito, Gengini campione mi pare eccessivo...

Carlo Calabrò ha detto...

Sì Dane, lo catalogo fra i buoni giocatori, in effetti. Però due gol al Mondiale di Spagna, e uno decisivo, non male...

Dane ha detto...

Scusa, mi accorgo adesso che nella fretta avevo saltato "tanti buoni giocatori" leggendo solo "campioni di quell'epoca"... :-P

p.s.: il discorso sui giocatori dimenticati è interessante, tipo Albert (Pallone d'Oro eppure non lo ricorda nessuno), Džajić (uno che non fosse stato "imprigionato" dal regime avrebbe scritto pagine di storia del calcio), Mendonca (che in nazionale a volte panchinava un certo Zico...), Sammy Lee (l'80% dei gol di Rush venivano su suoi cross), etc...
Ma la gente fatica a ricordare Simonsen, figuriamoci Nyilasi...

zoleddu ha detto...

http://www.facebook.com/glitchr

geniale