L'Italia di Pianigiani

Contro l'Olympiakos è sfumata l'ultima occasione della storia di Siena per mettere le mani, o almeno per sognare di farlo, sull'Eurolega. Il ridimensionamento del Montepaschi, inteso proprio come banca, porterà inevitabilmente a tagli alle attività collaterali (e a Siena tutto, ma proprio tutto, dipende dalla banca, non solo lo stipendio di Lavrinovic), danneggiando anche chi come la Mens Sana i soldi li ha sempre spesi con intelligenza. Per questo la brutta serie giocata contro la squadra di Ivkovic, con qualche fiammata (piaciuto moltissimo Zisis) soprattutto in garaquattro, segna la fine di un'epoca almeno in Europa.
Non certo in Italia, dove solo Cantù e Milano hanno qualche arma (e nel secondo caso anche più soldi) per dare un minimo fastidio nei playoff. Di questo quarto di finale rimarranno nella memoria la strana abulia di McCalebb, al di là del presunto alterco con Pianigiani in garatre, ma soprattutto la quantità industriale di falli fischiati a Siena: grande in assoluto, ma anche in relazione agli avversari. Senza vere motivazioni tecniche, visto che i greci non danno la palla dentro più di quanto lo faccia Siena (e la distribuzione dei tiri è anche simile) di questa stagione, ma per il metro arbitrale: in Europa meno permissivo che in Italia, per sintetizzare. E' l'unica spiegazione per statistiche imbarazzanti (alla fine del terzo quarto record intergalattico di differenza fra tiri liberi tirati: 23 a 1...) e non spiegabili con la dietrologia: non è che Bertomeu abbia più gioia nel vedere avanzare una squadra greca (oltretutto con prospettive a medio termine peggiori di Siena, vista la crisi di quel paese) di una italiana, e le final four sono in ogni caso a Istanbul.
Due sole considerazioni a margine, ma nemmeno tanto. La prima: Siena ha dimostrato una volta di più di non essere paragonabile alle squadre dei grandi cicli del nostro passato, dalla Varese degli anni Settanta (dieci finali di Coppa Campioni consecutive) alla Bologna di Messina, passando per la Cantù dell'oratorio e la Milano da bere. Non è che le manchi la mitica 'mentalità europea', anzi, è solo che ha spesso trovato quattro o cinque corazzate di livello superiore (nella categoria non includeremmo comunque l'Olympiakos 2011-12) e che in Italia i risultati europei delle avversarie parlino da soli per definirne lo status. In ogni caso mai Siena ha raggiunto la finale, pur essendoci andata vicinissimo in tre occasioni: 2003 (sconfitta dalla Benetton), 2004 (Fortitudo) e 2008 (Maccabi).
La seconda considerazione riguarda il Pianigiani commissario tecnico azzurro, tirato in ballo di recente da Scariolo per l'influenza che avrebbe questa carica sugli arbitraggi. Questa nomina non ha fatto bene alla Nazionale, per l'evidenza dei risultati (mancata qualificazioni agli Europei 2011, ripescaggio solo dopo l'allargamento a 24 e disastro sotto ogni profilo in Lituania nonostante per la prima volta ci fossero i tre tenori insieme in una manifestazione ufficiale), ma nemmeno a Siena che mai come in questa stagione, da quando la allena Pianigiani, ha sofferto contro le squadre medie. Quanto agli italiani di Siena, su questo fronte il c.t. non è secondo noi criticabile: non è colpa sua se nelle partite vere possono essere solo comprimari o DNP, dall'ex agente speciale Carraretto (uscito a pezzi dall'avventura azzurra) ad Aradori. Concludendo? Scommetteremmo sul sesto scudetto consecutivo.
Twitter @StefanoOlivari

8 commenti:

chad palomino ha detto...

Tutto vero quello che scrivi, con solo un appunto, o meglio un dubbio... l'Aradori visto questa stagione ha sempre giocato bene, a tratti benissimo, sia nelle partite in cui ha avuto un ruolo da primo/secondo violino, sia in quelle in cui è entrato qualche minuto giocando in maniera più chirurgica. Oltretutto ha dimostrato di saperlo fare anche a livello di Eurolega (esemplare la sua prestazione a Siena contro il Barça in tal senso)... Possibile che sia improvvisamente diventato un brocco incapace di tenere il campo anche solo per 5-10 minuti?
Oggi leggevo anche che a Siena e a Pianigiani nulla si può imputare nella sconfitta con l'Olympiakos... ecco, su questo io qualcosa da dire ce l'avrei: giochi contro una squadra non eccezionale, con essenzialmente due pregi - l'atipicità in molti ruoli e una panchina profonda con tanti giocatori intercambiabili di livello medio - e tu ruoti sempre gli stessi 6-7 uomini per l'intera serie, arrivando in tutte le gare in debito di ossigeno nell'ultimo quarto?

Stefano Olivari ha detto...

Quello di quest'anno è stato un buon Aradori, ma con il limite di sempre: troppo schematico, mai un tiro costruito dal nulla o almeno dal palleggio (contro le difese di Eurolega queste cose contano)...ma sono d'accordo sul fatto che ha avuto meno opportunità di quante ne avrebbe meritate...e con Thornton fratturato il dnp di ieri sembra davvero strano...vista la quantità di zona buttata lì da Pianigiani, avrebbe portuto reggere anche in difesa...

Ioelolimpia ha detto...

Quindi riassumendo Siena vincerà ancora in Italia perché il metro arbitrale le è cucito addosso su misura.
Così mentre in Eurolega un ex giocatore di A2 può ridicolizzare Andersen, Lavrinovic e Stonerook in Italia li vedremo arrangiarsi come sempre a spinte e rusoni impuniti...

Bravo Stefano, finalmente qualcuno che descrive l'evidenza al di fuori del reality distortion field made in MPS

chad palomino ha detto...

Aradori non è chiaramente un fuoriclasse, tant'è vero che, nonostante un discreto talento da attaccante, quando si è affacciato tra i grandi molti gli predicevano al più un futuro da comprimario in A o da cannoniere in serie inferiori. Mi pare però uno con la testa giusta, che sa lavorare sui propri limiti (anche in difesa lo trovo molto progredito), che si sbatte e non fa troppo casino: trovo quindi strano, visto anche il suo buonissimo rendimento prima dell'acquisizione di Thornton (e dell'inserimento a tempo pieno di Rakocevic) che sia sparito di colpo dalle rotazioni senesi.
@ Leleolimpia: non sarei così netto come te (da quello che scrivi sembra che i lunghi senesi siano dei brocchi che sanno solo picchiare), anche se è certamente vero che in partite tirate i fischi sono andati raramente contro la MPS, e questo si nota molto più questa stagione, dove bene o male c'è più equilibrio in vetta.

Stefano Olivari ha detto...

@ioelolimpia: mi sembra che i lunghi e le guardie di Siena difendano abbastanza da Europa, come metro, mentre a soffrire sono più i Moss e gli Stonerook... sembrano giocatori diversi, al di là del numero di falli...

chad palomino ha detto...

@ Stefano: Perfetto.

Paolo ha detto...

Premesso che La leggo sempre volentieri insieme al grande Eleni, sono d'accordo sul fatto che il nostro(senese) sogno d'Europa finisce qui per molti anni a venire. Il dato dei tiri liberi(23-1)nell'ultima partita parla da solo, le conclusioni mi sembrano all'opposto;noi perdiamo in Europa perchè siamo meno tutelati dagli arbitri e vinciamo(sempre) in Italia perchè siamo più tutelati? Mah! Io vedo una cosa elementare: a Siena è stato costruito un grande gruppo di buoni giocatori che si è nutrito e si è superato grazie alla passione per il basket di questa città, si è compenetrato con esso.Lo staf tecnico di soli senesi(incluso Banchi uno di noi)parla da solo. Certo questo basta fino a un certo livello.In questi anni abbiamo visto un grande(Grande) basket Un saluto

Simgoku ha detto...

Forse tutto è nato quando l'estate scorsa Siena ha scommesso su Summers, poi tagliato, ma di fatto mai sostituito nel ruolo. Mccalebb nella serie sembrava alla frutta, ma i greci hanno "murato" l'anello. Un Moss funzionale solo su un lato del campo (quello difensivo e in gara 4 nemmeno lì) ha fatto il resto.
Poi, senza il mezzo suicidio di gara 1, dove penso che le forze fisico-mentali fossero ancora intatte, saremmo tutti in attesa di gara 5...