Nonostante la sua storia e i suoi milioni di appassionati, il ciclismo italiano non ha protezione sociale. Tradotto in italiano significa che non può schierare qualche migliaio di sfaccendati sotto l'agenzia delle Entrate o qualche delinquente sotto le case dei giornalisti.
Scontatissima e già fatta (ormai solo cover, non solo nella musica) la nostra considerazione, così come l'esibizione di muscoli del presidente del CONI Petrucci dopo il recente caso Lampre che coinvolge farmacisti, medici, dirigenti (il più famoso è ovviamente Beppe Saronni) e atleti. In sintesi questa è l'accusa: nel 2008 e nel 2009 la Lampre avrebbe praticato il doping di squadra. Il capo del carrozzone CONI dice che uno degli sport che hanno fatto la storia d'Italia (fino alla fine degli anni Cinquanta il suo spazio mediatico è stato non a caso superiore a quello del calcio) non è credibile? Così, in generale, senza distinguere le colpe? Non ricordiamo frasi analoghe su decenni di calcio taroccato e soprattutto immune ai controlli anti-doping, come gli anni delle inutili provette dell'Acqua Acetosa stanno a dimostrare. Il sospetto numero uno è che il presidente della federciclismo Renato Di Rocco non sia un fedelissimo di Petrucci, il numero due è che con certi sport sia facile ottenere un titolo di giornale facendo affermazioni generiche. Forse Petrucci non sa che il ciclismo italiano da qualche anno persegue, magari senza successo ma lo fa, non solo il doping legato a sostanze e pratiche proibite ma anche il semplice abuso di farmaci. Non è una cosa da poco. Poi per chi come noi vive di calcio è più conveniente dire che il tentato suicidio di un ciclista dipende dal doping mentre quello del terzino dalla depressione.
Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it
18 commenti:
Faccio una premessa, non sono mai stato un fan del ciclismo, o comunque non ho mai apprezzato le poesia che si è sempre fatto intorno ad esso, da Ormezzano a Bulbarelli, facendo le debite proporzioni.
Ma ieri mentre ascoltavo le dichiarazioni di Petrucci pensavo proprio quello che lei ha scritto con un ulteriore riflessione o, forse meglio, domanda. E' possbile che l'unico sport con casi eclatanti di doping sia il ciclismo potrebbe darsi che è l'unico sport in cui i controlli sono più accurati o in cui è più semplice trovare gli atleti dopati? (Perche le sostanza utilizzate sono piu facilmente rintracciabili, perchè e piu facile controllare 5/600 ciclisti al mondo che non migliaia di calciatori, rugbisti e cestiti)
Parlando di cose viste con i miei occhi e non riferite, al di là del doping in senso stretto (cioè per alterare prestazioni sportive) è semplicemente incredibile quante poche positività alla cocaina ci siano state nel mondo del calcio...se poi entriamo nel campo dell'abuso di farmaci, non c'è alcun club da salvare...si può discutere di doping, ma non ammazzando (a volte nemmeno metaforicamente) i campioni del ciclismo e facendo i garantisti con quelli di altri sport...basti pensare allo scalpore destato dal recente controllo a sopresa (relativa) al Barcellona, quando un corridore medio ne subisce decine...
è più conveniente dire che il tentato suicidio di un ciclista dipende dal doping mentre quello del terzino dalla depressione
Diretto, la sua droga è virgilio banner...:D
Pressey, una cosa è la poesia epica e una cosa è la stucchevole retorica. Già se metto Ormezzano e Bulbarelli nello stesso pensiero la confusione è evidente.....
Sono per natura contro la poesia epica, forse la poesia in generale, per questo non apprezzo ne ORMEZZANO ne Bulbarelli. Facendo sempre le debite proporzioni.
Vabbè, ma allora uno può pure dire di esser contro lo sport e quindi muoia il ciclismo, ma che discorsi.....
Parole sante.
C'è un discreto odore di bruciato sul prossimo Giro d'Italia:lo si capisce da certe dichiarazioni e dalle voci che si catturano nel vento.
Un bel cetriolo da sganciare verso i primi di Maggio,tanto per usare la pedivella come paravento.
E paradenti.
Il messaggio del federale è un avviso di chiamata a un suo probabile avversario(Di Rocco),nonchè la solita nebbia artificiale.
Ciò che potrebbe accadere durante la corsa rosa coprirà i rumori di un'altra inchiesta che si è arenata sul più bello;davanti a uno stadio calcistico di una squadra che sta facendo benissimo.
Vorrei ricordare che il Presidentissimo era il vice di Carraro nel 1984,quando il Coni "consigliò" ai suoi atleti di punta il doping di stato.
E che nel 2000 si seppellirono i dati degli olimpionici con valori di gh totalmente fuori dalla norma.
Londra 2012 sarà un fallimento ed è meglio prendersela con lo sport professionistico che è meno legato al carrozzone e più popolare al di fuori del foot.
Svizzera o Spagna,basta che se magna...
Simone, parli del Napoli?
@Hate Elkann:bingo!
"E' arrivata la bufera,è arrivato il temporale..."
a quanto ne so io, manco è partita l'indagine dell'Antidoping sul Napoli, son stati interrogati i giocatori in procura a Padova ed è finita praticamente lì.
Simo, Hate: che sta succedendo a Napoli???
Tani:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/06/04/calcio-indagine-sul-doping-il-napoli-interrogato.html
@Hate Elkann,Tani:la leggendaria canzone era dedicata alla pedivella dei prossimi dì.
A Napoli non può accadere nulla.
E' impossibile che i Nas pensino di pedinare,stile Lampre,una Pallonara per mesi.
Comunque,nell'articolo ci sono già un paio di perle che fanno capire la tiritera.
Per i non controlli calcistici all'Acqua Acetosa hanno punito Pescante con uno scranno parlamentare,un posto nel Cio e la presidenza del comitato per Roma 2020.
I federali sono più inflessibili di Robespierre,tiè!
Grazie HateElkan.
Tutto chiaro Simo...
Ah ecco, quindi non era tutto merito del sedicente 3-4-3 calciobalilla di louis van mazzarri. Lo sospettavo vagamente...
ma figurati se potrebbero mai fare partire una inchiesta del genere: si lamenterebbero subito di una vendetta contro una squadra che sta andando troppo bene.
ma l'inchiesta,lato calacio, che fine ha fatto?
è del 2010 è passato un anno e non se n'è letto più nulla.
Non c'è stata nessuna inchiesta sul calcio, Spike. Son stati ascoltati i giocatori in Procura, stop.
Prego, Tani.
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