di Anna Laura
Ne dobbiamo fare una questione antropologica? Intendo tutte le menate sull'Occidente, sulla culla delle civiltà, sul ruolo storico dell'Europa nel modellamento culturale dei popoli? Io credo che questa questione sia essenziale per la sopravvivenza del mondo come lo conosciamo. Il predominio dell'uomo bianco, è di questo che si tratta.
Se sia ancora giustificato dalle sue peculiarità immaginative oppure se esse siano viste ormai con sospetto da altri ceppi razziali. La questione sembra a prima vista una di quelle questioni di lana caprina che servono per semplice esercizio di linguaggio ma non è cosi, anzi, è vero esattamente il contrario. Partiamo dalla constatazione che la struttura immaginativa dell'uomo bianco nella scienza ha prodotto l'attuale fisica e l'attuale tecnologia. Dal punto di vista economico ha prodotto l'attuale organizzazione finanziaria della società. Dal punto di vista religioso ha prodotto il culto di maggior diffusione, il modello didattico, il modello medico, eccetera. etc. Il predominio dell'uomo bianco è avvenuto tramite la filosofia, la fabbrica delle idee e come conseguenza di paradigmi mentali che avevano un algoritmo motivazionale a esprimere il meglio, se non l'ideale. Ora, se guardiamo lo stato attuale delle cose, scopriamo che l'uomo bianco immaginativo è in una fase di stasi. La stasi è iniziata dopo il famoso 11 luglio del 1969 e lo sbarco sulla Luna, vero o falso che sia stato. Erano anni in cui l'orizzonte dell'uomo bianco era l'infinito, anni in cui si parlava di amore (ma sempre come antagonista all'odio) di pace, di rifiuto della guerra, anni che segnarono musica e società. Ecco, da allora alcuni slogan come "tutto subito" hanno di fatto liberato una sorta di reazione da parte dell'algoritmo motivazionale del sistema. L'uomo bianco immaginativo ha sempre avuto bisogno di organizzarsi, di socializzare in maniera organizzata. Poichè l'lmmaginazione è una brutta bestia e poichè ogni cosa creata deve essere prima immaginata. La bestia deve essere domata, domestica. Troppa immaginazione non è tollerabile dall'algoritmo motivazionale, lo manda in tilt. Queste considerazioni furono fatte e le cose sono state percepite anche da altri uomini bianchi immaginativi che hanno posizioni dominanti, che intuendone il pericolo sono corsi ad indirizzare e incanalare questa onda. Bretton Woods ha cambiato il paradigma e l'algoritmo motivazionale: le idee non per l'ideale ma per far soldi in modo da realizzare l'ideale. Fantastica possibilità per l'uomo bianco immaginativo planetario. Anni Settanta di incubazione hanno generato il famoso invito di craxiana memoria "arricchitevi tutti" che ha avuto un clamoroso sfogo negli anni Ottanta. Inebriato dalle possibilità offerte dal motto craxiano, l'uomo bianco immaginativo ha prodotto quell'overloading immaginativo che ha grippato il famoso algoritmo e ciò ha incanalato le spinte emotive verso una inquietudine generale attizzata dall'invidia e dall'avidità. Negli anni della prima decade del nuovo secolo il grippaggio è giunto al punto di surriscaldare il nostro ego rendendolo prigioniero di sè stesso e quindi incapace di pensare per ideali rimanendo inchiodato alle emozioni scatenate dall'overloading dell'algoritmo. Invidia e avidità. Le conseguenze di queste emozioni ci portano e ci hanno portato alla cattiveria del "perchè io no e lui si?", all'incapacità immaginativa che esuli dai paragoni e fino a che l'algoritmo rimarrà in questa condizione la supremazia dell'uomo bianco viene e verrà sempre più messa in discussione. Altri ceppi razziali assurgono ormai a modelli rappresentativi antagonisti. Il guaio è che quegli uomini bianchi immaginativi che ancora immaginano idealmente comprendono il fallimento della via intrapresa, ma sono pochi, pochissimi, sommersi in questo sovraccarico orgasmico del modello che ci obbliga a combattere l'uno contro l'altro per sogni che non ci ricordiamo ormai neanche più. E' giusto che altri si propongano, noi abbiamo fallito e sopratutto non sappiamo più chi siamo. Abbiamo impostato una nuova fase antagonista con gli altri ceppi razziali, basata sull'invidia e sull'avidità, e poichè abbiamo dettato sempre i modelli e li altri li hanno sempre copiati, questo succede anche ora. Nascono cosi le nostre nuove paure, come la paura che gli altri siano più avidi e più invidiosi. Una guerra emozionale con cinesi e indiani e islamici perfino con gli alieni, per ora cinematograficamente ma domani chissà. Una guerra dove una volta avevamo le armi migliori, le filosofie migliori, gli ideali migliori. Ora di questo non c'è traccia.
Anna Laura
(16 settembre 2011)
12 commenti:
L'uomo bianco...ussignur!
Oh, niente che Spengler non dicesse nel 1930 e rotti. prima dello sbarco sulla luna e bretton woods. niente che non avesse detto oscar wilde (Il denaro è un sesto senso che consente di appagare gli altri cinque). niente che non avesse detto hobbes con homo homini lupus.
non c'era bisogno di non andare sulla luna per comprendere che il modello sarebbe stato vincente fino a che ci fossero state merci. il capitalismo in sé contiene i germi della sua autodistruzione perché deve per forza campare sulle spalle di una forza lavoro. ma se lascia alla forza lavoro gli strumenti e la libertà per fare altro, ben presto di trova ad avere società piene di avvocati e senza operai. l'unica vera e grande caratteristica propria del pensiero occidentale è la divisione tra res cogitans e res extensa. tra mente e corpo. e infatti siamo tutti con la testa sul web e il culo sulla poltrona.
comunque, ma prendetela come battuta, attendo il prossimo pezzo sulla cospirazione rettiliana. prima o poi ci arriviamo, a Icke.
Il modello occidentale si è imposto nel mondo con la forza e non tanto con le peculiarità immaginative. La forza è stata dapprima militare e poi economico-tecnologica (sempre tenendo conto del fatto che buona parte della tecnologia che oggi usiamo nasce da esigenze militari). E' chiaro che se tu vai a conquistare un paese straniero e ne diventi il reggente, risulterai essere la classe privilegiata di quel posto e tenderai a circondarti di autoctoni che vadano a conformarsi al tuo stile di vita. Ne risulta che chi vuole diventare qualcuno in quella società si deve conformare al modello dell"uomo bianco" perché risulta essere quello vincente.
Stessa cosa, accade quando detieni i tre quarti della ricchezza mondiale. Gli stati più poveri guarderanno al tuo modello come quello vincente e cercheranno di assomigliarti e di usare i tuoi stessi mezzi.
Il problema comincia quando sei stato un'insegnante talmente bravo che i tuoi allievi stanno cominciando a comprarsi te. Abbia esso gli occhi a mandorla o la pelle scura o il copricapo arabo, il nuovo soggetto vincente sta usando i tuoi stessi schemi per diventare egemone nel mondo. Per cui, paradossalmente, è il momento in cui la struttura immaginativa dell'uomo bianco ha raggiunto il suo successo massimo quello nel quale la predominanza del suo "inventore" comincia a sgretolarsi.
La solita sindrome di Frankenstein psservabile in diversi casi della vita umana.
Sui motivi del successo dell'uomo bianco invito a leggere Armi Acciaio e Malattie di Jared Diamond. Un libro che spiega perché 'noi' ce l'abbiamo fatta ed altri no. E' ovvio che però qualche scolaretto con gli occhi a mandorla ha deciso di recuperare sul programma e tra un po' ci metterà sotto.
Ho sempre pensato che la ragione fondamentale per cui l'uomo bianco europeo si sia imposto fosse il clima e le sue conseguenze
@lizardking66 - Grazie per la segnalazione, ho cercato brevemente su internet qualche riferimento e mi ha fatto piacere avere conferma che la mia idea potesse essere corretta...
@Neuro è dai tempi dei greci (e probabilmente anche prima) che tutti dicono le stesse cose solo cambiandone il nome...
Paperoga, sicuro sia stata solo una questione di forza?! Non è che gli arabi ne avessero meno e i cinesi sono miliardi da sempre.....non sono razzista ma che l'occidente bianco abbia ad un certo punto preso il timone del mondo è evidente anche ai più (così come è evidente che adesso sta perdendo forza imborghesendosi), e sinceramente anch'io mi son sempre chiesto il perchè senza trovare una spiegazione logica.
Poi l'argomento è sicuramente complesso e va oltre i miei limiti, ad "algoritmo motivazionale del sistema" son quasi svenuto...
these D e infatti è con Platone, il maledetto bastardo che scrive i dialoghi che sarebbero dovuti rimanere tali che si ha scissione tra pensiero e parola, mente e corpo. Lui e il suo ca**o di iperuranio. il resto è platonismo. bleah.
Non solo Dane, am in buona parte si. GLi arabi ci provarono ad avere l'egemonia in Europa ma vennero alla fine respinti militarmente. Sui cinesi non so risponderti onestamente, non ne conosco abbastanza la storia, neppure a grandi linee
Papero, così però confondi causa con effetto.....anche a Poitiers li si è respinti militarmente ma non perchè si fosse superiori militarmente, è quello che mi lascia perplesso.....il problema non è neanche che i Greci han respinto i Persiani (ma i Romani no, eppure i motivi per cui han battuto i Persiani son gli stessi per cui sono stati invasi dai romani) ma semmai il fatto che a quei tempi i Greci già praticavano la filosofia e le arti mentre i Persiani nonostante un retroterra più vantaggioso già perseguivano una cultura più barbara e dissoluta.
Anche le teorie di Diamond sono molto affascinanti e condivisibili su alcuni punti, ma assolutamente inconsistenti sotto altri: quella delle specie floreali più addomesticabili è una vera e propria falsità (la maggior parte delle essenze coltivate in Europa viene dal resto del mondo, e fino a quando non son stati scoperti i "Nuovi Mondi" la dieta europea era abbastanza omogenea e limitata), e quella sulla facilità geografica mi lascia perplesso.....a sto punto sono più propenso a credere al puro caso: magari se rinasce il Mondo (tramite un nuovo big bang) ci ritroviamo tutti schiavi dei neri a parlare swahili per studiare informatica.....
Ho visto che la storia la conoscete,nè lo avevo messo in dubbio, ma la domanda :perchè non riusciamo più a pensare-immaginare l'ideale ? ,non solo non trova ipotesi ,ma conferma che siamo in pericolo. Cinismo, supponenza , incapacità , c'è di tutto,@neuro ammette perfino di essere già morto di suo. @dane ,è come per gasperdiamo ,"bisogna lavorare di più" ,come se il calcio ,una squadra di valore potesse venire da una sorta di iterazione muscolare e dalla quantità di allenamenti.Bleah! Di questo passo ,basterebbe tenere un allenatore il tempo sufficiente a raggiungere la mole di lavoro giusta. Non è cosi. Anche nell'assedio di vienna successe qualcosa , non solo a poitiers.Persino nella distruzione della grande armada ,ci furono "cose" strane. Qualcosa che sfugge ma che è decisivo ,qualcosa che accade e questo qualcosa ha a che fare con noi .
Anna Laura, hai centrato il punto! Certi storici mi fanno venire in mente il professore parruccone de "L'attimo fuggente", quello che pretendeva di misurare la grandezza di una poesia tramite grafico con ascisse e ordinate (tranne gli storici italiani, quelli son convinti che le cose accadono perchè devono accadere e basta, difatti raccontano al storia ma non la spiegano mai. Per questo dico sempre che al posto del sussidiario le scuole dovrebbero adottare i libri di Montanelli o Longanesi...).
Sui motivi della decadenza credo che il principale sia sempre l'imborghesimento: in fondo gli USA (che guidano l'Occidente da un secolo) hanno percorso in un secolo la strada che l'impero romano ha percorso in 10, più o meno come ha fatto il Jazz rispetto alla musica classica.....
Posta un commento