Mea culpa

di Oscar Eleni
Perseguitati da chi ci accusa di pagellismo soft per l'Italia vista all'Europeo, qualche altra considerazione sugli azzurri, su Pianigiani, sui conflitti di interesse alla senese e sulla dimensione dei ragazzi NBA...


Caro direttore, sono Oscar Eleni dall’isola che non c’è, tormentato da Rai Sat che ritrasmette le partite di Azzurra tenera, perseguitato da tutti quelli che non sono d’accordo sulle pagelle soft del dopo Siauliai, per chi ci accusa di aver nascosto il conflitto d’interesse sulla convocazione Maestranzi, per chi è disperato da quando non si hanno più notizie di Rossano, un amico delle notti senza fine da Ugo.
Mea culpa, mia massima colpa. Lo ammetto anche se a quelli che mi prendono in giro dicendo che sono stato vittima della sindrome Peterson, cioè del nonno che perdona tutto a tutti, così lontano dall’orso che, invece, azzannava tutti, dico che quando si è in piena crisi provi a tenerti vicino gli ultimi rimasti, un barlume di giocatore vero come potrebbero essere i veterani Carraretto e Mordente, tratti bene i re mogi arrivati alla capanna dalla NBA portando il loro malessere, questa la dovete alla fantasia creativa di Claudio Pea e dei suoi risentimenti, fingi di vedere cose sempre positive quando Mancinelli e Hackett cercano di essere il meglio possibile, non riesci a voler male a Cusin perché nel ruolo siamo alla pietra pomice, ti sembra giusto credere che su Cinciarini si può fare qualche pensiero positivo e su Datome devi essere indulgente perché vivere nella Rometta deve essere tremendo.
Sappiamo di mentire a noi stessi perché sentiamo di essere adoratori del time out dove Pianigiani finisce dicendo: “Ma che cazzo avete dentro” mentre i suoi boys sprofondano contro Israele prima dell’inutile pentimento nell’ultimo quarto che non ci ha dato la vittoria e ci darà un pessimo sorteggio nelle qualificaioni per Lubiana 2013, l’Europeo che volevamo organizzare noi e che abbiamo lasciato per mancanza di quattrini, ma forse non soltanto per quello. All’Italia danno da organizzare i mondiali calcio sulla sabbia e il basket del Tre contro tre che potrebbe essere anche il manifesto dei re mogi.
Prima dell’Europeo, prima di Recalcati ancora alla ricerca di vendette postume, anche noi pensavamo che sarebbe stata dura qualifcarsi alla seconda fase perché il girone era una trappola: avevamo sogni ed incubi. Siamo andati a letto, tutte le sere, con l’incubo. Nei tre tenores sgargamella non avevamo davvero fiducia: se ne erano andati, tutti e tre, a guadagnare di più, per giocare nelle cucine della NBA che conta meno, quando non erano ancora pronti, quando non avevano fatto niente per convincerci che avrebbero potuto guidare una Nazionale. Meglio per loro e per i loro consigliori se si sentono più ricchi e realizzati. Ma nello sport ci si realizza vincendo, non facendo il caratterista anche se poi gli Oscar vanno pure agli attori non protagonisti. Ma per loro non ci sarà neppure l’Oscar delle comparse. Dovevamo ribadirlo nelle pagelle da nonno. Non lo abbiamo fatto. Mea culpa. Nostra massima colpa.
Poi c’è chi rinfaccia a Pianigiani di aver sprecato la carta del naturalizzato con Maestranzi che ora giocherà da italiano per sempre. Una colpa abbastanza grave, ma se credi nella buona fede, non è che poi cambi sempre idea. Pesciolone da pesca della trota? Sì, in questo caso. Altri dicono: l’unico che avrebbe fatto migliorare la squadra fra i passaportati era Stonerook, ma nessuno ha fatto pressione per portarlo in Lituania. Il re leone di Siena ha sempre detto che con il suo fisico può reggere sei mesi, non un anno intero e lo dissse anche a Recalcati prima della Spagna quando si fece male subito Mason Rocca. E’ stato ascoltato anche se eravamo in piena emergenza, ma anche altri hanno fatto lo stesso discorso. Già, dice il coro dei risentiti, ma erano tutti di Siena come Michelori e Ress. Forse è vero anche questo, ma qui chiamiamo in causa anche la Federazione che ora non può più rimandare la rivoluzione del sistema e lasciare scappatoie da chi vuole tutto dal sistema e non dà niente.
Visto che dalla Lega non avrà un aiuto, considerando che le società hanno fatto finta di non sentire il grido di dolore che arrivava da Azzurra, allora è venuto il momento per dire a voce alta come stanno le cose. Verità e soluzioni a breve e lunga scadenza. Non ci aspettiamo nulla di meno. Abbiamo apprezzato il Pianigiani che aveva messo sul tavolo il suo contratto appena rinnovato fino al 2013. Lo aveva fatto anche Messina dopo Karlsruhe. La Federazione disse che si andava avanti con lui perché era il più bravo. Arrivò la medaglia europea di Barcellona.
La vita sarà dura anche se ora molti sono pronti a svenarsi per avere i giocatori NBA in cassa integrazione per la serrata, pronti poi a piangere sui bilanci in rosso e sul poco spazio disponibile per gli italiani. D’ora in poi si dovrà combattere davvero anche fuori dal campo e bisogna farlo sul serio, senza pararsi le chiappe come Paulette Goddard nel Diario di una cameriera, evitando di farsi sentire quando uno dice ''Non m’importa chi soffrirà: basta che non sia io''.

Oscar Eleni
(7 novembre 2011)

10 commenti:

Poli ha detto...

Quando l'Eleni scrive così anche noi sfigati irritanti non possiamo che dire chapeau!
Un bell'articolo chiaro ed incisivo!

francesco74 ha detto...

Eleni in forma smagliante!

Andrea87 ha detto...

grandissimo Eleni, ha ribadito quello che ha detto il Poz su sky: "che significa che Stonerook non vuole giocare con noi dopo che l'abbiamo arricchito e formato professionalmente? Non c'erano altri modi per convincerlo? Non ditemi che un McCalebb gioca per la MACEDONIA così, a gratis..."

http://www.youtube.com/watch?v=vezP45zvMHM

Stefano Olivari ha detto...

Il passaporto comunitario è già di per sè una forma di pagamento, anche se non esclude quella più diretta...però con tutti gli emigranti italiani nel mondo (e al di là dell'eleggibilità cestistica, come cittadini basta un bisnonno, anche della moglie, per avere il passaporto italiano) che si giochi questa carta per un Maestranzi reduce da una annata modesta fa nascere considerazioni, appunto, da italiani...

transumante ha detto...

va be', adesso stonerook ti cambiava la vita???

il basket italiano e' allo sfascio, e il problema lo vogliamo risolvere convocando un americano all'ultima stagione prima del ritiro

alla millesima volta che sento la stessa solfa sull'nba, mi viene voglia di dirlo, Tutti e tre sono andati dopo essere stati protagonisti in campionato e eurolega, e semmai il problema e' proprio che NON hanno giocato come in nba.

bargnani non e' stato da subito il primo terminale offensivo della squadra

gallinari, anche per l'infortunio, ha tirato male

belinelli a new horleans e' diligentissimo: difende e tira sugli scarichi. in nazionale si e' dato alla anarchia

io trovo siano realizzati, secondo le loro possibilita'.

Quartz ha detto...

Io non sono troppo d'accordo con il mea culpa: il fatto è che questi abbiamo e questi ci dobbiamo tenere. Inutile strigliare i giocatori quando, forse, è tutto il sistema che non funziona.
Caro Eleni, lei aveva detto tutto subito: l'impresa era centrare la qualificazione. E non si può chiedere ad una squadra di centrare obbligatoriamente un'impresa.

Poi i tre tenores sono questi. Gallinari, solo lui, sa essere meglio. E ricordiamoci che è più facile essere la terza scelta nella routine offensiva di una squadra NBA che la prima altrove.

Quando eravamo grandi, quando abbiamo vinto, avevamo Fucka e Myers, oppure Basile, Pozzecco e Galanda. Ma vincevamo come squadra, con una difesa asfissiante ed un furore agonistico straordinario.

I ragazzi che abbiamo oggi vanno trattenuti e coccolati perché altri non ce ne sono. E i vecchi saggi vanno trattenuti e coccolati perché questo l'avevano capito prima di tutti

Dane ha detto...

Vedere Oscar Eleni ricevere la standing ovation su Indiscreto non ha prezzo!!!...mi ricorda quando un partitone di Heinze spinse l'Old Trafford ad alzarsi in piedi e scandire "Argentina! Argentina!"... :-D

Leo ha detto...

Dane Eleni da qualche tempo è molto più leggibile, pur mantenendo gli stessi graffianti contenuti. D'altronde quando si scrive bisogna tenere conto di chi ci legge e probabilmente lui ha cambiato (si badi bene solo nella forma, che è quella che conta di meno, soprattutto nel giornalismo) anche poco, ma quanto basta per rendersi più facile da leggere.

Andrea87 ha detto...

e comunque, noi saremmo anche i più scarsi del mondo, però a vedere il gruppo F mi mangio le mani a più non posso... dai! non è neanche questione di fasce al sorteggio, potevamo essere anche nell'ultima, ci bastava capitare nella parte bassa del tabellone e arrivavamo alle sfide ad eliminazione (nemmeno al girone, proprio tra le prime 8!!!) direttamente in carrozza... bah!

francesco74 ha detto...

Andrea d'accordo fino ad un certo punto. I gruppi A e B erano relativamente più facili, ma consideriamo pure che abbiamo perso 2 delle ultime 3 partite con una squadra come Israele, che con la Finlandia avevamo perso alle ultime qualificazioni europee e che, più in generae, negli ultimi anni abbiamo sofferto con chiunque... Cioè piano a dare per scontato quello che scontato non è....
Per andare alle qualificazioni olimpiche si doveva entrare tra le prime 6, considerando che con Germania (squadra che a me è parsa tutt'altro che forte), Francia (vedi Germania) e Serbia abbiamo perso e che almeno Spagna, Grecia, Lituania, Turchia e Russia a questo punto ci dovrebbero essere superiori (senza dimenticare Macedonia e Slovenia...) mi sembra che in qualsiasi gruppo fossimo capitati, Londra sarebbe rimasta comunque un'utopia