di Claudio Limardi
I social network stanno diventando la vera attrazione del momento perché
i giocatori li usano più di quanto i club vorrebbero, parlano a titolo
personale, sono seguitissimi e qualche volta deviano dalla tangente.
Qualche volta involontariamente come è successo quando una ragazzata di
Alessandro Gentile ha generato il pandeomonio e l'ha fatto diventare una
specie di uomo nel mirino del popolo senese. Un errore banale, una
reazione eccessiva. Ma capita anche che i giocatori ne approfittino per
mandare messaggi, più o meno criptati. Ron Slay dopo una partita si
chiese pubblicamente perché avesse giocato così poco. Qualche volta
vengono anche travisati. Una buonanotte in slang di Dee Brown fu
interpretata come un addio a Teramo. E il club invitò i "followers" a
documentarsi meglio sulle sfumature della lingua inglese sulla bocca
degli americani.
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