Il lerciume che si vede altrove

Mentre quaranta giovani scelti da lui per far diventare il quotidiano Dieci un gioiello dell'editoria italiana erano a casa loro, tristi e disoccupati (per non parlare dei collaboratori, la solita carne da macello), causa chiusura dopo tre mesi (ma non tre stipendi) dello stesso, Ivan Zazzaroni sudava, gioiva e si emozionava ballando tango, jive e merengue, in prima serata su Rai Uno, a Ballando con le stelle. Il programma condotto da Milly Carlucci, per chi non lo avesse mai sentito nominare. Insomma, un po' Italo Cucci e un po' Fred Astaire, sorprendendo solo i moralisti dal posto fisso e chi pretende che ogni essere umano sia un cretino specializzato.
Se fossimo moralisti dal posto fisso, cretini specializzati (forse siamo cretini, ma di sicuro non specializzati) o addirittura sindacalisti magari penseremmo anche a chi è rimasto vittima dell'ennesimo fallimento dell'editoria italiana: colpa di editori uno peggio dell'altro e di lettori che non leggono, certo, ma in questi casi il direttore non può essere considerato come uno che passava di lì per caso. Anche perché la formula, dal calciomercato sparato a tutto il resto, non sembrava esattamente innovativa. Insomma, fossimo uno dei quaranta disoccupati non faremmo salti di gioia vedendo il nostro ex direttore in prima serata su Rai Uno mentre noi siamo rimasti ai nostri 3 euro a pezzo (tariffe di un giornale nazionale che meriterebbe di fallire: è sulla via giusta...). Certo, ognuno fa quel che vuole con la sua vita (anche mandare mail di insulti a chi osa criticarlo, o spiegare che è vietato scrivere dei 'colleghi'), per fortuna si vive in una società individualista. E, se dobbiamo dirla tutta, continuiamo a leggere con piacere gli articoli di calcio di Ivan su Libero, che di fianco a quelli di Moggi o Gazzaniga sembrano ancora più interessanti. Conosciamo però alcuni suoi ex redattori: alcuni hanno lasciato un giornale sicuro (per quanto dallo stipendio modesto) per iniziare con lui la nuova avventura. Adesso sono fermi, mentre il loro direttore vola sulla pista da ballo incurante di tutto questo, felice e contento.
Parliamo per sentito dire, perché le sue esibizioni non le abbiamo mai viste. Il direttore della Settimana Sportiva, invece, è così bolso che nei giorni in cui è in crisi di astinenza da Solsonica Rieti-TiSettanta Cantù invece di uscire continua a tenersi il plaid sulle gambe e guarda trasmissioni come Ballando con le Stelle. Forse sogna anche lui un futuro di ballerino con le scarpe laccate, forse anche a lui il giornalismo sta stretto. Ma, non ce ne voglia, Olivari è (per dirla alla Zazzaroni) un fallito. Infatti noi non lo guardiamo nelle sue comparsate televisive mentre invece ascoltiamo Radio Deejay, dove "il mitico Zazza", come lo chiamano i suoi ascoltatori, due settimane fa ha detto: "Ballando con le stelle é un programma sano, é la bella televisione, non il lerciume che si vede altrove". Insomma, tutt'altra moralità rispetto a C'è Posta per te, l'Isola dei famosi, Miss Italia. Però se a lui e al direttore della Settimana (forse televota per Zazza, fra un pisolino e l'altro) la trasmissione piace, siamo contenti. Chissà però cosa ne pensano i quaranta...

Dominique Antognoni
dominiqueantognoni@yahoo.it

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