1. Già da un paio di settimane sui giornali inglesi impazza la polemica (già citata settimana scorsa ed inquadrata perfettamente da Roberto Gotta questa settimana sulla...Settimana) che coinvolge i club della Premier League e la loro inopinata decisione di accettare la proposta fatta dai vertici della Premier stessa, cioé di disputare alcune partite di campionato in Paesi Esteri a partire dal 2011. La maggior parte dei tifosi - non solo quelli britannici - è rimasta scioccata e già si sta organizzando qualche forma di protesta per tentare di salvare quel che resta dell’anima dell’amato football. E’ passata più sottotono - pur colpendo sempre al cuore gli appassionati di un certo tipo di calcio - la polemica innescata da un giocatore del Reading, Dave Kitson, qualche settimana fa. Il giocatore dei Royals ha espresso chiaramente un disinteresse totale verso la FA Cup, dicendo che se comunque non si hanno speranze di arrivare in finale è inutile sprecare energie in quella competizione e che sarebbe quindi meglio concentrarsi sulla lotta per la salvezza in campionato. Tutto questo prima della partita del Terzo Turno che avrebbe poi visto il Reading di Kitson soccombere al replay di fronte al Tottenham Hotspur. Come dire, centoventicinque anni di storia buttati nel cestino: quello che una volta era il sogno di tutti i giocatori inglesi, la coppa che a volte veniva considerata più importante del campionato stesso, trattata come l’ultima delle coppette stagionali e come un torneo che è quasi fastidioso giocare. Forse qualche recente dichiarazione sulla Coppa Italia - che ha una storia completamente diversa rispetto alla FA Cup - ha fatto scuola. Kitson dovrebbe però ricordare che fino a non molto tempo fa La FA Cup veniva chiamata 'Coppa dei Tifosi', che sono stati scritti innumerevoli libri celebrativi sulla competizione e che fino a non molto tempo fa i ragazzini si portavano la radiolina a scuola per ascoltare il lunedì pomeriggio i sorteggi della Coppa. Forse però siamo troppo nostalgici e Kitson probabilmente dice il vero. In un movimento che vuole traslocare saltuariamente a Bangkok e a Bangalore, la FA Cup avrà meno valore del torneo negli Emirati Arabi.
2. A restituirci un po’ di buonumore questa settimana ci ha pensato l’Aston Villa, che ha travolto al Villa Park il Newcastle per 4 a 1. Sì, perché un Villa così è da tempo che non si vedeva, forse da quei primi anni Ottanta: la squadra del portiere Nigel Spink - l’eroe paratutto di Rotterdam nella finale di Coppa dei Campioni del 1982, vinta per 1 a 0 contro il Bayern Monaco -, Mortimer, Shaw e Peter White. Una squadra capace di vincere il campionato nel 1981 e l’anno dopo laurearsi campione d’ Europa. Una compagine che indossava una maglia stupenda, che giocava in uno stadio stupendo e che aveva quel nome così strano ma che ci sembrava più “italiano” rispetto ad Arsenal, Tottenham o Manchester United. Ora il calcio è cambiato e il Villa non può più competere per il campionato, ma si trova lassù, vicinissimo a quella zona Champions che è diventata l’Isola del Tesoro da raggiungere con ogni sforzo. Quest’anno la squadra allenata da O’Neill sembra aver trovato gli equilibri giusti, reagisce ai momenti negativi e sabato scorso ha ritrovato un grande John Carew che con una tripletta ha steso il Newcastle e ha messo già a rischio la panchina del povero Kevin Keegan.
3. Come ultima cosa stavolta parliamo un po’ di noi, per farci un po’ di onesta autopubblicità senza imporre agli amici recensioni di un libro non ancora letto. Ci è sempre capitato di parlare dei libri degli altri, perdonate l'imbarazzo se parliamo del nostro. Veniamo al punto: sabato 16 febbraio alle ore 18 presso la libreria “La Vecchia Talpa” di Fidenza verrà presentato “Vite in punta di dito”, viaggio nostalgico nell’era del Subbuteo. L’introduzione verrà fatta da Roberto Gotta e sarà una piacevole occasione per parlare di cos’è stato il gioco per i bambini degli anni ’70 e ’80 e perché no, anche per parlare di calcio inglese. Sfortunatamente quasi alla stessa ora ci sarà anche Manchester United-Arsenal di FA Cup e giocheranno anche Milan e Inter. Noi però vi promettiamo che dopo la serata emiliana probabilmente altre tappe verranno fissate nell’area del milanese. New York e il Sud Est Asiatico non sono ancora i nostri mercati...
Luca Ferrato
ferratoluca@hotmail.com
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