Rientrato nel giro


Lo show Zenga-Varriale ha dimostrato ancora una volta che si litiga meglio quando i nervi sono scoperti, senza bisogno di sceneggiature a tavolino. Qual è la cosa che più fa arrabbiare un giornalista, non solo sportivo? Risposta facile: non essere considerato 'uno importante' o almeno parte integrante dello spettacolo, ma solo uno sfigato, spesso raccomandato, che vive le vite degli altri e che dovrebbe ringraziare i veri protagonisti per l'elemosina che ogni tanto gli fanno. Qual è la cosa che più fa arrabbiare un ex campione? Quella di sentirsi sopportato, compatito, fuori dal giro, o se è nel giro quella di sentirsi ad un livello più basso rispetto ai bei tempi. Ieri c'era tutto questo ed anche di più, con un sottinteso 'Lei non sa chi sono io' da entrambe le parti e l'illuminante ma trascurato intervento di Bruno Gentili ('Zenga, le do del lei anche se siamo amici'). Siamo convinti che i telespettatori, anche quelli non catanesi o interisti (la parte peggiore dell'entourage di Moratti dà Zenga sicuro per il 2009-2010 sulla panchina nerazzurra: tre allenatori al prezzo di...sei), si siano identificati più nell'ex miglior portiere del mondo (1989, 1990 e 1991, secondo l'IFFHS) che nel 'bassottino' che fece stizzire anche Cesare Maldini e Zoff. Però al di là del tono da professorino inamovibile, di quelli che fanno urlare forza Gelmini, aveva secondo noi leggermente più ragione Varriale: a parte il fatto che per contratto, e non solo per l'invito di Matarrese, gli allenatori di A e B sono tenuti a presentarsi alla fine delle partite davanti ai microfoni che li mantengono, nei suoi periodi di disoccupazione Zenga è stato uno di quei personaggi tenuti in vita dalle televisioni. Come postino di Maria De Filippi, come testimonial di non ci ricordiamo quale attrezzo da ginnastica, come opinionista equilibrista che voleva rientrare nel mitico ambiente. Poi ha dimostrato, non solo in Romania, di avere ottime qualità anche come tecnico, ma questo è un altro discorso: il punto è che appena si è risollevato ha cominciato a vedere fantasmi ovunque, che al confronto la nuca di Caniggia è cosa da poco.

stefanoindiscreto.it
Il video del collegamento Zenga-Varriale:
http://www.youtube.com/watch?v=uhqbcI21M7Q

23 commenti:

spike ha detto...

Per me sono stati patetici entrambi. E' verissimo che quando era disoccupato, Zenga si è servito della tv per rientrare nel giro serieA, ma l'atteggiamento di Varriale avrebbe fatto imbestialire pure Giobbe.

P.s.: pur non essendo parte dell'entourage di Moratti, anch'io spero di vedere Zenga sulla panchina dell'Inter. Sono grave?

Scaracollis ha detto...

Stefano, ma perchè secondo te Varriale avrebbe leggermente più ragione ? Forse mi sono perso qualche puntata precedente ma sinceramente non ho capito appieno il motivo del contendere.
Inoltre non sono così sicuro che gli allenatori siano costretti per contratto a presentarsi alle interviste.

kalz ha detto...

Devo dire che avevo apprezzato Zenga quando se ne è andato in Jugoslavia, Romania ecc. a guadagnarsi il pane e lo avevo rivalutato sul piano umano. Purtroppo appenna tornato un po' un auge è rivenuto fuori lo Zenga strafottente e presuntuoso che tanto lo ha fatto amare in un Paese di strafottenti e presuntuosi, tra cui a buon titolo c'è anche Varriale.

Felix ha detto...

Mettendo da parte l'affetto per un personaggio che come lo Zio è uno dei degli ultimi veri cuori neroazzurri, devo ammettere che Walter a volte si comporta come se fosse ancora un giocatore. Il fatto che poi debba alla tv parte del suo rilancio puo' essere anche vero ma non credo che i dirigenti delle varie società che lo ingaggiarono a suo tempo (californiane se non ricordo male via via fino alle panchine in Romania e Serbia)si siano basati sulle sue performance stile "ex marito" della Estrada.
Sono d'accordo poi che un allenatore deve saper mantenere anche il controllo di fronte agli attegiamenti di personaggi di bassa levatura.

Una caro saluto

Gargaroz ha detto...

Non so perchè ma io con Varriale litigherei a prescindere.

@scaracollis: ci deve essere stata una prima scaramuccia settimana scorsa, ma non l'ho vista.

@Spike: si.

Scaracollis ha detto...

Quello che non sono riuscito a capire è stato il riferimento alle famiglie, alla vita privata e al fatto che Varriale avrebbe
(s)parlato dietro le spalle di Zenga.
Per quanto riguarda l'obbligo di presentarsi ai microfoni della Rai (in quanto detentrice dei diritti) ieri a Novastadio un giornalista di cui non ricordo il nome sosteneva che in realtà non c'è alcun obbligo. Insomma, non è come nell'NBA dove se ti rifiuti di parlare con la stampa ti becchi un multone dalla Lega che ti viene all'istante la voglia di parlare.

Lbrt ha detto...

Stefano, sicuramente Zenga si comporta ancora da ex-calciatore (un po' come Roberto Mancini), e litiga con i giornalisti a fine partita come faceva con gli arbitri e gli avversari in campo (non che la cosa non sia apprezzabile, immagino, almeno da parte dei tifosi/simpatizzanti).
La cosa che mi ha fatto specie però è stata che, a differenza di Gentili, a Varriale probabilmente di intervistare Zenga su questioni tecniche non gliene fregava un tubo: era più interessato a dimostrare che aveva ragione lui e che la Rai era stata magnanima con Zenga in passato, ottenendo il risultato di farlo infuriare ancora di più. Varriale si era cioè tolto il cappello da giornalista per indossare quello da showman che cerca il picco di audience (io ammetto che ho guardato la sua trasmissione proprio per vedere se sarebbe successo un altro simpatico siparietto, dopo Mourinho e Ranieri la settimana scorsa), e dimostrare al contempo di avercelo più lungo di Zenga. Mi pare che Varriale fosse partito carico già dall'inizio del collegamento, e sapeva bene come Zenga avrebbe reagito.

Gargaroz ha detto...

Varriale in "Stadio Sprint" fa da anello di congiunzione tra "Sky Calcio Show" e "Il Processo di Biscardi" prendendo il peggio di entrambi (posto che nel brogesso non c'è un meglio.....)

Calvin ha detto...

Per me uno come Varriale, che quando è stato zittito per le sue domande idiote è riuscito a dire che la sua è una voce scomoda perché fa anche il sindacalista, ha torto a prescindere. Lo stile di uno che si permette di ricordare di aver ripescato Zenga dal "dimenticatoio" si commenta da sé, soprattutto se quel qualcuno lavora in un gruppo statale che fa della raccomandazione il proprio principio operativo. Mi risulta che Zenga, diversamente da tanti suoi colleghi con carriera (e quindi contatti) ben inferiore alla sua sia dovuto emigrare per costruirsi una carriera come allenatore, quindi di cosa stava parlando Varriale? Mi spiace Stefano, sono un fan della primissima ora, ma qui non posso proprio essere d'accordo, per quanto ammetto che i modi di Zenga siano stati assolutamente eccessivi, meglio Lippi che quando risponde alle domande di Varriale lo prende manifestatamente per i fondelli.

IL TEG ha detto...

quoto gargaroz...Varriale è la sublimazione del mediocre giornalista RAI, lecchino e convinto di essere in corsa per il Pulitzer.
Ma possibile che i giornalisti di raisport siano gli stessi da mille anni nonostante la loro evidente incompetenza e il fatto che irritino TUTTI gli ascoltatori??(fatta eccezione per qualcuno competente come un Bragagna o pochi altri)

jeremy ha detto...

Voi discutete su Varriale, ma io dopo l'ennesima visione di Stadio Sprint e 90 minuto ancora mi chiedo la funzione del canone RAI. Fantastica anche la "controfiction" su Raiuno sul tema "ritorno dal coma" in periodo "eutanasia si o no". Meno male che c'è Report: magari le briciole vanno a finire alla Gabanelli...

Uomo ha detto...

Direttore, questa volta non sono del tutto d'accordo con Lei, se mi consente: premesso che preferirei non vedere Zenga sulla panchina dell'Inter (da vedova di Mancini quale sono, tutto sommato, gli preferisco ancora Mourinho), quand'anche nel merito (relativamente all'adempimento degli obblighi contrattuali da parte di Zenga) avesse ragione Varriale, reputo inconcepibile farlo rilevare in quel modo con quei toni. E anche rilevando che, effettivamente, Zenga nel piatto RAI ci ha mangiato, trovo abbietto (a dir poco) sottolineare in quel modo tale circostanza. Tralasciando i toni di Varriale (sempre fuori luogo, in qualsiasi circostanza, dal giorno in cui è entrato in RAI), ieri mi è sembrato di assistere ad un tragicomico, per non dire immondo e squallido, regolamento di conti, con la particolarità che uno dei soggetti coinvolti è un giornalista (?) del servizio pubblico.
Se Zenga è stato inadempiente, che la questione venga risolta sul piano contrattuale, non tramite aggressioni scomposte e personali in diretta televisiva da parte di un personaggio che non qualifico (mi sto tirando bacchettate sulle dita per evitare di scrivere quello che penso di costui) per non esporre me stesso ed il Suo blog a querele. Non sta a Varriale ricordare pubblicamente a chicchessia che ha un debito (se ce l'ha) nei confronti della RAI. Anche perché, tra l'altro, da contribuente, tra i soldi (mal) spesi dalla RAI per avere interviste da protagonisti che poi non si presentano ai microfoni e quelli spesi per pagare lo stipendio a certi personaggi (nei confronti dei quali è massima la mia disistima, e non da ieri), beh, trovo spesi peggio i secondi!

Stefano Olivari ha detto...

Scaracollis: nei contratti con RAI e SKY la materia è regolata espressamente società per società, la Lega non c'entra (infatti quelle di Matarrese erano soltanto raccomandazioni). Varriale avrebbe fatto stizzire anche Gandhi, ma presentarsi ai microfoni nel dopopartita non è un optional: soprattutto la gente non è tenuta a conoscere tutte le puntate precedenti. Lbrt: di sicuro Varriale aveva il colpo in canna, da giornalista che si crede importante. Ma è meglio lo Zenga che si presenta e dice la sua dello Zenga che non si presenta. Vincenzo: d'accordo sul quadro socio-psicologico (lo statale sindacalista che va a fare la morale ad uno che è dovuto emigrare, sia pure con la valigia non certo di cartone), ma non sulla conclusione. La maleducazione alla Lippi rimane maleducazione, anche se sei campione del mondo. Uomo: forse mi sono espresso male, ma non difendevo il tono di Varriale (mafiosetto, a essere buoni). Semplicemente un allenatore per adempiere ad un dovere non può pretendere di trovare un atteggiamento 'amico'. Anche se per Zenga c'è la fossa dei leoni e per altri domande-mozzarella...

clinter ha detto...

Mi sbaglierò, ma Zenga non diventerà mai allenatore del'Inter, almeno finchè c'è Moratti. Walter e Bergomi sono stati stranamente ignorati dalla società, pur essendo delle 'glorie' nerazzurre.
Parlo per mie sensazioni, sarebbe interessante che il Direttore, sicuramente più addentro ai retroscena del mondo calcistico, se vuole e se può, ci illuminasse su questo fatto. Gracias.

kalz ha detto...

Oggi pomeriggio c'è stato il lieto fine con la stretta di mano tra Zenga e Varriale... una pagina del calcio italiano :-)

Calvin ha detto...

Stefano siamo d'accordo, quella di Lippi è maleducazione quanto quella di Zenga, solo di grana più fina. Intendevo che per me Varriale per il suo modo di porsi e di interpretare il mestiere merita comunque ben poco rispetto, quindi molto meglio la "diplomazia" alla Lippi che al figuro in questione rode certamente di più, visto che non avrà mai il coraggio di rispondere a tono a "MitticoMarcello". Poi magari tu la vedi dal lato del giornalista e quindi metti a fuoco meglio le ragioni di Varriale, ma per me e tutti quelli che conosco (e parliamo di gente con una cultura medio-elevata, eccetto me naturalmente :)) è veramente intollerabile.

Ivan.fab ha detto...

Pessima figura per entrambi.
Per sentirsi giornalisti scomodi si fanno domande provocatorie... e se tornassimo a parlare di calcio?

Comunque sfido chiunque a starsene zitto dopo che uno della Tv ti dice alleni grazie a noi, ci hai fatto perdere un mondiale. Perdonatemi ma sticazzi.

Stefano Olivari ha detto...

Clinter - Dell'Inter di Trapattoni Zenga è l'unico a non essere detestato da Moratti. Merito anche di sue sapienti PR (nell'era rumena mandava al presidente dell'Inter e ad altri dirigenti sms a partite appena finite) e del fatto che con Pellegrini a suo tempo si fosse lasciato malissimo. Questo non significa che diventerà allenatore dell'Inter, ma persone a dir poco vicinissime a Moratti spingono in questa direzione già per il 2009.

Gargaroz ha detto...

E te pareva...

Nick ha detto...

L'ho detto per Mourinho e lo ripeto per Zenga: chiunque si prende il lusso di sfanculeggiare in diretta tv certi soggetti avrà la mia ammirazione incondizionata.
Varriale è uno dei peggiori esemplari dello già di per sè squallido mondo dell'informazione sportiva.

alenar ha detto...

Visto adesso il triste siparietto, spezzo un'arancia per il buon Varriale: uno scatto di orgoglio da parte di un giornalista che dopo una lunga ed anonima carriera si concede 5 minuti di divagazione da tramandare ai posteri, tra sceneggiata napoletana e western all'italiana. Umiliato a bordo campo da vari C.T. tra bassottini, sigari toscani e acqua santa, frustrato per la concorrenza sleale della pettoruta D'Amico, costretto dalla biscardizzazione e dal moggismo ad un'interpretazione zerbinata ed innocua della professione, il buon Enrico sceglie non a caso per l'improvvisato duello Deltaplano Zenga, il portierone di viale Ungheria, uno che nella vita non ha mai usato i guanti delle frasi fatte ed ha respinto sempre la noia, altro che i colpi di testa di Caniggia. Dalle prodezze tra i pali alle numerose mogli, tutte splendidi esemplari di veline raffinate e con cervello, anche se nessuna è diventata ministra, poi le tristi comparsate tv sino alla voglia di fare sul serio l'allenatore, con spirito d'avventura alla scoperta di campionati esotici per non dire minori. Insomma, una vita avventurosa, più American Gigolo che Ambrogio Fogar, e adesso che riconquista il proscenio della serie A, trascinando il modestissimo Catania in zona Uefa, è il caso di bullarsi e lanciarsi frecciate con il povero Varriale, infierendo su un personaggio che buca il video come la sigla di Protestantesimo, essendo un curioso incrocio tra l'ossequioso appuntato Catarella del commissario Montalbano e l'aria da professorino alla Magdi Allam che annuncia la conversione del tifo dalla Salernitana all'Avellino? Caro Walter, ci sono i regolamenti, i doveri, gli impicci burocratici, le bollette da pagare, le code in tangenziale, insomma tutte quelle banali e noiose incombenze che noi plebaglia ci dobbiamo sorbire tutti i giorni e che ci costringe a sentirci più vicini al Medioman Varriale e alle sue debolezze piuttosto che all'idolo dei tifosi che vive tra l'Hollywood e il Bernabeu. Poi magari il giorno dopo finisce a tarallucci e vino, scopriamo che Zenga ha recitato un copione degno della De Filippi, aiutando lo sfigato Varriale a tirar su un pò l'audience, mannaggia alla D'Amico che fa tirare qualcos'altro, e allora anche il giornalista Rai è un furbetto del quartierino, scuola Biscardi, che si inventa le polemiche col telecomando, quindi domenica prossima non cambio canale ed oscuro Rai due.

Joe Rokocoko ha detto...

Stefano, sono anch'io un tuo fan dalla primissima ora e credo che sia la prima volta che ti lasci andare ad un commento un po' superficiale. Varriale straparla pagato con i nostri soldi, non dovrebbe mai e poi mai permettersi di insultare un allenatore per motivi SUOI PERSONALI (se è insoddisfatto del suo lavoro perchè tutti lo reputano un personaggio inutile, sono affaracci suoi). E' una cosa INACCETTABILE. Zenga avrà pur sbagliato a non presentarsi la domenica prima, ma io non ravvedo un atteggiamento da sbruffone o da ingrato. E non tralasciamo il fatto che, mentre Gentili provava a riportare un po' di serenità, Varriale continuava a indispettire Zenga. Atteggiamento inqualificabile.

Stefano Olivari ha detto...

Joe Rokocoko: non difenderò mai Varriale, ma che Zenga si presenti ai microfoni nel dopopartita non è una gentile concessione. Poi meglio un simile scambio di battute che interviste addormentanti: in questo senso l'ipocrita pace di Coverciano è stata dieci volte peggio della lite in diretta.