Più di una baracconata


L'unica certezza dell'operazione Beckham era la vittoria contro l'Udinese in versione Washington Generals, un classico che non passa mai di moda delle grandi presentazioni milaniste al di là del gelo con cui i tifosi veri hanno accolto la camminata da red carpet di uno che paradossalmente è il giocatore più vero (nel senso di giocatore che voglia raggiungere traguardi, poi le punizioni le tira bene anche Magrin adesso a 49 anni) fra le tante figurine presentate dalla ditta Galliani-Bronzetti. Per il resto le cose non sono così scontate come sembrano: cioè due mesi nella beauty farm di Milanello e poi il ritorno ad L.A. Il fatto che stia pensando ad una sistemazione milanese per il 2009-2010, portandosi avanti con la definizione di dettagli pratici, significa che il Mondiale vale più dei tre anni residui con i Galaxy (in euro circa 25 milioni lordi all'anno) e che lui per primo si ritenga ancora un calciatore vero. L'ha dimostrato anche nei Galaxy, sia nel 2007 prima di infortunarsi nella finale di Superliga (una torneo misto fra MLS e Primera Division messicana) che quest'anno dove si è comunque distinto nel disastro di una squadra che avrebbe dovuto essere protagonista. Ruud Gullit e Alex Lalas, allenatore e presidente, sono stati accompagnati alla porta in agosto e sulla panchina è stato messo il mito Bruce Arena più per trattenere l'altra stella Landon Donovan che per Beckham: comunque anche Donovan è venuto a svernare in Europa, due mesi al Bayern Monaco e poi si vedrà. Tornando a Beckham e sorvolando su quanti tubini Dolce & Gabbana hanno venduto o regalato alla moglie (da staccare e non conservare gli articoli relativi, mentre noi giornalisti di inchiesta possiamo vantare un'uscita dal bagno, ieri sera, andando sfiorare il divanetto dove era seduta Victoria), non riusciamo a vedere in negativo l'arrivo in Italia del calciatore più popolare del mondo. Sarà di sicuro una baracconata (citazione del mitico Mughini di ieri sera, con Galliani impietrito), sarà anche una scelta per chi punta solo ad amichevoli di lusso, ma il calcio non è solo coppe alzate. Anzi. Cosa resterà delle vittorie contro Urawa e Boca che pure hanno dato un Mondiale per club? Molti più bambini nel mondo inizieranno a tifare Milan per questi due mesi di Beckham. Discorsi stupidi e per niente inediti, visto che ricicliamo questo articolo per tutti i casi simili, ma una delle nostre poche idee è che nel calcio gli errori (free o pay) tragici si facciano con i giocatori medi (Flamini, Zambrotta, Emerson) e non certo con i campioni. Nemmeno con gli ex.
Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it

18 commenti:

Dane ha detto...

Direttore, sono uno dei pochi sostenitori di Beckham nel paese dei parrucconi (tipo quello che vietava i codini ai suoi giocatori ma porta baffi e capelli lunghi da 40 anni. Mah...), però non vorrei si esagerasse.
D'accordo che l'impatto mediatico è una cosa che ha una sua valenza nel calcio di oggi e quindi anche l'immagine va nutrita a pane e magliette, ma dire che due mesi di fashion-show darà alla storia del Milan più di quanto ha dato una Coppa del Mondo (per quanto il nome pesi più dell'importanza del trofeo stesso...) mi pare eccessivo...

Stefano Olivari ha detto...

Nello sport la contabilità conta meno del 'come' e delle sensazioni che lasciano certi gesti e certe situazioni. Se no basterebbe prendere gli albi d'oro, esaltare i vincitori e dire che tutti gli altri sono dei perdenti (nel novanta per cento dei casi si fa così, ora che ci penso). Credo che Galliani quest'anno e magari anche i prossimi la penserà come me (calcio uguale emozioni), salvo cambiare idea quando nel 2012 si tornerà a spezzare le reni al Pachuca.

Dane ha detto...

Ah, sul "come" più importante del "quanto" siamo assolutamente d'accordo (in fondo, Baggio e Butraguegno cos'hanno vinto?!...): io dico sempre che i mondiali di Inghilterra e Francia sono puri dati statistici, quindi si figuri!...
Detto questo, proprio perchè il calcio è emozione, credo che una finale mondiale (o europea, vinta o persa, chissenefrega...) valga più di due mesi di Beckham a spezzare le reni alla Reggina.
In fondo si diceva la stessa cosa di Ronaldo, ma poi cos'è rimasto di quei 9 gol da qualificazione Champions?!...
Magari mi sbaglio, ma pochi mesi di Beckham daranno più copertine al Milan ma non più caratura internazionale di tre semifinali Champions consecutive (sparo a caso). L'operazione Beckham l'avrei fatta anch'io per vari motivi (tra cui mlti di quelli citati da Lei), ma non credo che sarà per quello che il Milan tornerà all'attenzione del mondo calcistico: durante l'Intercontinentale della Juve di Lippi, i giapponesi sugli spalti avevano sciarpe, maglie e bandiere del Milan (gli avevano detto che giocava una squadra italiana...): non credo fosse merito dei dreadlocks di Gullit!... :-D

p.s.: al netto dell'A.D. del "club più titolato al mondo", che farà la volpe con l'uva per un po'... ;-)

alenar ha detto...

Non sono d'accordo su un punto con Stefano: tutto l'affare Beckham ruota sulla sua permanenza o meno. Ho la sensazione sin dall'inizio che a Milanello stiano facendo di tutto per trattenerlo sino al 2010, magari con l'aiuto di sponsor vari che capiscono la differenza tra giocare nel Milan o in America in termini di visibilità. Il giocatore ha tutto l'interesse di chiudere la carriera in un grande club in ottica Sudafrica, Victoria può trastullarsi per un anno davanti alle vetrine di Montenapoleone prima di capire la differenza tra Los Angeles e Milano, ammesso che la nebbia di oggi non l'abbia già intristita. Se l'inglese se ne andrà alla chetichella a marzo, magari dopo qualche spezzone ed un paio di gol su punizione alla Reggina, altro che baracconata...A quel punto chi se ne importa di strategie di marketing, di magliette vendute, di bambini affascinati da una virtualità peggio della play station: le emozioni del calcio sono anche e soprattutto un senso di appartenenza e di appagamento sportivo. Ed un grande club può sbagliare acquisti (dei tre citati da Stefano, solo Flamini non può competere con Beckham sotto il profilo del rendimento in campo), ma non può diventare la succursale delle terme invernali a Salsomaggiore. Alla lunga spero che conteranno sempre le finali raggiunte...

Nick ha detto...

Un punto fondamentale buttato giù dal direttore sembra passare sotto silenzio: Beckham rischia di essere l'acquisto più vero di questa stagione rossonera.
Anche solo per due mesi.
Sarà pure una baracconata, ma quanto mi sarebbe piaciuto vedere un po' di azzurro vicino al nero di quella sciarpa (non fraintendete, eh...è solo amore per Becks).

dag_nasty ha detto...

Non è che sia troppo daccordo, Stefano dice che Becks vuole raggiungere traguardi...sì ok in nazionale forse, ma nelle squadre di club questo è andato in pensione a 32 anni. Perchè non ditemi che nei Galaxy si fa calcio vero per cortesia. Non saranno 2 mesi di Milan a cambiare questa situazione, a mio avviso.

Stefano Olivari ha detto...

L'idea di Beckham è proprio quella di un 2009-2010 a Milano, l'ingaggio dal punto di vista dei bilanci è di quelli che si autoripagano (non si può dire la stessa cosa di Emerson, per citare comunque uno che a suo tempo è stato fra i migliori al mondo nel suo ruolo) ma la MLS ha investito troppo su di lui, non solo in termini finanziari, per perderlo lucrando solo i soldi del buy out. La baracconata sta nel contesto mediatico e mediaservistico, secondo me, più che nella sostanza. Il Bayern con Donovan ha fatto la stessa cosa...

clinter ha detto...

Scusate, fatemi capire, Beckham sarebbe un fuoriclasse? Parlo di calcio giocato, non di marketing o di gossip. Per stare nell'ambito di giocatori alla fine della carriera o uscenti da periodi bui, costui sarebbe del livello di Ronaldinho e di Ronaldo. Esteticamente bello, calcisticamente parlando, piedi vellutati e poi? Boh!

Nick ha detto...

A livello di Ronaldo non c'è nessuno. Al livello del Ronaldinho attuale e dell'ultimo paio d'anni, Beckham sicuramente sì.

Dane ha detto...

Direttore, con "la baracconata sta nel contesto mediatico e mediaservistico" ha centrato il punto: ancora ieri sera sentivo dire "ai tifosi ha dato fastidio come si è presentato", come se la passerella l'avesse pretesa lui.
Se il Milan ha deciso di fungere da beauty-farm e se ne vanta pure non è un problema di Beckham, il quale viene descritto da tutti (Sacchi e Capello a braccetto!...) come uno che appena firma un contratto non vede l'ora di allenarsi.
Fino a prova contraria...
@Clinter: Beckham non vale nè Ronaldo nè Ronaldinho, ma di certo fa quello che fa Seedorf e lo fa con più continuità ed umiltà. In più, pur avendo passato la trentina, è ancora calciatore nella testa prima ancora che nelle gambe, a differenza di tanti ventottenni brasiliani che appena alzati dal letto hanno come prima preoccupazione il cubalibre o senatori certi del posto e pronti a taglieggiare il talento ventenne appena arrivato.
Insomma: in un periodo di magra come questo, come direbbe Gianni Visnadi "tanta roba".....

Massimo ha detto...

Direttore, i primi a criticare la baracconata (non i presenti, beninteso) sono stati però quelli pronti a raccontare quante valigie avessero o quanto avessero comprato da d&g...

clinter ha detto...

Signori, non sono un cultore di calcio estero, coma tanti sul sito, ma lo spice-boy l'ho visto giocare tante volte, nel M.U., nel Real, in nazionale. Devo essere stato sfortunato, perchè mi son sempre chiesto i motivi della grandissima considerazione da lui goduta. E' ovvio che non si parla di un mediocre, ma dio buono, quando mai è stato l'anima delle squadra? Certo, se pennella un cross o segna una punizione da par suo tutti a godere, ma la sostanza? Comunque, se ,nel Milan, farà vedere cose positive, concrete, mi ricrederò.

Ivan.fab ha detto...

Per me ha ragione Mourinho. In questo momento di scarso appeal all'estero un giocatore così multimediale serve al calcio italiano. Poi per me David ha ancora qualcosa da dare, sarebbe stato più utile alla Juve o all'Inter in un contesto di gente che corre, mena e recupera palloni ma anche al Milan può dir la sua.

Ivan.fab ha detto...
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alenar ha detto...

Ascoltato ieri a Sky Sport un Caressa sobrio e impettito parlare di grande operazione Beckham, Milan 20 anni avanti a tutti i club italiani, insomma soluzione geniale. Ha chiosato con un postilla degna del muro: peccato per certi giornalisti asserviti dell'entourage Milan...a chi si riferiva?? Io rimango scettico: tutti a celebrare la professionalità ed il valore indiscutibile del giocatore, però in due mesi che contributo può dare, visto che dal punto di vista atletico è fermo da mesi e le sue ultime apparizioni ad un certo livello risalgono all'ultimo periodi di Capello al Real? Infine: a chi leva il posto in squadra Beckham? La logica direbbe Seedorf. Nel Milan rabberciato e pieno di infortunati a metacampo uno spazio può ritagliarselo, ma immagino la reazione dei tifosi se con Beckham in campo il Milan finisce a -15 dall'inter.

Felix ha detto...

Si fa riferimento a senso di appartenenza, al tifo come a religione pagana ecc ecc, ma oramai la tendenza verso cui si andrà sarà sempre piu' quella di spettacolo sportivo. Tutto va in questa direzione e il Milan sicuramente per quanto riguarda il nostro paese è all'avanguardia. Oramai nei campionati piu' evoluti tipo la premiership credo che il concetto con cui ci si rivolga al pubblico non sia piu' quello di tifosi=appassionati militanti ma piu' quello di tifosi=clienti, per cui alla fin fine ci sta bene anche un Beckham (inteso come can can mediatico che lo circonda e non come professionista comuqnue serio) a "co.co.pro" con prospettiva di rinnovo.
Alle società frega di piu' la famigliola felice allo stadio che il vecchio tifoso da parterre retaggio oramai di un tifo vecchio e in via d'estinzione oramai da 10 anni, da un punto di vista di dirigente di squadra non vedo come dargli torto da un punto di vista da tifoso viscerale semplicemente non vado piu allo stadio. Sarà un percorso non breve ma puntando sulle nuove generazioni si arriverà a questo. Per noi "animali" del tifo viscerale rimarranno solo i dvd della gazzetta o forse se va bene i campionati minori

Nick ha detto...

Vabbè...ma ovviamente dipende da come viene affrontata questa situazione. Se Becks ha intenzione di fare solo una lunga preparazione in vista di due partite in Nazionale e del rientro in campo in America, allora evidentemente non darà niente (e anzi, sarà dannoso) così come non darebbe niente un Cristiano Ronaldo che si trovasse in una partita "vera" durante il periodo di preparazione.
Se invece va a Dubai per fare al 100% questi 2 mesi (anche in ottica nazionale) e poi "recuperare" al rientro negli USA le cose cambiano di brutto...
Certo qualcuno dovrebbe spiegarlo ai milanisti.

Ivan.fab ha detto...

Infatti Alenar nel Milan governato da Gattuso con Ambrosini o Flamini ci stava alla grande. Faceva il regista mezzala e secondo me avrebbe fatto bella figura. Così com'è adesso con Pirlo che sta recuperando lentamente, con Seedorf che "devi mettere" non so...