Un 2009 pieno di Roberto Valdata


Non crediamo ai proclami ed alle buone intenzioni sbandierate in un mondo di cattivi che non comprendono la nostra nobiltà d'animo: contano i gesti, le opere, gli sforzi per quanto inutili possano sembrare. Per questo auguriamo a tutti, a noi pavesiani vigliacchi per primi, di poter essere nel 2009 dei piccoli Roberto Valdata. Roberto Valdata, il militare della Guardia di Finanza morto assiderato in un'oasi naturalistica in provincia di Cuneo nel tentativo di salvare la vita ad un capriolo. Valdata era nel suo giorno di riposo ma stava lo stesso facendo una camminata di perlustrazione con Upi, il cane lupo che stava addestrando. Notando il capriolo in difficoltà nei pressi di un canale, si è sporto per aiutarlo ma nonostante l'esperienza fatta in mille situazioni simili (Valdata aveva 37 anni e faceva parte del Soccorso Alpino) è scivolato nell'acqua ghiacciata ed è stato trascinato via dalla corrente. Upi ha abbaiato tutta la notte, ma i soccorsi sono arrivati troppo tardi. Abbiamo ascoltato la notizia ieri sera al Tg2, e subito dopo è andato in onda un servizio sui cenoni nelle varie regioni con tavolate su cui non mancavano i caprioli. Molti avranno pensato che quello di Valdata sia stato un eroismo inutile, che avrebbe fatto meglio a pensare ai fatti suoi e che morto un capriolo se ne fa un altro. Molti altri hanno però pensato che ne sia comunque valsa la pena. Auguri a tutti, ma soprattutto a quelli del secondo gruppo.
Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it

6 commenti:

Nonno ha detto...

Non comprendo molto bene il senso di questo suo post, ma magari lei è un animalista convinto, mentre io il capriolo lo mangio. Tirando le somme a me sembra un incidente in una escursione come ne accadono tanti altri, non mi sembra di vedere l'eroismo dell'uomo che sacrifica la vita (o la mette in gioco) per qualcosa di piú grande, per un ideale. Se poi si compara la vita di un capriolo con la sofferenza che la tragedia puó infliggere alla famiglia del malcapitato non ci siamo proprio.
Posso al massimo concedere il fatto che è sfortunatamente morto compiendo un bel gesto, non perchè sia andato a fare il cretino da qualche parte o ha deciso che poteva arrivare trenta secondi prima a casa se prendeva una certa serie di curve a 100 all'ora..

Simone ha detto...

Anch'io mi auguro un 2009 pieno di Roberto Valdata.E una medicina che elimini il cinismo della razza umana.

carloblacksun ha detto...

buon anno Stefano, anche questa volta l'articolo mi è piaciuto...come sempre...

Unknown ha detto...

Buon anno anche a te, Stefano, e grazie del pizzico di umanità dentro questo post.

Dane ha detto...

DrSpot, non dovrei più meravigliarmi della superficialità degli italiani ma anche in questo 2009 qualcuno è riuscito mandarmi il blog di traverso.
Quello che tu non hai capito (ma stai tranquilo, sei in ottima compagnia...) è che la grandezza del gesto del Valdata riguarda l'aver rischiato di perdere la vita* per salvare quella di un altro essere vivente che non fosse l'assessore a cui chiedere una raccomandazione o una bella gnocca da portarsi a letto.
Sei già riuscito a capire che il Valdata vale molto di più di quegli alpinisti pirla o della demente carne da discoteca fatti di coca che portano alla morte sè stessi e qualche amico per poi esser derubricati sul solito teatrino da prefica italica come "disgrazia" invece che come "idiozia apocalittica". Con un po' di impegno puoi fare di meglio, anche arrivare a capire che essere animalista non significa per forza esser vegetariano: tu torturi abitualmente tua moglie oppure sei moglista convinto?!...

*perchè già il solo rischio è importante, che poi la vita l'abbia effettivamente persa resta solo come testimonianza del tutto. Un po' come quando Piero Manzoni diceva che l'importanza artistica consiste nel gesto perchè l'opera d'arte resta solo come testimonianza dell'avvenuto gesto artistico...

carloblacksun ha detto...

quoto assolutamente il post di dane...