Il luogo comune recita che in tempi di crisi economica i giochi e le scommesse vivano di solito un boom, partendo dal teorema che quando la gente ha meno soldi li impiega tutti per sognare il colpo grosso. E come al solito il luogo comune è fondato, perché secondo i dati dell'Aams (il cui logo è ben conosciuto da chi si vede oscurato l'accesso ai siti di exchange) nel 2008 questo settore è cresciuto del 12,7% raggiungendo oltre 47 miliardi di euro di giocate: praticamente il 2% del PIL. Restringendo il discorso alle scommesse sportive, quindi senza ippica, si registra invece un clamoroso aumento del 44,8% con 4.085 milioni di euro buttati su calcio e altre discipline. Situazione deludente per l'Erario, che dal gioco sportivo ricava 230 milioni di tasse all'anno: meno di quello che arriva dal Lotto (1565 milioni) ed addirittura dal Bingo. Sapendo di dare un aiuto relativo a Tremonti, ripartiamo dal due su tre di settimana scorsa che ci ha portato a meno 30,4 euro. Oggi pomeriggio eccellente il 2,00 della Reggina nello scontro diretto per la salvezza con il Chievo: i quotisti non hanno stranamente dato grande peso al fattore campo ed i volumi sono rimasti modesti (traduzione: il fatto che i reggini siano più numerosi dei tifosi del Chievo non ha abbassato la quota). Stasera non si può stare fermi con l'AZ dato 1,20 sul De Graafschap, mentre la terza puntata da 10 ce la teniamo per domani sul campionato greco: l'1,50 del Larissa sul modesto Panserraikos dovrebbe produrre soldi facili. Vincerà di sicuro l'Erario, ma non troppo.
Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it
(pubblicato sul Giornale di oggi)
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