Il Mondiale è in vendita, così come Kakà, la Juventus, il gruppo Espresso-Repubblica ed in generale qualsiasi cosa abbia un prezzo (giornalisti compresi). C'è anche l'ormai classico acquirente arabo, nell'occasione il Qatar, che si è ufficialmente candidato per l'organizzazione del torneo 'vero' del 2018 o al limite del 2022. Concorrenti per il 2018 l'Inghilterra e due abbinate: Belgio-Olanda e Spagna-Portogallo. Il tutto in attesa della discesa in campo russa o cinese, per un futuro spaventoso non solo in senso calcistico. Con Sepp Blatter che ha quasi 73 anni e aspirazioni da faraone, volendo ipotecare il futuro anche dopo la sua dipartita: nel dicembre 2010 infatti per la prima volta saranno assegnate le organizzazioni di due edizioni del Mondiale, 2018 e 2022. Una porcheria assoluta, con una spiegazione molto materiale: la vendita super-anticipata dei diritti televisivi, vera specialità della casa (con le vette toccate dalla mitica ISL, in occasione delle edizioni 2002 e 2006), permette di scontare in anticipo i diritti stessi e di spendere l'impossibile, fra Goal Project e gettoni di presenza nelle mille commissioni, sistemando oltretutto anche i bilanci. Siamo bravi nell'autoflagellazione, ma l'Italia calcistica non ha il monopolio del cialtronismo: non a caso il tribunale competente per qualsiasi questione inerente la FIFA è quello di Zurigo, un po' come se Aceto potesse essere giudicato solo a Siena o Al Bano a Cellino San Marco: accuse sempre cadute, come quelle per il crack di inizio millennio. La parte più bella dello sport più popolare del mondo è in mano ad una persona eletta ma di fatto con poteri dittatoriali, oltretutto giudicabile solo a casa sua. E di cui parliamo anche malvolentieri, perché troviamo vile criticare lo straniero che non querela e magari elogiare Abete. Però, più concretamente, se non riusciamo ad avere il tempo effettivo ed uno straccio di supporto tecnologico all'arbitro almeno per le situazioni di posizione la colpa non è di Abete ma di chi esalta in chiave di marketing e di potere la figura di Bakhramov.
stefano@indiscreto.it
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40 commenti:
Ma i paesi che si candidano in coppia non potrebbero fare tutto da soli?
In ogni caso spero che il Direttore non abbia niente contro Bakramov. Uno che quel famoso giorno a Wembley era convinto che il pallone avesse battuto all'interno della rete e non sulla traversa. Non aveva visto assolutamente niente e quindi resta un benemerito.
Non ho mica capito perché un Mondiale organizzato dagli emiri arabi o dai cinesi preconizzi un "futuro spaventoso": se si è giocato in paesi senza nessuna tradizione calcistica come Corea e Giappone, perché non la Cina... Amcor meno capisco il riferimento alla Russia, che dalla sua ha anche la più nobile delle tradizioni. Fa paura che il Mondiale di calcio sia organizzato da imprenditori danarosi a fini di lucro? Beh ma allora nessun problema, si può seguire l'hockey su pista che comunque è uno sport emozionante...
Speriamo che alla sua morte Blatter non pretenda che le sue ceneri vengano messe dentro la Coppa del Mondo...
La doppia nazione ospitante dovrebbe dare forza alla candidatura, e soprattutto soddisfare l'orgoglio nazionalistico di due nazioni. Poi la logistica cambia a seconda di chi è coinvolto: Belgio-Olanda è una cosa, Polonia-Ucraina un'altra. Trovo spaventoso che il Mondiale, intendo il Mondiale vero, sia considerato un punto di partenza per un movimento calcistico quando invece dovrebbe esserlo di arrivo: certo, il rischio sarebbe di organizzarlo sempre in quegli stessi paesi, ma fra le colpe della Germania non c'è sicuramente quella di avere un'organizzazione sportiva e una struttura sociale migliori di quelle di Sudafrica e Qatar.
Infatti il Mondiale Giapponese è stato orrendo mentre quello Tedesco è stato bellissimo...
Carlo, il Giappone non fa parte del terzo mondo, a differenza di Russia e Cina: nella prima i macchinisti teatrali si arrampicano sulle scenografie senza imbragatura perchè come mi mi disse un direttore teatrale "qua a Mosca la vita costa meno degli imbraghi...", nella seconda quando arrivi in un albergo devi controllare che ti abbiano cambiato le lenzuola dopo che l'ultimo cliente se n'è andato anche se l'albergo è a 5 stelle.
Inoltre, come ha precisato il Direttore, "in attesa della discesa in campo russa o cinese, per un futuro spaventoso non solo in senso calcistico": come dire, si rinnovano le edizioni di Berlino 36 e Argentina 78. E senza nemmeno poter contare sull'organizzazione impeccabile.....
Per fortuna ci sarà sempre un Bakramov in agguato
Il Sudafrica ha organizzato in maniera impeccabile la Coppa del Mondo di rugby, che è il terzo evento sportivo al mondo per numero di partecipanti: direi che da questo punto di vista potrebbero essere pronti per fare un buon tentativo con il secondo. Del Qatar conosco poco, ma con i soldi che hanno penso che sarebbero in grado di cavarsela benissimo. Se però le considerazioni sono di struttura sociale, allora davvero la rotazione la limitiamo a 5 o 6 paesi. Ma poi perché il mondiale giapponese è stato orrendo, prestazioni dell'Italia a parte?
Nel 1995 (ma anche nel 1996, quando ospitò la Coppa d'Africa) c'era Mandela in buone condizioni e quasi nessuna necessità di strutture per accogliere milioni di turisti. Lasciando da parte il discorso delinquenza, con Brasile 2014...Parlando di calcio, rispetto i teorizzatori del grande evento come promozione, ma ricordo che l'Italia ha ospitato i Mondiali di di baseball tre volte...
Gareth, sull'impeccabilità di Sudafrica '95 avrei da ridire (e non solo io...), non solo per i motivi citati dal Direttore (a meno che tu non ti riferisca alla sceneggiatura, quella sì veramente impeccabile...).
In ogni caso, caduto il discorso sulla promozione (cosa devi promuovere in Russia, i cui portieri han vinto più Palloni d'Oro della "mitica scuola italiana"?!...) resta il fatto che anch'io credo che il Mondiale debba essere un punto di arrivo e non di partenza. Poi se qualcuno ha apprezzato le partite a mezzogiorno di USA 94 ritiro tutto, ma anche senza voler sembrar razzista (solo per paura di Hytok sto facendo violenza su me stesso per non scrivere che i Mondiali di calcio andrebbero organizzati sempre in Germania...) organizzare un Mondiale in Papuasia o sull'Isola di Pasqua per aiutare la campagna propagandistica del criminale di turno non mi pare un bene per il calcio.
Che già non si sente bene di suo...
Se in un mondo super(dis)informato come quello odierno, hanno dato l'organizzazione delle Olimpiadi alla Cina, non vedo perche ci dobbiamo creare problemi morali con i russi e gli emiri. E se noi organizziamo i Mondiali di Baseball a Reggio Calabria e gli USA quelli di calcio (una delle assegnazioni piu abberranti della storia, per inoppurtinità sportiva e disinteresse dei "locali"), non vedo perchè il Qatar non debba organizzare i Mondiali di sci se gli pare (uno degli stati della penisola araba le piste ce le ha gia, indoor)....
Perchè qui c'è gente che, al contrario, problemi morali se li è posti eccome quando han dato i Mondiali di calcio agli USA, le Olimpiadi alla Cina, i Mondiali di baseball all'Italia, etc., etc...
La mia indignazione è la tua, Dane. Ma dopo l'indignazione, ci attaccano la coda come all'asino e buonanotte al secchio. Quindi Viva il Mondiale di sci nordico assegnato alle Isole Marchesi!!
Al di là dei discorsi su capacità organizzative, criminalità, etc, non ho ancora capito perchè debba essere sempre lo sport in prima fila contro i paesi che causano il male del mondo (vero o presunto). Lo aveva detto anche un atleta italiano in Cina la scorsa estate (non mi ricordo chi) riguardo al boicattaggio. Io mi alleno da 4 anni come una bestia e dovrei saltare tutto x fare contento qualcuno che intanto fa affari di ogni tipo con quegli stessi "impresentabili" (governi in primis)? Difficile dargli torto. Insomma la Russia è meglio che non organizzi niente perchè non è democratica, ma intanto inondiamola di scarpe, piastrelle, parmigiano e prendiamoci tutto il gas possibile (e taciamo sugli inviti in Sardegna).
Non sarà bello ma credo che oggi le manifestazioni sportive planetarie, per essere veramente considerate grandi e internazionali, abbiano come prezzo da pagare proprio quello di andare anche in posti dove x vari motivi (disinteresse, politica, clima, fuso orario) non ci sono le condizioni ottimali.
Mascalzone, hai ragione su tutto, ma ciò non mi impedisce di andare più sereno in trasferta a Monaco di Baviera o a Stoccarda piuttosto che a Mosca, Kuala Lumpur o Rio de Janeiro.....
i Mondiali di baseball in Italia avevano sicuramente più senso che quelli di calcio in USA o Sudafrica...a meno di non voler completamente tagliar fuori l'Europa. Oltretutto quei mondiali furono un grande successo di pubblico con stadi sempre pieni ed un Kennedy (con tribune fino all'outfield tirate su appositamente per l'occasione) straboccante. Ricordo poi che quelle edizioni dei mondiali nulla avevano a che vedere con l'odierno WBC: allora partecipavano solo giovani prospetti e giocatori locali, oggi ogni squadra è zeppa di professionisti delle ML (Italia compresa).
Straw, quella del Direttore sul Mondiale di baseball era una provocazione per dire che, dopo quei mondiali, non è che in Italia siano aumentate le percentuali di battitori di palle e masticatori di tabacco...
Ma perche' in Russia e China sono tutti criminali mentre in Europa tutto bello? Anzi, Blatter che regna dalla super democratica Swizzera mostra propio che c'e' la super classe globale che se non e' technicamente criminale poco ci manca, che regna dal Burma all'Islanda, con gli altri a lavorare duro per arivare a meta' mese. Ben venga il Qatar, che tra l'altro ha organizato i Giochi d'Asia in maniera impeccabile (poi con 52 gradi di media d'estate, non li faranno mai Mondiali li).
Su Blatter ha detto e scritto il Direttore e aggiungere altro è assolutamente inutile. Vero è che Coppa del Mondo è la quintessenza del calcio. Non sto a dilungarmi in ovvietà ma il fatto è che per chi è cresciuto con una certa idea di calcio è ovvio che faccia un effetto vederla assegnata a Paesi che non hanno nulla a che spartire con la storia di questo sport. Come fa un certo effetto vedere brasiliani in maglia croata, argentini in azzurro eccetera eccetera (come purtroppo ultimamente avviene in tutti gli sport). Se parliamo dunque di rispettare la "tradizione" del calcio assegnando le fasi finali a Paesi che (dal Belgio all'Uruguay, ovviamente) ne abbiano i requisiti "culturali", sono stra-daccordo. Però non mi scandalizzano ormai più gli emiri o gli oligarchi o le più classiche operazioni autoreferenziali della classe politico-imprenditoriale di un Paese. Avendolo vissuta non mi dimenticherò mai di cosa è stato Italia 90, ne che la finale di Coppa dei Campioni un'anno si è disputata a Bari. Che peraltro - lo dico a vantaggio di chi ha parlato di "serenità" andando in trasferta - non mi risulta sia più sicura di Mosca o Kuala Lumpur.
Ciao!
Ah, bèh, se è per quello anche la finale di Champions a Roma è una porcata.....
Ciao Dane, "porcata" in che senso?
Pensando alla sede per una finale di calcio che non sia la Coppa Italia o il quadrangolare di Tor Vergata, cos'ha Roma in più di Bari o Bergamo?!...
p.s.: e non cito Torino perchè ho pietà di Amadei e Muccinelli...
Ciao Dane: simpatica provocazione per simpatica provocazione, secondo me la finale di CL a Roma ci può stare - è la capitale di un Paese che in Europa calcisticamente è rilevante - ma paradossalmente non sono d'accordo con la finale di Coppa Italia... L'Italia (come la Spagna) è un Pease diviso in cento province "nemiche" che talvolta a stento riconoscono il capoluogo di regione come tale, figuriamoci Roma capitale. Anche per questo motivo, (oltre alla logistica: pensiamo a un Juve-Doria all'Olimpico...) sarei per la sede scelta tra un lotto di grandi città/stadi come avviene in Spagna a seconda di chi arriva in finale. Evitando soprattutto l'Olimpico "campo neutro" quando ci fossero Roma o Lazio...
Anche perchè l'Olimpico non è lo stadio "nazionale", come St-Denis o Wembley.
Paolo, Roma può vantare una certa storia in Coppa Italia, così come Liverpool ha più titoli per una finale di Champions rispetto a Londra.
Fuori dall'Italia manco sanno di che colore son le maglie delle squadre romane...
p.s.: per quanto mi riguarda, su 10 finali di Champions assegnate all'Italia, 7 andrebbero assegnate a Milano e 3 a Torino...
Dane, se alludi al provincialismo romano posso pure condividere. Non c'è dubbio però che Roma, almeno calcisticamente parlando, non sia la tua città preferita...
Paolo, non solo calcisticamente..))
Paolo S, Bari sicura come Mosca? Sicuramente non sei mai stato o a Bari o a Mosca, comunque senti fammi un favore: a Bari non venirci proprio, così resti sereno nei tuoi pregiudizi.
Insomma, effettivamente credo che Mosca (come Milano, Roma e Napoli per esempio) sia un pochino piu pericolosa di Bari. Di Kuala Lumpur conosco solo le torri Petronas, ma essendo una megalopoli credo che statisticamente sia piu facile subire una violenza li che a Bari. Tutto questo per volevo precisare che gareth è un terrone che masticava i cavalli e tifa la squadra di Matarrese (è incidentale al suo essere barese ma resta una colpa gravissima)
@Gareth: era una provocazione e comunque non troppo sparata a caso anche se ovviamente vale per mille altre città italiane (Roma e Napoli, ad esempio...)...
@Paolo: sbagli, perchè la Roma è una delle squadre italiane che più mi sta simpatica (il solo ricordo di Di Bartolomei mi da i brividi...), sicuramente più della Juve. Ma che il calcio romano (che in un secolo di campionato ha vinto quanto la Pro-Vercelli...) pesi poco nella storia italiana è un fatto: quanti ragazzini stranieri tifosi di Real o Manchester riesci ad immaginare che giocano alla playstation una finale tra la propria squadra e la Roma o la Lazio?!...
Gareth, mi spiace che ti sia risentito. Io non ho pregiudizi. Ovviamente anzichè "Bari" avrei potuto scrivere il nome di altre grandi città. Si trattava solo di un esempio che il testo mi ha portato a scrivere per dire che quanto a sicurezza e senso civico non possiamo far da maestri a molti. Avrei scritto la stessa cosa se quella finale fosse stata assegnata a - sparo un esempio - Mantova, in linea teorica città quantomeno con gli stessi titoli calcistico/cultural/economico/sociali di Bari. Però fa un po' ridere leggere oggi pezzi sdegnati e denigratori sui giornali o commenti in tv che "la finale l'hanno assegnata a Mosca su pressioni politiche per accontentare gli oligarchi"...
Ciao!
Bèh, Mantova in confronto a Bari e Mosca è un salottino... :-D
@Dane: guarda che ti leggo, fa poco lo spiritoso :-P
Mantova non è un salotto "al confronto", è un salotto e basta! E se magna alla grande.
@Hytok: touchè!... :-P
il calcio è nato in Cina. sarebbe solo un ritorno a casa.
e francamente è indecente il paragone della germania del 36 con la Cina.
Jerry: sei un maiale. Pensi solo a magnà!
Tani il cibo è fondamentale, il buon cibo è indispensabile.
Sono al 100% con Jeremy, la birra non è tutto nella vita! (e a Mantova si magna alla grande...)
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