Il 30 settembre del 1962 nasce ad Amsterdam Frank Rijkaard, centrocampista che avrebbe fatto le fortune del Milan e della nazionale olandese di calcio. Quel giorno nasce anche l’impresa del Simmenthal di Rubini, che avrebbe concluso la stagione senza sconfitte. Un cammino iniziato dal successo interno contro il Petrarca Padova per 75-47 e concluso il 21 aprile 1963 sempre in casa contro la Partenope Napoli (92-47). In quella stagione, disputata con partite di andata e ritorno con la sconfitta “premiata” da un punto, Milano non sbagliò mai. Era il Simmenthal di Binda, Gamba, Masini, Ongaro, Pieri, Riminucci, Sardagna, Vescovo, Vianello, Vittori e Volpato. I numeri parlano di uno scarto medio di 18 punti a partita, con sofferenza vera solo con le rivali storiche: Cantù, Varese, Bologna. Miglior realizzatore di quella squadra fu Gabriele Vianello, classe 1938, alla sua prima stagione in maglia milanese. Vianello mise a segno oltre 18 punti a gara, seguito a ruota da Paolo Vittori, stesso anno di nascita, ma più giovane di 25 giorni esatti rispetto a Vianello, che chiuse a quota 16.5. Da segnalare che lo stesso Vittori fu poi il miglior realizzatore dell’Italia ai mondiali brasiliani del 1963, conclusi al settimo posto. In quella nazionale, in cui cominciava già a bucare le retine avversarie un certo Dado Lombardi, l’Olimpia aveva portato, oltre a Vittori, anche Vianello, Masini e Riminucci. Quel percorso netto in campionato, non ebbe però seguito anche in Coppa dei Campioni. Dopo aver superato l’Alemannia Aquisgrana (67-69 in trasferta e 76-53 in casa) e aver regolato Casablanca (60-110), la corsa degli uomini di Rubini si fermò ai quarti contro la Dynamo Tblisi. Milano vinse in Russia per 70-65, ma fu battuta in casa per 74-68. In finale andarono Real Madrid e TSSKA Mosca e per assegnare il titolo furono necessarie tre partite: all’andata il Real vinse in casa per 86-69, al ritorno a Mosca si impose il TSSKA per 91-74 e nella bella, disputata a Mosca, i russi dilagarono sul 99-80.
(in esclusiva per Indiscreto, foto tratta da http://www.olimpiamilano.com/)
3 commenti:
Nota di costume. Visto le divise nella foto? Mille volte meglio di quegli orrendi bragoni di oggi.
Non sarebbe nemmeno necessario tornare indietro di 45 anni, per trovare un abbigliamento baskettistico decente. Purtroppo è più facile copiare la forma della sostanza...
Ma si sono mai visti i giocatori, per non parlare delle giocatrici, di oggi? Mah, speriamo che arrivino buone notizie da oltreoceano
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