La panchina del Virdis greco

di Stefano Olivari
1. Il Virdis greco: così alcuni giornali italiani del genere 'Niente male questo Giggs' avevano ribattezzato a metà anni Ottanta Nikos Anastopoulos, curiosità di Mat. Anastopoulos arrivò all'Avellino nel 1987, dall'Olympiacos dove era considerato quasi un mito, a 29 anni suonati. La squadra non era un granché: un Franco Colomba in declino, un Walter Schachner con meno velocità di qualche anno prima, difensori da lotta per la salvezza (Amodio, Colantuono, Ferroni), l'ex speranza viola Alessandro Bertoni e poco altro. A causa anche di vari infortuni Anastopoulos fece comunque pochissimo, giocando a malapena mezzo campionato, e poi tornò in Grecia. Dell'Italia conserva tuttora un però un buon ricordo, anche se il merito è dell'Europeo 1980 che lo rivelò a livello internazionale: nella squadra di Alketas Panagoulias, qualificatasi eroicamente (i posti a disposizione erano solo 7, altro che l'Europeo a 24 squadre del 2016) superando un girone con l'Urss e l'ottima Ungheria di quell'epoca, il futuro Virdis greco (non dimenticheremo mai quel titolo della defunta Notte in cui Mike Bantom veniva definito senza un vero perché 'Il Meneghin nero') giocò bene segnando anche un gol alla Cecoslovacchia campione in carica. Ma dove è finito oggi? Facile, allena. Mai però si è seduto su una grossa panchina: l'ultima destinazione conosciuta è quella del Pas Giannina (Giannina è la capitale dell'Epiro), l'anno scorso. Presa la squadra in corsa e sfiorata la promozione nella massima serie, Anastopoulos è stato premiato con l'esonero. Al momento fa il commentatore tivù.
2. E Florin Raducioiu? Ropesce si chiede dove sia finito l'attaccante di Bari, Verona, Brescia e Milan di inizio anni Novanta, con ritorno italiano a cavallo di fine millennio (ancora Brescia) e chiusura in tono minore in Francia. Nel 2005, a 35 anni, Raducioiu ha provato un ritorno agonistico nel Como post-Preziosi, ma senza molta convinzione. Ha una casa in Franciacorta, la cittadinanza italiana come la moglie e i figli. Ha iniziato anche ad allenare, da qualche mese. Per la precisione collabora con l'Aldini: una società a Milano molto nota, il cui settore giovanile è nell'orbita Milan ed ha come responsabile tecnico Piero Frosio.
3. Hytok vorrebbe sapere del presente di Gilberto D'Ignazio (Vicenza e Udinese anni Novanta, limitandosi alla serie A). I più se lo ricordano (traduzione: noi ce lo ricordiamo) soprattutto sulla fascia sinistra del Vicenza di Guidolin, che nel 1997 vinse la coppa Italia battendo in finale il Napoli. In estate passò all'Udinese e così non visse l'epopea della Coppa Coppe, quando solo il Chelsea di Vialli e Zola riuscì a negare la finale ai biancorossi (incredibile la partita di ritorno, fra l'altro). Nato in provincia di Bari ma cresciuto ed esploso nel Taranto, dopo la fine della carriera professionistica D'Ignazio si è concesso qualche stagione vicino a casa, ai confini del dilettantismo: prima nello Squinzano e poi nel Tricase (Eccellenza). A 40 anni aveva iniziato bene anche questa stagione, poi in ottobre si è infortunato e a dicembre ha rescisso il contratto.
(prossima puntata sabato 4 aprile)
P.S. Poche regole: a) Giocatori della storia recente, dalla tivù a colori in avanti; b) Almeno una presenza nella nostra serie A; c) Massimo una richiesta a persona; d) Possibilmente persone fuori da Wikipedia, se no sono capaci tutti; e) Tutte le richieste nei commenti a questo post, se no ce le dimentichiamo; f) Sono graditi avvistamenti e segnalazioni di grandi e piccoli ex spariti dai media, senza entrare nel privato.

7 commenti:

carloblacksun ha detto...

gilberto PULPITO d'ignazio, per la precisione...

io vorrei sapere che fine ha fatto il mio preferito di tutti, la mia prima figurina del panini, Luvanor Donizete Borges...

ricordo come fosse ieri l'articolo del Topolino sui nuovi stranieri della serie A... "se siete in giro per catania e vedete passare una ferrari, provate ad urlare BOLA!, quasi sicuramente luvanor vi rispondera'... infatti il pallone e le ferrari sono le sue grandi passioni..."

jeremy ha detto...

Anche io ho la figurina di Luvanor come icona: fantastica la zazzera e lo sguardo da duro!! Per la precisione è attaccata alla struttura del mio letto a casa dei miei assieme ad un altro milione di figurine tra cui quella del mitico Astutillo Malgioglio!! Che fine hanno fatto?

Sandro ha detto...

non so se vale dare risposte e anticipare Stefano Olivari, comunque tutte le informazioni su Luvanor le trovate a questo link: http://tuttomercatoweb.com/catania/?action=read&idnotizia=4656

Mat ha detto...

"se siete in giro per catania e vedete passare una ferrari, provate ad urlare BOLA!"

la ricordo anche io quella descrizione, solo quella ....

tulane ha detto...

Chi si ricorda della foto di Hatley vestito da Attila sulla copertina di non mi ircordo piuù quale giornale??? Ci rido ancora su...
mitico quel Vicenza, ero allo stadio nella partita d'andata e credo che quella squadra sia stata l'ultia grande sorpresa italiana (più dl Chievo) elominata da un goal di Hughes con Mendez che a Londra si manga un goal più facile di quello di Ibra a Manchester...

Tornando a questa splendida rubrica: Otero tripletta alla prima giornata come Rivera), Vervoot, ex Ascoli, e Tovalieri/Protti dove sono???
Oggi c'è un intervista di Casagrande sulla Gazzetta che credo sia interessante.

Dane ha detto...

Mitico Otero, il Romario Uruguagio che Guidolin utilizzava da ala destra. Eviterò di commentare, per sta volta...

transumante ha detto...

dal vecchio piemonte segnalo lentini e fuser che giocano e si divertono ancora nella saviglianese, mentre luca fusi (ai suoi tempi battezzato ossimoricamente "il fotomodello", comunque ottimo giocatore, che oggi sarebbe stabilmente in nazionale), allena ma non mi ricordo piu' dove...