L'ultimo trofeo del Real
Fra le mille vittorie del Real Madrid sarà ricordata anche l'introduzione del salary cap nel calcio europeo, se è vero che il messaggio odierno di Platini (''Entro due anni un regime di controllo finanziario a livello continentale'', potenzialmente dal tutto al niente ma comunque un segnale) sarà recepito dai molto presunti 'depredati' odierni. Quelli che parlano di incidenza fiscale dopo decine di miliardi versati in nero ai bei tempi ad olandesi ed italiani, quelli che costituivano fondi offshore mentre spiegavano che Maradona non arrivava per rispetto verso i cassintegrati di Mirafiori, quelli che pagano due allenatori che al lordo costano più dei diciannove delle altre squadre di A messi insieme (davvero!). Tutti questi bravi amministratori hanno scatenato le varie macchiette mediatiche contro il Real Madrid che ha osato acquistare giocatori usando una tattica davvero sporca: facendo un'offerta ai loro precedenti club, che li avevano sotto contratto ancora per anni (Kakà-Milan fino al 2013, Cristiano Ronaldo-Man U fino al 2012, Benzema-Lione fino al 2013). Bei tempi quando l'undicesima squadra della serie A comprava il migliore di sempre o giù di lì (El Diez ventiquattrenne), o la nona il più grande mito brasiliano dopo Pelé e Garrincha. Ma al di là della malafede di chi si lamenta adesso, intortando ottusi pensionati fuori dal seggio elettorale, tifiamo per il salary cap. Magari partendo dai singoli stati, per arrivare in breve ad una soluzione europea. Fra l'altro David Stern in questo preciso istante è in Italia (insieme a Jerry Colangelo) per motivi privati, ma qualche ripetizione al presidente della Lega potrebbe farla lo stesso. Il piccolo problema è che questo presidente non esiste, così come la volontà di dare qualche speranza di medio periodo al bambino bergamasco o barese. E allora viva Florentino.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
11 commenti:
il salary cap ha molto senso nell'ottica che dice il direttore, ma solo a due importanti condizioni
1. che si aboliscano le retrocessioni
2. ben più importante, che si applichi fin da subito a livello europeo, con meccanismi di perequazione fiscale: altrimenti il gap tra "cappati" e "liberi" aumenterebbe in maniera forse irreparabile la differenza tra nazioni.
Infatti ho più fiducia in Platini che nelle singole leghe...l'abolizione delle retrocessioni la vedo difficile, visto il senso non troppo misterioso dell'Europa League (non solo un cambio di nome), mentre la perequazione fiscale, con pagamenti centralizzati, è tecnicamente possibile. L'obiezione del nero non regge, quello sarebbe illegale domani come lo è oggi.
mi spieghi il discorso dell'Europa League, che mi sfugge?
il vero punto di difficoltà sarebbe arrivare a conciliare tutte le federazioni e tutti i top club. il famoso Gqualcosa, di cui oggi non si parla più, probabilmente tenterebbe una secessione sulla falsariga di Montezemolo e compagnia cantante
la soluzione è racchiusa in 2 parole: SUPER LEGA.
Mi scusi sig. Olivari, è possibile contattarla via mail?
stefano@indiscreto.it
Se l'Inter fosse gestita da gente un filo capace avrebbe un all'stars altro che il Real Madrid.
Mettevamo in panchina Zenga e col lordo pluriennale di Mancini e Mourinho (e due anni inutili di Figo? Jimenez? il quarantenne Materazzi?) C.Ronaldo ce lo compravamo noi. Forse era un filo più possibile andare avanti in Europa. Ma magari scopriamo che il trentenne Milito da del tu alla Champions. Vedi anche i prossimi affaroni Carvalho e Deco che a parte i soldi che vuole il Chelsea costeranno lordi 16 milioni all'anno minimo.
Totalmente concorde col Direttore, con una sola notarella storica:
l'Udinese acquistò Zico da sesta in classifica (l'anno dei venti pareggi e delle traverse di Surjak, per poi scoprire che una porta dello stadio di Udine era più bassa della norma...).
Nona arrivò con brasiliano in rosa, partita benissimo e svaccata per beghe societarie.
Ok, non è importante, lo so, ma la nostalgia fa brutti scherzi.
"Calcio e diritti tv: 5,9 miliardi sfumati
Incassati in 10 anni. Tutti spesi per giocatori e allenatori Nessuno stadio costruito e due miliardi di debiti"
"Non solo, ma i soldi degli stipendi in serie A sono stati distribuiti a pioggia, offrendo ingaggi fuori mercato non soltanto ai migliori, ma anche alla fascia mediana dei giocatori"
Fabio monti sul Corriere ...
ma dico, e' impazzito?
morde la mano che gli dà da mangiare?
1. salary cap per tutte le società europee che vogliano partecipare alle coppe (o superleghe che siano)
2. no retrocessioni, campionato chiuso a 16-18 squadre (lo Squinzi di turno vuole entrare nel calcio di serie A? si compra la franchigia, che so, di reggio calabria e la porta a monza o a como o a modena)
3. coppa italia con turno unico in casa della peggio piazzata in campionato l'anno prima e finale a Roma
4. vincitrice della coppa italia direttamente in champions league
5. rose di 25 con almeno 7 provenienti dal vivaio
...troppa fantasia?
@alboreto: la proposta sulla coppa italia è impossibile oltre che inutile: mi sembra che ormai la coppa italia sia "non giocata" soltanto dalle squadre che sono mediocri perchè non si spegherebbe come inter e roma hanno fatto 4 delle ultime 5 finali e sono arrivate per 3 volte di seguito prima e seconda, senza contare che la partita si deve giocare in casa di quella MEGLIO piazzata o al massimo a sorteggio. Il chiudere le retrocessioni in italia farebbe si che si creerebbe un giro di partite vendute/comprate che non possiamo neanche immaginarlo, e infine l'idea di "franchigia" all'americana non è assolutamente fattibile in italia: chi andrebbe a Cosenza (ad esempio) senza un'infrastruttura degna di nome?
Posta un commento