Nella città di Vaasa, capoluogo regionale dell’Ostrobotnia e importante centro di cultura finnico-svedese, hanno trovato il modo di rendere utile l’Inutile. Come? Facendolo giocare a calcio. Facili battute a parte, quella di Antonio Inutile, giocatore che ha portato un pizzico di Italia nella Veikkausliiga finlandese, è una storia curiosa che merita di essere raccontata. Lo facciamo con il diretto interessato, dal 2008 attaccante del VPS, al secolo Vaasan Palloseura, due titoli nazionali messi in bacheca in tempi remoti (1945 e 1948), quando ancora si disputava la Mestaruussarja (Lega dei Campioni), e 6 partite totali all’attivo in Coppa Uefa, tutte comprese tra il 1998 e il 1999.
Come ci è finito un italiano nel campionato finlandese?
In Finlandia ci sono nato, precisamente il 12 maggio 1985. Mio padre è di Caserta, e si è trasferito qui oltre vent’anni fa quando ha sposato mia padre. Lavorava come disegnatore tecnico, adesso è proprietario di un ristorante. Come puoi sentire il mio italiano è discreto, niente più, perché nel vostro paese non ho mai vissuto. Ho però giocato un anno in Serie D con il Pescina.
Dall’Abruzzo a Vaasa la strada è piuttosto lunga.
La mia prima squadra è stata il Klubi 04, società satellite del più famoso club di Finlandia, l’HJK Helsinki. Con loro ho esordito tre anni fa nell’Ykkönen (la serie B finlandese, ndr) disputando un’ottima stagione, conclusa con 17 gol in 19 incontri. Poi sono salito di categoria firmando con il KooTeePee e quindi, un anno fa, sono passato al VPS. E’ una società in ripresa dopo una rovinosa retrocessione del 2004; fecero bene a fine anni Novanta, poi iniziarono a pagare stipendi più alti importando molti giocatori dalla Svezia, ma fu un completo fallimento. Adesso la situazione è migliorata, anche se di soldi ne girano sempre pochi.
Che campionato è la Veikkausliiga?
Si gioca dalla seconda metà di aprile fino ad ottobre, per via del clima rigido. Il 95% dei giocatori sono professionisti, il livello è paragonabile alla Lega Pro italiana. Forse le big potrebbero cavarsela anche in Serie B, ad esempio l’HJK o il Tampere. Qui il calcio è molto fisico, la condizione atletica è fondamentale, mentre tecnicamente e tatticamente c’è ancora tanto da migliorare. Da questo punto di vista una bella novità è stata rappresentata dall’Inter Turku, campione di Finlandia lo scorso anno grazie ad un allenatore olandese che ha proposto un calcio vivace e offensivo fatto di passaggi palla a terra, pressing e verticalizzazioni. Sono rimasti tutti sorpresi da questo stile di gioco.
Un calcio che sembra adatto per Antonio Inutile, definito sul sito del VPS “La artista” (sic).
Si, i miei punti di forza sono velocità, tecnica e dribbling. Posso giocare come ala, destra ma anche sinistra, oppure come seconda punta in un 4-4-2. Amo svariare molto e non dare punti di riferimento agli avversari. Sono però più assist-man che finalizzatore; la confidenza con il gol è un aspetto che devo ancora migliorare.
Il calcio in Finlandia è un movimento in crescita, come dimostrato dalla prima storica qualificazione della nazionale under 21 alla fase finale dell’Europeo di categoria.
E’ uno sport che si sta professionalizzando. Si investe, dove possibile, nelle infrastrutture e cresce nel contempo l’attenzione e l’entusiasmo della gente, nonostante qui lo sport nazionale rimane l’hockey su ghiaccio. La media spettatori nel calcio è ancora bassa; ad esempio lo stadio del VPS, l’Hietalahti, ne può contenere un massimo di 4600. Il trend però segnala un graduale e costante aumento. In Finlandia si segue tantissimo la Premier League, quindi Liga, Bundesliga e poi la Serie A. I miei idoli? Sono tifoso dell’Inter, quindi Ibrahimovic. Ma anche Del Piero e il primo Ronaldo.
Chi è il talento emergente del calcio finlandese?
Il più forte tra le nuove leve è sicuramente Roman Eremenko, che adesso gioca nella Dinamo Kiev. Non è un giovanissimo, ma la futura stella della nazionale finlandese sarà lui. Anche perché i big di oggi, da Hyypia a Litmanen, sono prossimi a chiudere la carriera. Un altro grande giocatore a mio parere un po’ sottovalutato è Mikail Forssel.
Nella Finlandia di domani ci sarà posto anche per Antonio Inutile?
Ho alle spalle tre presenze nella nazionale under 18, sarebbe una gran bella soddisfazione poter tornare a vestire quella maglia. Il mio sogno rimane comunque quello di potermi misurare in un campionato dal livello più alto, di fronte a tanti spettatori e in un contesto che offra più visibilità.
E’ più facile far avverare un sogno o imparare il finlandese?
La prima che hai detto.
(pubblicato sul Guerin Sportivo, si ringrazia Luigi Gagliardini per il prezioso aiuto).
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