di Stefano Olivari
1. La registrazione delle vittorie italiane della Montepaschi rischia ormai di essere solo contabilità mascherata da giornalismo, contabilità vergata stancamente da chi fa riferimento ad un pubblico milanese, romano o bolognese: una cosa ingiusta, perchè negli ultimi anni Siena non ha speso più di Armani o Toti e quindi essere in questa situazione di vantaggio competitivo è un merito al di là del fatto che Minucci abbia all'interno della Lega (e non solo: dicono che ci siano telecronisti che non gradisce e che quasi mai gli vengono 'mandati') un potere abnorme. Ieri contro Milano si è vista una volta di più la nuova pelle che Pianigiani vuole dare alla squadra, non tanto per una sterile perfect season in campionato ma per fare quell'ultimo passetto verso il livello Panathinaikos.
2. In attacco significa uscire dalle sicurezze del gioco perimetrale dei 'tutti pericolosi' (tranne quando c'è Eze) e del pick and roll, lo schema degli schemi nel basket del mercato sempre aperto e dei 24 secondi: certo che McIntyre e Lavrinovic (al Forum il primo a mezzo servizio ed il secondo assente) un tiro decente lo prenderebbero e lo prenderanno sempre e comunque, ma il famoso passetto si deve fare aggiungendo un gioco di post basso da altri tempi. Per questo il sacrificio di Kaukenas per arrivare a Hawkins non è stato una follia, per questo lo sfruttamento dei mismatch da parte di Sato è ormai automatico. Lo si è visto benissimo quando, notando che Hawkins non veniva tenuto dal soft Acker, Bucchi ha spostato su di lui il più tonico Maciulis. Risultato: contro un cattivo difensore, oltretutto meno potente, il centrafricano ha scherzato.
3. Interessante anche un'osservazione fatta da Bucchi nel dopopartita, cioè che Siena impedisca una buona circolazione della palla e tiri costruiti sulle uscite dal blocco non solo difendendo bene nella sua metà campo, ma anche allungandosi in pressing già sulla rimessa degli avversari. Che così fino al quindicesimo secondo dell'azione non hanno nemmeno pensato a cosa fare: da lì al rifugiarsi in un pick and roll con il cuore in gola il passo è breve. In questo senso l'allenamento agonistico di Zagabria contro il Cibona è stato esemplare, con la squadra croata che iniziava a pensare basket al ventesimo secondo (quando non aveva già perso la palla). In Italia ma anche in Eurolega è difficile incontrare Stockton e Malone, quindi per Piangiani i conti tornano quasi sempre. Per questo i ragionamenti del genere 'Finley non è un vero regista' possono essere fondati ma nell'occasione specifica sono suonati un po' come quelli dei vecchi fuori da San Siro che dicono 'Ci vorrebbe un Matteoli' oppure 'Dino Sani era un'altra cosa'. Tornando a Siena, questo può essere l'ultimo giro per un gruppo eccezionale prima che venga spolpato da greci e spagnoli: per quella coppa europea (con tutto il rispetto per la Saporta di Ataman), bisogna provarle tutte.
9 commenti:
Direttore,
Nei suoi articoli di basket non cita mai Cantù (ovviamente non può essere considerata tra le favorite ovvio).
Mi piacerebbe sapere la sua opinione sulla squadra che secondo me non sta andando malaccio. Grazie
Direttore, mi aggiungo a Patrizia ma in questo caso volevo chiederle un parere su Varese: a inizio stagione disse che era la più accreditata (insieme a Napoli) per la retrocessione in A2, lo pensa ancora?
Cantù sta andando benissimo, ma finora l'unica vera sopresa è stata quella di ieri a Pesaro (di vincere, sia pure faticosamente, a Cremona ci sta). L'impresa è tenere botta senza Lydeka e quindi con soli 8 giocatori da A (a Pesro 7, viste le condizioni di Jeffers), ma onestamente nemmeno Arrigoni e Trinchieri potevano pensare che Mazzarino e Mian iniziassero la stagione a questi livelli (il precampionato dell'uruguagio è stato poi da JJ Redick dei tempi di Duke). Con un lungo affidabile da ingaggiare per due lire è una squadra che può puntare ai playoff. Invece Varese, al di là del buon inizio, mi sembra ad alto rischio: un punto a favore la varesinità (Passera, Antonelli, Gergati, Martinoni: tutti giocanti e nel caso di Martinoni anche da protagonisti), che crea entusiasmo ed identificazione, due a sfavore l'età del leader tattico, cioè Childress, e la discontinutà di tutti gli altri stranieri, da Jobey Thomas a Slay. Lasciando al suo destino Napoli, per la salvezza le sue rivali vere mi sembrano la Vanoli e proprio la Montegranaro affrontata ieri.
Su Varese aggiungerei, da tifoso (ho visto solo la partita di Masnago contro Biella e mi sono piaciuti: in attacco soliti giochi dell'anno scorso e in difesa enfatizzata la TRE, una 3-2 che ci ha permesso di tenere due lunghi in campo: grande Martinoni)
che sono soddisfatto: ieri abbiamo passeggiato sulle ceneri di Montegranaro. E pure ieri senza Slay. A proposito, al di là dei problemi alla schiena di Ray (oggi si dovrebbe sapere qualcosa di più), c'è il verdetto del Tas i Losanna, previsto mi pare per metà novembre... Da lì in poi vedremo. I varesini Passera e Gergati (anche se ieri è andato bene) sono due tasse, altro che identificazione ( di cui io non sento per niente la necessità, tra l'altro)
Siena grande, grandissima, ma dire che spende quanto Roma e Milano non è per nulla vero. Ad oggi ad esempio Milano ha un budget globale di 13 milioni di euro, lo stesso dell'anno scorso e dell'anno prossimo (Proli dixit). Siena veleggia tranquillamente verso i 20 (I soli Tmac, Hawkins, Domercant, Lavrinovic, Sato e Zisis chiamano oltre 10 milioni di euro lordi di stipendio).
Saluti
Attenzione Cristian. Gli stipendi dei giocatori di Siena vengono pagati per la maggior parte in contratti pubblicitari.
Quindi pagando molte meno tasse rispetto ai contratti "normali"(ho letto in giro di un 30% circa di differenza ma non so se sono dati attendibili).
Di conseguenza il netto ai giocatori è molto più alto.
In molti hanno cominciato a storcere il naso per l'abuso di questi contratti da parte dei senesi al limite della legalità (sportiva).
Ma quello che mi chiedo io è questo: o sono legali oppure no. Nel primo caso perchè non vengono utilizzati da tutte le società?
Giuro che non è polemica, ma proprio non riesco a capire perchè non aprofittano tutti di questa pratica.
1) Varese: Ma senza identificazione meglio guardare Lakers-Celtics, oppure la partita dell'oratorio sotto casa...parzialmente d'accordo su Gergati, ma due anni fa a Soresina Passera è stato uno dei migliori giocatori della LegaDue...in generale adesso mi sembra molto trattenuto, come se avesse paura di essere definito (inevitabilmente, i giornalisti non hanno fantasia) Pozzecco dei poveri...2) Siena: i budget delle società in cui lo sponsor è di fatto il proprietario sono deducibili solo dalla somma degli ingaggi (per la parte nota, almeno) dei giocatori. Per fare una proporzione, il CSKA Mosca (budget dichiarato 30 milioni di euro) dava l'anno scorso a Zisis 1,7 milioni netti. Lo stesso Zisis quest'anno a Siena ne prende, sempre al netto, esattamente la metà. E McIntyre, cercato da tutti, è rimasto solo per il buy out enorme...Ci sta quindi ipotizzare che Milano spenda 13, Siena poco di più e Roma (ma solo da quest'anno) sostanzialmente di meno...
Beh, Stefano, io sono tifoso di Varese, e "fremo" per Varese, indipendentemente da chi ci gioca: perché dovrebbe interessarmi dei varesini in campo? Certo che se voglio vedere pallacanestro di alto livello vado da un'altra parte, tuttavia preferirei giocatori miglior per la Pallacanestro Varese: centrafricani, americani, cinesi, fai tu, ma migliori
Varese per Passera (o la Roma per Totti) è una cosa diversa che per Slay, ma ovviamente ci vuole equilibrio: solo con i Passera stai in A Dilettanti, solo con gli Slay nel 2009 di League Pass scaldi poco...
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