La prospettiva di Schiaffino

di Oscar Eleni
Oscar Eleni dalla festa del tartufo che combatte le ferite, dalla sala macchine del vaporetto che risale un fiume qualsiasi della vita dove il capitano invita la gente, salita a bordo nella notte delle streghe, al pentimento, meglio, intima all’ospite interdetto: pentiti, Barabba se vuoi guarire le tue cicatrici anche se ogni giorno è dolore. Dobbiamo farlo assolutamente per aver dubitato di troppe persone, soprattutto adesso che nella piana di Agincourt il coro ci urla noi pochi, noi pochi felici….
Siamo pentiti di non aver capito Brandon Jennings che dalla luna NBA ci saluta dopo aver segnato 55 punti mandando in delirio il povero Toti, povero? Beh, si fa per dire, che l’anno scorso doveva pagarlo per vederlo masticare pop corn con la stessa furia di Allan Ray. Maledetti allenatori, maledetti consiglieri. Deve essere andata così in questi giorni a Roma dove è tornato nella squadra anche Roberto Brunamonti che si occuperà dei giovani. Certo l’abbaglio è stato enorme, ma bisogna ammettere che con quelli di SKY che frantumavano la costa selvaggia dei maroni estinti, con tutti quegli urletti e quelli previsioni sul futuro dall’altra parte dell’Oceano, eravamo intontiti, anche se continuiamo a chiederci che tipo di passero è stato questo Jennings e che tipo di avversari si troverà contro nel “campionato più bello del mondo” se qui in Europa faceva spesso fatica a portare la palla da una metà campo all’altra.
E’ perché “ve manca la propetiva” diceva Pepe Schiaffino, professore del calcio, tutte le volte che veniva in negozio da mio padre, cercando stoffa buona, provando a spiegare perché il Milan non aveva vinto e per questo in molti erano costretti al digiuno. Sì, probabile che ci manchi la prospettiva quando vediamo questi ragazzi su cavalli troppo alti, ma noi tiriamo avanti perché allora dovremmo pentirci tutte le volte che si mette in discussione uno come Mike Hall che adesso è tornato fra i santi sull’altarino di Pierino Bucchi, anche se non siamo proprio convinti che la vittoria contro Cantù abbia detto tutta la verità sullo squadrone Armani, squadrone come numeri, come peso specifico, come ingaggi, vale sempre questo discorso quando si perde in coppa e si vince in campionato, in attesa che il sorriso di Afef renda tutto più bello intorno alla squadra di basket che ha scoperto di avere tifosi accecati dal pregiudizio, che è stata costretta dal presidente Proli a fare due conti sui quasi playmaker ingaggiati negli ultimi 10 anni senza riuscire a convincersi che Finley sia davvero il migliore come direbbe persino il bistrattato Bulleri che era sull’orlo della solita crisi di nervi quando ha deciso che gli conveniva chiudere bene la stagione a Milano, pensando al domani, piuttosto che girare ancora come una trottola, anche se a Treviso si devono essere già stancati del giovane Hackett che ha scelto come bersaglio Vitucci per giustificare un‘altra delle sue giornate senza dentro niente, ma qui ci verranno in soccorso quelli che dal cielo televisivo, a parte Boni, hanno una spiegazione su certi fallimenti NBA: il ragazzo non andava bene, non aveva santi in paradiso, ma con la Benetton camminerà per pascoli lontani e raggiungerà la mecca.
Intanto dovrebbe raggiungere il bancomat per lasciare una parte dello stipendio, lui come tanti altri che vanno a farfalle. E pure borbottano. Pentiti, Barabba che avevi previsto una crisi di rigetto senese per il falco Hawkins, un pentimento per le giocate di Zisis. I due viaggiano forte e sembrano integrati bene nel gruppo anche se adesso resta aperta la porta della terrazza sull’orrido dell’Eurolega dove la Mens Sana deve ancora capire se vale più del Barca o del Real che cambierà ancora qualcosa, dopo aver valutato la leggerezza di Bullock, del Vitoria e del Panathinaikos, perché siamo sicuri che è più forte di Maccabi, Olympiakos, Malaga e CSKA, ma non siamo certi che abbia i chili giusti per reggere al grande scontro, pur dovendo ammettere che fin quando non tornerà Lavrinovic bisognerà aspettare. Intanto godiamoci questo testa a testa con Avellino che potrebbe già sparigliare domenica in casa della Virtus, ma che poi attende nella sua tana i campioni per la fine del mese.
Restando su Siena e sulle voci romane che danno per certo l’ingaggio di Simone Pianigiani come allenatore della nazionale bisognerà cominciare a chiedersi chi sarà il sostituto del migliore sulla panchina della Mens Sana? Perché sul part time non credo che si arriverà a patteggiare. A Roma, per la verità, speravano che Cantù spingesse più in là Milano per potergli offrire un Recalcati d’annata, ma non se ne parla ed è giusto che Proli e Bucchi vadano avanti insieme, soprattutto adesso che hanno scoperto la felicità per aver tenuto sulla corda il peccatore Hall, avendo in mente qualcosa di speciale per sostituire Acker con qualcosa di grosso al centro, anche se l’Eurolega è sempre in bilico, pur sapendo che nel minigirone con tedeschi e polacchi si può stravincere.
Pagelle dalla collina nera dove abbiamo visto aggravarsi la crisi di Pesaro dove se critichi sei fuori, pazienza se per anni sei stato la voce al palazzo. Triste, tutto molto triste e il messaggio di Valter Scavolini in difesa dell’attuale presidente ci fa capire che qualcosa d’irreparabile potrebbe accadere perché se il più grande di tutti dice che è pronto ad andarsene bisogna fare molta attenzione.
10 Ai ragazzini VIRTUS, il Negri che entrò in prima squadra perché era il migliore a scuola, il Fontecchio nato da lombi nobilissimi, una campionessa di basket, un grande dell’atletica, per come hanno vissuto l’esperienza sul campo di Varese dove avranno anche imparato che la gente dice di amarti, ma poi se ti lasciano il cerino in mano, come a Passera, allora ti senti fischiare.
9 A Niccolò MELLI che ha fatto sapere di non voler lasciare Reggio Emilia, la sua squadra, prima di finire il liceo. Certo Milano val bene un sacrificio, ma è giusto che questi ragazzi facciano le cose un passo alla volta, con più saggezza di chi vorrebbe guadagnare tutto e subito, pur sapendo che si corrono rischi enormi se dall’altra parte non ci sono garanzie tecniche che permettano uno sviluppo equo e solidale con il gruppo.
8 A Fabrizio PUNGETTI perché da quando Bonamico gli ha ridato il sorriso, chiamandolo come responsabile della comunicazione nella bella Lega di A2, abbiamo scoperto che se dentro hai passione, il sacro fuoco, allora non passa giorno senza una invenzione, senza uno sforzo leale per dare visibilità ad un torneo che meriterebbe dalla Rai almeno una grafica decente.
7 A Stefano MANCINELLI per aver trovato lo spazio che gli serviva nella grande Milano, per aver soltanto accarezzato le mani di Alessia Donati, la pornodiva che nel derby contro Cantù tifava per l’Armani. Il giocatore adesso si è svelato in maniera completa, sa dove stare, sa anche stare insieme a Mike Hall. Forse la Nazionale ha cominciato a sbandare quando i dubbi su Mancio e Crosariol hanno tolto le tegole dal tetto di sughero di un gruppo sbagliato.
6 Al CIOPPI che tiene la Vanoli Cremona oltre il torrone, il torrazzo e le tettazze del campionato. Dicevano che erano troppo teneri, ma si sbagliavano e chi non vuole retrocedere deve fare i conti con questa società che comunque ci ha aperto un nuovo mondo.
5 Al famoso ARBITRO AMERICANO processato per corruzione perché nel suo libro non pubblicato, per intervento NBA, ci dice verità che avevamo già ben chiare nella mente e che il servizio di SB ci ha confermato: prima delle partite nello spogliatoio degli arbitri si decide sempre su chi privilegiare in caso di chiamate dubbie. Chiamatela sudditanza, convenienza, ma noi diciamo che è la realtà dal primo giorno in cui non ci avevano ancora sfrucugliato con i canestri che profumano di cotone e poi anche di nylon.
4 Alla CIMBERIO intesa come società se tarderà ancora ad intervenire dopo essersi trovata nuda in mezzo al grande lago per colpa degli infortuni. Serve un sacrificio per un grande pubblico, serve subito, senza ritardi. Serve ridare fiducia ai giovani che possono stare in campo se di fianco hanno uomini veri e non caporali che mollano il cerino quando ormai sta bruciando le dita.
3 Ad Attilio CAJA e Mario BONI perché ci fa star male aver ritrovato in televisione gente che dice le cose come sono in realtà, senza piaggeria, senza tanta ipocrisia, senza fare l’eco, senza pretendere di avere soltanto ragione, senza raccontarci storie a puntate come succedeva ai venditori del balsamo contro ogni male. Insomma con loro abbiamo ritrovato il famoso circolo Taucer ed era tanto che non ci divertivamo più ad ascoltare una telecronaca, ma sappiamo che presto li manderanno in cantina con una lavagna di sughero. Una cosa che addolora.
2 A SKY che, con l’aiuto vero della Lega, sarebbe ora che dopo troppe parole ci fossero fatti, potrebbe rendere davvero bellissimo l’ultimo collegamento in diretta, montando un basket minuto per minuto che possa non dipendere dalle bizze del computer che domenicalmente va nel pallone più di certi arbitri. Caro Tola tutto bene il nuovo corso, ma noi andremmo anche oltre se ci sono le telecamere, facendoci aiutare nei casi dubbi.
1 A Marques GREEN che dopo l’epopea avellinese ha vissuto la tristezza turca e adesso non riesce a pilotare Pesaro oltre le sabbie mobili dove finiscono le squadre che giocano con la paura e nei cinque minuti finali avrebbero bisogno di energia positiva.
0 A Gianni PETRUCCI per aver aperto una polemica assurda con Siena, per averci fatto sapere che tiferà Treviso e Roma perché puntano sugli italiani. Sull’argomento potrebbero obiettare in tanti, dalla Milano che pure ha tre azzurri più Rocca e tale Viggiano, alla Biella del ruspante Aradori, dalle società come Teramo che s’inventano un capolavoro al giorno, alla Virtus che i ragazzi li manda in campo e li vede pure segnare. Questo basket ha bisogno di concordia e non d’invidia ed incitare la gente contro la migliore delle società italiane, l’unica che forse avremo alle finali europee di Bercy sembra un controsenso, così come non ha senso che Dino Meneghin stia in silenzio quando uno come Ettore Messina gli chiede soltanto di essere il super Dino dietro al quale ci siamo rifugiati in tanti, convinti che anche l’ultimo sacrificio sarebbe stato premiato.
Oscar Eleni
(per gentile concessione dell'autore)

28 commenti:

anjo ha detto...

Fantastica la fotografia di Schiaffino insieme a Rivera. Io la vidi per la prima volta nel libro "90 volte Milan" di Alberto Costa. Qualcuno di voi saprebbe dirmi (per favore, ci tengo molto)se Costa ha dato alle stampe altri libri del genere?

Dane ha detto...

Non ho capito cosa intende per "provando a spiegare perché il Milan non aveva vinto". Si riferisce ai commenti post-partita del lunedì o ad un commento generale sulla bacheca societaria?!...

Stefano Olivari ha detto...

A quelli del lunedì...c'è stata un'epoca in cui non era obbligatorio chiedere notizie ai frequentatori del Tocqueville...

kalz ha detto...

@anjo, per maniaci di Rivera e delle maglie, bellissime, di una volta:

http://www.magliarossonera.it/protagonisti/img_giocP/pedronif3.jpg

Leo ha detto...

Dai ragazzi non potete parlare di calcio anche sotto un articolo di Eleni!!!

Carlo Pizzigoni ha detto...

Marco Passera non è un ragazzino: è nato nel 1982, mi pare, quindi qualche responsabilità, vista anche la situazione attuale di Varese, possiamo pure lasciargliela. La reclama da anni, i risultati sono ancora una volta sotto gli occhi di tutti. Io non mi sorprendo per i fischi, che poi sono poca roba, io mi aspettavo di peggio, francamente.

Stefano Olivari ha detto...

La parte peggiore del pubblico di solito se la prende con i pochissimi giocatori riconoscibili, che non vengono percepiti come di passaggio: Maldini o Totti, ma vale anche per un ragazzo varesino (scuola Robur et Fides) senza particolare talento a livello di serie A.

anjo ha detto...

@ Kalz: grazie mille, sito fantastico

@ Leo: scusa, hai ragione, ma vedendo quella foto mi sono venute in mente le lunghe giornate passate nella casa di vacanza dei miei nonni dove gli unici 2 libri decenti eran quello sulla storia del Milan (che ho citato sopra) ed una raccolta di fumetti di Dylan Dog...li avrò letti e riletti almeno 300 volte

Nick ha detto...

7 commenti a un articolo di Eleni?
Ma che è?

Dane ha detto...

@Nick: statistica drogata da Rivera e Schiaffino, onestamente. Tanto per non smentirci... :-D

@Anjo: i tuoi nonni leggevano Dylan Dog?!... Ma quanti anni ho io?!... :-O

transumante ha detto...

mi chiedo sinceramente se eleni abbia mai visto mezza partita di nba negli ultimi 30 anni...per la cronaca, jennings era semplicemente mal gestito prima da un tecnico prevenuto (repesa) e poi da uno incapace (gentile). Aggiungiamo che nba e europa sono due pianeti diversi (senza stare a fare gerarchie ottuse), e voilà

anjo ha detto...

Dane, che l'abbiano letto non lo so (comunque sono ancora in tempo e poi una volta glielo ho visto in mano), e non so neppure come sia arrivato in quella casa

Simone ha detto...

La storiella di Jennings è indicativa per mostrare la diffidenza reciproca dei due mondi e,soprattutto,l'inadeguatezza palese del basket italiano odierno.
Non è un problema solamente tattico,con i tre secondi difensivi che fanno tutta la differenza:è una questione di mentalità.
Le qualità del buon Jennings erano evidenti,così come i difetti:una società che crede ad un investimento dovrebbe evidenziare le prime.
Purtroppo la Spaghetti League non vanta più i Tanjevic che avevano il coraggio e la voglia di lanciare i giovanissimi.
Sono i tempi dislessici del "tutto e subito" che non permettono di sviluppare i Gentile e i Bodiroga contemporanei (sempre che ci siano...).
E' evidente che certi gulag Nba(...)andrebbero sotto contro tante squadre dell'Eurolega.
Ma lo è ancor di più se,con le loro regole,un Panathinaikois accostasse i Mavs di ieri sera a Detroit.
Quella transizione,soprattutto offensiva,in Europa non è nemmeno pensabile:meno trenta e buonanotte.

Stefano Olivari ha detto...

A Jennings va fatta poi la tara dell'età: cosa può fare un diciottenne, per quanto bravo, paracadutato fuori dal suo ambiente culturale? Ho appena visto sul sito di Espn un servizio sulle giornate di Jeremy Tyler ad Haifa...lui rispetto a Jennings deve far passare due anni...

Simone ha detto...

Tra l'altro,l'avevi scritto mesi fa,il ragazzo non si comportò male in alcuni frangenti:non so quanti pro italiani,di ogni sport,si siano separati della somma che il bimbo americano donò ai terremotati abruzzesi.

Dane ha detto...

A quella della strombazzata beneficienza degli sportivi è un'altra barzelletta...

Simone ha detto...

@Stefano Olivari:a proposito,Tyler è veramente la testa di c***o sopravvalutata che viene "cantata" in Israele e sui siti americani?

@Dane:il meglio recente nella materia lo esplicò il Real in una partita ungherese pro Puskas.
Alla fine,dopo le simonie varie ai galacticos,rimasero 30000 euro...

Dane ha detto...

Simone, secondo me il record irraggiungibile fu quello della Juventus di Moggi che si fece pagare epr giocare la artita in onore di Fortunato. Quando lo scoprì Ravanelli si arrabbiò e indignato urlò ai giornali che avrebbe chiesto spiegazioni in società: una settimana dopo si allenava col Middlesbrough.....

Simone ha detto...

@Dane:ah,il ferroviere che oliò le rotaie della stazione futbalistica italica...
Comunque anche quel Real chiese un rimborso spese faraonico:non ricordo bene la cifra,ma penso sui 500000 euro...
Vuoi mettere?
Una limo per i pedatori più gloriosi,il cordone di sicurezza,i diritti d'immagine delle stelle realiste,l'orchestrina,lo champagne...

Stefano Olivari ha detto...

Di Tyler ho visto solo i soliti highlights, quando in maglia San Diego High schiaccia nel canestro palla e avversari-nani, oltre al servizio Espn sull'ultima partita giocata (quella dell'espulsione). Il corpo è quello del Dwight Howard del draft 2004, il resto non lo so giudicare visto che ha giocato contro nessuno. Le referenze sulla testa sono così così, ma un diciottenne può ancora migliorare.

Carlo Pizzigoni ha detto...

Guarda Stefano, non è che c'è una contestazione mirata a Passera, solo qualchecommento di disapprovazione quando sbaglia. Tutto qui. Esattamente come si sentono brusii quando i resti di Morandais si incaponiscono in iniziative velleitarie. A Varese non saranno più col palato fino ma rimangono, almeno nelle contestazioni, a livelli più che accettabili: è così sbagliato pretendere una situazione simile a uan Biella o anche all'Avellino di quest'anno. Purtroppo tra Bulgheroni e Castiglioni la differenza è tanta... Mi consolo un po'però vedendo il figlio del grande Wes Matthews e la fiducia che gli sta somministrando Sloan: che belli quei tempi della Divarese...

marcopress ha detto...

Visto Melli a Udine. Più impressionante, e più gelido, del Gallinari di due anni fa

Stefano Olivari ha detto...

Come i altri tre italiani Nba ha il tiro, che lo farà sopravvivere in un mondo durissimo. Più di Bargnani a 18 anni ha l'istinto per i rimbalzi. Mi sembra abbia molto in comune con il Gallinari di qualche anno fa, con aspirazioni però più da 4 che da 3. Comunque fortissimo, considerando anche la gravità dell'infortunio subìto.

transumante ha detto...

melli sara' il quarto nba serio italiano, ma per fare il 4 di la' dovra' metter su tanti tanti chili

comunque...ecco la nazionale vecchia e povera di talenti

hackett vitali poeta rullo gentile

belinelli aradori

gallinari datome mancinelli

melli renzi

bargnani gigli cusin crosariol

praticamente, se bargnani imparasse a difendere in aiuto sarebbe da medaglia tranquilla

jeremy ha detto...

Transumante, medaglia planetaria no, ma almeno partecipare alle grandi manifestazioni non dovrebbe essere un impresa titanica. E invece...

transumante ha detto...

jeremy: ho detto medaglia SE....

jeremy ha detto...

Transumante, ok. Come potenziale quindi ci vedi dietro solo a Spagna e USA. Giusto?

transumante ha detto...

Chiariamo: attualmente e' una nazionale da costruire, soprattutto in difesa, visto che sta gente non ha giocato mezza partita insieme. Offensivamente, manca
un giocatore di post basso (il solito SE...)

Nella normalita' deve essere sempre nel gruppo di 5-6 squadre che si gioca le medaglie. Poi la differenza la fanno gli episodi