di Christian Giordano
Ragazzo prodigio vincitutto con l’Inghilterra giovanile, David Nish (Burton-on-Trent, 26-9-1947) va in panchina con la prima squadra del Leicester City quando ancora va a scuola.
Nei Foxes va in gol già al debutto, contro lo Stoke City, nel dicembre 1966, e subito sciorina una sorprendente versatilità, da fantasista a interno assai difensivo e infine come terzino fluidificante. All’eleganza innata abbina efficacia, affabilità e carisma. E a Wembley 1969, non ancora ventiduenne, è il più giovane capitano in una finale di FA Cup. Prima di lasciare Filbert Street, somma 10 caps nell’Inghilterra Under 23 e diverse presenze nella selezione di Football League.
Riportato il Leicester City in massima divisione nel 1970-71, firma per il Derby County neocampione: 225.000 sterline, la cifra-record del calcio britannico scucita da Brian Clough per portarselo al Baseball Ground. Alla fine della prima stagione ai Rams, il 12 maggio 1973, arriva la prima delle sue 5 presenze (tutte da titolare e senza gol) in nazionale, 2-1 sull’Irlanda del Nord all’Anfield Road di Liverpool con doppietta di Martin Chivers. Il cerchio si chiuderà il 18 maggio 1974 con la terza gara del successore di Alf Ramsey, Joe Mercer, sconfitta per 2-0 contro la Scozia all’Hampden Park di Glasgow. Nel 1974-75 vince da protagonista il campionato col Derby County, annullando le migliori ali del torneo.
Messo in bacheca il Charity Shield del 1976 (2-0 sul West Ham United con reti di Kevin Hector e Roy McFarland), dopo tre interventi al ginocchio destro sverna nella meno competitiva NASL, la lega pro nordamericana: ai Tulsa Roughnecks nel 1979, ai Seattle Sounders (comprese le stagioni indoor) dal 1980 al 1982. Dopo la partita di addio al calcio di alto livello, nel dicembre 1979, tra i Rams dell’epoca e quelli con cui aveva vinto il campionato, e il rientro in patria nel 1983 dopo l’esperienza statunitense, un’esistenza normale. «Ho consegnato latte a Swadlincote, nel Derbyshire, vicino alla mia città, Burton-on-Trent. Poi ho preso in gestione un pub a Donisthorpe, sempre dalle mie parti, e poi un service in subappalto dall’ufficio postale di Derby».
Nell’estate 1988 raggiunge due vecchi compagni al County, Bruce Rioch e Colin Todd, grazie a una telefonata che gli (ri)cambia la vita. «Di punto in bianco, mi chiama Bruce Rioch. Io ero ancora nel calcio come player-manager ai Gresley Rovers della West Midlands League e Bruce mi offrì un incarico tecnico al Middlesbrough, dove poi ho lavorato al fianco di Brian Little». Nel luglio 1991, quasi venticinque anni dopo la prima firma da professionista, altro giro al Filbert Street come Youth Development Officer e, a metà anni 90, come allenatore delle giovanili del Leicester City. Oggi è di nuovo al Derby County: capo scout alle dipendenze di John Gregory. Fino al prossimo ritorno nell’eterna lotta fra il Leicester e il Derby del cuore.
Christian Giordano
Football Poets Society
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