Ho accalappiato un pedatore

di Daniele D'Aquila
Difficile produrre una buona fiction sul calcio, in Italia così come in altri paesi dove il calcio è lo sport nazionale. Ancora più difficile farlo quando i protagonisti non recitano la parte del buon padre di famiglia, mettendosi a disposizione del mister e aspettando le inevitabili dieci finali...


L’Italia è un paese serio, in cui ogni ambiente funziona autonomamente, senza invasioni di campo, senza collusioni tra campi contigui e senza abusi di potere da parte di soggetti esterni ma più o meno interessati. Non è così ad Italonia, purtroppo. Patria mondiale del conflitto di interessi, dell’abuso di potere e dell’ ipnosi mediatica. In questo paese che abbiamo la sfortuna di frequentare, cosa che per troppi motivi non possiamo smettere di fare, ci resta il misero sollievo di un frizzante palinsesto televisivo, che ci consola alla sera delle miserie sopportate durante il giorno.
In particolare anni fa eravamo in tanti (si fa per dire: in realtà pochi rispetto ai consueti “numeri” televisivi…) a seguire una divertente fiction televisiva basata sulla vita extrasportiva degli appartenenti ad una squadra di calcio, con particolare attenzione dedicata alla figura delle compagne (mogli, fidanzate o amanti che fossero) degli atleti (quelle che gli anglofoni chiamano comunemente “Wags”…..). Tale fiction, intitolata “Ho accalappiato un pedatore”, allietò le nostre (seconde) serate fino all’ultima puntata della prima serie, lasciandoci grosse aspettative in attesa della seconda serie. Aspettative che però andarono disattese, in quanto misteriosamente la seconda serie annunciata non fu però mai prodotta lasciando alquanto delusi tutti noi “fans” di detta fiction.
Ora, non è che questa fiction rappresentasse chissà quale pilastro della cinematografia moderna, però era già divertente (per noi a conoscenza di retroscena aberranti del mondo reale) vedere per la prima volta smentiti alcuni stereotipi del “padre di famiglia”, del “Mister che ha fiducia in me”, della “moglie che mi è sempre vicina”, dei “calciatori moderni che non sono più gli analfabeti di una volta capaci solo di calciare un pallone e schiantarsi con una fuoriserie”, etc… In particolare risultava particolarmente centrata la figura del vecchio capitano, ultratrentenne vecchio e stanco, ormai imbolsito ma orgoglioso, che praticava il nonnismo sui nuovi arrivati per mantenere il posto da titolare ma combinandone contemporaneamente di tutti i colori per farsi sbattere fuori dalla dirigenza, in modo tale da uscire definitivamente di scena senza l’umiliazione della perdita del posto da titolare. Il tutto col corredo di una relazione sentimentale con la madre del suo miglior compagno di squadra e un’altra con la cognata minorenne dell’attaccante emergente (testé arrivato dal paesello con la valigia di cartone), intanto che la moglie terrorizzata dal rischio di perdere un posto al sole decideva di irretire il Presidente nel tentativo di salvare il posto in squadra del marito, etc…
Insomma, la mancata messa in onda della seconda serie ci lasciò amaramente con già l’acquolina in bocca, come solo quei fans di Sherlock Holmes (che più di un secolo fa inondarono di lettere di protesta Sir Arthur Conan Doyle, costringendolo a resuscitare il proprio personaggio) potrebbero capire. Senonchè qualche settimana or sono abbiamo conosciuto per motivi professionali un attore protagonista di questa fiction, tale Claudio Amanti, fortunato interprete di tante parti di produzioni anche internazionali, prevalentemente scelto per parti da amatore clandestino (e pertanto adattissimo a recitare in una fiction di tal fatta…..). Chiacchierando con l’attore e con Jean Telephone, uno degli executive-producer della fortunata serie (anche lui presente sul set attuale e dall’attore presentatoci una volta dichiaratici fans della fiction), siamo così venuti a conoscenza del motivo della mancata produzione della seconda serie: Vallo Brianzoli, un importante dirigente di una gloriosa squadra di calcio della città di Kokaìnia, si oppose fermamente alla produzione della seconda serie con argomenti risibili dal punto di vista delle motivazioni ma purtroppo importanti dal punto di vista delle eventuali rappresaglie (“Se producete quella serie giuro che ne impedirò la messa in onda su qualsiasi rete televisiva del Regno!...vi faccio terra bruciata attorno!!!...”), tali da scoraggiare i produttori della fortunata fiction dal tentar di replicare il successo con una seconda serie. Impensabile, infatti, stanziare un così oneroso budget per una produzione che, prodotta a dispetto dei santi, sarebbe stata boicottata fin dall’inizio, andando incontro ad un sicuro fallimento con conseguente bagno economico non indifferente.
Mi rendo conto di come sia difficile in un paese sobrio e adamantino come l’Italia concepire situazioni tanto grottesche, sbracamenti paramafiosi di tal guisa e invadenze di campo così arroganti. Purtroppo in una Repubblica come quella di Italonia in cui le banane sono un bene di lusso (a patto che abbiano il giusto raggio di curvatura a norma di legge…) situazioni simili sono all’ordine del giorno, dato l’intricato intreccio di poteri presente in ogni ambito della vita del paese. Ma cos’è che fece così impermalire quello zelante dirigente calcistico, tanto da spingerlo ad un intervento tanto grossolano?! Facendo una serie di telefonate incrociate con conoscenti che ai tempi lavoravano sul campo, abbiamo così appreso che si trattò in primis di una difesa d’ufficio degli ambienti calcistici, che in un paese come quello di Italonia rivestono un’importanza socio-mediatica piuttosto rilevante, e secondariamente fu una reazione sanguigna a determinati passaggi della sceneggiatura. In particolare pare che tale dirigente abbia poco gradito quella puntata della prima serie in cui la moglie di un calciatore irretiva il Presidente e sia letteralmente esploso all’indiscrezione che la sceneggiatura della seconda serie prevedesse una liaison tra un calciatore straniero e la moglie di un importante dirigente della squadra, liaison coronata con una focosa notte di sesso tra i due amanti clandestini in una delle scene più calde dell’intera serie.
Inutili i tentativi da parte della produzione di chiarire come la sceneggiatura originale fosse un format straniero a cui i produttori s’erano limitati a cambiare solo titolo, ambientazione e nomi dei protagonisti (una mera trasposizione ambientale insomma), tentativi che ottennero il solo risultato di provocare ulteriormente se possibile la già veemente collera del dirigente, che di fronte agli sguardi sgomenti di segretarie e collaboratori, paonazzo in volto, con gli occhi fuori dalle orbite e le vene fuori dal collo, urlava al telefono: “A ME FESSO NON MI FATEEE!!!!!.....” . Evidentemente certe abitudini in certi ambienti sono ormai diventati degli schemi consueti, dei meccanismi collaudati la cui verosimiglianza è tale da scatenare, al solo racconto indiretto, tanti e tali code di paglia da mandare in corto circuito anche personalità col pelo sullo stomaco dato da decenni d’attività professionale. E questo nonostante le vicende narrate rappresentassero solo la punta dell’iceberg di certi retroscena, peraltro riportati in maniera molto edulcorata rispetto alla realtà quotidiana già nella sceneggiatura originale straniera, come confermato direttamente all’attore Claudio Amanti dal calciatore Pietro Diversalbino della S.S. Burinia.
Questi infatti seguiva come noi divertito la fiction ed ebbe modo, come raccontatoci dallo stesso Claudio Amanti, di chiacchierare con l’attore e di confessare tra le altre cose come la propria moglie e le altre mogli di calciatori andassero letteralmente pazze per la serie. Insomma, a livello di grandi numeri la fiction non aveva scaldato il cuore del pubblico maschile perchè troppo poco tecnico-sportiva, non aveva scaldato il cuore del pubblico femminile perché cinicamente troppo poco sentimental-mielosa, ma tra gli addetti ai lavori e tra “chi sa” il gradimento era stato altissimo, con sempre più maggior favore man mano che la propria categoria si avvicinasse a qualcuna di quelle ritratte nella sceneggiatura (con le “Wags” reali a rappresentare lo zoccolo duro dei fans). Insomma, non siamo soli a piangere l’aborto di quella seconda serie, e più che vedove di Moggi o di Mourinho oggi ci sentiamo vedove di una fiction che nel triste panorama cinematografico italiano per noi possedeva un perché. Mentre ci chiediamo quale potere abbia una squadra di calcio di boicottare una serie tv (non ridete...), il progetto fu in ogni caso abbandonato per la disperazione di tanti mogli di calciatori. Ed è con buona pace di esse che cercheremo di consolarci tra poco coi Mondiali, che in quanto a sceneggiature non son mai stati secondi a nessuna produzione cinematografica.
Daniele D'Aquila
(in esclusiva per Indiscreto)

39 commenti:

Roberto Gotta ha detto...

Eh sì, Dan... iele, siamo fortunati a non vivere in un paese dove il 70-80% delle vicende lavorative gira su ricatti e diagonali para-mafiose, come invece ad Italonia...

Nick ha detto...

Bel post Daniele (è la trasposizione italonica del tuo vero nome?), anche se con tanta fantasia. Non credo, onestamente, che possa esistere un paese del genere.

Un dubbio mi attanaglia, in particolare: con quale credibilità un dirigente calcistico poteva millantare ingerenze nella gestione della messa in onda di una fiction in tv?
Questo mi sembra il buco che fa più acqua di tutti.

In generale mi resta una curiosità: come si sarebbe intitolata la serie se fosse stata trasmessa in Italia anzichè in Italonia?

Peo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Peo ha detto...

"un dirigente calcistico poteva millantare ingerenze nella gestione della messa in onda di una fiction in tv?"

magari era un (alto) dirigente della Tizia...e in qualche modo - riferendo al suo principale... ma è una mia personalissima ipotesi

"come si sarebbe intitolata la serie se fosse stata trasmessa in Italia anzichè in Italonia?"

da quel che ho capito dovrebbe essere stata diretta da Sollima...

L.Ferrari ha detto...

...E se la sceneggiatura del mondiale prevedesse che stavolta non si fanno scherzi con schermi vari a bordo campo e deve per forza vincere la squadra dello sponsor istituzionale con corollario di premiazione del miglior giocatore testimonial di punta del suddetto marchio come la mettiamo?

transumante ha detto...

in italia potrebbe intitolarsi: "mi sono fatta impalmare da un pedatore", "mi sono accasata con un giocatore", da escludere "ho sposato un calciatore", troppo banale

Marattroni ha detto...

Straordinario Vallo Brianzoli...toglietemi un dubbio, a ogni partita della squadra che "dirige", indossa un capo di vestiario prettamente maschile da portare intorno al collo e lungo il petto sempre della stessa tonalità cromatica? La squadra in questione gioca in uno stadio intitolato a un giocatore noto prevalentemente per aver giocato nell'altra squadra della città, quella fondata alcuni anni dopo la squadra gestita dal buon Vallo?

Nick ha detto...

?
No Marattroni, direi proprio di no...

Pierfrancesco ha detto...

anche secondo il mio modesto intuito il buon Vallo (pensiamo all'Inghilterra...) si identifica con il personaggio subodorato dal buon Matattroni, anche perché ben sarebbe verosimile la sua possibilità paventata o millantata di impedire la messa in onda di una fiction, dato che...

seguii anch'io all'epoca "mi sono fatta mettere incinta da un professionista dell'italica pedata". E dire che a me allora quei retroscena mi apparvero banali e stereotipati (oltre a trovare insostenibile l'ignoranza calcistica: ma ci voleva tanto a darsi un'infarinatura? Ma i giocatori di quale squadra di serie A, ad esempio, possono mai arrivare in macchina per conto loro, la domenica, mezz'ora prima dell'inizio della partita?)

ricordo anche che il vecchio centrocampista ormai bolso e incapace di concepire il viale del tramonto era interpretato da un tizio italiano (nome in codice: Pietro Taglianti) assai poco famoso in Italia, ma ben più noto in America, dove addirittura ebbe il ruolo di protagonista nella classica serie d'azione hollywoodiana, dove appariva biondo e senza pizzetto lavorato da calciatore big...

transumante ha detto...

Nick: certo che si'!

Non sei di roma? Quanti Valli conosci?

Nick ha detto...

Eh l'ironia...questa sconosciuta...cazzo, il signor Daniele per essere più esplicito di così poteva solo chiamarlo con il suo nome (che poi è Vallo, appunto).

Paolo S ha detto...

Non ricordo la serie di cui si parla nel pezzo ma da quanto intuisco allora credo proprio di averne visto qualche puntata della versione inglese. Che è andata avanti per anni, ricordo con scene girate nello stadio del C Palace tra ragazze da competizione e calciatori-modelli. Beh, in un paese tristemente teledipendente, in cui pure le cosiddette fiction sono considerate strumento di propaganda politica o comunque in grado di far opinione o seminare idee nella testa delle persone (che ormai non leggono nemmeno le didascalie sotto le foto), l'unica cosa che mi sorprende è che Daniele/Dane ne fosse uno spettatore appassionato...

Dane ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
buran ha detto...

Mai vista, ma immediatamente mi fiondo nella stalla a tirare fuori il fedele mulo per fargli fare il suo dovere.

Dane ha detto...

"...E se la sceneggiatura del mondiale prevedesse che stavolta non si fanno scherzi con schermi vari a bordo campo e deve per forza vincere la squadra dello sponsor istituzionale con corollario di premiazione del miglior giocatore testimonial di punta del suddetto marchio come la mettiamo?"

Non raccogliamo la provocazione, anche perchè l'intento del pezzo immagino fosse un altro. In ogni caso lo vogliamo vedere, e siamo pronti a presentarci nudi al prossimo Aperitivo Indiscreto...

"Eh l'ironia...questa sconosciuta...cazzo, il signor Daniele per essere più esplicito di così poteva solo chiamarlo con il suo nome (che poi è Vallo, appunto)."

Ma che dite?! Vallo è un nome tipicamente di origine celtica, non a caso ancora presente in alcune zone del Nord Italia come appunto la Brianza o la Valcamonica!.....

"ricordo con scene girate nello stadio del C Palace tra ragazze da competizione e calciatori-modelli."

Più o meno come l'edizione di Italonia...

"l'unica cosa che mi sorprende è che Daniele/Dane ne fosse uno spettatore appassionato..."

Due motivi principali: la deformazione professionale che ci porta a veder qualsiasi minchiata passi in video (nella risposta successiva spiegheremo come un mestiere non si impari dentro ad una torre d'avorio...) e la curiosità nel vedere certi argomenti così trattati (ma era già suggerito nel pezzo) ed immaginandone le reazioni (in un certo senso è come se avessimo telepaticamente provocato la reazione di Vallo Brianzoli...).

"E dire che a me allora quei retroscena mi apparvero banali e stereotipati (oltre a trovare insostenibile l'ignoranza calcistica: ma ci voleva tanto a darsi un'infarinatura? Ma i giocatori di quale squadra di serie A, ad esempio, possono mai arrivare in macchina per conto loro, la domenica, mezz'ora prima dell'inizio della partita?)"

Mirabile in questo senso anche le divise da gioco dei calciatori, davvero improbabili (permetteteci di fare i beceri maschilisti: dopo 5 minuti di fiction avevamo già capito che la costumista era una donna...): attillatissima canotta smanicata elasticizzata, larghissimi bermuda da surfista. 'Na specie di Nadal insomma da mandare ai pazzi Blatter, peggio che il body del Camerun.....

Krs ha detto...

Nella fiction ci lavorò (non faccio nomi) una mia amica...

Resta fagiana di lodevole fattura.

Nick ha detto...

In ogni caso lo vogliamo vedere, e siamo pronti a presentarci nudi al prossimo Aperitivo Indiscreto..
occhio che qui le scommesse si pagano, eh....
Jeremyyyyyyyyyyyyy!! Dov'è la magliettaaaaaaaa???

Pierfrancesco ha detto...

ricordo bene l'inenarrabile divisa: completo nero elasticizzato all'epoca tanto di moda, con colletto circolare con otto tacchette gialle (in quattro gruppi da due), una cosa obbrobriosa e priva di dignità.

Dane ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
jeremy ha detto...

Nick, sarà in viaggio dal sottorrenao di qualche megalopoli asiatica dove la producono.....devi avere pazienza....:-))

jeremy ha detto...

.....sotterraneo....

Dane ha detto...

@Pierfrancesco: "all'epoca tanto di moda" sì, ma di certo non nel calcio!... :-D

@Krs: eh, ce n'era di fauna interessante là dentro..... :-P

@Nick: non ho paura di metterci la faccia, ho le spalle larghe io..... ;-)

Arturo ha detto...

Te capì pablo heats, pure la bosca ha battezzato, una specie di caso lebron-west in versione pallonara

Dane ha detto...

???!!!

Krs ha detto...

la tipa in questione si apprezza di più dal vivo... :)

Arturo ha detto...

Se non è pablo l'alternativa è una sola, non mi quaglia però la moglie che irretisce il presidente (?)

Italo Muti ha detto...

Potremmi ricreare una serie con gli aggiornamenti, magaria ggiungiamo anche qualche procuratore, un geometra, un capostazione, un allenatore da hollywood con molti interessi, dei semi-onesti a prescindere....meno male che è solo un sogno.
Io comunque preferisco sempre Licinia Lentini, Oronzo Canà e Aristoteles.
Italo

Dane ha detto...

@Italo, sai benissimo che con un aperitivo potremmo ricreare una sceneggiatura da sdraiare qualsiasi serie hollywoodiana, ma poi chi ce la paga?!...

@Arturo: ma chi cazzo è sto Pablo?!...

buran ha detto...

@Dane:ma chi cazzo è sto Pablo?!...

Calori, no? (ma perchè Pablo?) Che deve aver trombato la mamma di qualcuno. Non ho capito perfettamente il nesso con l'articolo, ma evidentemente ci deve essere, boh...

GuusTheWizard ha detto...

Allora, questi giochini coi nomi mi fanno impazzire, perchè non ci capisco mai una mazza.
Dane, sei un bastardo ....

Dane ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Dane ha detto...

@Buran: il nesso con l'articolo sta nel fatto che il capitano della fiction fa la stessa cosa, di Calori non sapevo.....a sto punto ditemi pure chi è Bosca...

@Guus: no, dai!...stavolta non puoi non farcela!...

buran ha detto...

Heats ho tradotto Calori (penso bene, anche se il nome non torna), ma non è citato nell'articolo, per questo mi domandavo qual era il nesso...A meno che Arturo non abbia identificato in lui uno dei personaggi, magari quello che si tromba la mamma del compagno di squadra. Mi pare però strano, dato che la situazione citata non è stata girata, e poi il giocatore era straniero...

buran ha detto...

"e poi il giocatore era straniero..."

No, come non detto, quello tromba la moglie del dirigente. Boja che casino...

Nick ha detto...

Che c'entra Bojan?

Dane ha detto...

Qua Guus finisce al manicomio!... :-DDD

Arturo ha detto...

Ahahahah ho creato il caos, heats era da miami, cittadina assiduamente frequentata da un ex capitano della squadra di vallo, pablo è una variante esterofila del nome di battesimo oltre a richiamare l'arte de scobar, bosca invece è la moglie del bosco. Beninteso se ho ben individuato il personaggio in questione che avrebbe ispirato la figura del
capitano della fiction

Dane ha detto...

Arturo adesso ho capito (tranne chi sia Bosco...) ma quel capitano in realtà non ispirò nulla: come detto il format è straniero e non sono state apportate modifiche. Ripeto: certi schemi sono così consolidati da scatenare le code di paglia anche quando "ogni riferimento a fatti e persone reali è puramente casuale".
Poi certo, che la moglie (di un calciatore) abbia irretito il Presidente o che un calciatore (straniero) abbia obliterato la moglie di un importante dirigente è successo anche nella realtà...

buran ha detto...

Insomma, quello di Arturo era un depistaggio, ma alla fine è stato smascherato