L'innovativo Jabulani

Premesso che giochiamo senza problemi anche con i palloni che un tempo erano venduti insieme ai formaggini Tigre (grande esempio di collateral: ora non c'è più il pallone ma continuiamo a comprare il prodotto), non ricordiamo un Mondiale in cui il pallone non sia stato criticato dagli addetti ai lavori.
In particolare dai portieri, ovvio, partendo dal Telstar di Mexico 1970 per arrivare all'odierno Jabulani passando per nomi e design mitici (su tutti il Tango di Argentina 1978 e soprattutto Spagna 1982, antenato almeno a livello grafico dell'Etrusco di Italia Novanta). Scontate le critiche di Buffon e dei colleghi, scontatissime le difese degli uomini Adidas da Kakà in giù. Sì, perchè da quando è stato sponsorizzato il pallone Mondiale è sempre stato Adidas grazie a quel genio del marketing (secondo qualcuno anche del male) di Horst Dassler. La vera domanda è: quante società dilettantistiche cambiano il pallone solo perchè ne vedono una nuova versione ai Mondiali? In fondo le grandi aziende del settore sono solo tre, per non dire due, basterebbe mettere sul mercato solo il nuovo prodotto e il consumatore sarebbe comunque indotto a comprarlo. Di sicuro non potrà essere un obbligo, visto che sia la versione vecchia che la nuova rispettano gli stessi parametri regolamentari. Conclusione: tanta gente deve giustificare i propri stipendi.

12 commenti:

Dane ha detto...

Direttore, d'accordo su tutto, aggiungendo che il gioco tra le parti tra sponsorizzati e concorrenza (Buffon è roster Puma) è vergognoso, ribadisco qua quello che avevo scritto stamattina sul Muro:

Ecco, a me la cosa che manda in bestia è questa. E' un operazione di marketing?! Bene, cambia livrea e nome, ma lascia uguale il pallone. Perchè ci dev'essere l'obbligo ad ogni mondiale di cambiare i materiali?! "I nuovi materiali offriranno nuove soluzioni", ma chi cazzo te le ha chieste?! Cazzo, per 30 anni s'è giocato col Tango di Argentina 78 a cui cambiavano solo nome e grafica, adesso ogni Mondiale salta fuori Archimede Pitagorico con la palla pazza che strumpallazza. Tra l'altro adesso tutti criticano sto pallone rimpiangendo quello precedente, ma io ricordo che anche quello precedente veniva criticato rimpiangendo quello precedente ancora e così via. Ogni volta peggio. Il prossimo lo faranno in carbonio e fibra ottica......"

p.s.: anche l'Azteca di Messico 86 era una variante grafica del Tango di Argentina 78. Come tutti fino al terzo millennio, del resto...

buran ha detto...

Appunto, mi chiedo: quando si parla di pallone "più leggero", se fosse effettivamente così, non si andrebbe contro il regolamento? Forse è solo un pallone più morbido o più elastico, che dà la sensazione di essere leggero, ma che messo sulla bilancia dovrebbe comunque rientrare in certi parametri. Magari se si fa un confronto col vecchio pallone di cuoio con la stringa di Meazza e Piola risulta tutta un'altra cosa, ma ha le stesse dimensioni e lo stesso peso.

gareth ha detto...

Buran, ma il peso totale non è tutto: ad esempio se tu vari la distribuzione del peso giocando su spessore/densità del materiale (sulle queli il regolamento non mi pare dica nulla) ne cambi il momento d'inerzia, tanto per dire il più banale degli effetti. Aggiungi poi la differente resistenza all'aria che puoi ottenere giocando sulla rugosità superficiale e vedrai che l'effetto che ottieni calciandolo può cambiare anche di tanto.

Dane ha detto...

Burna, i parametri non sono fissi, vanno da un tot ad un tot. All'interno di questi parametri si può variare, il problema sta nei materiali. Ok, la plastica non è spugnosa e non si appesantisce con la pioggia come i vecchi palloni in cuoio animale, ma se il pallone è più elastico si comprime in aria in maniera diversa e può cambiare traiettoria in maniera imprevedibile.
Certe chiacchiere sono strumentali (da una parte e dall'altra, con l'ingegnere che spiega che coi tiri imprevedibili il calcio è più bello: torneremo al sorteggio al posto dei rigori?!...), però che stiano trasformando il calcio in flipper, tra superuomini dopati e palloni pazzi è vero.
Avete mai visto le punizioni di CRonaldo?! Batte d'interno, quasi di piatto, dritto per dritto con rincorsa perpendicolare all'asse di tiro, il corpo eretto (se non addirittura all'indietro) e il pallone prende effetti incredibili per insaccarsi a 200 all'ora a fil di palo.
20 anni fa, calciando a quel modo, avrebbe fatto ridere i portieri.....

jeremy ha detto...

Quoto gareth. I palloni di nuova generazione sono un'altra cosa. Decollano perche sono fatti per decollare, pur avendo lo stesso peso e le stesse dimensioni di quelli vecchi.

Nick ha detto...

20 anni fa calciando in quel modo avrebbe fatto la gioia dei tifosi in curva, che si sarebbero portati a casa 10 palloni a partita.

axel shut ha detto...

quoto Dane per la frase sulle punizioni di C.Ronaldo che non ha la minima idea di dove finirà la palla e punta tutto sull'abbinata cannonata + effetto strano, come facevano in misura minore anche Pirlo e Juninho Pernambucano
non ci sono più gli esperti di punizioni di una volta :( (da leggersi con pronuncia strascicata tipo vecchietto con dentiera ballerina)

Nick ha detto...

Ma è chiaro come il sole che non è questione di peso e dimensioni: entrate in un qualsiasi Nike Store e fatevi dare un T90 Strike e un Ascente...stesso peso, stessa dimensione, stesso disegno (!).
130€ di differenza, fra l'altro.

pietro ha detto...

"Burna, i parametri non sono fissi, vanno da un tot ad un tot. All'interno di questi parametri si può variare, il problema sta nei materiali. Ok, la plastica non è spugnosa e non si appesantisce con la pioggia come i vecchi palloni in cuoio animale, ma se il pallone è più elastico si comprime in aria in maniera diversa e può cambiare traiettoria in maniera imprevedibile."

Dì la verità Dane, sei McGyver!

Stefano Olivari ha detto...

E' comunque incredibile che al di là della circonferenza definita in un modo che può produrre palloni diversi di 2 centimetri (su 70 è tantissimo!), sia così vaga nel regolamento la definizione di pressione...mezza atmosfera di differenza (cioè fra l'0,6 minimo e e l1,1 massimo) è la differenza fra la spiaggia e un pallone vero...la finezza è che in ogni caso il pallone, non necessariamente Adidas, deve essere 'Fifa approved', 'Fifa Inspected' o 'Fifa International Match Standard'...con tutto quel che ne consegue, in termini di arbitrio...

TK ha detto...

i formaggini tigre, sì, ma anche i ciliegiotti...

quanti palloni colorati avevo...

Dane ha detto...

"20 anni fa calciando in quel modo avrebbe fatto la gioia dei tifosi in curva, che si sarebbero portati a casa 10 palloni a partita."

E' quello che intedevo dire io: calciando così o la prendi secca e la plala fa 6 o 7 metri carambolando uslla barriera oppure se la tocchi appena sotto finisce al terzo anello. Tra le risate dei portieri, appunto...

"E' comunque incredibile che al di là della circonferenza definita in un modo che può produrre palloni diversi di 2 centimetri (su 70 è tantissimo!), sia così vaga nel regolamento la definizione di pressione...mezza atmosfera di differenza (cioè fra l'0,6 minimo e e l1,1 massimo)"

Esatto, Direttore: è quello che cercavo di spiegare a Buran con la storia dei margini all'interno dei quali ondeggiare: mezza atmosfera di differenza tra l'0,6 minimo e e l1,1 massimo significa tra lo 0% e quasi il 100% in più. Una follia, calcolando che io gonfio le gomme della bici a 9 bar e quando scendono a 8 (quindi poco più del 10% in meno...) già sento la bici molle sotto il culo.
Immaginiamo un pallone nell'era dei dettagli, pensando solo alle polemiche (pretestuose finchè vogliamo) della finale del 1930.....

"Dì la verità Dane, sei McGyver!"

Scherzi?! Ho passato il liceo ad aprire i lucchetti dell'armadio di architettura col coltellino svizzero.....

p.s.: ma che fai, usi le glosse adesso?!...