L'Over dell'uomo medio

di Stefano Olivari
Tifare per un gioco stagnante a centrocampo è contro natura, sia per l’appassionato di calcio puro che per lo scommettitore dilettante. I bookmaker lo sanno benissimo ed è per questo che le quote degli Under sono quasi sempre, rapportate alla difficoltà di previsione, migliori di quelle degli Over. La statistica quinquennale (2005-2010) sugli Under dei principali cinque campionati di calcio europei (quasi diecimila partite, unendo anche quelle delle fasi finali delle coppe) ci dice infatti che quando si parla di pochi gol totali a partita (1,5 o 2,5) le tendenze per campionato o per periodo sono a volte contraddittorie, ma quando invece si va su un numero di gol superiori la tattica di gioco ideale è unica e indiscutibile. Under 3,5 gol a partita, 4,5 e così via a seconda delle offerte del banco.
Performance, giocando nella legalità alla miglior quota disponibile in Italia, davvero interessanti: il meglio lo abbiamo tratto dall’Under 6,5, un 15% annuo senza progressioni o ragionamenti di money managent con i quali un professionista farebbe sicuramente meglio. Il bookmaker continuerà comunque a prosperare, perché la massa perdente darà la sua preferenza ‘ponderata’ sempre all’Over. E gli altri hanno quindi trovato la ricetta per vivere di scommesse? L’hanno forse trovata per trarre dal proprio capitale un interesse superiore a un bond o a un titolo di stato, a patto di effettuare ogni anno duemila puntate senza senza brividi. Viverci dipende dalla propensione al rischio e dal capitale, secondo l'unica regola davvero indiscutibile: i soldi chiamano soldi.
(pubblicato sul Giornale di ieri)

8 commenti:

Luke ha detto...

Ma Direttore! non è possibile vivere di scommesse!

Dane ha detto...

"Il bookmaker continuerà comunque a prosperare, perché la massa perdente darà la sua preferenza ‘ponderata’ sempre all’Over."

Direttore, e se di colpo tutti leggono il suo pezzo e cominciano ad ogni partita di calcio a giocarsi l'Under 6,5?!...

And86 ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Luke ha detto...

La massa è stupida, non si pone il problema dell'esistenza di un margine piccolo ma costante, è alla ricerca del colpo grosso\definitivo.

And86 ha detto...

Dati molto interessanti (15% è tanta roba). Ma valgono anche nei cosidetti "betting exchange" che campano di commissioni, come betfair.com, o solo nei bookmaker tradizionali che prosperano sulla massa di giocatori? In teoria nei primi dovrebbero formarsi delle quote più razionali (e più alte). E se c'è un margine del 15% già con le basse quote dei bookmaker, cosa può diventare in un exchange?

Stefano Olivari ha detto...

Non credo esistano persone che giochino diecimila colpi all'anno sullo stesso tipo di scommessa indiscriminatamente, mentre tanti vanno a colpire insiemi mirati (esempio: serie B francese)...il 15% senza considerazioni di money management è un dato credibile anche usando gli exchange, perchè è vero che sulla Betfair della situazione si trovano quote dal lato 'back' più alte ma è anche altrettanto vero che non tutti i tipi di scommesse (esempio: l'under 6,5) riescono a fare mercato (cioè a muovere qualche centinaio di euro intorno al punto d'incontro di domanda e offerta) sugli exchange...

f. ha detto...

scusi la domanda banale Direttore, ma dove si trovano Under 6,5?? Max che riesco a trovare sono 3,5

GuusTheWizard ha detto...

@f.
L'Over 6.5 sul sito citato da And68 si trova e le quote sono decisamente basse (< 1.1).
@Direttore
Quotato sull'assenza del brivido per giocate di questo tipo, anche se alle emozioni che mi hanno "regalato" i Fratelli Lehman avrei preferito un tristissimo Under 5.5 pagato a 1.08 ....