Il pressing del Barcellona

Non è palesemente colpa di Mourinho, quindi in Italia la vicenda interessa meno, ma la discussione sul doping (vero o presunto, l’importante è come al solito che se ne parli) è il vero nervo scoperto del Barcellona anche quando non viene chiamato direttamente in causa.
Un po’ come quando Zeman diceva genericamente (avendo ragione: l’arsenale medico di ogni club di serie A fa impressione, anche quando si rimane nella legalità) che il calcio doveva uscire dalle farmacie, a reagire in maniera scomposta era chissà perchè solo il mondo mediatico vicino a Moggi e Giraudo. Come al solito sono stati mandati in avanscoperta i giornalisti ascari: Radio Cadena Cope è di proprietà dell’equivalente spagnolo della CEI (la conferenza episcopale) ed è considerata dal punto di vista politico ‘centralista’. Forzando un po’, quando parla di sport più vicina allo spagnolo Real che al leghista Barcellona. Secondo la radio il Real Madrid starebbe per iniziare una campagna per chiedere controlli antidoping più seri, pensando evidentemente a Barcellona e Valencia (quello di oggi è forte, ma va detto che quello dell’era Cuper correva di più). La pennellata è stata tirare in ballo il dottor Fuentes, il ginecologo che ogni appassionato di ciclismo ha almeno sentito nominare, e il cocktail che i blaugrana bevono dopo le partite per accelerare il recupero. Risposta del Barcellona, per bocca del medico Ramon Segura: ”Un misto di di glucosio, di sostanze nutritive, vitamine e idrati, non c’è alcun segreto”. Post scriptum: ”Questo preparato è stato introdotto quando la squadra era allenata da Van Gaal e Mourinho era il suo assistente”. Come dire: ammesso che il Barcellona faccia qualcosa di scorretto, è colpa del portaborse del suo allenatore di tredici anni fa. Geniali…Alla radio madrilena però la risposta è arrivata dal giornale catalano, secondo lo schema (fondato sull’osservazione della realtà) che vuole i giornali fatti solo per i tifosi, con un avvertimento mafiosetto del Mundo Deportivo: ”Mettendo in dubbio il fair play del Barcellona, si fa lo stesso anche con la Spagna campione del mondo, che nelle sue fila conta otto giocatori del Barcellona”. Giova ricordare che nella storia del calcio mondiale, dalla Germania Ovest del 1954 ad oggi, il doping di squadra non è mai stato trovato nemmeno nelle squadre che palesemente si dopavano. Anche quando erano prive di protezioni politiche e sociali (traduzione: migliaia di minorati mentali pronti a scendere in piazza). Figuriamoci con i grandi club.



Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it (pubblicato sul Guerin Sportivo)

14 commenti:

Leo ha detto...

Sarà un avvertimento mafiosetto, e lo è, ma a Madrid quando si parla di Barça vedono rosso, mentre, appunto, le furie rojas sono l'orgoglio della Spagna. Furie rosse composte dall'intero Barcellona escluso l'utile Ramos e gli inutili Casillas e Xabi Alonso. Quindi o smettono di esaltarsi per Xavi e Iniesta, oppure passano ai fatti e dicono Messi è dopato, lasciando fuori il Barcellona. Col piede in due staffe son solo ridicoli...

Arturo ha detto...

Trattandosi di spagna, parliamo del solito discorso del bue e dell'asino.

MB ha detto...

@Leo: sorvolando sulla fondatezza delle accuse e sul fatto se sia giusto o meno combattere certe pratiche (cosa che spero nessuno faccia, ma realisticamente molti faranno), è come la metti tu: porre dei freni al Barça, penalizzando così anche la nazionale, o lasciarli spadroneggiare, beneficiando indirettamente dei barcellonisti nazionali? L'opzione "capro espiatorio" non credo sia praticabile, se si sta parlando di controlli addizionali. Se invece ci fosse un'indagine su cose già avvenute, lì sì si potrebbe porre l'attenzione su qualcuno e chiudere un occhio su altri, ma non mi sembra il caso.

Dane ha detto...

Direttore, pezzo perfetto a partire dal discorso sulle code di paglia (per me già una prova a carico, ma si sa che io sono un giustizialista sommario...).
Certo, che a fare i moralisti siano gli stessi che hanno insabbiato il caso Fuentes appena dall'agenda han cominciato a saltar le ricette per le meringhe all'uovo fa sorridere. Aaahhh, quella seconda giovinezza di Zizou!...

kelemvor.wolfsbane ha detto...

Credo che la questione del doping parta soprattutto dal clamoroso equivoco che è insito nell'ossimoro: sport professionistico.
Nel momento in cui si è accettata tale definizione qualsiasi pratica è diventata lecita, almeno ufficiosamente, anche se, con molta ipocrisia, tutte le federazioni di tutti gli sport, dichiarano di volerla combattere. D'altra parte se si dopano gli autotrasportatori per poter portare a casa uno stipendio decente figurarsi cosa si è diposti a fare per alcuni milioni di euro.

pietro ha detto...

C'è anche la tattica del Mou che ricorda quella di Meerssemann alla vigilia della Finale di Champions del 2003.

Infatti la Juve furente vista contro il Real a Manchester sembrava un agnellino.

Della serie: non esagerate. Magari ottiene lo stesso risultato del fisioterapista taumaturgo del Milan formato '03.

Post perfetto a parte la licenza poetica "leghista" affibbiata al Barca.

Suvvia, la Catalogna è una cosa seria. La Padania è una vaccata, con tutto il rispetto per chi la abita.

Anassagora ha detto...

Da buon mezzo friulano e mezzo lombardo (che già è una cosa penosa) confermo l'inesistenza della padania e rilencio la confederazione friuli-slovenia carinzia e burgerland con esclusione di ts... ha più senso.

K

Felix ha detto...

Tanto per non voler essere malpensanti...ma la notiza di Abidal di oggi e le recenti morti di giocatori di Siviglia ed Espanol danno da pensare

Tani ha detto...

Felix, Jarque e Puerta sono morti di problemi cardiaci. Abidal ha il cancro. Due cose lontano tra loro, almeno credo.
Non sono un medico, ma ne so qualcosa di problemi cardiaci.
Ci sono molte le persone (impressionante la lista dei calciatori) morti su un campo da calcio perché il cuore ha fatto i capricci.
Conosco gente che non prendeva nemmeno un'aspirina, altro che droghe, morta giocando a calcetto, perché il cuore ha fatto "puff".
Nello stesso tempo, l'uso di dopanti (amfetamina per esempio) puo peggiorare o portare a galla una situazione critica nascosta, o anche ad aritmie gravi in persone sane.
Insomma, di cuore si può morire anche giocando a golf, ma nello stesso tempo l'eccesso di sostanze dopanti può fare "scoppiare" un cuore sano.

Giacché ci siamo, mi permetto di dare un consiglio a chi legge. E lo faccio sperando di allertare più gente possibile.
Consiglio a tutti coloro che giocano a calcetto o basket, che fanno nuoto, ciclismo o baseball che sia, indipendentemente dall'età, di farsi un controllo a 360 gradi del cuore.
Chi ha un'aritmia e non lo sa, rischia la pelle di brutto. Non ce 118 che ti può salvare. Non ce una seconda chance. E l'aritmia lo puoi scoprire solo tramite controlli specifici.

Guardate questo video, per capire l'importanza della prevenzione:

http://connect.jems.com/video/amazing-video-of-soccer-player

Krug ha detto...

Andrea mola el bevi...

Anassagora ha detto...

Krug: MAI ! ! !

Tani tutto vero ma la sindrome da morte improvvisa (cosa che sembra avvenuta in molti dei casi da te citati) al momento non ha una risposta ne una individuazione precisa e/o precoce... uno degli ultimi studi pota in correlazione l'evento con l'utilizzo massiccio di antidolorifici fans... (avevo fidanzata con tesi in questya questione e ogni tanto mi aggiorno).

K

Anassagora ha detto...

(ANSA) - MADRID - Dieci giocatori del Barcellona sono stati sottoposti oggi dall'Uefa a controlli antidoping a sorpresa, riferisce El Mundo online. Tutto cio' a pochi giorni dalle polemiche innescate dalla radio madrilena Cadena Cope, che citando fonti del Real aveva sollevato dubbi su pratiche illecite da parte di Barcellona e Valencia. La radio e' stata querelata dal club blaugrana e il presidente del Real Perez ha telefonato al collega del Barca Rosell dicendo di non avere nulla a che vedere con la vicenda.

Il tedesco è potentissimo!!

K

paperogha ha detto...

Non mi pare che il real ieri sera corresse poco...

Dane ha detto...

...'se l'è el bevi?! :-D