Gli sconfitti dell'ultimo minuto

di Stefano Olivari
Nemmeno lo smash sbagliato da Feliciano Lopez, sul 5-2 nel tie-break del terzo set contro Federer la scorsa settimana a Madrid, farà cambiare la filosofia di molti amanti del live betting.
I quali sono fermamente convinti che saltare su un treno in corsa sia la strategia più sicura per vincere: da qui i tanti pianti per gol nei minuti di recupero o cose del genere, senza tenere mai conto della differenza tecnica dei valori in campo. Stavamo seguendo la partita alla televisione e con il computer collegato a vari siti di scommesse: in quel frangente la quota dello spagnolo era, considerando anche l’importanza del servizio, intorno all’1,05. Il 5% sicuro, in un minuto e non in un anno...ma quel 5% tanto sicuro non è era e non lo diciamo con il fastidioso senno del poi. Tutte le quote live scontano un meccanismo di cui non si parlerà mai abbastanza, quello che i bookmaker inglesi definiscono over-reaction. In pratica il mercato reagisce alle quote live in maniera più emotiva rispetto a quanto fa con le quote offerte prima della partita, per evidenti motivi di tempo e di coinvolgimento, ed il bookmaker accorto sa quindi di poter proporre quote in altri momenti improponibili. Prendendo 100 ipotetici tennisti numero 40 (come Lopez) del mondo in vantaggio 5 a 2 contro il numero 3, quante volte questi porteranno a casa il tie-break? Meno di 95, questo è sicuro, a maggior ragione sulla terra battuta. Per chi gioca sui grandi numeri, andare in controtendenza (quindi sul Federer della situazione) è una strategia quasi automatica anche se apprezzabile solo nel lungo periodo.
stefano@indiscreto.it
(pubblicato sul Giornale)

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