di Stefano Olivari
I 13 posti dell'Europa, la generosità della Rai, i calciatori che pagheranno, la marcia per l'Atalanta, l'Italia di Uiss e Giss, il calcioscommesse dei poveri, lo sconto per Sky e l'entusiasmo per Lui Enrique.
1. Sì, fra poco ci sarà la Coppa America. Abbiamo afferrato il concetto, anche se la data di inizio è ancora in dubbio causa vulcano cileno. Però l’Europa rimane il motore del calcio mondiale a livello finanziario, organizzativo e culturale, anche se Mondiale dopo Mondiale continua a perdere i pezzi. Il 30 luglio a Rio de Janeiro saranno sorteggiati i gruppi di qualificazione per Brasile 2014 (magari dell’estrazione si occuperà Cesare Battisti, al posto di una banale modella), con le 53 nazionali europee che saranno divise in 9 gruppi (8 da 6 squadre e uno da 5) e fase finale raggiunta dalle 9 vincenti più le 4 che sopravviveranno agli spareggi fra le 8 migliori seconde. Potremmo bombardare con altri numeri, ma preferiamo notare solo che che le nazionali europee a qualificarsi saranno 13, eguagliando il minimo storico (da quando c’è il format a 32 squadre, cioè dal 1998) di Sudafrica 2010. Piazzare tre squadre nei primi tre posti evidentemente continua a valere meno del voto di un’isoletta per evasori fiscali. Peraltro spesso europei.
2. Le partite casalinghe della Nazionale, più le amichevoli all’estero, valgono televisivamente 30 milioni di euro l’anno? La risposta è no. Ma comunque la Rai e la Figc hanno rinnovato, per il quadriennio 2011-2014, il loro rapporto proprio a questa cifra. Buon per Abete, ma non per la Rai anche se il presidente federale ha parlato di 120 partite a stagione (!!!): contando anche la femminile e le varie Under si arriva a questa cifra solo aggungendo gli allenamenti e le partitelle contro gli Allievi della Fiorentina. Al di là delle cifre, quello della Rai con la Figc è sempre stato un rapporto ben lontano da quello giornalistico a causa di un male inteso patriottismo. Come se una critica a una scelta dl c.t. fosse un vilipendio della bandiera. La colpa è sempre del Moreno del momento, insomma. E’ bene ricordare che Rai e Figc non sono citate nella Costituzione, al di là del fatto che anche la Costituzione sia modificabile: sono un’azienda e un ente pubblico dove spesso governa chi non ce l’ha fatta nella politica vera. E dall’alto del canone sempre pagato possiamo dirlo.
3. Sì, stiamo per tornare sul calcioscommesse delle ‘sensazioni’: in cui le squadre andranno salvate a ogni costo, anche a quello di perdere la faccia e la credibilità, mentre ci si accanirà sui singoli calciatori. E’ proprio questo il senso della decisione del Consiglio Federale, che per i tesserati scommettitori ha portato la sanzione minima da 18 a 24 mesi di squalifica. Scommettitori, precisiamo, non taroccatori: in questo secondo caso scatta l’illecito sportivo la cui sanzione minima è di 3 anni. Finalmente, dicono al bar sfogliando il giornale (è la famosa readership) sopra il bancone dei gelati, ecco le famose pene esemplari. Peccato la responsabilità oggettiva delle squadre resti in versione light, nel silenzio generale: Calciopoli ha in questo senso creato un precedente che rende difficilissimo mandare in serie B anche club i cui dirigenti hanno responsabilità diretta negli illeciti, figuriamoci quella oggettiva. In definitiva la solita demagogia fatta sulla pelle dei calciatori. Alcuni dei quali si sono comportati in maniera irresponsabile, altri in maniera criminale, ma che si muovono sempre in contesti ambientali ben precisi. La figura del presidente o del direttore sportivo del genere ‘Mai me lo sarei aspettato’ è ridicola, anche se per convenienza i media la stanno cavalcando e la cavalcheranno ancora di più nelle prossime settimane quando per almeno un grosso club di A si parlerà di retrocessione.
4. La marcia dei tifosi dell’Atalanta è stata pacifica, così come interessante è stata la discussione nell'ultima dell'Infedele. Quindi non scriviamo sull’onda di qualche fatto spiacevole come di solito accade quando si parla di tifo. Quattromila persone, ultras ma anche atalantini sciolti, hanno sfilato dietro l’inevitabile striscione ‘Giù le mani dall’Atalanta’. Diciamo inevitabile, perchè lo abbiamo visto e lo vedremo per tante altre squadre: non solo per vicende opinabili, ma anche per difendere fideiussioni taroccate, tasse non pagate e procacciatori di escort per arbitri. Cosa vuole dire tenere giù le mani dall’Atalanta? Che Doni è intoccabile? Che la promozione in A non può essere messa in discussione in alcun caso? In mancanza al momento di processi sportivi e tanto più di sentenze, queste marce suonano un po’ come minacce preventive. Qualche politico locale, localissimo, ha cercato goffamente di metterci il faccione: prima di tutto la parrocchietta e poi, eventualmente, l’interesse della collettività.
5. Al folle panorama delle sigle e delle commssioni inutili che ammorbano l’Italia si sono quindi aggiunte Uiss e Giss. Non sono scherzi (anzi, lo sono ma involontari) ma l’Unità Investigativa Scommesse Sportive il Gruppo Investigativo Specializzato Scommesse (Grand’Uff Lup.Mann., avrebbe aggiunto il miglior Paolo Villaggio). L’annuncio è stato del minsitro dell’Interno Maroni, dopo una riunione con Petrucci e Abete: purissima esibizione di potere, una specie di G3 del nulla che nulla risolverà. La Uiss sarà formata da rappresentanti di Viminale, Coni, Figc, ministero Economia e Unire ed avrà il compito di raccogliere segnalazioni di anomalie sulle scommesse, da parte dei concessionari. Ma queste segnalazioni sono sempre state fatte, nel modo migliore possibile: sospendendo le giocate o facendo crollare le quote a livelli risibili. Il Giss, composto da uomini di Sco, Gico, Ros e Dia, invece si occuperà operativamente degli eventuali illeciti: che erano illeciti anche fino a ieri e quindi meritevoli di indagine. Insomma, fumo purissimo e demagogia usata nonostante le indagini possibili nella legalità siano già state fatte. Alla fine può essere che qualche persona in più possa andarsi a vedere le partite a scrocco con la scusa di controllare se quella papera del portiere o del centravanti è davvero genuina. Un modo come un altro per riempire gli stadi.
6. L’evidenza empirica, costituita da amici e e conoscenti, dice che la gente scommette sempre di più sul calcio. le cifre invece dicono il contrario, perlomeno le cifre ufficiali ‘italiane’. Nei primi cinque mesi del 2011 la raccolta, per quanto riguarda le scommesse sportive, è stata di oltre 1,92 miliardi di euro: un bel meno 6,2% rispetto allo stesso periodo del 2010. Secondo Agicos la sola raccolta nelle agenzie ha superato gli 1,34 miliardi, soldi a cui vanno sommati i 576,8 milioni di euro della raccolta via web. Il gioco via internet del tutto a sorpresa mostra un calo ancora più marcato rispetto a quello generale: meno 11,9%. Siccome non risulta che il web sia in declino, la spiegazione è una sola: gli italiani scommettono sul calcio anche attraverso siti illegali o non approvati dall’AAMS. E non parliamo ovviamente solo di presidenti di LegaPro e ex calciatori che vorrebbero vivere ancora da calciatori, ma di gente normale che aggira senza bisogno di essere hacker gli sbarramenti della Guardia di Finanza. Di sicuro il nuovo scandalo scommesse non farà fuggire chi gioca abitualmente, visto che sono proprio le partite presunte taroccate a far impennare i volumi delle giocate. Detto questo, temiamo (per la pulizia dei campionati) che la fase propulsiva dell’inchiesta di Cremona sia terminata: il procuratore Di Martino dovrà rassegnarsi alla graduale diminuzione del numero di telecamere, se non salterà fuori il mitico ‘pentito’ o almeno qualche garante che è stato preso in mezzo e che si vuole vendicare di un addetto ai lavori che non ha coperto una perdita lasciandolo poi a rischio di spezzamenti di gambe. A cascata la giustizia sportiva, che può solo andare a ruota di quella ordinaria (a meno che la Lega o la Figc non autorizzino l’ingaggio di investigatori privati), dovrà farsi bastare la valanga di sporcizia da B e LegaPro che è venuta fuori nelle ultime settimane, senza che ci siano elementi tali da poter spedire certe società in una categoria inferiore a quella di appartenenza. Eravamo sicuri che potesse venire fuori di più, non tanto sul fronte delle partite taroccate quanto su quello dei tesserati-scommettitori (che rischiano pene sportive fino a 24 mesi). E ne siano ancora convinti: per tenere sotto controllo certe giocate non occorre una polizia privata, ma la semplice volontà di farlo come ad esempio accade a livello Uefa. Su tutto c’è poi da fare una considerazione politicamente scorretta: chi ha meno soldi ha più necessità e stimoli a rubare, soprattutto se vuole avere il tenore di vita di chi svolge la stessa professione ma in una categoria più alta. Alla fine questo, rispetto ai due più famosi predecessori (quello del 1980 e quello del 1986) potrebbe essere ricordato come il calcioscommesse degli ex e dei poveri.
7. Non è ben chiaro dove voglia andare a parare Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia, con la sua lettera pubblicata sul Corriere della Sera in cui chiede alle squadre di serie A ”un serio e inequivocabile segnale di discontinuità rispetto ad un passato, già fin troppo generoso di scandali e partite truccate. Solo così, un partner come Sky potrà continuare a garantire ai suoi telespettatori lo spettacolo del calcio e, grazie a milioni di famiglie nostre abbonate, assicurare al calcio italiano i due terzi dei suoi introiti complessivi”. Si sono scatenati i dietrologi, ipotizzando addirittura un disimpegno di Sky dal calcio italiano e dimenticando che senza il calcio qualsiasi pay-tv chiuderebbe dalla sera alla mattina. Non è un caso che la stessa Sky risparmi sugli inviati da mandare a Wimbledon (quest’anno niente Tommasi e Clerici) e faccia commentare da Rogoredo le finali NBA, ma che sia sempre reattiva con uomini e mezzi al semplice arrivo all’aeroporto di un probabile bidone sudamericano ingaggiato da una squadra di A. Insomma, cosa c’è dietro a questa battaglia per il calcio pulito che evidentemente ai tempi di Calciopoli (che toccava la A in maniera ben più concreta del calcioscommesse) interessava meno? La domanda non è peregrina, visto che se si aprisse il fronte dei risarcimenti, magari attraverso una class action, centinaia di migliaia di abbonati potrebbero chiedere indietro i soldi pagati per i campionati 2004-05 e 2005-06, che la giustizia sportiva ha ritenuto taroccati, e a sua volta Sky dovrebbe rivalersi sulle società condannate. L’unica risposta possibile è quindi questa: nel 2012, alla scadenza dell’attuale contratto (575 milioni di euro l’anno dalla sola Sky per tutto il campionato), la serie A dovrà ridurre le sue pretese o almeno spalmare in maniera diversa i suoi incassi televisivi fra Sky e Mediaset. Ma scommettiamo, è proprio il caso di dirlo visto il numero di guardiani del faro presenti in Lega, che non accadrà.
8. Abbiamo letto così tante definizioni di ‘nuovo Guardiola’, a proposito di Luis Enrique Martinez, che quasi ci crediamo. Ma per il momento l’unica analogia fra i due, come allenatori, è quella di essere stati catapultati dalla guida del Barcelona Atletic (adesso tornato Barcelona B, dopo una serie di cambi di denominazione), la squadra riserve dei catalani che gioca in Segunda Division, a quella di un grande club pieno di pressioni e di tifosi con grandi pretese. La principale differenza è che nel 2008 il Guardiola originale entrò nella fossa dei leoni sì, ma in un ambiente che conosceva perfettamente e che aveva già vinto tanto anche senza di lui in panchina, mentre Luis Enrique dovrà dimostrare tutto in una città per lui nuova e in un club dove al momento al proprietà (?) non appare presentissima. Con aspettative enormi, non certo di scudetto ma di rilancio sicuramente sì. Insomma, un esordiente a caro prezzo (1,6 milioni all’anno per due stagioni per lui più 1,1 per lo staff di cui fa parte anche Ivan De La Pena) non sembra il massimo per tenere in pugno una situazione che nel recente passato è sfuggita di mano anche a gente esperta come Ranieri. Tutto questo al di là delle considerazioni sul calciomercato di soli partenti e sui possibili sviluppi dello scandalo scommesse. Sarà un’estata strana, per dirla come gli Zero Assoluto, a meno che il mitico ‘progetto’ non sia soltanto di tipo immobiliare e che un allenatore giovane, che si senta in un certo senso miracolato, sia stato preso solo per mettere la faccia davanti a decisioni prese da altri.
stefano@indiscreto.it
(Remix e attualizzazione di articoli già pubblicati sul Guerin Sportivo)
6 commenti:
3- chi? il bologna?
7- proprio per garantire campionati più regolari sarà il caso di aumentare la gabella
8- carne in pasto a Totti....che ormai è peggio di Pannella
un ente pubblico dove spesso governa chi non ce l’ha fatta nella politica vera
Qualcuno ha detto referendum sull'acqua?
(a sto giro glieli faccio impennare io i commenti, diretto.Poi mi dà la stecca.)
3 - Oggi qui fanno 30 gradi all'ombra: per me ghiacciolo al tamarindo.
9 - Domani inizia l'US Open (Congressional Country Club, Bethesda, MD).
ho molta compassione per quei poverelli abbandonati davanti a Giannino...Hotel 'Sticazzi...ecc...ecc... senza nemmeno un ticket restaurant da Spizzico :(
Come dicono quelli che sanno scrivere, mi sono spellato le mani dagli applausi, per tutti i punti. Quella delle tv in cui detta legge chi non ce l'ha fatta in politica è fantastica, ma non è l'unica. Vado a vedere su ****24 se all'aeroporto arriva Luis Pipachù, pazienza se di altri sport non vedrò che banalità...
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