Il tempo degli Harlem

di Oscar Eleni
Gallinari per pochi intimi, il caviale per Bryant, gli onori di Cantù e l'architetto Scariolo.


 

1. Oscar Eleni dall’iperuraneo, dalla terrazza dei finti filosofi che ripetono al mondo quanto può essere bello sussurrarsi penso e dunque sono, anche se l’ergo sum in questione è stato maltrattato soprattutto dal roseo caso Gallinari. Come? Non volevamo giocatori part time in licenza premio dalla NBA per il grande malato che si chiama basket italiano. Ma il Gallo è una bella eccezione. Forse. Da come si è presentato, pronto a sventolare asciugamani, potrebbe essere così, ma cercare di gonfiarsi come rane dolpo essere stati trattati da asini in Europa è pericoloso. Le parole del Gallo vi hanno colpito davvero. Hanno colpito gli ammessi nella sala del regno che adesso è vicino ad una piscina. Ma come, non eravate ammessi tutti? No. L’uomo è legato alla RCS. Il diretur voleva l’esclusiva, ma poi ha capito che non sarebbe stato carino. Porte aperte anche agli altri? Eh no. Solo la blasoneria del borgo: Curierun e Repubblica. Chi ha deciso? Non si sa. Forse il re, forse il principe, forse il gran caimbellano. Chissà. Brutta cosa. Piccineria vendicativa di chi ha trovato il fiume con l’oro ma non intende dividerlo con gli altri: è mio, è mia, guai a chi la sfiora con un dito. Il saggio imbustato parla di tecnica ad escludendum e non ad includendum, può avere ragione? Sembra di sì.  
2. Sul caso Bryant? Sabatini ha illustrato la strategia dell’uomo che se avesse i mezzi farebbe di questo deserto un'oasi dove il miele sarebbe la fonte della vita e delle idee. I mezzi, però, non li ha. Li chiede in prestito al buon senso e agli altri pur sapendo che i legaioli si chiamano così per aver perso la vista con l’onanismo. Intanto ha specificato che farebbe giocare Bryant solo nelle grandi arene, diciamo la sua, ancora la sua e forse la sua. Stiamo a vedere. Il Gallo canterà davvero, il Kobe canterà soltanto se avrà tutto il caviale disponibile in spogliatoio. Non riusciamo ad esaltarci per queste esibizioni. Il tempo degli Harlem è passato. Non è vero, hanno ancora successo. Nel censimento che abbiamo fatto, meno ponderoso di quello ufficiale ISTAT che ci sta rovinando le giornate, non abbiamo trovato tutto questo entusiasmo. Comunque se il paragone è sbagliato allora vi diciamo che non abbiamo più bisogno di esibizioni virtuose. Ci servono calcina, mattoni, forza lavoro, fantasia, senso di appartenza, voglia di faticare. Sfogo da vecchio.
3. Anche, ma lo facciamo quando siamo ancora lontano dal letto di contenzione alla vigilia del glorioso trofeo Lombardia ospitato da Desio, la casa europea di Cantù. Vogliamo vedere come è stata sistemata. Lo facciamo adesso prima di ricevere il riconoscimento di chi considera anche i giornalisti una parte della storia di questa manifestazione. Siamo grati a chi ci onorerà in vita, anche se dispiace che manchi proprio l’Emporio Ermani. Vorrebbero obbligarci a chiamarlo sempre così, anche il Tigellino della farsa ad escludendum.
4. Chiusura su Scariolo che porta la bella Elena a Marbella. Fa bene. Aria buona, cibo interessante, campi decenti e non docce gelate come al Palalido finto cantiere. Già innamorati di don Sergio? Be', non è difficile. Speriamo che abbia miglior fortuna del povero Gasperini trattato come uno sputo dalla rosea degli orgasmi in esclusiva. Certo se in casa Armani venisse in mente a qualcuno di fare come il Moratti che fingendo di essere dalla parte dell’allenatore lo delegittima subito allora potrebbero esserci guai. Ma non accadrà. Scariolo conosce i suoi polli e i suoi galli. Allora tutti con lui? Milano di sicuro, ma a Siena già si preparano a sparargli sulla chiglia. Per quanto ci riguarda nell’intervista telefonica mentre aspettava lo zucchero di Zapatero fra gli arazzi della Moncloa una cosa non abbiamo digerito, la risposta al quesito che toglie il sonno: siamo davvero così lontani da Spagna, Francia ed Europa di prima, seconda e terza fascia? Lui, il Don, ha detto che è una questione di impianti. Ritornello per le rumbe del calcio. Forse sarà anche così, ma per riempire arene nuove ci vogliono attori e noi li dobbiamo affittare o, in caso di serrata NBA, subaffittare. Ricordiamo anche che dove hanno avuto arene nuove, cominciando da Livorno, il basket è quasi sparito. Non saranno gli architetti a darci i giocatori, ma gli allenatori che in palestra sudano davvero, quelli che ai giocatori regalano la loro anima e non gliela rubano. Dal bambino al campione.

Oscar Eleni
(21 settembre 2011)

24 commenti:

GIORDANO ha detto...

Molto bene.

nanomelmoso ha detto...

ottimo articolo ...

Vi ha detto...

Perplimo. Da quel che mi risulta il problema a livello contrattuale è quello assicurativo - ovvero le assicurazioni (sottoscritte solitamente dalle società) non ononerebbero gli impegni (tipicamente pagare una percentuale del salario del giocatore in caso di infortunio) in caso di infortunio durante l'eventuale parentesi italiana. Non a caso l'unico BIG arrivato da queste parti, DWill, ha solo un anno di contratto garantito in NBA (scadenza 2012) quindi si puo' dire che abbia meno da perdere. Bryant mi pare abbia altri 3 anni tutti garantiti per piu' di 70 milioni, mi spiegate perché dovrebbe venire a Bologna? Cmq ad Eleni posso dire di smettere di frequentare troppi "insider": chi segue il basket italiano superficialmente (come il sottoscritto) prenderebbe volentieri un aereo per andare a veder giocare Bryant (e fischiarlo, ovviamente! :D) in qualunque città abbia uno scalo Ryanair!

Basket4life ha detto...

Chi sono gli "insider" che frequenta Eleni? Gente a cui dà fastidio che giocatori NBA vengano in Italia (ragioni di gelosia OVVISSIME xchè, si sa, voi preferite coltivarvi il vostro piccolo orticello italiano e guai a chi ve lo tocca e vi da fastidio ammettere che la maggioranza degli appassionati qui in Italia e non solo, come chiaramente dimostrato dagli eventi che l'NBA organizza- sia partite che eventi all'aperto come questa settimana a Milano e Roma- si muove in massa soprattutto quando vengono campioni dell'NBA), quindi la credibilità di questi insiders sessantenni e i loro fantomatici censimenti basati su, cosa, 10 giornalisti che si occupano di basket italiano e a cui sta sui cosiddetti il basket USA, è palesemente inesistente. Io guardo a dati più oggettivi e, mentre dubito fortemente che Kobe venga da noi, la gente è eccitata solo all'idea di vedere un campione come lui giocare in Italia. Le e-mail arrivate in massa sul sito della Virtus, i gruppi che seguo io su facebook in cui c'è una montagna di gente che segue solo l'NBA e non si è mai interessata neanche si striscio al basket italiano, che parla di assistere alle partite della Virtus, beh mi sembra che ci sia eccitazione. Poi se lei sente soltanto i suoi colleghi tipo Pea, 'naltro de bono (seh), beh non mi sorprende che non vi piaccia questa storia. Ma parlate per voi. Non per gli altri.

Si immagini soltanto l'attenzione mediatica che questo evento, che sia una partita o più di una, porterebbe al basket italiano. L'attenzione dalla tv generalista, la stampa generalista, il grande pubblico generalista (e quindi non solo quello che abitualmente assiste a partite nei palazzetti nostrani), l'attenzione mediatica internazionale che ci sarebbe sul nostro campionato, che si preannuncia uno dei più interessanti di sempre grazie alla presenza di giocatori NBA (se vengono). Perchè, posto che anche gente come Bargnani, Belinelli, Ginobili ecc. venga, questo campionato presenterà più di una favorita al titolo, invece della solita monotonia causata da Siena (e non per colpa sua, bisogna dirlo). E molto star-power, che vende.

E questo significherebbe maggiore interesse. Anzi, non ci sarebbe mai stato cosi tanto interesse nella storia recente del campionato italiano.

Io non ci sputerei sopra alla storia degli NBA che vengono da noi, ANZI. Ci spero. Il basket italiano ha bisogno di una bella bottarella, e questa di Kobe e di altre stelle NBA, potrebbe essere un'occasione buona per attirare più pubblico.

Anche se, a dirla tutto, preferisco che il lockout finisca e quindi continuare a vederli in NBA.

Vi ha detto...

visto bryant a milano, che dire? non c'e' proprio interesse, zero eh? un po' meno chiacchiere da comari nel circolino, la prossima volta. e non so di cosa abbia bisogno il basket italiano, ma giocare con o contro bryant ti migliora un pelo di piu' che giocare contro maestranzi. sono banalità che mi vergogno persino a proferire da quanto siano ovvie...

transumante ha detto...

per una volta voglio difendere eleni

penso che nemmeno lui possa non riconoscere che bryant sarebbe il miglior giocatore mai apparso in italia (o il numero due, o tre, non cambia niente)

quello che non gli va é che non sia il mcadoo che viene davvero a giocare, in un progetto serio e con l'agonismo al primo posto, ma solo una passerella pubblicitaria

insomma, verrebbe a fare un criterium, non il tour de france

Vi ha detto...

Transu a parte che tra tutti i top10 NBA direi che Bryant è l'unico che gioca per vincere pure negli 1vs1 contro il figlio al parco. Poi qui non si sono fatte considerazioni tecniche, per quanto ribadisco che giocare con/contro il 24 è un buon training camp per chiunque... Io contesto QUESTO SPECIFICO PASSAGGIO:

"Nel censimento che abbiamo fatto, meno ponderoso di quello ufficiale ISTAT che ci sta rovinando le giornate, non abbiamo trovato tutto questo entusiasmo"

Praticamente Eleni dice, "ho sentito un po' di gente che conosco, e Bryant a Bologna non entusiasma". Il problema di tanti ambienti (non solo giornalismo, anche cinema, musica, ...) è proprio che a furia di sentirsi esclusivamente tra "pari" si perde un attimino la percezione del restante 99% della popolazione mondiale.

marco ha detto...

Se K.B. arriva a Bologna per poi scappare dopo maetà stagione .... che progetto avrebbe Bologna nell'ottica vi vincere il titolo? a maggio lui non ci sarebbe e Bologna diverrebbe una squadra normale.

marco ha detto...

Se K.B. arriva a Bologna per poi scappare dopo maetà stagione .... che progetto avrebbe Bologna nell'ottica vi vincere il titolo? a maggio lui non ci sarebbe e Bologna diverrebbe una squadra normale.

Anonimo ha detto...

marco, altro che metà stagione, Bryant viene per un mese a malapena..

Leo ha detto...

Sì però, seguendo quanto detto da vi, voglio vedere chi si lascia scappare l'occasione. Si tratta di uno dei più forti giocatori di baloncesto della storia. E non ha 40anni... Insomma non c'entra nulla con Gallinari (che a parità di ruoli non vale McCalebb) a Milano.

Anonimo ha detto...

io personalmente sono felicissimo dell'arrivo di bryant, anzi godo proprio alla sola idea che giochi nel campionato italiano, anche se non tifo Virtus. Detto questo la sua è "solo" una passerella, uno show, credo che su questo siamo tutti d'accordo.

francesco74 ha detto...

Possiamo essere tutti d'accordo, ma anche no... Non è questo il punto. Il punto è che per il derelitto basket italiano, la presenza (anche se per un tempo limitato) di un personaggio straordinario come Kobe è manna dal cielo. Sicuro ed immediato recupero in termini di immagine e (soprattutto) esposizione mediatica (la sola possibilità che arrivi ha trovato ampio spazio sulla prima pagina della Gazza malgrado la CL tanto per dirne una).
Questo poi nella peggiore delle ipotesi: immaginate cosa potrebbe succedere se la serrata dovesse portare all'annullamento dell'intera stagione NBA........

Anonimo ha detto...

ma io ho negato qualcuna delle cose che hai detto?? boh...mi sono limitato a dire che la sua è una passerella,bellissima, forse fruttosa per l'intero movimento, forse seguita dall'arrivo di altre star (speriamo!), ma sempre passerella è, o no?

Andrea ha detto...

Capisco che piace parlare di progetti tecnici, di crescita organica della squadra, di tattica... ma parliamo di KOBE BRYANT!
Se viene davvero a Bologna, pianto la tenda davanti alla biglietteria finchè nn ho il biglietto...

Poi, quando se ne tornerà a giocare con quelli del suo livello, com'è naturale, allora torneremo a parlare di calcina, mattoni, senso di appartenenza ecc.
E' un'occasione unica che il basket italiano non si può davvero lasciar sfuggire.

Andrea F

francesco74 ha detto...

No Ricca, non volevo mica far polemica con te. MI volevo riagganciare al discorso che facevi tu per dire che passerella o no, chi se ne frega: per il basket italiano è un'occasione di crescita da qualunque punto la si guardi... E' "solo" uno show? Magari! Finalmente! Il basket Italiano di questi anni di spettacolo ne ha offerto 0 (zero!).
Ripeto Ricca nessuna polemica con te: è che a volte il mondo del basket italiano come detto da qualcuno, sembra quello delle parrocchiette, dei litigi tra comari. Se ci mettiamo a discutere pure su una cosa che può portare solo benefici al movimento, allora non ne veniamo fuori....

marco ha detto...

x andrea

A parte ciò che giustamente dici, secondo te sarebbe sportivamente salva la regolarità del campionato?

Anonimo ha detto...

Francesco, non so se farà bene al campionato italiano, forse sì forse no. Credo che rimanga uno spettacolo isolatoe ed emozianante da gustarsi così come viene,senza farsi troppe domande.

transumante ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
transumante ha detto...

bah, io continuo a vedere una cosa che col basket non c'entra chissa´ quanto

e' come quando in un serie tv una superstar o un personaggio noto fa un cameo di un paio di battute: non fa parte del cast e non porta niente al valore generale del telefilm. Certo puo' attrarre e incuriosire...

Straw61 ha detto...

fermo il discorso che un Kobe Bryant te lo vedi sempre volentieri, sembriamo tornati, con le dovute proporzioni, all'arrivo di Bill Bradley a Milano negli anni '60...dopo 3 decenni meravigliosi, siamo tornati agli specchietti per gli indiani

francesco74 ha detto...

3 decenni meravigliosi? Beh magari all'ultimo decennio questa definizione non è che si addica molto.... Anzi....


"Certo puo' attrarre e incuriosire..."

Si, diciamo appena appena di più di Maestranzi e Cinciarini...

Straw61 ha detto...

visto il riferimento a Bradley, ovviamente i 3 decenni meravigliosi sono stati i 70, gli 80 e parte dei 90...

transumante ha detto...

ma non e' bryant al posto di maestranzi, magari!

c'e' sempre maestranzi, con bryant che viene a fare autografi e trentelli per un mese