Bravi e disumani

di Stefano Olivari
Dopo sei ore giocate a un livello disumano, non solo atletico ma anche mentale, Novak Djokovic si è confermato il numero uno del mondo in uno sport dove l'arbitro conta poco ma conta invece molto quello che si fa in preparazione delle partite. Il rimbalzo di Melbourne, il più lento del mondo extra terra battura ma con traiettorie più basse e ovviamente meno irregolari di quelle del Roland Garros, sembra fatto apposta per maratone come quelle viste in finale e nella semifinale fra il campione e Murray.
Se a questo poi si aggiungono due fenomeni nel pieno della loro maturità psicofisica, il prevalere è questione di dettagli o di colpi che si ricordano per una vita: come il passante di rovescio a campo apertoche avrebbe portato Nadal sul 40-15 e 4 a 2 del terzo set. Finché entrambi sono stati freschi, cioé nei primi tre set, la superiorità del serbo è sembrata... superiore a quanto dicesse il punteggio, con un Nadal costretto a miracoli sulle diagonali solo per rimanere attaccato allo scambio. Poi l'entrata nella dimensione gladiatoria ha fatto girare il match in favore dello spagnolo, con Djokovic che a un certo punto addirittura barcollava giocando come se fosse infortunato: cioè sparando dalla piazzola invece che accettare il braccio di ferro. L'unico vero errore di Nadal lo ha rimesso in partita e poi è finita nel modo più coerente con i valori attuali del tennis, lasciando una scia di record battuti: alcuni interessanti (finale più lunga nella storia dello Slam, 5 ore e 53 minuti, partita più lunga mai vista all'Australian Open superando il drammatico Nadal-Verdasco di 3 anni fa), altri meno (Nadal unico nella storia a perdere tre finali di tornei dello Slam di fila: ma bisogna arrivarci...).
Senza fare la cronaca di una partita che tutti gli interessati hanno visto, si esce da questa maratona con la sensazione che i rapporti di forza fra i Big Three si siano cristallizzati (Nole più forte di Rafa che è più forte di Roger, il quale a sua volta anche perdendo riesce a mettere in soggezione il serbo ma non il maiorchino) e che Murray, con bicipiti più definiti che mai, abbia ormai la testa giusta per vincere un torneo come questi: di grandi occasioni sprecate, prima di dominare, il suo neo-guru Lendl se ne intende. Oltre a capire lo scozzese sul piano umano, essendo entrambi figli di giocatrici di medio livello che ai loro figli futuri campioni hanno messo una certa pressione. Concludendo: il tennis maschile non è mai stato così vivo, anche se in certi momenti della finale non è sembrato tennis.


Twitter @StefanoOlivari

22 commenti:

marcopress ha detto...

perfetto.

zoleddu ha detto...

mazzata terribile per Rafa.pari (se non peggiore) alla sconfitta di MacEnroe nella finale a Parigi 84.
lo stato attuale del tennis è potenzialmente di una eccellenza spaventosa con 3 giocatori di un livello spaventoso e uno, il Goat, in fase calante ma pur sempre in grado di battere i 3. magari 2 su 3.
potenzialmente però.nel giro di 15/20 anni la componente fisica/psicologica (pensiamo a un leconte in finale al roland garros)è nettamente dominante su quella tecnico/tattica.
non sto dicendo che rafa e nole non sappiano giocare, dico solo che a nessuno dei due conviene giocare a tennis..per loro è meglio mazzolare da fondo, fare la maratona con la racchetta in mano.
piaccia o no (e a me chiaramente non piace) questo sarà il tennis degli anni a venire. a quanto pare molti si son divertiti cmq stasera..

Simone ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

perfetto Direttore

Simone ha detto...

Concordo.
Nadal,quando riesce ad essere alla pari,contro Djoko perde fluidità e lucidità.
Una nemesi.
Avendo una repulsione spontanea verso il robotennis,sono curioso di vedere a che estremi si spingeranno nel brutalizzare il gioco.
Io però a un'altra noia sartriana del genere,sei ore di embolia dei gesti bianchi,non assisterò più...

@Zoleddu:l'Atp,vista l'emorragia americana,si sta dirigendo verso altri lidi.
E' una strategia precisa di marketing.
Perderanno un paio di generazioni di appassionati per aspirare a una fetta di pubblico generalista,quantitativo,da reality televisivo.
Come il calcio,i motori e il wrestling.
Buonanotte.

marcopress ha detto...

Purtroppo (perché mi dispiace ammettere che mi sono annoiato, per di più negando a due bimbi un solo cartone in sei ore, ma si può?) Simone ha ragione. A parte l'errore chiave, Nadal avrebbe a un certo punto del quinto dovuto battere veloce come Agassi. Figuriamoci se lo capiva.

klamore ha detto...

premetto ke non sono un esperto del tennis, però le partite di oggi sono piuttosto noiose; servizi al fulmicotone, dritti di potenza inaudita e rovesci a 2 mani....non ci siamo; il tennis è diventato figlio del bodybuilding e il talento del serve and volley rimane sulle videocassette con Edberg ultimo protagonista indiscusso; domandona: e se si tornasse alle rakkette di legno, migliorerebbe la qualità del gioco?!?....inoltre, sarebbe una buona idea fare il controllo antidoping OBBLIGATORIO....secondo me il 99% del ranking ATP è pieno di roba brutta....

Simone ha detto...

@Marcopress:le statistiche recitano 140 errori non forzati.
Un dato ambiguo,meno i differenziali tra vincenti ed unforced errors.
Djokovic + 12
Nadal - 27
Diciamo che,con un Nole meno distratto,poteva finire in quattro set.
A proposito del finale di Rafa,nell'ultimo parziale ha servito una seconda ai 124 orari.
Aveva paura e l'altro l'ha capito al volo...

spike ha detto...

sarei curioso di vedere gli ascolti di una maratona del genere, spagna e serbia esclusi naturalmente.

6h e passa di drittoni, una tortura.

marcopress ha detto...

sì simone, tutto giusto. M'è sembrato che abbia iniziato ad aver paura dopo aver sbagliato quel rovescio. Mentre fino al 4-2 sembrava fosse ormai convinto di farcela.

transumante ha detto...

ma dobbiamo scindere. Uno puo´essere palestrato e tecnicamente eccezzionale allo stesso tempo (lebron james)

non voglio che si torni ai tre scambi di media dn un sampras-ivenisevic, ma cercare una via di mezzo

superfici uguali, giocatori uguali

ma poi vorrei vedere il tempo di gioco effettivo, fanno venire il latte alle ginocchia

Simone ha detto...

@Klamore:non segui molto le discussioni tennistiche su Indiscreto.
Se cerchi su questa piattaforma ci sono alcuni articoli che analizzano la parabola del robotennis...
L'antidoping è gestito dall'Atp,l'Associazione Giocatori,ed è una pantomima degna del calcio,degli sport americani e del rugby.
L'ultimo panda è stato Pat Rafter,ma abbiamo già una nostalgia preventiva della generazione Federer,non solo del Mago Merlino ma di attaccanti da fondo campo come Safin e Nalbandian.

@Transumante:ho già accennato al fatto che,con le palline anni ottanta,un Berdych farebbe i buchi nel cemento.
Ma il tennis hardcourt dovrebbe appartenere a chi ha le caratteristiche di un Ivanisevic o,chapeau,di Pistol Pete.
Sciabola e fioretto andavano assieme:da Kramer e Hoad fino a Becker e Sampras.
Adesso invece queste condizioni favoriscono un Muster(si,Nadal tecnicamente vale l'austriaco..)e un Kafelnikov(Nole è un Eugenio "rovesciato").

Ho contato,durante il quarto set,una pausa per servire(di Nadal)oltre i 39 secondi.
Entrambi ormai chiedono l'asciugamano anche dopo un servizio vincente.
Ripeto,Agassi questi due li avrebbe ammazzati correndo tra un colpo e l'altro.

@Spike:l'unico aspetto che potrebbe farli rinsavire sono proprio gli ascolti televisivi.
In America sono in picchiata...

erewhon8 ha detto...

@simone:eppure...eppure le cose più brutali, più sintetiche le ho viste fare sempre solo a Federer, dominare incroci proibitivi con il polso a mezzo volo. che poi perda con nadal, per me è un dettaglio.

il tuo discorso non fa una piega.
la questione è: bisogna sempre difendere i forti dai più deboli

spike ha detto...

aggiungo

5 set tirati contro murray, due gg dopo record di durata di aussie open. ma chi è mazinga?

avere dubbi è più che lecito.

Simone ha detto...

@Erewhon8:bella frase..
Oltre al Federer di un paio di set(contro Tomic e DelPotro)metterei l'accento su Dolgopolov-Tomic,una partita che mostrato un'altra concezione di tennis.
Più divertente,meno ossessiva e robotizzante.

@Spike:anni fa,penso fosse il 2003,ci fu la partita primato a Melbourne tra El Aynaoui(spero di indovinare il nome..)e Roddick.
21/19 al quinto.
Durò un'ora in meno(!)di oggi e il buon Andy,il turno successivo,era a pezzi...
Non ci sono molti dubbi.
Leggevo i commenti su un blog americano ed erano di questo tenore:"..Good lord this sport has turned shameful. Both of these guys are just full of drugs.."

P.s.
Bellissima Chicago@Miami.
Sette su sette belga a Koksijde nel ciclocross iridato.
Marianne Vos,tra le pupe,vince la sedicesima gara consecutiva della stagione.
Un fenomeno.

erewhon8 ha detto...

@simone: la frase è di nietzsche.

e in tutta la sua tipologia qualitativa ci sono delle cose che stanno benissimo nel discorso che si faceva (non è una forzatura).

"è evidente che uno schiavo non cessa di essere uno schiavo prendendo il potere, né il debole un debole. Le forze reattive, anche se prendono il sopravvento, non cessano di essere forze reattive."
Nietzsche secondo Deleuze

Simone ha detto...

@Erewhon8:lo sapevo,è per quello che mi è piaciuta...

nuovoindiscreto.blogspot.com/2011/05/egemoniefinite.html

erewhon8 ha detto...

@simone: non ti si può nascondere niente

Tani ha detto...

Simo, davvero bella la gara al AAA. Fun to watch. Strepitosi Rose e LeBron ma con un Deng in più, forse, dico forse, per James sarebbe stato leggermente più difficile...

Marattroni ha detto...

sono arrivato a casa dal lavoro in tempo per vedere gli ultimi 2 minuti, incredibilmente brutti tecnicamente quanto emozionanti.

Simone ha detto...

@Erewhon8:è sempre benvenuto chi propone un discorso sulla tipologia qualitativa.
Ovvero il criterio che il post moderno sta uccidendo...

@Tani:con un Deng sano,i Bulls sono da parata o almeno la minacciano.
Anche perchè la maniera migliore per mettere in crisi la difesa Heat(notevolissima)è uno slasher che punti deciso verso il ferro.
E Chicago può vantare,alla specialità,il più forte del globo.

lorenzozanirato ha detto...

Intensa, storica, mitica etc etc etc

Ma una noia mortale e 6 ore di cambi campo ed errori non forzati.

Nadal dopo i 40 secondi di asciugatura avambraccia, mutande, capello a sinistra, destra, l'MTO chirurgico, coaching continuo quest'anno ha inventato il challenge previa check del segno in metacampo avversaria. Non contento, in finale la genialata: challenge sul suo servizio buono cui Djoko aveva risposto con un drittone imprendibile... speechless