di Alvaro Delmo
Arriviamo finalmente (o no?) anche noi a parlare della classifica dei 100 dischi italiani più belli di sempre stilata da Rolling Stone con l'aiuto di 100 giurati. Diciamo subito che non è facile fare graduatorie su qualcosa che dipende così tanto dal gusto soggettivo di ciascuno. Su una cosa però non concordiamo: il primo posto di Bollicine di Vasco Rossi. Intendiamoci, grande disco che ha caratterizzato un'epoca e che contiene alcune delle migliori canzoni dell'artista di Zocca. Ma per noi non è superiore, per fare solo due esempi, a La voce del padrone (Franco Battiato) e Una donna per amico (Lucio Battisti), con i quali condivide il podio.
E stiamo parlando di tre album che conosciamo perché poi, alla fine (capita spesso anche a noi), si finisce inevitabilmente per commentare il cantante e non il disco, magari quello di cui si ricordano solo alcuni brani e non la sua interezza oppure al quale si è personalmente legati. Detto questo, la lista (qui viene spiegato come Rolling Stone ci è arrivata) sta in equilibrio tra nicchia e mainstream, tra nuovi e vecchi leoni, con anche qualche sorpresa che ci ha fatto piacere e inevitabili assenze. Fermo restando che per alcuni nomi non è stato a nostro parere inserito l'album migliore della carriera bensì il più significativo o conosciuto. A chi se la fosse persa riproponiamo qui di seguito la graduatoria pubblicata da Rolling Stone. Di spunti ce ne sono parecchi...
1. Vasco Rossi: Bollicine
2. Franco Battiato: La voce del padrone
3. Lucio Battisti: Una donna per amico
4. Fabrizio De Andrè: Crêuza de mä
5. Jovanotti: Lorenzo 1994
6. Vinicio Capossela: Ovunque proteggi
7. Diaframma: Siberia
8. CSI - Consorzio Suonatori Indipendenti: Linea gotica
9. Area: Arbeit Macht Frei
10. Adriano Celentano: Adriano Celentano con Giulio Libano e la sua orchestra
11. Luciano Ligabue: Buon compleanno Elvis
12. CCCP Fedeli Alla Linea: 1964-1985 Affinità-divergenze fra il compagno Togliatti e noi del conseguimento della maggiore età
13. Edoardo Bennato: I buoni e i cattivi
14. Rino Gaetano: Mio fratello è figlio unico
15. Elio e le Storie Tese: Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu
16. Subsonica: Microchip emozionale
17. Pino Daniele: Nero a metà
18. Massimo Volume: Stanze
19. Verdena: WoW
20. Francesco De Gregori: Rimmel
21. Baustelle: La malavita
22. Luigi Tenco: Luigi Tenco
23. Offlaga Disco Pax: Socialismo tascabile
24. Loredana Bertè: Traslocando
25. Sangue Misto: SxM
26. Zucchero: Oro, incenso e birra
27. Eugenio Finardi: Sugo
28. Caparezza: Verità supposte
29. Francesco Guccini: Via Paolo Fabbri 43
30. Teatro degli Orrori: A sangue freddo
31. Black Box: Dreamland
32. Carmen Consoli: Confusa e felice
33. 3 Allegri Ragazzi Morti: La testa indipendente
34. Casino Royale: Sempre più vicini
35. Renato Zero: Zerofobia
36. Almamegretta: Sanacore
37. Sergio Caputo: Un sabato italiano
38. Negramaro: Mentre tutto scorre
39. Frankie Hi-NRG: La morte dei miracoli
40. Lucio Dalla: Lucio Dalla
41. Afterhours: Non è per sempre
42. Gaznevada: Sick Soundtrack
43. Linea 77: Horror vacui
44. PFM: Storia di un minuto
45. Faust’o: Suicidio
46. Le Luci della Centrale Elettrica: Canzoni da spiaggia deturpata
47. Fabri Fibra: Controcultura
48. Giorgio Gaber: Far finta di essere sani
49. 99 Posse: Curre curre guaglió
50. Ivano Fossati: Panama e dintorni
51. Le Orme: Uomo di pezza
52. Alan Sorrenti: Aria
53. 883: Hanno ucciso l’Uomo Ragno
54. Enrico Ruggeri: Vai Rouge!
55. Garbo: A Berlino... va bene
56. Autori Vari: Rock ’80/Rockerilla: Gathered
57. Franco Califano: Tutto il resto è noia
58. Pooh: Parsifal
59. Goblin: Profondo rosso
60. Tiziano Ferro: Nessuno è solo
61. Ivan Graziani: Pigro
62. Alberto Camerini: Rockmantico
63. Vanadium: A Race with the Devil
64. Balletto di Bronzo: Sirio 2222
65. Krisma: Chinese Restaurant
66. Skiantos: Kinotto
67. Claudio Lolli: Ho visto anche degli zingari felici
68. Marlene Kuntz: Il vile
69. Negazione: Lo spirito continua
70. Paolo Conte: Concerti
71. Gianna Nannini: Latin Lover
72. Matia Bazar: Tango
73. Patty Pravo: Patty Pravo
74. Elisa: Pipes and Flowers
75. Gianni Morandi: Gianni Morandi
76. Ornella Vanoni: La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria
77. Negrita: Reset
78. Cesare Cremonini: Maggese
79. Alberto Fortis: Alberto Fortis
80. Gino Paoli: Gino Paoli allo Studio A
81. Mina: Live ’78 Bussoladomani
82. Giardini di Mirò: Punk... Not Diet!
83. Nuova Compagnia Canto Popolare: La gatta Cenerentola
84. Flavio Giurato: Il tuffatore
85. Biglietto per l'Infeno: Biglietto per l’inferno
86. Litfiba: 17 re
87. Squallor: Pompa
88. Perturbazione: In circolo
89. The Gang: Le radici e le ali
90. Piero Ciampi: Io e te abbiamo perso la bussola
91. Umberto Tozzi: Gloria
92. Banco del Mutuo Soccorso: Darwin!
93. Bluvertigo: Metallo non metallo
94. Luca Carboni: Carboni
95. Zen Circus: Andate tutti affanculo
96. Africa Unite: Un sole che brucia
97. Enzo Jannacci: Quelli che...
98. Prozac+: Acidoacida
99. Maurizio Bianchi: Mectpyo Bakterium
100.Antonello Venditti: Sotto il segno dei pesci
133 commenti:
Sanacore e Non è per sempre devono stare molto più su, almeno nelle 10.
Linea gotica da podio, e avrei inserito anche tabula rasa elettrificata.
ma come si dice de gustibus...
Scusate Storia di un minuto al 44° posto? Parsifal al 58°? Battisti non ha almeno 4 album in classifica? Non mi piacciono le classifiche ma questa sembra fatta particolarmente male! Bollicine non sono nemmeno sicuro sia il miglior album di Vasco (non è meglio Siamo Solo Noi?), non capisco proprio come faccia a stare in cima. Diaframma - Siberia che roba è?
Delirio. Lucio Dalla e Dalla ai primi 10 posti, poi si comincia.
Non conoscere Siberia dei Diaframma è grave... molto grave...
Le classifiche lasciano il tempo che trovano: questa non mi sembra né meglio né peggio di altre, visto che ognuno ha le sue preferenze (per conto mio mancano almeno gli Scisma e i La crus, mentre altri che sono presenti passerei direttamente dal cantarli sotto la doccia a gettarli nel water lì a fianco).
ma che è, la classifica del pallone d'oro?
Cremonini prima di Flavio Giurato? a briscola forse
poi vabbè, solo un disco per un artista almeno sceglietelo giusto (penso a Verdena, Fabri Fibra, Elio, Skiantos, Elisa forse anche Afterhours)
Bè... di Elio uno dei primi due va bene uguale... sugli Afterhours credo che "Quello che non c'è" sia il migliore, sebbene se la giochi con "Hai paura del buio" e pure il resto sia su ottimi livelli.
le classifiche dovrebbero riguardare solo le prestazioni misurabili in tempi e distanze. Amen.
Ai cultori: non sono mai riuscito a sopportare Capossela, nonostante abbia provato più e più volte ad approcciarmi ai suoi lavori nel modo meno "prevenuto" possibile.
Tuttavia, ascoltando la sua musica colgo una specie di "bruttissima copia di Tom Waits"; l'aria e la nomea da "ggenio daa'musica impegnata" me lo fanno definitivamente detestare.
Ora, riusciro mai a superare questi preconcetti e "capire" la sua musica, o forse non c'è proprio niente da capire ed è tutta fuffa?
ps: un famoso promoter mi diede una definizione di Capossela meravigliosa: "adatto ai fuoricorso universitari finto-acculturati".
pps: RS, anzichè utilizzare il titolo di "i migliori 100 album di ogni tempo italiani" dovrebbe piuttosto dire "100 album che dovreste ascoltare per avere delle significative basi e capire la musica italiana e la sua evoluzione".
Quoto Jeff, le classifiche in arte non hanno senso (Van Gogh balzò primo in classifica ad un certo punto perchè un giapponese scucì una cifra folle...).
Per quanto riguarda Capossela, d'accordo con l'insopportabile atmosfera da genio impegnato citata da Peo, però alcuni pezzi suoi sono dei veri capolavori: "All'1 e 35 circa" vale tutto Vasco Rossi, poi è chiaro che se non si ha mai suonato nei locali appaia solo una canzonetta.
Vasco Rossi per me è un caso tipicamente italiano: il nulla trasformato in mito, non fosse stato un "randagio" non so quanto se lo sarebbero filato (nel resto del mondo quando uno si droga o non si lava è un cialtone che puzza, in Italia "ha il fascino selvaggio"...).
Vabbè che è l'intera musica italiana a rappresentare proprio poco (prima o poi troverò il tempo per quel famoso discorso su come le grandi major vedono la musica italiana e su come gli italiani non facciano nulla per far loro cambiare idea...), ma appunto.....perchè sto commentando?!... :-D
p.s.: Jovanotti al quinto posto con Lorenzo 1994...potevano metterci "Jovanotti for President" già che c'erano..... :-/
Scopro essere un album del 1984 new wave profodamente influenzato dai joy division. Ho ascoltato un paio di canzoni mentre lavoravo e posso dire che mi fan cagare come tutta la new wave (pianole e assoli di sax non fan per me mi spiace): adesso capisco perché non li conoscevo, ma almeno posso ringraziare RS per aver esteso la mia kultura.
Vabbè, Venditti al 100° posto anche dopo gli Squallor ... ma chi l'ha fatta questa classifica ? Qui Quo Qua ? Per carità ognuno ha i suoi gusti, mi è sembrato non vedere Modugno per esempio, giusto uno che non ha contribuito per niente alla storia musicale nazionale ... La cosa triste è che conosco molto di questi LP (la maggior parte uscirono in vinile) e questo vuol dire che sono invecchiato
chad
hai ragione hai paura del buio è veramente notevole
di Pino Daniele manca Terra Mia che è da top 10 assouluta.
anche Sanacore molto più in alto.
come Venditti quasi fuori.
molti di questi nemmeno li ho mai sentiti nominare.
appunto... le classifiche non hanno senso in questo campo, mentre avrebbe più rilevanza, come già detto qualcuno, una definizione "100 dischi fondamentali" o giù di lì...
Riprendendo quanto detto nel mio precedente intervento: Vasco è uno di quelli da water, e non da oggi.
Quest'altra cosa non posso esimermi dal dirla, De Gregori (autore forse della più bella canzone italiana del XX secolo) al 20° posto, precedeuto sia dai CCCP che CSI (che però sono più o meno lo stesso gruppo). E daiiiiiiiii
Straquoto jeff!
Però eccheccaspita,hanno trovato un posto per la Bertè,Negramaro,Morandi e Cremonini e poi si scordano DE GREGORI!!!
Perplimo.
una classifica dei 100 dischi più influenti dovrebbe averne 5-6 di De Andrè, 5-6 di Battiato, 5-6 di Battisti (Anima Latina anyone?), fai presto ad arrivare a 100
comunque questa classifica, fatta con un minimo di commento al disco, poteva essere utile per far nascere delle curiosità a qualcuno, così è puro name-dropping
Chiedo perdono,non se lo sono scordati De Gregori,avevo letto male...
Classifica, ovviamente ex aequo, di quelli di cui non ho mai ascoltato nemmeno mezza canzone: Diaframma, CSI, Massimo Volume, Offlaga Disco Pax, Sangue Misto, Teatro degli Orrori, 3 Allegri Ragazzi Morti, Gaznevada, Linea 77, Le Luci della Centrale Elettrica, Balletto di Bronzo, Negazione, Flavio Giurato, Biglietto per l'inferno, Perturbazione, The Gang, Maurizio Bianchi. Mi accodo a chi dice che la classifica 'Dischi più importanti' avrebbe reso la discussione più interessante. Così è solo gusto personale: per qualcuno una strofa di Fiordaliso vale tutta la produzione degli Area ma è, appunto, gusto personale, e la eccellente Marina, che pure ci ha spesso emozionato, di sicuro non ha segnato un'epoca (musicale, ma anche politica) come ha fatto invece il gruppo di Demestrio Stratos (inutile dire che preferiamo il suo periodo Ribelli)...
scrive Rolling Stone:"come pure fuori abbiamo lasciato la sacra trimurti che vedete raffigurata qui sotto, Renato Carosone-Fred Buscaglione-Domenico Modugno (che in diversi hanno votato, contravvenendo alla regola del “dopo la nascita del R&R”)"
Ora, se wikipedia non mente, Rock around the clock è del '52 (non so se sia la canzone che ha fatto nascere il rock, ma di certo il genere è quello), il primo 33 giri di Buscaglione è del '56 (sempre fonte wiki), idem il primo 33 di Modugno (fonte, il sito ufficiale dedicato al cantante), del '54 il primo album di Carosone (fonte wiki). Ma almeno evitare di scrivere fesserie sulle note metodologiche no?
Sul merito della classifica, ho molto amato Vasco e a bollicine preferisco senz'altro "Non siamo mica gli americani", concordo con Dane che "All'una e trentacinque circa" sia un grande album. Non comprendo il motivo per cui Ligabue stia all'11esimo posto, con non certo il suo lavoro migliore
concordo con axel...come si fa a lasciar fuori Anima Latina ??!!...mah
Classifica che ho letto con un mimo di interesse fino ad aver letto il nome degli 883 e Cesare Cremonini davanti a gente come i Marelne Kuntz, Mina, Litfibe e Venditti. Poi ho capito che e' stata fatta coi piedi. Personalmente io pubblicherei la lista del 'panel' che ha votato e gli chiederei il perche' del loro voto.
Sul Vasco, ottimi i primi dischi, dopo si e' limitato a fare cassetta concerto dopo concerto, come del resto artisti molto piu' quotati a livello internazionale tipo gli Stones. E' comunque una delle poche vero 'rockstar' che abbiamo in italia. Si droga(va) e puzza(va) come molti dei musicisti (o presunto tali) rock di questo mondo.
Peo e Dane: al di la dei gusti ( a me piace tantissimo), Capossela e' molto bravo. Penso che stiate facendo confusione fra l'artista e il suo seguito, cioe' quei "fuoricorso universitari finto-acculturati", che stanno molto sulle balle anche a me. Ma lo stesso discoro si potrebbe fare per tutti i cantautori (che a me stanno molto sui maroni, da de Andre' in giu').
Per finire, mi fa piacere vedere molti artisti della mia generazione (sono nato nel '74), pero' vedere Verdena e Negroamaro davanti a gente come Marlene Kuntz, Elisa e Afterhours mi rende la classifica ancora piu' indigesta.
a ok, non avevo letto che ogni artista può comparire una volta sola...comunque, gusti o non gusti, la PFM al 44° non esiste proprio dai...
E' un PESSIMO Direttore !!!
L'inclusione di CCCP/CSI ed Almamegretta comporta l'ovvia introduzione di una scala logaritmica.
Scusate, è una classifica del cazzo: dove sono i Litfiba!?!?! Solo "17 re" e all'86esimo posto!?! Ma stiamo dando i numeri!??!?!?!?!
guus
m'hai ribaltato
Ps: hai perfettamente ragione
concordo con chi dice che le classifiche musicali non hanno alcun senso
a me il metro sembra chiarissimo. Un miscuglio alla cazzo..
non ho voglia di controllare, il sofisticato album jazz e il neomelodico che-parla-al-cuore-della-gente li hanno messi?
@Direttore: ma come si perso i Sangue Misto?! "...senti come suona, come suona, senti come suoooooona, la Rapadopa!!!..." :-D
@Emidj74: sì, tanti rocker puzzano e sono drogati, ma non sono personaggi solo per quello. Tom Waits è Tom Waits e lo sarebbe anche con un immagine dandy alla David Bowie. Vasco se gli togli il maledettismo fine a sè stesso vale un Masini o Ramazzotti...
Tu pensa se Eric Clapton presentasse il prodotto di Vasco Rossi: verrebbe preso a pernacchie...
Per quanto riguarda Capossela non ho affatto confuso lui col suo seguito, al contrario: parlavo proprio di lui, che a me in generale non dispiace: "All'1 e 35 circa" è una canzone geniale per quanto basata su un giro armonico semplicissimo (è un blues jazzato, figurati...). Però altre robe mi paiono nenie insopportabili con cui recitare il personaggio a metà tra il Vasco e il Paolo Rossi...
@Transumante: direi che "miscuglio alla cazzo" rende perfettamente l'idea... :-D
Dane: Chiaro che se si fanno i paragoni fra Tom Waits e Vasco Rossi (o altri artisti rock e pop italiano) allora non si inizia manco a stilare una classifica. Io parlavo del contesto italiano, dove il Vasco un qualche valore ce l'ha. Tu sei liberissimo di pensarla diversamente da me.
Sul perche' gli italiani non siano capaci di improsi all'estero, al di la' di fenomeni da folklore puro tipo Laura Pausini o Bocelli, penso che gli artisti italiani preferiscano il poco ma sicuro che l'Italia garantisce, invece di confrontarsi sul serio all'estero, magari facendo anni di gavetta e suonando in locali mezzi vuoti in Europa.
Se si pensa che la Francia da anni spadroneggia nella musica elettronica, e anche un paese come l'Islanda e' riuscito a sfornare artisti rock/pop di livello mondiale (Bjork, Sigur Ros), il fatto che l'Italia con la sua tradizione non riesca a tirare fuori un artista degno almeno di nomina al di fuori dei confini, fa un po' riflettere.
Ora torno a sentirmi il programma radio di Alice Cooper su Planet Rock, ha appena messo Purple Haze di Jimmy Hendrix. AAAHHHHH!!!!!
Transumante: Certo, tutte le classifiche del genere sono opinabili, ma si posono trovare alcune fatte con almeno un po' di giudizio.
Quelle fatte dalla versione americana di Rolling Stone, non sono malaccio.
http://www.rollingstone.com/music/lists/500-greatest-albums-of-all-time-19691231
Transumante: Certo, tutte le classifiche del genere sono opinabili, ma si posono trovare alcune fatte con almeno un po' di giudizio.
Quelle fatte dalla versione americana di Rolling Stone, non sono malaccio.
http://www.rollingstone.com/music/lists/500-greatest-albums-of-all-time-19691231
Su Capossela basta ascoltare Lungimiranza degli Offlaga Disco Pax.
Direttore un po' claudicante sulla musica italiana :)
Pensandoci bene mi sono ricordato che anche io un paio di settimane fa ho votato questo sondaggio.Ho votato per "storia di un minuto" della PFM comunque visto che il criterio è il voto popolare direi che questa classifica vale quanto le stellette nello stadio della juve.
@Lorenzo: pensavo che "Lungimiranza" si riferisse a Ligabue...
Ligabue e' il fonico mangia panini a tradimento
il "modenese" quindi è vasco allora (e Vinicio il cantautore) :)
eccerto ! :)
che poi per me Vasco ce n'e' uno solo. E' di Ferrara e in quella specie di classifica/calderone programmatico e' al numero 46.
Dei Verdena c'e' di gran lunga il peggior lavoro.
Io non sono un grande fan dei Verdena, e non li conosco neppure molto in realtà, però da più parti Wow è considerato un grande disco... Brondi è bravo, quel disco l'ho consumato, ma ho l'impressione che sia il classico artista da "one shot", anche se sarei ben felice di essere smentito in futuro.
chad, personalmente i primi dei Verdena li ho consumati questo ultimo ho fatto fatica ad ascoltarlo 2 volte. Ma c'e' qualcuno che dice che Kid A e' il piu' bel disco dei radiohead e allora vale tutto..
Di Vasco c'e' gia' il second shot e lo si consuma avidamente anche quello !
che parta il flame, Kid A È il disco più bello dei Radiohead :-D
Considerando che dopo il 1997 i Radiohead sono diventati qualcos'altro non ci vedo nulla di strano. Se si considerano i Radiohead "pop" probabilmente il migliore è Ok Computer, anche se io ho un debole per The bends, mentre dei dischi successivi Kid A mi pare il più significativo, con Amnesiac e In rainbows mezzo gradino sotto. Sono semplicemente due cose diverse, imho.
@ Lorenzo: il secondo io l'ho consumato, neppure avidamente oltretutto, giusto un paio di volte e poi dimenticato. Mi è parso una copia stanca di "Canzoni da spiaggia deturpata".
Ovviamente si parla a livello puramente personale :)
Peo, credo fosse Peo su Capossela: quotissimo. Battisti nei 100 ci dovrebbe stare intanto con i 5 dischi bianchi, poi parliamo del resto.
I gusti son gusti, ma per l'impatto che ha avuto nella musica degli ultimi vent'anni (per me il disco piu' importante, insieme a Nevermind dei Nirvana), penso che OK Computer sia un gradino sopra agli altri dischi dei Rediohead.
Tra l'altro i Radiohead suoneranno in Italia quest'estate. Consiglio vivamente a tutti di andarli a vedere.
@ Emi: è un po' tardi per decidersi, visto che i biglietti sono andati esauriti in poche ore :))) per il resto consiglio pure io di vederseli se capita l'occasione, anche se a questo giro ho saltato, visto che non passano da Milano.
"Dane: Chiaro che se si fanno i paragoni fra Tom Waits e Vasco Rossi (o altri artisti rock e pop italiano) allora non si inizia manco a stilare una classifica. Io parlavo del contesto italiano, dove il Vasco un qualche valore ce l'ha. Tu sei liberissimo di pensarla diversamente da me."
Il problema non è il confronto con Tom Waits che citavo per dire che oltre al "personaggio da fumetto" poi devi metterci qualcosa: e gli italiani non ce lo mettono, e non ce lo mettono perchè non ce l'hanno.
Difatti l'Italia un Tom Waits non ce l'ha, e Vasco Rossi pare un diamante perchè è uno zircone circondato da troppi fondi di bottiglia...
"Sul perche' gli italiani non siano capaci di improsi all'estero, al di la' di fenomeni da folklore puro tipo Laura Pausini o Bocelli, penso che gli artisti italiani preferiscano il poco ma sicuro che l'Italia garantisce, invece di confrontarsi sul serio all'estero, magari facendo anni di gavetta e suonando in locali mezzi vuoti in Europa."
Guarda, inutile girarci attorno con alibi (eh, la difficoltà della lingua...) o supercazzole (eh, ma il marketing...): tranne qualche rara eccezione, spesso casuale o saltuaria, la musica italiana fa semplicemente schifo (ecco, l'ho detto... :-P), le major lo snano e non vi investono.
Dai, stiamo qui a discettare seriosi di Vasco Rossi e Enrico Ruggeri, ma di cosa stiamo parlando?! Mi sembra quando seguo la serie C su Raisport e c'è il commentatore che dice "bèh, Quagliarulo è un fuoriclasse e a questi livelli può fare la differenza..." :-D
Infatti poi si arriva subito ad ammettere che un Tom Waits non ce l'abbiamo e si passa a parlare dei Radiohead prima del 50° commento... ;-)
se a qualcuno interessa, qui a Firenze nel raggio di un mese (tra giugno e luglio) abbiamo Springsteen, Madonna e Radiohead :-))
non vi investono anche perché non sanno investire
De Andrè nell'84 pubblica "Crêuza de mä" (David Byrne dei Talking Heads dice che è il disco più bello degli anni 80) ma quei suoni diventano cool e fashion solo dopo che gli han cambiato il nome in "world music", ma andate a ghirare
Chad: Allora venite su a Londra a vederveli, cosi' ci si va una birra insieme..
Dane: d'accordo. Penso pero' che, giusto per limitarmi ad artisti vicini alla mia generazione, Marlen Kuntz, Almamegretta e Afterhours avrebbero il talento per almeno provare a giocarsela, ma mi sa che, per scelta loro o delle case discografiche, non ci provino manco.
Sul dicorso degli artisti italiani all'estero, da segnalare il tristissimo trend di quelli che fanno i 'tour europei' (Vasco, Liga, quest'anno anche Vinicio), magari poi vantandosi di aver suonato all Hammersmith Apollo. Peccato che si dimentichino di menzionare che i londinesi non se li cagano 'na pezza e ai loro concerti 'a Londra' ci sono solo degli immigrati sfigatissimi o degli italiani altrettanto sfigati che spendono tre giorni a Londra per andarsi a vedere i loro beniamini invece di fare cose ben piu' interessanti (l'ha fatto una mia amica per Liga e devo ancora finira di inveirla...).
@ Emi: gli Afterhours (probabilmente il mio gruppo preferito, giusto per chiarire) ci hanno provato, ma la pronuncia inglese di Agnelli è talmente agghiacciante che insomma, meglio che stiano da noi, i Marlene idem, pur senza pubblicare in inglese... il fatto è che anche all'estero si rivolgerebbero a pubblici di nicchia. Gli Almamegretta, e ancor più i Casino Royale, se la sarebbero giocata benissimo quindici anni fa: il problema è che se non canti in inglese non avrai mai l'esposizione mediatica (in un certo senso sempre ristretta, non si sta parlando di Madonna, però a livello globale) di mostri sacri come Portishead o Massive Attack, per dirne due a caso.
Chad: Basterebbe andare a vivere per un po' di anni su a londra per migliorare la pronuncia. Ma li' c'e' da sgomitare di brutto e mi sa che molti alla fine preferiscano il calduccio dei centri sociali italiani.
Concordo su Alma e Casino Royale. Degli Alma (che visti dal vivo una decina di anni fa, trovai eccellenti), imperdibile la loro versione di "Karmacoma (The Napoli Trip)" dei Massive Attack.
@ Emi: concordo, ma io non sento la mancanza degli After che cantano in inglese, e non è che uno debba per forza avere la fregola di sbancare in tutto il mondo. La discriminante è la qualità della proposta; che poi il disco venda 1, 10, 100 o 1000 non è affar mio e non mi interessa neppure.
Chad: E' Dane che ha cominicato a fare i confronti con gli artisti Angloamericani, per cui prenditela con lui :)
Manco a me mancano gli Afterhours in inglese, e non ne faccio un discorso di vendite (senno' hanno ragione quelli che hanno meso gli 883 piu' in alto dei Marlene...). E' che per quel poco che mi e' rimasto di orgoglio di essere italiano, non mi spiacerebbe vedere un articolo di Mojo o NME su un artista italiano. In otto anni che sono su' l'unico che mi ricordo e' una recensione, per altro molto positiva, su un disco di Cristina Dona' (esclusa dalla pseudoclassifica di Rolling Stone Italia)
La Donà ha la fortuna (meritata peraltro) di essere nelle grazie di Robert Wyatt, e pure lei ha fatto un disco in inglese :)
Comunque anche gli After hanno suonato parecchio negli States in piccoli club qualche anno fa (suonarono pure al SXSW, che bene o male è il principale festival di musica indie d'oltreoceano, se non ricordo male).
Chad: se mi citi Robert Wyatt e il SXSW non posso fare altro che inchinarmi e rendere onore alla tua enorme conoscenza della musica rock/pop alternativa :D
Wyatt fece anche una cover di "Del mondo" dei CSI
Axel: i CSI ed il CPI sono stati fondamentali nella scena ock alterntiva degli anni '90. verto, anche loro con respiro prettamente nazionale, ma in quelc contesto hanno sfornato delle gemme (oltre ai CSI e Marlene, citerei gli Ustmamo' oltre che le collaboraazioni con Robert Wyatt). Ricordo ancora con emozione il concerto acustico dei CSI ai tempi di In Quiete alla Flog di Firenze.
In Italia e all'estero, i primi anni 90 hanno visto un livello quantitativo e qualitativo di produzione musicale paragonabile a quelli dei 'mitici' anni 60 e 70. Non voglio fare il matusa che si lamenta dei bei tempi, ma negli ultimi 15 anni l'unico gruppo che si e' avvicinato a certi livelli sono stati i White Stripes.
Qualche settimana fa ero in studio con un collaboratore di uno dei gruppi che compare in questa classifica.
Quando raccontava dell'iniziativa di Rolling Stone ridevamo di gusto..
Gli ordini d'arrivo,le categorie dell'anima,i premi,sono una valida alternativa al produrre qualsiasi tipo di idea,intelligente o stupida.
Se dovessi consigliare un paio di dischi,dal mio punto di vista(snob),andrei con Pino Daniele("Terra mia")e De Andrè("Creuza de ma").
Il primo è una testimonianza favolosa del suono napoletano dei Settanta:metropolitano,folk,fusion,blues,soul.
Di una scuola che,ahinoi,non ha avuto figli e figliastri.
Il secondo è una meraviglia tra la parola e la musica etnica.
Il nostro "Berlin".
Mi fanno specie due particolari.
L'Italia,paese del teatro,del bel canto e della vocalità al di fuori del crooning.
Qui i primi cantanti della lista(anche se Faber era un grande cantastorie..)arrivano al nove e al dieci.
Per non citare Mina,maglia nera o quasi,e Giuni Russo,dimenticata.
La cultura popolare è ben più ampia di quella delle canzoni.
Incredibile non pensare al contributo dei Gaslini(vabbè,"Profondo rosso"..),Rota,Morricone al nostro immaginario...
Se penso all'Italia,la sua bellezza,nella testolina si innesta questo brano.
Semplice,"canticchiabile"...
http://youtu.be/_imFm3FdF
...
Simone: vista la provenienza di De Andre', direi che Creuza de Ma e' anche 'Il nostro "Belin"' :)
Sui vari Rota e Morricone. Dipende da quanto si voglia allargare la definizione di 'Rock'. Certo, e' pur vero che la loro musica ha molto influenzato, ad esempio, la scena trip-hop britannica, Portishead su tutti.
@Emidj74:morriconiani al quadrato.
http://youtu.be/Xgrl9S6HtK8
Quella musica italiana ha ispirato certa new wave(Wall of Voodoo),il nuovo jazz,l'avanguardia(d'altronde Macchi era uno di loro..),combo balcanici.
A proposito,per completare il discorso.
Non c'è Ciampi ed è meraviglioso per lui e per chi lo ha amato veramente.
Il migliore autore italiano,Paolo Conte,è fuori dai playoffs:complimenti vivissimi.
Niente Pankow,ovvero l'unico gruppo italiano degli Ottanta che aveva un culto in giro per il mondo.
Mi fa piacere leggere il nome dei Negazione,ma i CCM di "Into the void" furono il meglio di quell'evo di rabbia.
E,nel settore metal,"Detaching from Satan" di Paul Chain non ha rivali.
“non vi investono anche perché non sanno investire”
Axel, hanno ascoltato troppa merda per potersi fidare. Nessuno investe in Italia, dovrebbero farlo nella musica?!
“Sul dicorso degli artisti italiani all'estero, da segnalare il tristissimo trend di quelli che fanno i 'tour europei' (Vasco, Liga, quest'anno anche Vinicio), magari poi vantandosi di aver suonato all Hammersmith Apollo. Peccato che si dimentichino di menzionare che i londinesi non se li cagano 'na pezza e ai loro concerti 'a Londra' ci sono solo degli immigrati sfigatissimi”
Esatto, idem Zucchero, che ancora racconta la balla di essere un bluesman, di suonare alla House of Blues di Chicago e di avere come amici John Lee Hooker e Dan Akroyd. Però nessuno del suo entourage racconta che a Chicago fu subissato di fischi dai pochi presenti…
“Gli Almamegretta, e ancor più i Casino Royale, se la sarebbero giocata benissimo quindici anni fa: il problema è che se non canti in inglese non avrai mai l'esposizione mediatica”
Vero fino ad un certo punto e l’avevo già smentito, guarda Manuchao o Tonino Carotone (sparo due nomi a cazzo)…
“ma io non sento la mancanza degli After che cantano in inglese, e non è che uno debba per forza avere la fregola di sbancare in tutto il mondo. La discriminante è la qualità della proposta; che poi il disco venda 1, 10, 100 o 1000 non è affar mio e non mi interessa neppure.
Chad: E' Dane che ha cominicato a fare i confronti con gli artisti Angloamericani, per cui prenditela con lui :)”
Guardate che nemmeno a me frega un cazzo che vadano a giocare la Champions, dico solo che uscirebbero al primo turno. E non per colpa degli arbitri o del Fair Play Finanziario…
“Sui vari Rota e Morricone. Dipende da quanto si voglia allargare la definizione di 'Rock'.”
Massì, infatti, che c’entrano Rota e Morricone?! Anche un gruppo rock anni 60 si ispirò a Mozart per una suonata all’organo elettrico che fece storia (non vi dico il nome, così vediamo se ci arrivate) le ispirazioni sono orizzontali, ma qui fra poco arriviamo a Puccini… :-D
@Dane:il pezzo che sdoganò la classica nel pop-rock è "A whiter shade of pale" dei Procol Harum.
Costruito sopra l'Aria Sulla Quarta Corda di Bach.
Per me l'utilizzo più rivoluzionario è stato dei Vanilla Fudge,che presero una canzone inquietante("Some velvet morning")e l'adeguarono alle dinamiche possenti de La Sacre di Stravinskij.
Senza saperlo generarono l'hard rock...
Dane: i problema e' che all'estero la musica italiana E' SOLO Puccini (e Verdi, e altri compositori d'opera)
Sono d'accordo con te che il fatto di non cantare in inglese e' di sicuro un limite ma fino ad un certo punto. I Sigur Ros sono riusciti a conquistarsi un loro seguito di critica e pubblico cantando in islandese, o come cazzo si chiama il linguaggio che usano. E l'opera spopola anche se cantata in Italiano.
Simone-Dane: l'ultimo scambio e' da intenditori puri, complimenti.
Se interessa, su Sky Arts qui in Inghilterra hanno finito di passare una serie in 11 puntate sulla storia dell'hard rock e heavy metal chiamata 'Metal Evolution'. Da vedere assolutamente.
simone
come giustamente dici terra mia è un gioiello. poi purtroppo daniele ha scelto altre strade
emidij
l'unico gruppo italiano che veramente ha seguito e fans all'estero sono i lacuna coil. nel genere sono tra i gruppi più amati.
Dane stai parlando di collage delle orme?perchè quello sarebbe scarlatti e non mozart..
@Emidj74:basterebbe capire che cosa si definisce con l'etichetta heavy metal...
Feedback degno di Glenn Branca.
Una settimana fa,via mail,un amico mi ha chiesto una serie di nomi proprio sull'HM anni ottanta,ovvero quello liberato dalla rivoluzione thrash.
La lista della spesa,senza pensarci più di un minuto,era questa.
In ordine cronologico e senza ripetere nomi(altrimenti i 'tallica ne avrebbero almeno due..).
Iron Maiden "Iron Maiden"
Riot "Fire down under"
Van Halen "1984"
Motley Crue "Shout at the devil"
Metallica "Master of puppets"
Slayer "Reign in blood"
Celtic Frost"Into the pandemonium"
Queensryche "Operation:mindcrime"
Bathory "Under the sign of the black mark"
Voivod "Nothingface"
Runners Up
Motorhead "No sleep till Hammersmith"
Hanoi Rocks "Back to the mystery city"
Candlemass "Nightfall"
Trouble "Trouble"
Mekong Delta"The principle of doubt"
UK,USA,Svizzera,Svezia,Canada,Germania..Il metallo è il genere più globalizzato.
Mi rifiuto di stilarla sui Seventies!
@Spike:concordo,fino al terzo ellepì siamo ad altissimi livelli.
"Nero a metà" è super.
Erano una scuola:Esposito(il suo esordio è una gemma del jazz-rock),Napoli Centrale,Cilio,etc.
Maurizio Bianchi solo 99°? Perchè non con Symphony For A Genocide?
ma intendiamoci: per estero credo tutti intendiamo mercato anglosassone
bene, per aver successo mica serve cantare in inglese o scimmiottare loro, basta essere bravi. Il primo grammy l'ha vinto modugno!
Certo che se ci mettiamo a fare rap con le catenone della cresima e le calze della nonna in testa...
Per me gli unici italiani che non hanno nulla da invidiare ai gruppi anglofoni sono stati i gruppi progressive degli anni 70,Banco,PFM,New Trolls ed il primo Alan Sorrenti su tutti.
ASpike: verissimo, i Lacuna Coil me li ero completamente dimenticati. Tra l'aatro anche loro non sono nella clssifica.
Da notare the i Lacuna Coil hanno molta piu' esposizione all'estero che in italia, segno che per avere un mercato che vada oltre i confini nazionali bisogna andare fuori a sgomitare e fare gavetta. Se si pensa di aprirsi il mercato estero cantando a Sanremo, Festivalbar e nei centri sociali, si fa poca strada.
Simone: Grazie per la liita, ho ascoltato alcuni ma non tutti. Per me i Metallica del trittico Ride The Lightning-MoP-And Justice For All, hanno portato il Metal a vette irraggiungibili per altri. In tempi piu' recenti ho apprezzato molto i Tool, ma non allo stesso livello. Alla tua lista aggiungerei i Judas Priest e gli AC/DC (se ci sono i Van Halen ci possono stare pure loro).
Altri italiani 'di nicchia' apprezzati all'estero sono alcuni dj/produttori di House/Techno (Audioslave, Coccoluto, Santos). E poi come non menzionare l'immenso GIORGIO MORODER. Anche se ad essere onesti lui in Italia c'e' solo nato ma si e' imposto lavorando a Monaco. I Feel Love rimane ancora adesso uno dei pezzi piu' suonati e remixati da djs di tutti i generi.
“@Dane:il pezzo che sdoganò la classica nel pop-rock è "A whiter shade of pale" dei Procol Harum.
Costruito sopra l'Aria Sulla Quarta Corda di Bach.”
Esatto, dopodiché non è che se facciamo una classifica rock possiamo metterci Bach… :-P
“Dane stai parlando di collage delle orme?perchè quello sarebbe scarlatti e non mozart..”
No Giovanni, sto montando un documentario su Mozart e mi son fatto confondere (minchia se son bruciato…). Mi riferivo appunto ai Procol Harum, il riferimento era talmente immediato che Simone c’è arrivato anche se ho “sbagliato” l’indizio… :-D
“Simone-Dane: l'ultimo scambio e' da intenditori puri, complimenti.”
Grazie, essere figlio di un musicista di livello (che ha suonato sia Bach che i Procol Harum) mi aiuta… ;-)
"Da notare the i Lacuna Coil hanno molta piu' esposizione all'estero che in italia, segno che per avere un mercato che vada oltre i confini nazionali bisogna andare fuori a sgomitare e fare gavetta."
I Lacuna Coil sono l'esempio di quanto dicevo io, difatti non si può nemmeno considerarli un progetto italiano, al massimo di immigrati (e in Italia ci son tornati da stranieri importati, pensa te...). Fossero rimasti in Italia non sarebbero andati da nessuna parte, e soprattutto non sarebbero stati prodotti con quella cura. Sarebbero divenuti dei Timoria qualunque...
"Altri italiani 'di nicchia' apprezzati all'estero sono alcuni dj/produttori di House/Techno (Audioslave, Coccoluto, Santos). E poi come non menzionare l'immenso GIORGIO MORODER."
Aridaje, ragazzi all'estero sono apprezzati anche Renzo Piano e Giorgio Armani, ma facciamo confusione perchè si parlava di un ambito ben preciso... ;-)
"bene, per aver successo mica serve cantare in inglese o scimmiottare loro, basta essere bravi. Il primo grammy l'ha vinto modugno!
Certo che se ci mettiamo a fare rap con le catenone della cresima e le calze della nonna in testa..."
Esatto, il punto è quello! Poi ci sono anche esempi che sarebbero anche alti artisticamente (la citata Danieleide, coi Pino Daniele, Esposito, De Piscopo) che vengono confezionati in maniera provinciale, per il resto come dici tu solo caricature di ciò che si vede in giro per il mondo...
è morto Lucio Dalla
azz....
@ Dane: Tonino Carotone ha prosotto un singolo di successo in tutta la sua carriera, Manu Chao, con un bel disco peraltro, ha avuto un successo clamoroso dovuto anche a cause esterne (era il periodo pre-G8 a Genova, con relativa esposizione mediatica e godeva già di una certa fama come leader della Mano Negra). Con gli album successivi, decisamente peggiori di Clandestino oltretutto, è rientrato nella nicchia.
Si può girarci attorno, ma per il successo mondiale duraturo (cosa di cui a me frega una cippa, ribadisco) è quasi condizione necessaria la lingua inglese (e al limite lo spagnolo aiuta di più dell'italiano).
Chad, avevo precisato di aver sparato due nomi a cazzo, per il resto la carriera di Manochao parte dai Manonegra che non sono esattamente Les Rita Mitzouko.
Insomma, non pretendo che si diventi Sting, ma la lingua è un aspetto ma non un alibi decisivo.
Perchè il problema è quello: l'Italia manco un Carotone o un tormentone estivo riesce ad esportare... :-P
Lutto supremo.
Davvero una grande perdita.
Dane: 'Gloria' di Tozzi ebbe un successo mica male ma solo nella versione in inglese cantata da Laura Branigan (lo ammetto, informazione persa da Wiki). In genere comunque si', all'estero non ci cagano una pezza. L'unico pezzo italiano di musica pop o quasi conosciuto all'estero e' ancora oggi 'Volare'.
Sul mercato Angloamericano, a parte una signola canzone o album, e’ molto difficile affermarsi non cantando inglese. I gruppi non anglofoni che hanno avuto successo per piu’ anni (ad esempio gli Abba) cantavano in inglese. Il problema e’ che, a parte casi rari come i Lacuna Coil, gli italiani non riescono ad imporsi all’estero neanche quando provano a cantare in inglese.
@Arthur:Nei tardi Settanta,Napoli e Milano(Area,il primo Camerini,Battiato,etc.)non avevano nulla da invidiare al rock americano ed inglese.
Tranne la grancassa di quel sistema.
Che è di tipo protezionistico e ha sempre impedito il successo su larga scala e,soprattutto,il proliferare di altro che non fosse nell'orbita Echelon.
I Kraftwerk,suono,stile e immaginario creati,si mangiano i Rolling Stones.
Ma è meglio non raccontarlo:è la stessa storia di certo cinema o,al cubo,della cosiddetta musica colta(?).
Il minimalismo,interessante ma pompatissimo oltre ogni limite,o luoghi comuni stile William Walton.
@Emidj74:prego!
E' una lista sugli Ottanta,i Judas Priest e gli Ac Dc produssero le cose migliori nel decennio prima.
"Sad wings of destiny" e "Highway to hell",sul mio personalissimo cartellino.
Ma nei settanta l'asticella era alta...
Ah,"Gloria"(il motivetto)è un frammento prelevato(..)a Beethoven.
“In genere comunque si', all'estero non ci cagano una pezza. L'unico pezzo italiano di musica pop o quasi conosciuto all'estero e' ancora oggi 'Volare'.
Sul mercato Angloamericano, a parte una signola canzone o album, e’ molto difficile affermarsi non cantando inglese. “
Emidj, sai come lavora una Major?! Secondo te Shakira ad inizio carriera cantava in inglese?! Se c’è materiale ci lavorano, ma in Italia sono stufi di rovistare tra la rumenta per niente. Come ha ricordato 20 volte Alvaro Delmo, l’Italia per anni ha snobbato l’European Music Contest, all’estero di italiano vedono solo Sanremo, come fa una major ad aver la curiosità di spulciare lungo lo Stivale?!...
p.s.: la sera finale di Sanremo la mia ragazza ha voluto vedere il finale di puntata per scoprire chi vinceva. Finito il bis della vincitrice giro canale e becco Adele ai Brit Pop Awards che canta dal vivo “Rolling in the Deep”: una roba da brividi, il paragone era imbarazzante…..
“Il problema e’ che, a parte casi rari come i Lacuna Coil, gli italiani non riescono ad imporsi all’estero neanche quando provano a cantare in inglese.”
Gioco, partita, incontro!...
“Nei tardi Settanta,Napoli e Milano(Area,il primo Camerini,Battiato,etc.)non avevano nulla da invidiare al rock americano ed inglese.”
Simone, il problema è che da allora son passati più di una trentina d’anni… :-P
“I Kraftwerk,suono,stile e immaginario creati,si mangiano i Rolling Stones.”
A partire dalle copertine, vogliamo parlare di Tour de France?!... :-D
p.s.: comunque non mi pare che i Kraftwerk siano emarginati a livello internazionale, sono unanimemente considerati dei capiscuola del loro genere…..
gloria beethoven m'ha steso. ero rimasto a cecchetto mozart
Dimenticavo, la morte del grande Lucio purtroppo passerà in secondo piano per colpa dell'identica sorte toccata al mitico Germano Mosconi...
Un piccolo aneddoto per ricordare Dalla. Nel '91 vivevo ad Atene, e Lucio teneva un concerto al aperto a Likavito. Non avendo i soldi per il biglietto, mi sono seduto fuori, tanto la musica si sentiva lo stesso. Di fianco a me due coppie di ragazzi greci, con uno dei maschi che faceva il figo "conoscitore" della musica di Dalla con gli amici. Appena iniziato il concerto si esibisce in un " ella re Caruso. Ti tragudhi. Ti tragudhi ine afto" (e andiamo Caruso. Che canzone! Che canzone è questa qua?!). Ovviamente, Lucio non avrebbe cominciato un suo concerto con Caruso. Per poi, alle notte di "L'anno che verrà" dire: " ah mi sono confuso. Caruso è quella dopo." Si è andati avanti cosi, fino alla fine del concerto, quando il genio ha finalmente indovinato qual era Caruso, e le ragazze che lo guardavano ammirate...
Dire che l'unico pezzo pop italiano conosciuto all'estero è Volare (il cui titolo esatto è Nel blu dipinto di blu) è un po' eccessivo. In primis bisogna capire cosa si intende per estero. Credo sia troppo limitativo considerare USA e UK come unici Paesi in cui è necessario sfondare per poter dire di essere conosciuti al di fuori dell'Italia.
Detto questo, vero che Gloria ebbe un successo immenso grazie alla versione in inglese di Laura Branigan ma Umberto Tozzi rispetto a lei ha poi avuto una carriera estremamente superiore. Visto che stiamo parlando di pop mi tocca tirare fuori anche Eros Ramazzotti o la già citata Laura Pausini (qualcuno qui dice che è folklore, però vende...) . Per non parlare de L'italiano di Toto Cutugno conosciuta in tutto il mondo.
Se guardiamo poi a tutta l'area latina il pop italiano da sempre non solo ha un enorme successo ma è anche fonte di ispirazione per gli artisti locali, considerate le innumerevoli cover che vengono registrate dei nostri pezzi.
Poi si può anche criticare questi cantanti, il genere che fanno, ognuno ha giustamente i suoi gusti, ma talvolta mi sembra che i primi a essere fermi all'idea di 'Volare' siamo proprio noi italiani, assillati da un cronico senso di inferiorità.
Parlando di musica, e rendendo omaggio all'immenso Lucio Dalla, un ricordo va ovviamente al "porcodrillo" di Germano Mosconi...
@Alvaro: specifico. per 'estero' parlavo in gran parte del mercato angloamericano, che a livello di rock e pop e'per un'artista l'equivalente per un cestista di affermarsi nell NBA. Fai conto che anche gli artisti inglesi c'hanno la fissa di 'conquistare l'America', dai tempi dei Beatles in poi, mentre gli americani vedono il successo in Inghilterra come una consacrazione in termini di valore artistico.
Su Dalla, segnalo le vergognosissime dichiarazioni di cordoglio di Formigoni, Schifani e Alfano sull Corsera....campioni di ipocrisia...
@Dane:l'ultima volta che li ho visti,anni fa in un Auditorium,erano vertiginosi.
Il grande schermo trasmetteva le panoramiche dall'elicottero del Tour,c'erano il Ventoux,l'Izoard,la Bretagna,il gruppo come un serpentone cinese e il loro sferragliare elettronico..
Boing Boom Tschak..
@Spike:il pattern è lo stesso di Tozzi(arriva dopo l'ultimo break),ma in questo caso viene eseguito da un gruppo con una tecnica d'insieme straordinaria.
Tutto ciò che i Dream Theater di questo mondo non sono mai riusciti ad essere.
http://youtu.be/i_FcHC0GZzw
simone
non li conoscevo. bella. come anche il ritratto in copertina
@Emidj74: ok, perdonato ;-) Interessante il paragone con il basket, anche se credo che l'eccellenza in quel caso sia più misurabile nel senso che alla fine dovrebbero essere selezionati (si spera) i player migliori. In generale concordo comunque che per un cantante raggiungere il successo negli USA sia più importante che (per fare due esempi) in Germania o Francia. Anche se poi quando parliamo di USA bisogna anche distinguere, nel senso che gente come Ramazzotti e la Pausini vende eccome anche lì, perlomeno nell'ambito della comunità latina. Insomma alla fine la vera discriminante è la lingua inglese anche se non solo quella...
Intanto mi è venuto in mente il caso di Robert Miles, fenomeno degli anni '90 della musica elettronica. Non so quanti conoscessero all'epoca le sue origini... magari presentandosi sul mercato con il suo nome vero avrebbe avuto meno possibilità di essere trasmesso dalle radio. Non è che in quei Paesi esiste anche un pregiudizio di fondo verso ciò che arriva da fuori mentre noi siamo bombardati inevitabilmente dal mainstream che volenti o nolenti è di matrice anglosassone?
@Spike:tra il sacro e il profano,pomposi;di una disciplina esecutiva sensazionale,cattocomunisti,con il culto degli indiani d'America.
Questo brano è,per me,il loro apice.
Anche qui temi classici mescolati con gli States rurali.
Mostruosi.
http://youtu.be/dumOc5V_PcE
@Alvaro Delmo:segna la seconda..
Però bisogna distinguere tra vendite all'estero dall'essere riconosciuti come grandi artisti internazionali.
Se il discorso è su questi termini allora basta una Lady Gaga o una Cristina Aguilera per doppiare almeno un paio di volte tutta la musica italiana degli ultimi 40 anni....
Come si diceva spesso è un problema di diffusione e distribuzione,ad esempio da poco ho scoperto (grazie agli aneddoti di Federico Buffa)quello che in Argentina è considerato una sorta di Bob Dylan ovvero Andres Calamaro "el mas grande".Onestamente non ho ancora capito se e quanto mi piace però di sicuro in mezzo a tanta spazzatura anglofona che ci viene proposta di sicuro non sfigura,ecco una sua canzone
http://www.youtube.com/watch?v=UCF9oHXhDMU
@simone con i kraftwerk con me sfondi una porta aperta,proprio in questi giorni sono in fissa con "radioactivity"
http://www.youtube.com/watch?v=dNUzfcNGKHo&feature=related
Dalla mi invece mi è sempre stato simpatico,l'ho visto due anni fa dal vivo con De Gregori e l'impressione fu confermata.
la dance anni 90 quella che tutti ballavamo, tutti ci facevamo di cassette o cd con compilation improvvisate e cui tutti guardiamo con sommo disprezzo adesso che "siamo diventati grandi" era per il 97,4% di matrice italiana.
Con volumi di vendita da far impallidire gran parte delle produzioni odierne
@Lorenzo uno di quelli è un mio concittadino,ovvero Danny Losito... a parte una partecipazione a Sanremo di 4-5 anni fa è caduto nell'oblio.
se non se li e' pippati tutti potrebbe vivere di rendita :)
Usura, Datura, Picotto, Gigi D'Agostino, Taleesa, Alexia, Stefano Secchi, Black Box (in questa classifica), Joe T. Vannelli, Molella, Fargetta, Coccoluto, Gaudino, Prezioso, JayDee (x meta' italiano), Jestofunk...potrei andare avanti per ore tanta e' la produzione italiana di quegli anni chimici.
Leggevo un po' di tempo fa un articolo interessante su Vice su Digital Boy. Mondo, quello dei rave, che non mi e' mai appartenuto, pero' l'articolo ti da' la dimensione del fenomeno "musica da droghez" nel resto del mondo
http://www.vice.com/it/read/intervista-a-digital-boy
@lorenzo bello l'articolo,non immaginavo che quella musica avesse tutto quel seguito.
non solo "nel blu dipinto di blu" c'è anche "quando quando" come canzone italiana straconosciuta all'estero :-)
Approfitto di questo post per spernacchiare il mio "rivale": ricca, PERDENTE AL CUBO, nemmeno quando devo fare forfait vinci?!?!? Battuto tra l'altro da un neofita! SCHIAPPA! :-PPPPP
@ Dane: Les Rita Mitsouko... uno dei nickname della mia fidanzata in rete :)
Chi ha detto Russolo ??
Qualcuno ha detto Luigi Russolo ???
i Planet Funk all'estero hanno spaccato e sono famosissimi da oltre 10 anni e per estero intend oanche usa e uk.
se poi si parla di estero in generale allora in sud america e est europa (sono mercati enormi!) hanno tantissimo successo, ramazzotti, pausini, bocelli, tiziano ferro e qualcun altro. a kiev 3 anni fa c'erano i cartelloni per strada per il concerto di toto cutugno.
in assolunto sono più di 100 anni che le canzoni tradizionali napoletane sono stra famore ovunque, a est e ad ovest. o sole mio lo conoscono anche in cina e giappone.
@ Lorenzo: io in realtà alla dance commerciale anni novanta guardavo con disprezzo allora e con molta più comprensione ora... non che sia diventato un fan accanito, però riconosco che molte cose non erano affatto male :)
Banshee: si, d'accordo, ma visto che la classifica parlava di 'rock' (anche se con un'accezione piuttosto larga), il discorso si basava su artisti rock/pop italiani e quelli angloamericani. E su questo, pur avendo amato molti artisti rock italiani, concordo con chi dice che a livello rock/pop l'Inghilterra e gli Usa hanno tirato fuori artisti totalmente fuori dalla portata degli Italiani. PFM, Area, CSI, Litfiba, CSI, Afterhours e Marlene, per citarne alcuni, saranno anche bravi, ma di certo non valgono Beatles, Pink Floyd, Velvet Underground, Stooges e Nirvana (e molti altri).
Visto che si sta uscendo dall'ambio prettamente rock/pop, un'altro aspetto che rende il period tardo '80-inizio '90 e' l'esplosion della acid house. Artisti come i Prodigy, Chemical Brothers, Orbital, Orb, Aphex Twin e molti altri dj/produttori, rivlatisi poi molto influenti negli anni anche sulla produzione pop.
In Italia, da ricordare i locali dell'alto Tirreno (Duple', Insomnia, Kama, Imperiale) e dj seminali tipo Miki, Farfa e Robi J :) Non essendomi calato pastiglie posso dire di ricordarmeli bene quei tempi :D
Le classifiche, come molte altre cose, seguono una logica che ha molto poco a che fare con la bellezza dell'album e molto di più (come molto del giornalettismo in giro) con "cosa farà piacere leggere al mio lettore, e magari tirare altre 100 copiuzze?"
Ciò detto, molti di questi album non li ho sentiti, ma se ce ne sono 43 più belli di "Storia di un minuto" devo assolutamente recuperare!
@Zanirato: arrivati a Fargetta e Molella alzo le mani e mi arrendo! :-D
@Chad: "Les histoires d'amour finissent male..." :-P
@Banshee: ecco, appunto, i Planet Funk.....non è il mio genere ma quella è musica elettronica, come Saint Germain del resto.....altro che il rumore da discoteca tunz tunz piciuàp piciuàp... ;-)
@Emidj74
Guarda che ti sbagli. La classifica non è affatto riferita ai dischi rock/pop ma alla musica italiana tutta, "Senza vincoli di genere: anzi, (...) spaziando il più possibile tra le epoche, gli stili e le sottoculture" come spiegato nell'articolo. Anche perché se si limitasse al rock/pop moltissimi dei presenti in classifica sarebbero clamorosamente fuori contesto...
Panji: il riferimento sulla musica pop/rock l'avevo fatto nel contesto della diatriba musica rock italian vs ingelsi e americani.
Non so esattamente come sia state stilata la classifica, mi fido del tuo virgolettato. Noto pero' che gente come Morricone o Nino Rota non c'e', segno che qualche paletto l'hanno messo nello stilare la classifica.
Comunque, dopo il lutto di ieri, oggi si festeggia un compleanno.
Happy birthday Lou!
http://www.ilpost.it/2012/03/02/i-70-anni-di-lou-reed/
@Emidj74
Il virgolettato l'ho preso dall'articolo di Rolling Stone a cui puoi accedere dal link inserito nel post di Alvaro. Nell'articolo troverai anche la spiegazione (opinabile) dell'esclusione di Ennio Morricone ed altri.
@All
Sono piuttosto rammaricato del fatto che il compianto Domenico Modugno sia ricordato solo per "Nel blu dipinto di blu" che non reputo assolutamente uno dei suoi pezzi migliori.
Per il resto la discussione è avvincente, mi dispiace di non aver troppo tempo di parteciparvi...
Dane: perche' ? Io parlavo di successo, non di qualita'. Tamperer ha fatto cacao ovunque.
Sì, sì, Lorenzo, avevo capito....la mia era una battuta proprio per dire che il mio discorso era partito appunto dalla qualità rispetto alla concorrenza, e sentir nominare Molella come esempio di successo (come a tutti gli effetti è, a livello di numeri) sembrava quasi un modo come per dire "non è vero che gli italiani non hanno qualità per battere la concorrenza internazionale..." :-D
Poi sì, quando si tratta di produrre merda gli italiani sono certamente all'altezza e in ogni caso non è che ogni robba ammeregana sia per forza meglio: Marilyn Manson ad esempio a me è sempre parso una sorta di versione gotica di Renato Zero..... :-P
Certo, non piace a te quindi e' merda...ovvio. Neanche a me piace pero' se milioni di persone ancora adesso (penso ai paesi dell'est o alcuni cluster nordeuropei) si sollazzano con questa musica perche' devo sminuire la bravura di un italiano bravo a campionare ?
Perchè non è bravo a campionare (avete mai provato a seguire una sessione in studio con quella gente?! Imbarazzante, se volete vi faccio una simulazione...). Il problema non è che non piace a me (io, al di là delle mie preferenze, ascolto qualsiasi tipo di musica, da Bach ai Prodigy, dai Concerti Brandeburghesi ad "Anarchy in UK": mio padre mi ha cresciuto con un dogma di Duke Ellington: "Esistono solo due generi musicali: la musica di qualità e quella scadente"), è che è rumore per impasticcati: il fine non è musicale ma altro.
Difatti ho distinto tra questa roba e i vari Aphex Twins, Saint Germain, Daft Punk, etc...
Poi se mi dici che in ambito di "rumore per impasticcati" quelli siano i più bravi al mondo a fare "tunz tunz piciuàp piciuàp" te lo posso anche concedere, ma questo eventualmente non sposta il discorso sulla qualità recente della musica italiana... ;-)
p.s.: poi nel momento in cui tu stesso ammetti "Io parlavo di successo, non di qualita'." direi che ci siamo detti tutto... :-P
Lorenzo, con tutto il rispetto, fare l'equazione dischi venduti=bravura e' una delle cose piu' sbagliate in musica. Tu pensi che gli 883 siano stati piu' improtanti dei CCCP o della PFM? O che Celin Dion nella storia della musica sia piu' importante di Anita Franklin? E i Backsreet Boys piu' influenti che gli Stooges?
Cosi' come dire che 'i gusti son gusti'. Perche' sara' anche vero che ognuno e' libero di ascolatarsi cio' che vuole, ma se uno mi dice che preferische ascoltarsi Molella che i Kraftwerk, io mi sento autorizzato a dirgli in faccia che di musica non ci capisce un cazzo.
"Lorenzo, con tutto il rispetto, fare l'equazione dischi venduti=bravura e' una delle cose piu' sbagliate in musica."
No, ma non credo che Lorenzo intendesse dire questo, l'aveva anche precisato. Credo intendesse semplicemente smentire la mia accusa rigardante il fatto che gli italiani non sono all'altezza della concorrenza e che lui volesse dire una roba del tipo "in un certo particolare ambito gli italiani sono classe dominante", ecco... ;-)
p.s.: ARETHA Franklin, se no fra un po' vien fuori che Garibaldi faceva il produttore discografico... :-P
Dane: "rumore per impasticcati" mi sembra una frase detta da gente come Casini o Giovanardi. Tutta la musica (in particolare quella buona) e' stata accostata all'uso di droghe, ed e' da sempre stata ascoltata da molti sotto l'influenza di droghe.
L'ascolto di musiche dai ritmi ripetitivi per portare ad uno specie di stato di trance e' vecchio quanto la storia dell'uomo...
In ogni caso, visto che sei anche interessato in musica elettronica di una certa qualita', ti raccomando di ascoltarti Four Tet, al mio parere il miglior esponente della nuova techno minimale.
ODDDIO! Anita Franklin! mamma mia che cazzata che ho scritto....Questa me la portero' nella tomba! :0
"Dane: "rumore per impasticcati" mi sembra una frase detta da gente come Casini o Giovanardi."
Vabbè, da oggi dammi del lei, per cortesia...
"Tutta la musica (in particolare quella buona) e' stata accostata all'uso di droghe, ed e' da sempre stata ascoltata da molti sotto l'influenza di droghe."
Non c'entra un cazzo, non sto facendo la morale a nessuno (io sono un jazzista e la metà dei miei preferiti è morta di droga o alcool figurati, adoro Bob Marley, di laudano o "fatina verde" si facevano anche i classici dell'800, figurati...).
Un conto è fare musica, un conto è fare rumore per stordirsi: nel primo caso il fine è uno, nel secondo un'altro. E di ciò ne risente sia la qualità della produzione sia quella degli ascoltatori.
Tanto per capirci: se un jazzista drogato stecca la platea lo nota, se la puntina rovinata del dj fa saltare un disco il rovinato con gli occhi fuori dalle orbite che si agita scomposto in pista nemmeno se ne accorge perchè fatica a distinguerlo dal riff...
"L'ascolto di musiche dai ritmi ripetitivi per portare ad uno specie di stato di trance e' vecchio quanto la storia dell'uomo..."
Certo, nessuno meglio di un appassionato di bleus come me lo può sapere, visto l'intrinseco background a base di voodoo: ce l'hai presente "Mannish boy" di Muddy Waters?! http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=aUFCZHWK89k#t=23s
Dopodichè Willy Dixon conosce la musica mentre Molella no...
"In ogni caso, visto che sei anche interessato in musica elettronica di una certa qualita', ti raccomando di ascoltarti Four Tet, al mio parere il miglior esponente della nuova techno minimale."
Conosco benissimo, ho usato "Plastic people" recentemente per una mia sfilata di moda... ;-)
"ODDDIO! Anita Franklin! mamma mia che cazzata che ho scritto....Questa me la portero' nella tomba! :0"
Vabbè, capita....io per citare i Procol Harum ho confuso Bach con Mozart, figurati!... :-DDD
Dane, non darei del 'Giovanardi' al mio peggior nemico, figurati a te... ;)
Per il resto, concordo con il tuo commento.
ps Four Tet ci suona anche in un locale chiamato Plastic People, a Shoreditch (est Londra). Oddio, locale... e' un garage buio con un po' di strobo, baretto e dj boot. :o
Ah, quindi "Plastic people" è un omaggio! Io pensavo fosse una critica... :-P
Dane, sinceramente non ti saprei dire se e' venuto prima il titolo del pezzo o il nome del locale. Mi informero' la prossima volta che ci vado.
http://www.youtube.com/watch?v=KQm_pm5yEDw&feature=share
Ho appena visto questo video divertentissimo,la storia del pop in quattro accordi.Direi che riassume molte cose dette in questa discussione :)
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