Parte bene l'Italtennis

RISPOSTA MANCATA - No, non è arrivato: ma perché in fondo avrebbe dovuto? E così ecco che la nostra rubrica riparte senza avere un parere del presidente federale Angelo Binaghi, il numero uno del nostro tennis, se questo vuol dire qualcosa. Riassunto delle puntate precedenti (più aggiunte successive): dopo il successo delle azzurre nella semifinale di Fed Cup il nostro caro Angelo si è lanciato in una lunga e dura filippica contro i giornalisti disfattisti con le fette di salame sugli occhi che non riescono a cogliere gli evidenti progressi dei nostro eroi delle racchette sotto la brillante guida federale. A questo era seguita una nostra modestissima lettera aperta (altro riassunto: i progressi ci sono, non sono così eclatanti da giustificare tanta tronfiaggine e perché poi bisogna fare una guerra a chi non la pensa come Binaghi) che anche l’illustre collega e amico Ubaldo Scanagatta ha pubblicato sollecitando una democratica replica. Che è arrivata invece sottoforma di due editoriali sul sito federale firmati dal capo ufficio stampa Baccini che attaccavano in particolare Rino Tommasi (hanno vecchie beghe in ballo, lui e Binaghi), chiamato – nel secondo caso – Rhino. Punto. Domanda: secondo voi Binaghi ha risposto?
STRANO MA VERO - A proposito di questo, sul sito www.federtennis.it si segnalano le precise e curiose analisi di Angelo Mancuso che ogni giorni riempie la sezione “Tribuna aperta” di interessanti articoli da quando sono cominciati gli USOpen. Ci sono poche eccezioni, finora: in particolare si segnala quella del 30 agosto, giorno – guardacaso – in cui il tennis italiano è scomparso da New York. Escludendo – vista la professionalità del giornalista in questione - che sia un’iniziativa personale di Mancuso, resta da chiedersi cosa abbia impedito la pubblicazione del seguito degli articoli dei giorni precedenti dal titolo “Parte bene l’Italtennis” e “Brave Flavia e Francesca”.
SCOMMETTIAMO? - Siccomume ognuno ha il dirigente che si merita, ecco che l’Atp, da quando è finita in mano a Etienne De Villiers, non si fa mancare nulla. Compreso il caso Davydenko, colui che in vantaggio nettamente al torneo di Sopot contro Vassallo Arguello si è ritirato nello stesso momento in cui un’incredibile somma di denaro stava piovendo sul nome del suo avversario. Davydenko giura che è un caso, che la mafia russa non esiste, perché non chiedete a un italiano della mafia di casa sua. Intanto però l’Atp fa tenere lezioni ai giocatori da malavitosi che hanno avuto legami con le scommesse clandestine, affigge avvertimenti negli spogliatoi e si dice pronta a combattere il fenomeno. Come? La risposta di De Villiers è lampante: “Troppo facile fare accuse basate su denunce anonime o supposizioni. Quando ci saranno delle prove ne riparleremo”. Ineccepibile, anche perché – più o meno – l’avevamo sentita già un’altra volta. A proposito di doping.
OTTO PIU’ UNO - De Villiers intanto ha sfornato il nuovo calendario dell’Atp che partirà dal 2009. La novità è la divisione dei tornei in “1000”, “500” e “250” a seconda dei punti che assegneranno e quindi dell’importanza dei montepremi e dove “1000” s’intende gli attuali Master Series. E per quanto riguarda i nove tornei appena sotto quelli del Grande Slam – fuori Amburgo e dentro il ricchissimo Madrid firmato Ion Tiriac -, ecco che la grana di Monte Carlo è stata risolta con una decisione coraggiosissima: il torneo del Principato assegnerà infatti il massimo punteggio ma non sarà obbligatorio come agli altri e dunque la rinuncia non sarà passibile di squalifica. “Tanto – ha detto De Villiers – molti tennisti a Monte Carlo già ci vivono e dunque non hanno bisogno di essere convocati lì: ci vanno volentieri”. Giocare a Madrid invece fa schifo, no?
SULLA NOTIZIA - Televideo Rai di oggi, ore 14: alla voce USOpen il tabellone maschile è lì, ben compilato e allineato ai sedicesimi di finale. Per capirci: Federer ha appena battuto Isner, di Lopez non c’è n’è traccia. Unico risultato aggiornato degli ottavi e quello di Roddick-Berdych: per il televideo è finita 8-6, 2-0, rit. Come dire: soldi (i nostri) spesi bene…

marcopietro.lombardo@ilgiornale.it

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