Diteci voi se c’è un modo più emozionante di festeggiare un compleanno. Un compleanno vissuto pericolosamente, come tutta l’esistenza stessa del Tottenham Hotspur. Infatti lunedì sera, 1 ottobre, gli Spurs hanno festeggiato i 125 anni di vita e l’hanno fatto ovviamente in maniera rocambolesca. Era previsto il posticipo serale e a White Hart Lane era arrivato l’Aston Villa nel ruolo dell’agnello sacrificale nel giorno della festa. Non si può certo dire che quest’anno gli uomini di Martin Jol se la stiano passando troppo bene, visto che prima del posticipo occupavano l’ultimo posto in classifica, in coabitazione con Derby County e Bolton Wanderers. Niente di clamoroso, però, visto che ormai il Tottenham ha abituato i suoi tifosi a questa mediocrità. L’ultimo trofeo portato a casa dagli Speroni risale infatti al 1999, la Coppa di Lega vinta a Wembley battendo in finale il Leicester per 1 a 0. Non un granchè, ad essere sinceri. L’ultimo trofeo di una certa rilevanza è invece datato 1991, vittoria nella finale di Coppa d’Inghilterra contro il Nottingham Forest (quando Gazza si infortunò quasi ad inizio partita). Addirittura l’ultimo titolo nazionale data 1961, l’anno magico degli Spurs, quello del Double (campionato e coppa).
L’altra sera per la festa c’erano tutti gli eroi di questi trionfi, più quelli che a White Hart Lane portarono la Coppa delle Coppe del 1963, le Coppe Uefa del 1972 e del 1984, per non dire delle FA Cup dei primi anni ’80. Quello che è mancato all’inizio è stato proprio il Tottenham, quello attuale intendiamo, quello del traballante Martin Jol. A dire la verità all’inizio gli Spurs, trascinati dal pubblico, ci sono stati, almeno fino al 19', minuto del vantaggio di Berbatov. Qui chi si aspettava una goleada degli uomini di casa non conosce molto bene gli Spurs. Infatti pian piano l’Aston Villa è uscito dal guscio e ci ha pensato Martin Laursen (?!) con una doppietta a ribaltare il risultato. Il danese in entrambe le occasioni ha avuto un grosso aiuto da parte di Paul Robinson, estremo difensore della Nazionale inglese. Al 39' la frittata sembrava fatta, con Agbonlahor che portava a tre le reti del Villa e permetteva ai tifosi di Birmingham di iniziare ad intonare un ironico “Happy birthday to you”. Al fischio finale della prima frazione di gioco le uniche discussioni che circolavano allo stadio riguardavano il probabile successore del “quasi esonerato” Martin Jol – con lo spagnolo Juande Ramos, favorito nei pronostici davanti a Jose Mourinho.
Al rientro in campo il Tottenham pareva non esserci già più, così che al 60' Gardner portava a quattro i gol dell’Aston Villa. A questo punto i bianchi del nord di Londra - che per l’occasione speciale indossavano una maglia biancazzurra che li faceva assomigliare al Blackburn - si sono probabilmente ricordati che in fondo doveva essere una festa e tante persone, più o meno importanti, erano venute apposta per festeggiare. Così prima Bale, poi Robby Keane su rigore a nove minuti dalla fine, hanno riportato gli Spurs su un più onorevole 3-4. Ora mancava solo l’ultimo passo verso il miracolo ma c’erano solo pochi minuti da giocare. Al 90' il quarto uomo alza il cartello, ancora tre minuti. Minuto 92: Da una rimessa laterale nasce una mischia in area e prima Defoe respinge davanti alla linea e in netto fuorigioco un tiro di un compagno, l’arbitro però non fischia e il miracolo si compie. Tiro di Kaboul e palla che si insacca all’incrocio dei pali, 4 a 4 incredibile. Addirittura c’è tempo per un altro tentativo del Tottenham, ma vincere a questo punto sarebbe davvero troppo. L’arbitro Mike Dean fischia la fine e la festa può ricominciare dentro e fuori White Hart Lane. Una festa che non durerà troppo, visto che la squadra resta al penultimo posto in classifica ma almeno qui non c’è nessuno che dice che la squadra è più concentrata sull’impegno europeo di Coppa Uefa rispetto al campionato, soprattutto considerando l’insidiosissima trasferta a Cipro di giovedì prossimo contro l’Anorthosis Famagosta (già battuto all’andata per 6 a 1).
Luca Ferrato
ferratoluca@hotmail.com
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