Chi è il misterioso direttore di Inter Brand che percepisce uno stipendio lordo di oltre 223mila euro annui? La cifra è riportata nel bilancio al 30 giugno scorso, chiuso con un attivo di 95mila euro e depositato in Camera di commercio, della società che custodisce i marchi della squadra nerazzurra. Non è dato sapere il suo nome, visto che la società presieduta da AngeloMario Moratti, rampollo del presidente dell’Inter Massimo e consigliere di amministrazione di Internazionale spa, non lo ha reso noto nel documento contabile: neppure nelle visure c’è traccia. Egli percepisce mensilmente uno stipendio pari a 18623 euro: a ciò bisogna aggiungere 61mila euro in oneri sociali e circa 12mila per il tfr. In totale oltre 296mila euro. Qualche notizia sul suo rapporto di lavoro è contenuta nella relazione sulla gestione. In essa si spiega che «l’attuale organizzazione operativa della società è costituita da un direttore e da due addetti commerciali con contratti a tempo indeterminato». Riguardo alle attività, la relazione prosegue affermando che essi svolgono «quelle di licencing, di merchandising, di organizzazione di scuole calcio e di operazioni attraverso internet, ecc. ecc...». I due addetti hanno percepito complessivamente nel 2007/2008 82mila euro lordi: circa 41mila a testa, ossia 3400 euro mensili. A ciò vanno aggiunti 23mila euro per complessivi oneri sociali e altri 5700 euro per il tfr e 110 euro in altri costi. Costo azienda complessivo: 111mila euro. Se si sommano tutti le cifre sborsate per i tre dipendenti, Inter Brand ha speso 407mila euro. Costi comunque coperti, così come quelli complessivi di 11,6 milioni, dai 19,3 milioni di ricavi. A proposito di compensi, il documento contabile specifica che non sono stati destinati emolumenti ai componenti del consiglio di amministrazione. Sempre riguardo al personale dipendente, alla voce “altri debiti” dello stato patrimoniale al 30 giugno scorso la società doveva una somma di 63mila euro verso di essi. A ciò bisogna aggiungere circa 23mila euro «per ferie e permessi non goduti maturate e non godute». Inoltre, Inter Brand ha evidenziato 40.600 euro in «debiti v/ collaboratori a progetto». Riguardo a questi ultimi, sono stati inseriti una serie di somme tra i costi: la nota integrativa le indica come sei tipi diverse di consulenze che «si riferiscono prevalentemente ai compensi a lavoratori autonomi occasionali e collaboratori a progetto». L’ammontare totale di esse è di poco più di un milione pari al 63% delle spese per «costi di prestazioni di servizi». Le più rilevanti sono quelle “varie” per 284mila euro, dove dovrebbero essere incluse le somme per le consulenze per il progetto del nuovo stadio, quelle per il centenario nerazzurro pari a 262mila euro, e quelle per le scuole calcio estive per 199mila euro. Nell’ultimo bilancio, Inter Brand non ha fornito ulteriori e più dettagliate notizie riguardo al nuovo stadio. Nel 2006/07, come riportato dal quotidiano Liberomercato il 23 febbraio scorso, era stato dato l’incarico di 36 mesi a «un professionista per lo sviluppo di un progetto che verifichi la possibilità di costruire un nuovo stadio». Sempre riguardo alle consulenze, alla voce “ratei e risconti” è stata registrata una somma di 127mila euro per la realizzazione del marchio e degli eventi per il centenario dell’Inter. Stando al precedente bilancio di Inter Brand, tale iniziativa fu affidata alla Oliviero Toscani Progetto La Sterpaia, società dell’omonimo celebre fotografo. Nella relazione sulla gestione si cita un’altra personalità della cultura, Gabriele Salvatores: la Red House Produzioni, che il regista possiede pariteticamente al 25% assieme a una delle figlie del presidente Massimo Moratti, Maria Carlotta, e due altri azionisti, ha ottenuto 300mila euro. Questa cifra costituisce il «saldo della somma omnicomprensiva complessiva di euro 400.000 per l’incarico» concesso alla società di produzione cinematografica, «per la realizzazione di un documentario avente a oggetto l’attività sociale e di promozione del gioco del calcio svolta nel mondo tramite il programma Intercampus Estero». Il bilancio di Inter Brand mostra un rapporto molto ben consolidato con il gruppo editoriale Rcs. Tra i 122 milioni di risconti passivi, ossia anticipo ricavi futuri (in gran parte canoni per licenza d’uso del marchio Inter verso la controllante), è indicata una cifra complessiva di 777mila euro incassata da “altri licenziatari”. La quota a medio/lungo termine di quest’ultima, pari oltre 438mila euro, «si riferisce principalmente a tre contratti di licenza del marchio – si legge nella nota integrativa – per la produzione e la commercializzazione di Dvd, medaglie dorate celebrative dell’Inter e dell’opera multimediale “La grande storia dell’Inter”, stipulati con la società Rcs Quotidiani spa, con scadenza rispettivamente il 30 aprile 2012, il 19 aprile 2012 e 18 settembre 2010».
Marco Liguori
(per gentile concessione dell'autore, fonte: Il Pallone in confusione)
Marco Liguori
(per gentile concessione dell'autore, fonte: Il Pallone in confusione)
1 commento:
E' apprezzabile lo studio che Liguori fa dei bilanci, ma francamente questi articoli sono peggio di un panino con la mortadella alle otto del mattino.
www.preti.blogspot.com
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