Il prezzo della famiglia

In Italia ci insegnano fin da bambini che i soldi sono un peccato, anche quando vengono guadagnati per propri meriti e non tramite eredità o furti di vario tipo. Per questo la domanda 'Quanto guadagni?' fa irrigidire chiunque, nonostante gli Unico siano pubblici e quindi almeno la parte ufficiale dei propri guadagni sia priva di segreti. Colpisce quindi che nel calcio le cifre dei contratti depositati in Lega siano spesso molto diverse non solo dai compensi effettivi (sul nero si possono fare solo stime o illazioni: nella pratica corrente corrisponde di solito al 50% del netto ufficiale) ma anche dagli stessi pagamenti effettuati alla luce del sole da banche italiane su altre banche italiane. Non c'è bisogno dell'anagrafe tributaria o di Tom Ponzi, ma solo di un finanziere motivato, per verificare la corrispondenza fra contratti e pagamenti effettivi (il nero non c'entra, ripetiamo). E siamo arrivati al punto di soprenderci per l'onestà. Antefatto: non tutti i nostri compagni di corso alla Bocconi sono diventati sfigati come noi, c'è anche chi invece di genuflettersi presso sponsor, senior executive di stocazzo ed aspiranti editori cialtroni sta tranquillo nel suo ufficio in banca (banca dalemiana), con ficus d'ordinanza, a curiosare nei conti dei clienti vip dell'azienda. E cosa ti trova sul conto del fuoriclasse? Un versamento mensile, da parte della società, di 970mila euro. Incredibile: quasi corrisponde al netto del contratto. Ma la cosa più incredibile sono i bonifici mensili fissi che il campione dispone per parenti (non parliamo di moglie e figli), amici aspiranti imprenditori, accattoni con varie gradazioni etiche: nell'ultimo anno una media di 200mila euro mensili. In altre parole, la parte allargata della famiglia gli costa due milioni e mezzo l'anno fissi. Per non parlare delle cifre che elargisce una tantum, 'per progetto'. Esiste non solo da noi una retorica della famiglia con declinazioni fra il mafioso ed il pietistico, che regalerà qualche soldo televisivo ai Barwah (Maria De Filippi è in agguato) messi nella giusta prospettiva da Balotelli, ma che porta anche a dimenticare meriti e demeriti dei singoli individui. Stronzate come il sangue ('lo stesso sangue'!) ed il senso di colpa (senza colpa diversa dall'averci creduto) avvelenano la vita anche di chi riceve un bonifico da 970 mensili. Per questo tifiamo perché almeno i campioni, definiti non a caso campioni, si ribellino.

stefano@indiscreto.it

21 commenti:

jeremy ha detto...

Diretto, a parte le cifre che mi fanno girare la testa, con questo pezzo scopro solo oggi che la posso chiamare "collega" in quanto compari della stessa università. Università di cui andavo orgoglioso ma, purtroppo, di cui invece inizio a vergognarmi per alcuni aspetti.

kalz ha detto...

Non faccio per vantarmi, ma un mio collega a Scienze politiche adesso è direttore di un Tg della Rai. Era un tontolone che ha dato pochissimi esami... e ne ha avuto dei vantaggi.
Per non parlare di alcuni colleghi liceali... se no mi girano le balle.

Stefano Olivari ha detto...

JEREMY, spero tu abbia fatto miglior uso del pezzo di carta! Primo discorso della prima lezione del primo anno di Economia Aziendale, da parte del primo professore: ''Voi siete la classe dirigente del futuro...''. KALZ - Le glorie della via in cui sono cresciuto sono due, entrambe hanno avuto grande successo per meriti propri: Riccardo Pittis e Mario Tessuto. Mentre il più famoso dei miei compagni di liceo sono io, per dirti il livello...

jeremy ha detto...

Collega Diretto, era Ayroldi? Quella della classe dirigente l'hanno sentita tutte le matricole bocconiane della storia. Comunque io ancora sono sulla strada economica, facendo il praticante commercialista. Ma non si sa mai....

kalz ha detto...

@Direttore, obiettivamente Mario Tessuto vale molto di più di un direttore di TG con la faccia da tontolone

Stefano Olivari ha detto...

JEREMY - No, era un giovane (nel 1986). Ayroldi era quello che aveva scritto il manuale (insieme a Coda...può essere?)...

Lbrt ha detto...

Brunetti, Ayroldi, Coda. Economia Aziendale. Un "must".
Veniva utilizzato anche all'università di Parma.

Gargaroz ha detto...

Direttore: ma andare a curiosare nei conti di chichessia tramite l'amico bancario non è da "Cialtron League" ? (alla faccia della privacy!!)

Da lei non me lo sarei aspettato.

Stefano Olivari ha detto...

GARGAROZ - Sicuramente! Ma non l'ha fatto su commissione...

Gargaroz ha detto...

... che poi quella cifra in Italia dovrebbe guadagnarla uno solo ...

jeremy ha detto...

Effettivamente Ayroldi doveva essere gia vecchio all'epoca, anche se quando sono entrato io ,nel 98, era ancora prof di Economia Aziendale (Coda mi pare fosse ad Economia e Gestione, ma non sono sicuro).Io ho avuto Comboni e devo dire che è stato un bravo prof. A parte tutto è un libro fondamentale, che ha tutto dentro: ancora oggi è piu facile trovare risposte li che in un qualsiasi altro libro piu specifico.

Stefano Olivari ha detto...

GARGAROZ - Facciamo due...

Nick ha detto...

Sì, infatti...mi soffermerei cialtronamente sul nome del giocatore.
Essendo in Italia le probabilità sono 50 e 50. Ma uno dei due a mandare soldi agli amici non ce lo vedo proprio...il "senso della famiglia" (o senso di colpa) i non latini ce l'hanno poco. Sbaglio, Diretto?

Comunque stupisce, in effetti, il fatto che sia tutto dichiarato...forse un errore? O forse, drammaticamente, il suddetto prende ben più di quei 970mila?

Stefano Olivari ha detto...

NICK - Il nero è, per definizione, nero. Non esiste nessuno che se lo faccia accreditare sul conto del paese di residenza...il ragionamento sui latini è in generale giusto. Ma solo in generale...

sergio65 ha detto...

anche perchè uno proprio nordico non è...

Ivan.fab ha detto...

Beh i casi di nero conclamati in una famosa squadra del nord sono talmente tanti che nessuno si sorprenderebbe.

alenar ha detto...

Si parla di soldoni che penso tutti noi ci sogniamo, però in termini di percentuali non si tratta di una cosa scandalosa; purtroppo mi sembra naturale che il calciatore milionario sia soggetto a varie uscite, tra parenti, amici, procuratori e attività varie ed eventuali, si è già parlato in passato piuttosto di denaro buttato nel cesso in attività senza successo da parte di calciatori un pò ingenuotti e molto idioti. Piuttosto farei una riflessione sui reali guadagni nei vari sport: il tennis passa per uno sport di ricconi, in realtà un giocatore appena fuori dai primi 100 al mondo (posizione rispettabilissima), guadagna al netto delle ingenti spese (trasferte continue e staff tecnico) come un modesto calciatore di serie C. Ultima annotazione: letto qualche passo della biografia (...??) di Cassano, viene davvero da pensare nervosamente che darsi un'istruzione decente per passare una vita da impiegato fantozziano sia profondamente ingiusto...

Stefano Olivari ha detto...

ALENAR, la proporzione ci sta ma il problema è che a fine carriera rimane il valore assoluto delle cifre da sborsare. Maradona insegna...D'accordissimo sul tennis, anzi scenderei. Già intorno al numero 70 ci sono giocatori che fanno calcoli su quanto costino aereo ed albergo. Mentre il calciatore numero 70 del mondo potrebbe essere tranquillamente un titolare nel Real Madrid o nella Juventus. Un'altra cosa: ad ogni livello, anche a quello del più lurido challenger (in realtà, almeno in Italia, organizzati meglio di molti tornei ATP), il tennista si confronta con il mondo mentre il calciatore può prosperare anche stando nel suo orticello. Anche senza leggere la biografia di Cassano, uno spot per la professione di calciatore...

Nick ha detto...

A me sinceramente stupiva anche la percentuale...voi il 20% dei vostri stipendi lo regalate regolarmente a parenti e amici? :D
No perchè se è così ditelo, che diventiamo amici in un amen! :D

Anonimo ha detto...

@nick: 20% quando comunque ti arriva una milionata di euro al mese penso non sia paragonabile al 20% quando ne prendi 1200...o no ?

jeffbuckley ha detto...

non trovo giusto paragonare i guadagni di atleti di sport individuali con quelli di sport di squadra. rivas sarà il giocatore n. 3000 al mondo ma gioca nell'inter e guadagna in proporzione ai suoi compagni dell'inter e la cosa, anche se può sembrare ingiusta, in realtà ha un senso perchè va bene differenziare tra rivas e ibra o fra bonera e kakà ma se il rapporto invece che 1 a 10 fosse 1 a 50 credo ci sarebbe qualche problema di spogliatoio.. Un altra cosa: non che il livello medio dei calciatori sia molto superiore ma letti i pochi estratti del libro di cassano non mi sorprende che giochi enlla samp e che lippi tergiversi prima di riportarlo in nazionale.