La minoranza di Sconcerti


Fra calcio e basket si possono vedere così tante partite che seguire le trasmissioni di commento è quasi un delitto. Ma per strane congiunzioni siamo riusciti a seguire in diretta due show di Mourinho su tre: quello su Sky con Sconcerti e quello Rai con Varriale, mentre ci siamo persi quello di Mediaset Premium in cui in pratica l'allenatore dell'Inter ha spiegato ad Arrigo Sacchi di non avere giocatori adatti al raggiungimento del suo ideale di gioco. La cosa che ci ha colpito non è stata ovviamente il confronto con Mancini (che negli anni a venire sarà il Babe Ruth di Moratti, nel senso della maledizione), perchè i giornalisti devono pur riempire le pagine di qualcosa, ma il fatto che Mourinho in automatico abbia collegato una domanda alla malafede. Mi critichi? Significa che ti manda qualcuno. Nel caso specifico pensiamo che Mourinho avesse torto (Mancini è inviso al novanta per cento dei giornalisti che seguono l'Inter, per non parlare delle grandi firme, proprio perché non è mai andato a cena con loro), ma in generale è così che funziona nel calcio italiano. Se veniva concordata persino la supermoviola di una trasmissione screditata come il Processo di di Biscardi, pensate un po' a cosa avviene per articoli ed interventi leggermente più credibili. C'è quel giornalista che viene letto per sapere cosa pensa davvero Galliani, c'è quell'altro che viene letto per conoscere l'ultima idea tattica di Moratti (entrambi sullo stesso quotidiano, fra l'altro), c'è l'opinionista juventino imbeccato da Moggi e quello juventino imbeccato dal mondo agnelloide. Nessuno che ragioni con il suo cervello, senza il filtro della conoscenza (e ci fermiamo alla conoscenza) personale. Perché il cronista da campo, quello che ogni giorno deve presentarsi in un ambiente ostile che lo tratta come un pezzente, non può andare al di là del 'Totti ha lavorato a parte' perché Totti e la sua posse li deve affrontare ogni giorno, mentre l'opinionista potrebbe sbattersene di tutti: studiare, informarsi, guardare, e poi dire la sua. Non gli si chiede nemmeno di essere competente, ma solo di usare la propria testa. Secondo noi, ci dispiace per Mourinho, Sconcerti la usa. Ma di sicuro fa parte di una minoranza.

stefano@indiscreto.it

29 commenti:

spike ha detto...

Ho visto solo il primo scontro.Concordo con l'impressione che hai avuto su Mou (non è abituato? è mal consigliato? già stanco del tritatutto Inter?)e con la risibilità della sua linea difensiva (il confronto col I Mancio, l'insinuazione del Mancio a cena coi giornalisiti). Non concordo con l'assoluzione di Sconcerti: non so se sia come i suoi colleghi che qui e da sempre brillantemente descrivi, ma è un dato che quando intervista Ranieri Ancelotti e Spalletti si pone in un modo, con Mou in un altro. Ancora scottato dalla lesa maestà ricevuta quando Mou mandò Baresi al suo posto?

kalz ha detto...

Caro direttore, non sarà che alla fin fine questo Mourinho non è un corpo estraneo al calcio italiano come molti sostengono, ma anzi ci si trova come il topo nel formaggio, con piena soddisfazione di tutto e di tutti?

spike ha detto...

Per quel che concerne l'aspetto tecnico, già a sky aveva detto di non avere gli uomini per il suo gioco. Purtroppo la cosa è passata in secondo piano, perchè i giornalisti in studio erano troppo impegnati ad azzuffarsi con Mou. La questione andava approfondita, perchè Mou ammetteva con molta onestà, quello che molti dicono da tempo, specie alla luce del pessimo contributo di Mancini e Quaresma. Peccato, sarebbe stato senz'altro più interessante delle patetiche beghe tra grandi firme offese, e grande allenatore coi nervi a fior di pelle.

Stefano Olivari ha detto...

SPIKE - Non vedo abbastanza interviste di Sconcerti per fare paragoni, oltre a non conoscere di persona Sconcerti, ma non mi sembra che ce l'abbia con Mourinho per partito preso. Finché non si entra nel privato Mourinho ha il dovere di rispondere a domande che gli vengono fatte in quanto allenatore dell'Inter. Con Ranieri ce l'hanno tutti i media filo-moggiani (buon motivo per essere filo-Ranieri), per Ancelotti vale la regola del giornalista che aspira ad un posto a Mediaset o a Sky (quella che dice che a parità di orari e addirittura di locale Adriano è un puttaniere e Ronaldinho uno che ha chiesto il permesso). Spalletti è rimasto con la testa a quell'anticamera (nel senso fisico del termine) con Abramovich, ma la Roma (specie alla RAI) non si tocca...KALZ - Penso sempre male, quindi magari sbaglio. Però mi sembra che i recenti giudizi semiprivati di Moratti su di lui gli siano arrivati all'orecchio e che stia facendo di tutto per puntare ad una buona uscita, magari non domani mattina ma a giugno. O alla buonuscita...

clinter ha detto...

Stefano, mi fido del tuo giudizio, se dici che Sconcerti usa la propria testa, per formarsi opinioni e formular concetti.
Ma questa sua 'indipendenza' non è garanzia di obiettività, nè dell'esattezza dei suoi assunti, nè tanto meno della sua educazione. La sua domanda a M. è stata, se mi ricordo bene:'Perchè ha un nervo scoperto riguardo al paragone con Mancini'. Perchè non gli ha fatto domande tecniche sulla partita? Secondo me un allenatore non appecoronato con l'establishment del giornalismo sportivo è un fattore di disturbo. Vero quel che dici, sabato il vate se n'è arrivato con la sua lista comparativa e l'ha resa pubblica senza alcuna domanda al riguardo, ma grazie a dio nelle settimane precedenti l'argomento aveva nauseato chiunque. Legittimo dunque, secondo me, che M. reagisca a paragoni strumentali. Per una volta do ragione Kalz-Kubinski: meglio se non fosse venuto in Italia, lui e l'Inter hanno solo da perdere da questo connubio.

spike ha detto...

Stefano.Sull'andazzo generale concordo al 100%. Su Sconcerti riaffermo la sensazione che ho. Ripeto, ieri piuttosto che alimentare la rissa, il duo Mauro Sconcerti poteva approfondire l'ammissione di Mou sui giocatori inadatti al suo modulo. Era più interessante e la trasmissione ne avrebbe guadagnato

Carlo Pizzigoni ha detto...

Io sono d'accordo con quanto dicono i primi intevenuti: preferierei anch'io trasmissioni in cui si parli di calcio. Ma nei dopo partita è quasi impossibile, per una serie di motivi e ovviamente bisogna più o meno montare un teatrino per passare il tempo. Anche perché non capisco come diavolo si fa a commentare una partita che puoi aver visto solamente a tratti. Apprezzo anche io Sconcerti (non sia mai, esistono le diffide), anche se secondo me se la prima domanda è "Ha visto? la critica aveva ragione a bocciare il 424 e lei ha fatto bene a tornare al 433, come dicevamo noi", sopravvaluta leggermente il suo ruolo. A latere aggiungo una considerazione. Io non so se il 90% della stampa che segue l'Inter è anti-Manciniana, noto però che i Manciniani ci sono, e spesso sparano a pallettoni, in maniera assolutamente legittima, ovviamente. Ognuno è libero di costruirsi le sue idee, Poi che ognuna le sponga secondo il suo stile e la gente si farà un opinione da sola. Mi viene poi da pensare quanto leggevo sul Mancini anti-sistema. Al di là della polemica GEA, noto che un suo assistito, Mihajlovic, senza nessuna esperienza di allenatore, guida una squadra di serie A. Probabilmente è un genio, avrà grandi qualità, ma di ostacoli ne vedo pochi. Stessa cosa posso dire di Marcolin e prima, che so, di Gregucci. Ripeto, sarebbe ingiusto giudicarli a fondo, almeno da parte mia, che non li conosco, però mi piaceva sottolineare come , fortunatamente, nessuno ha loro impedito di allenare ad ottimi livelli, come forse meritano.

Franco Lampada ha detto...

Eppure secondo me i difensori di Mancini fanno parte del "Think Tank" del giornalismo sportivo: Sconcerti scrive nello spazio che era di Tosatti (massimo detrattore del Mancio) e sappiamo che proprio il buon Mario era d.s. di quella Fiorentina che lanciò la carriera del tecnico di Jesi da allenatore. Franco Rossi e Zazzaroni sono altresì due giornalisti apprezzati e conosciutissimi in tutta Italia e non hanno mai negato i loro legami con Mancini. Come diceva uno discretamente importante nella storia della Repubblica "a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca"...Poi, per carità, il Mou poteva essere più diplomatico ma l'impressione che sia atteso al varco è fondata. Penso che Mourinho faccia bene, anzi stra-bene al calcio italiano. e fa bene all'Inter intesa come società, su cui nessuno ormai si scaglia perchè il mirino è puntato al cuore del mago di Setubal..

Nick ha detto...

Al di là delle altre interviste di Sconcerti, il tono con il quale si è posto ieri è...sconcertante. E scusate il gioco di parole.
Esordisce dicendo "Ha visto che ha fatto bene la critica a convincerla a cambiare modulo?" domanda che farebbe scattare un "vaffanculo" immediato da qualsiasi allenatore. Continua con un tono inutilmente acceso dicendo "io non capisco perchè lei continua, sbagliando, a fare paragoni con Mancini".
La faccia come il...vabè, ci siamo capiti.
Piuttosto, la domanda è un'altra: come mai fra Sconcerti, Varriale e Sacchi l'unico con il quale si è riuscito a parlare di calcio (e della partita) era anche l'unico non-giornalista?

vincenzo ha detto...
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vincenzo ha detto...

Io credo che Mourinho, al di là della fondatezza delle critiche che gli sono state rivolte, cominci a manifestare segni di stanchezza verso il tritacarne mediatico che dopo aver fagocitato Ranieri, Ancelotti e Spalletti adesso sta puntando minacciosamente nella sua direzione. Posto che spesso i risultati a orientare la critica, penso che Mou stia pagando il coraggio (o l'imprudenza a seconda dei punti di vista) di sottrarsi all'abbraccio letale con cui certi media lo avevano accolto. Che il vento sia cambiato nei suoi confronti lo si capisce leggendo certi articoli o ascoltando certi servizi...di sicuro credevo che il Mago di Setubal avesse una maggiore capacità di resistenza alle pressioni italiane, ma temo che 5 mesi di pianeta Inter abbiano già prosciugato buona parte delle sue forze mentali.

jeffbuckley ha detto...

In linea di principio potrei dire che preferirei un atteggiamento alla Liedholm, uno che ha preso per il culo i giornalisti per vent'anni con ironia, stile e classe inimitabili, ma se fossi il Mou smetterei di rispondere del tutto ad ogni domanda non strettamente legata ai 90 minuti. Teniamo presente che nella maggior parte dei casi i giornalisti non fanno domande ma esprimono la loro opinione; se ti chiedo "perchè hai messo tizio invece di caio?" tu puoi rispondere e motivare la tua scelta, ma se ti dicono "questa squadra sembra giocare peggio di quella di Mancini..." oppure "avete tre punti in meno dell'anno scorso..." dove sta scritto che bisogna essere cortesi ed educati con chi sai che aspetta solo, ed anzi cerca di provocare, la polemica? Tra parentesi, faccio il nome degli allenatori stranieri che sono venuti in Italia (senza andare agli anni '60): Lazaroni, Tabarez, Terim, Bianchi. Tutti cacciati dopo pochi mesi: solo un problema di risultati (indubbiamente deludenti ma non più di quelli di decine di allenatori che ancora oggi vengono chiamati su tutte le panchine) o gli anticorpi del mondo del calcio sono specializzati nella difesa dal tecnico straniero?

Stefano Olivari ha detto...

Il tono di Sconcerti può anche essere stato da allenatore mancato e frustrato, ma questo non toglie che senza offendere possa fare tutte le domande che vuole. E Mourinho non mi sembra sia stato trattato male fin dall'inizio: sono rimasto fra gli ultimi italiani a leggere gli ormai inutili quotidiani sportivi, ma mi ricordo almeno una decina di articoli agostani in cui si esaltava questo fenomeno che, pensate un po', 'fa lavorare con la palla fin da subito'. Mi sembra che non ci sia equilibrio: Mourinho è un ottimo allenatore, stando al passato, ma è anche un bersaglio troppo facile per chi non è abituato al contraddittorio.

spike ha detto...

Stefano, sulla luna di miele di Mou con la stampa, scrivevo anch'io sul muro tempo fa. Prevedendo che sarebbe finita presto, secondo il più classico degli schemi applicato ad ogni nuovo allenatore dell'Inter. Il problema è che questa fase stavolta è arrivata con almeno tre mesi d'anticipo...

Paolo S ha detto...

Ciao Stefano e ciao a tutti
Aldilà di Mourinho, penso che il fatto sia che nelle interviste dopogara in tv, in mancanza di episodi da moviola (talvolta incredibilmente non ce ne sono!) si finisce per fare domande o casi sul sesso degli angeli anche per necessità. Chi è stato tutto il giorno in studio è già tanto se ha seguito bene una partita delle 6 in programma. Spesso dunque non è in grado di disquisire sui dettagli della gara o comunque magari evita di farlo per venire smentito dal mister di turno. Così, chiesto del rigore-si rigore-no, dei cambi (sono "certezze": perchè hai messo Tizio? e perchè tolto Caio?) o si ascoltano in silenzio gli agghiaccianti commenti di Galeazzi (che dire...) oppure si finisce per chiedere all'allenatore di tutto tranne che della partita. Tanto che chi non è abituato a questo tipo di giornalismo italico del dopogara secondo me in questo senso poterbbe magari ravvisare una volontà di cercare la polemica da parte del giornalista. Nel frattempo però direi di prepararci anche al peggio: tra qualche settimana inizieranno le voci di mercato. Già mi sento qualcuno chiedere a Mourinho, indipendentemente dalla posizione di classifica: "si dice che non abbia ancora affittato la sua casa a Londra..."
Ciao!

Nick ha detto...

Sul Muro di agosto ervamo in pochi a preannunciare questa situazione...ma c'eravamo. Al di là di questo, Stefano, è sicuramente vero che Sconcerti in maniera educata può fare tutte le domande che vuole.
E' altrettanto vero, però, che "grazie alla critica hai cambiato modulo" è una provocazione bella e buona già in quanto tale, indipendentemente dal fatto che sia rivolta a uno dei allenatori più egocentrici in circolazione. Idem la frase su Mancini, sia in sè stessa sia per il tono (già inutilmente acceso) con la quale è stata rivolta.
Il tutto in un clima in cui dopo 30 secondi Mauro già ripeteva "non è corretto, non è corretto..." e in un'intervista che si è conclusa con lo stesso Mauro che ha affermato "le vorrei ricordare che Simoni è stato esonerato da primo in classifica dopo una vittoria".
Ma è giornalismo, questo?

Ishtar ha detto...

su Sconcerti ed i suoi articoli ho la mia opinione... sono perfetti... per non farsi rigare la macchina.
una buffetto di qui, una carezza di là.
bene bravo 7+

L.Ferrari ha detto...

Posto che quando Mourinho ha snocciolato i dati della prima Inter di Mancini per confrontarli con quelli della sua per me meritava le stesse "sfanculate" che giustamente distribuisce quando gli fanno domande del cavolo, mi vengono in mente due domande.
1)Ho capito male o Mou ha detto che non ha i giocatori adatti alla sua idea di squadra; ma di fatto non era l'allenatore dell'Inter da fine anno scorso? Studiare qualcosa di alternativo se non si fosse riuscito a comprare gli all-stars no?
2)Con il Catania ben al di sopra della lotta salvezza, Zenga sbotta e Pulvirenti e Lo Monaco lo cazziano, non è che si sta preparando qualcosa? Occhio ai prossimi risultati del Portogallo, sai mai...

spike ha detto...

ferrari. Hai capito bene. Questo era lo scoop sul qual martellare, ma Sconcerti-Mauro hanno preferito buttarla in rissa. E pensare che pago anche salato per vedere sky...

Igor Vazzaz ha detto...

Premetto che, da non interista, apprezzo molto Mou: dice quello che pensa e non si sottrae a parlare di calcio, quando le domande glielo consentono.
Allo stesso modo, trovo la presenza di Sconcerti nel panorama giornalistico nazionale qualcosa di... "pittoresco"...
Uno che, da d.s. della Fiorentina cecchigoriana, annunciò l'imminente arrivo di Rivaldo...

Però è vero che, al di là di tutto, lo Sconcerti giornalista ha il diritto di fare tutte le domande che vuole, nel rispetto delle persone con cui parla.

marco ha detto...

mi dispiace che in tutto questo non vi sia nemmeno un accenno alla bassezza morale ed educativa di varriale e, mi duole dirlo, di gentili, che tanto lo hanno lavorato, tanto lo hanno lavorato, che alla fine mourinho, dopo minuti e minuti di educazione, simpatia- dico simpatia- e disponibilità, ha fatto il passo falso. e da lì, giù a dire che mourinho è una testa di cazzo e a farne un caso e a parlarne a novantesimo e costruirci su tutta la puntata di quella mezza trasmissione del lunedì sera. questo è giornalismo che vale meno di zero, e magari si risponde che 'quelli stavano facendo il loro mestiere': c'è modo e modo, non è educativo voler far passare a tutti i costi una persona per quella che nonè, e soprattutto se è uno straniero da poco in italia. è basso basso basso. e non ditemi che mourinho guadagna assai e allora va bene tutto. non va bene niente.

tasaril ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
tasaril ha detto...

@jeffbuckley: Il tuo discorso sugli allenatori stranieri non tiene in considerazione Sven Goran Eriksson e Zeman (che cmq ha cominciato la sua carriera in Italia). Questi sono i primi 2 mister stranieri che mi vengono in mente e che hanno avuto una carriera migliore di quelli da te indicati. A memoria nn me ne vengono in mente altri

luca ha detto...

In Italia il mondo dello sport (e soprattutto del calcio) ha il suo punto debole proprio nelle interviste ai suoi protagonisti (atleti, allenatori o opinionisti), che il più delle volte si riducono a banalità, frasi fatte, spesso dettate da pigrizia intellettuale o, peggio, interessi legati alla propria azienda o editore di riferimento. per esmpio mi piacerebbe essere capace di tradurre quello che l'intervistatore (quasi sempre donna ho notato) chiede a un giocatore nba nell'intervallo di una gara..oppure seguire un dopo partita di premier league..magari può essere uno spunto per qualche articolo interessante chissà..cmq non credo che si raggiungano i livelli di ridicolaggine di varriale a fine partita di lauro nel basket o della caporale dopo una gara. opinione personale per carità ma neanche lo spocchioso sconcerti mi sembra aggiunga molto di più. in più, nota bene Spike, si pone in modo chiaramente prevenuto nei confronti di Mourinho.quelli bravi ci sono (gianni mura, ormezzano, redazione sportiva del manifesto,a me piace anche jacobelli..vabbè..ecc...) ma non ce li vedo proprio in uno studio con quella specie di milf della ferrari o quell'asino di bonan. in questo senso un esempio positico è il mondo del tennis in cui i vari Tommasi, Scanagatta, Clerici, Lombardi,ecc.. insomma gli “storici”, hanno dato il loro contributo alla promozione del tennis in Italia con competenza cultura e professionalità, anche se ad un pubblico,ahimè ridotto). l'hanno potuto fare perchè per fortuna il tennis non è popolato di cortigiani valletti e mediaservi (giuro che è la prima volta che uso questo termine e già me ne son pentito) che il calcio (almeno non solo). però hanno anche un grande pregio: non legarsi ad editori o referenti professionali. basti pensare alle polemiche infinite contro la Fit di Galgani (ma anche ora non è che la situazione vada meglio) o alla risposta che Tommasi diede sulla rinuncia di Sky a trasmettere gli altri Slams per capire che lui, alla categoria degli aziendalisti, non appartiene per nulla.forse è l’indipendenza a dare al giornalista una valida patente di credibilità. insieme ad una buona dose di cultura naturalmente, unita al quel "non prendersi troppo sul serio" che rendeva eccezionale quel processo del lunedi con mura garanzini vino e culatello per quello che rimane il miglior esempio di trasmissione legata al calcio. ciao a tutti e ben ritrovati su indiscreto!
luca naitana

luca ha detto...

In Italia il mondo dello sport (e soprattutto del calcio) ha il suo punto debole proprio nelle interviste ai suoi protagonisti (siano essi atleti, allenatori o opinionisti), che il più delle volte si riducono a banalità, frasi fatte, spesso dettate da pigrizia intellettuale o, peggio, interessi legati alla propria azienda e/o editore. Mi piacerebbe essere capace di tradurre quello che l'intervistatore (molto spesso donna ho notato) chiede a un giocatore nba nell'intervallo di una gara..oppure seguire un dopo partita di premier league per esempio..magari può essere uno spunto per qualche articolo interessante chissà..cmq non penso che si raggiungano i livelli di ridicolaggine di varriale di lauro nel basket o della caporale dopo una gara. opinione personale per carità ma neanche lo spocchioso sconcerti mi sembra aggiunga molto di più. in più, nota bene Spike, si pone in modo chiaramente prevenuto nei confronti di Mourinho. chiaramente quelli bravi ci sono (gianni mura, ormezzano, redazione sportiva del manifesto,a me piace anche jacobelli...ecc...) ma non ce li vedo proprio in uno studio con quella specie di milf della ferrari o quell'asino di bonan. loro lo sanno bene e infatti se ne guardano bene dal partecipare..(vabbè c'è da dire che jacobelli ha fatto anche di peggio..).Bisogna ammettere che invece nel tennis la situazione va meglio: Tommasi, Scanagatta, Clerici, Lombardi,ecc.. insomma gli “storici”, hanno dato il loro contributo alla promozione del tennis in Italia con competenza cultura leggerezza e professionalità, anche se ad un determinato pubblico(ahimè ridotto). l'hanno potuto fare perchè il tennis non ha bisogno di cortigiani valletti e mediaservi (giuro che è la prima volta che uso questo termine e già me ne son pentito) che prolifera nel calcio. però anche hanno un grande pregio: non legarsi "eticamente" ad editori o referenti professionali. basti pensare alle polemiche infinite contro la Fit di Galgani (ma anche ora non è che la situazione vada meglio) o alla risposta che Tommasi ha dato sulla rinuncia di Sky a trasmettere gli altri Slams per capire che lui, alla categoria degli aziendalisti, non appartiene per nulla. scrivono sui giornali ma quando parlano si ha sempre la sensazione che siano le loro idee a prevalere, che non siano faziosi insomma. forse è l’indipendenza a dare al giornalista una valida patente di credibilità. insieme ad una buona dose di cultura unita al quel "non prendersi troppo sul serio" che rendeva eccezionale per esempio quel processo del lunedi con mura garanzini vino e prosciutto per quello che rimane il miglior modello di trasmissione sul calcio. ciao luca naitana

marco ha detto...

avercene di caporale, altrochè!...

Pippo Russo ha detto...

Soltanto per fare un appunto a Franco Lampada, che ha parlato di "think tank" dei giornalisti sportivi. Ragazzi, andiamoci piano con le parole...

jeffbuckley ha detto...

tasaril, hai ragione eriksson e zeman non mi erano venuti in mente ma proprio perchè avevo pensato a quelli caciati dopo poco tempo. per certi versi però sono anch'essi rappresentativi dell'atteggiamento della stampa perchè eriksson nonostante una carriera più che dignitosa ed anche vincente (uno scudo e credo qualche coppaitalia) è sempre stato considerato un figaiolo smidollato e succube dei giocatori mentre su zeman ne abbiamo lette di tutti i colori perchè non ha mai vinto niente (mentre invece ranieri, mazzone, mondonico, spalletti... per non parlare di tutto quel plotone di allenatori che il giorno dopo un esonero sono già in TV a pontificare e criticare ui colleghi...)

jeffbuckley ha detto...

continuo a non capire perchè sconcerti (o chiunque altro) "senza offendere può afre tutte le domande che vuole..." e il Mou non può non rispondere se non vuole. Senza contare che di allenatori che rispondevano piccati o non rispondevano affatto, mettevano giù le cuffie e se ne andavano ne abbiamo già visti, da lippi a capello a sacchi...