Libro olandese e profitto assicurato

I paralleli fra la matematica finanziaria e quella del bookmaking sono infiniti: uno dei più noti agli addetti ai lavori riguarda il cosiddetto Dutch Book ('libro olandese', con libro usato nell'accezione del gioco). Significa assicurarsi un profitto con qualsiasi risultato. tarando le quote in modo che le puntate si distribuiscano in maniera tale da non sbancare il bookmaker nemmeno in teoria. Esempio: la Snai quota a 300 lo scudetto del Palermo e da queste giocate guadagnerà di certo, ma non vorrebbe che 'tutti' scegliessero il Palermo piuttosto delle probabili Inter o Milan. In economia questo si verifica con le preferenze intransitive: se il consumatore preferisce il prodotto A al prodotto B ed il B al C, non è scontato che preferisca A a C. Ed è in queste preferenze incoerenti che si inseriscono il bookmaker ed il trader astuto. Manteniamo la logica almeno nelle puntate da 10 euro del fine settimana: situazioni 'value' con la favorita in casa. Oggi l'1,95 del Wolfsburg sullo Stoccarda va giocato perché il risultato non è scontato ma la quota è eccellente. Domani interessante l'1,33 del Copenhagen sull'Aarhus e ottimo oggi l'1,90 della rabbiosa Fiorentina su un'Udinese in calo. Sapendo già che come massa saremo perdenti, all'olandese e all'italiana.

Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it
(pubblicato sul Giornale di oggi)

19 commenti:

dag_nasty ha detto...

Stefano non so se rientra in questa categoria di scommesse, ma prima dell'ultimo campionato di Mancini, scommisi su Inter e Milan (su tuo suggerimento) investendo 1000 euro in modo bilanciato e guadagnandone 300, ebbene non ti avevo ancora ringraziato, lo faccio ora... cmq fino all'ultima giornata ho tremato, con il Milan tagliato fuori a 25 giornate dal termine e l'Inter col fiatone...

Stefano Olivari ha detto...

Meno male che qualcuno guadagna! Comunque hai fatto quello che nel mondo ippico britannico si definisce 'dutching', concetto mutuato proprio dal Dutch Book di cui parlavo nell'articolo.

dag_nasty ha detto...

ah ok, ora so come si chiama il mio modo preferito di scommettere! Ci guadagnai anche nella scorsa Champions (grazie Terry!), invece ci rimisi nel 6 nazioni (puntai su Francia e Inghilterra). Di solito per rendere la scommessa allettante tolgo una favorita e scommetto sulle altre. Ho fatto così anche per l'Europeo scommettendo su tutte quelle forti tranne l'Italia. La finale l'ho vissuta in tutto relax, le semifinali un po' meno...

Lbrt ha detto...

Stefano, fra i tanti "metodi vincenti" (virgolette d'obbligo) che si leggono in giro, uno fra i più pompati suggerisce di puntare la stessa somma su 3 pareggi, dato che spesso vengono quotati a più di 3, e dunque è sufficiente azzeccarne uno per andare almeno in pari.
Questo metodo (farlocco come molti altri, chiaramente, perchè non è solo una questione di quota ma anche di probabilità dell'evento) in Italia è praticamente inapplicabile alle serie minori (dall B in giù), dato che il pareggio è quasi sempre quotato sotto a 3 (per crollare poi verso la fine del campionato).
A tuo parere, questo è dovuto al fatto che in Italia c'è la tendenza ad addomest... ops, a muovere la classifica oppure le motivazioni possono altre (ad esempio, negli altri campionati si gioca sempre per vincere, anche se mi sa che le agenzie di betting non facciano le quote in base alla mentalità vincente o meno delle squadre) ?

Nick ha detto...

Librt, è inapplicabile in molti altri campionati...ma di fatto non è un "metodo", visto che si può tranquillamente applicare a 3 risultati qualsiasi quotati a più di 3 e non necessariamente a 3 pareggi...

dag_nasty ha detto...

esatto Nick, allargando la teoria il concetto del dutching è proprio quello. Scommetto su due contendenti entrambi con più di 2 di quota, oppure su tre contendenti tutti con più di 3 di quota eccetera...
Funziona bene nel motociclismo (vittoria iridata) da metà stagione in poi. Ad esempio l'accoppiata Simoncelli-Kallio ad un certo punto pagava benissimo...

Lbrt ha detto...

Nick, non ho fatto un'indagine statistica accurata su tutti i campionati del mondo, ma se guardo le quote di oggi su Bwin, in serie B non c'è un pareggio quotato sopra a 3. In serie C ce ne sono 4 su 13 partite. Se provo a fare lo stesso esercizio su altri campionati, non trovo una situazione così evidente.
Per quanto riguarda l'applicabilità di questo "sistema" ad altri 3 risultati qualsiasi quotati sopra 3, premesso che io preferisco perdere i miei soldi in maniera più naif, penso che entrino in gioco fattori quali le probabilità dell'evento (a quanto dovrebbe essere quotato un pareggio della Reggina a San Siro contro l'Inter o il Milan ? Credo ben più che 3, e quanto è probabile che il pareggio si verifichi ?) e quanto la quota sia a premio: se il pareggio, con i 3 punti in palio, è meno appetibile, dovrebbe essere avere una quota elevata . Chiaro che la vittoria in trasferta di una squadra debole può avere quote alte, ma lì diventa un regalare i soldi, direi.
Il mio ragionamento, comunque, non era tanto volto a giustificare un "sistema", quanto a evidenziare che nelle serie cadette italiane i pareggi sono piuttosto frequenti, e questo si evidenzia anche nelle quote mediamente più basse rispetto a quelle di altri campionati.

Stefano Olivari ha detto...

D'accordo sui pareggi tenuti artificiosamente bassi dai bookmaker, specie nei paesi più taroccati, ma il concetto di dutching è più chiaro nel mondo ippico o anche in quello calcistico ma su eventi che abbiano almeno una decina di risultati possibili (che so, risultato esatto, numero di gol, eccetera). Nell'ippica gli addetti ai lavori non possono predire con assoluta certezza chi vincerà, se non in contesti particolarmente sporchi, ma di sicuro possono sapere quali cavalli sono stati 'condizionati' per non vincere o hanno problemi che non gli consentiranno di competere. Siamo già oltre l'occhiata dell'esperto data al tondino, come si può intuire. E da lì, con qualche esclusione sicura, può partire il dutching.

dag_nasty ha detto...

Stefano che ne pensi di un dutching su Francia, Inghliterra, e Galles (3,5 - 3,25 - 3,25) nel 6 nazioni?
Io ho una mezza idea di mettere 400 euro su Inghilterra e Galles e 371 sulla Francia. Spesa 1171 e ricavo 1300. Guadagno: 129 euro. 11% di interesse...mica male no?

Stefano Olivari ha detto...

Non me ne intendo di rugby, ma lo schema è senz'altro corretto...anche se considerando il numero di scommettitori sarà senz'altro sbagliata (per modo di dire, perché l'allibraggio è necessario) al ribasso la quota dell'Inghilterra...

Dane ha detto...

Al contrario del Direttore, seguo il rugby e non capisco nulla di scommesse che continuo a vedere come un diletto triviale (paradosso dei paradossi, sono troppo snob epr seguire il passatempo più snob del ceto più snob del popolo più snob...).
Per quanto riguarda il rugby, l'Inghilterra è a metà del guado di un difficile ricambio generazionale (sotto Cipriani niente, e comunque non vale Wilko), la Francia tutta mischia e trequarti è alla ricerca di una mediana all'altezza (Skrela al momento è sul lettino dell'analista...), e il Galles ha ben impressionato contro gli All Blacks ma è la stessa squadra che l'anno scorso ha vinto più per il suicidio degli avversari che per meriti propri (dopo le prime due partite fortunose, pareva la più seria candidata a contendere il cucchiaio di legno all'Italia...).
Eliminato il fumoso Stringer (tra una litigata e l'altra ogni tanto bisogna anche pensare a giocare a rugby...), la "generazione O'Gara" potrebbe anche raschiare il fondo del barile e tirar fuori quel canto del cigno che attenui i rimpianti ed eviti di farsi ricordare come la "generazione Figo" del Rugby...

dag_nasty ha detto...

quindi Dane mi consigli di stare attento all'Irlanda? In effetti io con questo dutching scommetterei proprio contro i verdi, che nello scorso 6 Nazioni mi sono sembrati abbastanza improponibili. Dici che c'è la possibilità che si ridestino?

Dane ha detto...

Sai Dag, di solito i test-match autunnali non sono la Bibbia ma servono a mettere in luce pregi e difetti che poi si rivedono nel 6 Nazioni.
In questo senso delle squadre citate l'Inghilterra pare quella più da "lavori in corso", il Galles pare il meno peggio attualmente ma non è migliorato di nulla.
Quindi, volendo considerare l'Irlanda inaffidabile (io però l'ho vista veramente "affamata"...), la Francia è quella forse che da qui a febbraio può risolvere più facilmente i suoi problemi: in fondo, con un mediano d'apertura da 6 in pagella avrebbe steso l'Australia. E sticazzi...

dag_nasty ha detto...

certo che il canto del cigno (con trionfo) di quel meraviglioso giocatore che è O'Gara sarebbe l'apoteosi del rugby (lui tra l'altro bandiera del Munster, leggendario affossatore nel '78 dei mitici All Blacks imbattibili)... ma non so se vale più di mille euro. Mah...ci rifletterò su, thanks.

Dane ha detto...

Dag, per carità, non voglio aver sulla coscienza il Mutuo per la lavatrice di tua moglie!... ;-)
Volevo solo dire che le 3 grandi storiche del rugby europeo quest'anno difficilmente schiacceranno il pronostico (a meno che la Francia non trovi subito una mediana affidabie, in quel caso è da semifinale mondiale...), e per questo motivo scartare a priori l'ottima Irlanda vista in queste settimane potrebbe essere avventato.

jeremy ha detto...

Non voglio turbare i tuoi calcoli dag, ma piazzare come sicuro il cucchiaione di legno all'Italia non è una buona idea? si puo scommettere su questo? Perche vista sabato, non so contro chi possa vincere nel 6 Nazioni. Anche se stiamo parlando di test match autunnali. E anche se i Pacific Islanders non avevano mai vinto una partita in Europa.

Dane ha detto...

Jeremy, la Scozia è il paracadute dell'Italia... :-D

jeremy ha detto...

E la possibile rovina di dag!! Perche mi sa che ci sta ragionando sul cucchiaione targato Mallet!:-) dag, io non capisco un cazzo di rugby quindi fai le tue valutazioni in serenità.

dag_nasty ha detto...

non ho visto qual é la quota del cucchiaio all'Italia, ma credo sia simile a quella di Valentino Rossi iridato a tre GP dal termine...
certo che già un 1,20 sarebbe interessante, ma la Scozia è in agguato!