Quando i pali erano quadrati


Nessuna ricerca di mercato, nemmeno se condotta su un campione di abitanti di Agrigento, potrà mai convincerci della redditività di un libro sull'Akragas. Ma valore e prezzo sono cose diverse, quindi dopo avere letto 'La mia Akragas - Quando i pali erano quadrati' (Edizioni Il Fiorino), non possiamo che essere felici di avere impiegato bene il nostro tempo. Notevole è infatti il contributo alla conoscenza di un calcio raccontato sempre male, da corrispondenti di provincia che per campare fanno mille lavori (fra questi raramente è compreso il giornalista) o da grandi inviati che arrivano al paesello con la puzza sotto il naso e la pretesa di raccontare il mitico 'uomo' di persone conosciute cinque minuti prima. L'autore è Dario Spagnoli, modenese che nell'Akragas ci ha giocato da centrocampista, e che è riuscito a descrivere il calcio semiprofessionistico degli anni Settanta in maniera strepitosa (merito anche del curatore, Alessandro Todaro). Non è un libro di denuncia alla Petrini (fra l'altro suo amico, la prefazione è firmata proprio da lui), ma il racconto dall'interno dello spogliatoio di miserie e nobiltà morali di un ambiente che propone gli stessi difetti del grande calcio ma senza darne in cambio i vantaggi. Lo schema dell'autobiografia dà fluidità al racconto, la forza di certi personaggi permette di non perdere il filo, l'assenza di livore anche quando parla di situazioni sporche (stipendi non pagati, partite sospette, eccetera) porta chi legge ad una facile immedesimazione. Spagnoli è stato una vera bandiera dell'Akragas e di un certo calcio siciliano, dopo le giovanili nella Reggiana, ma oggi lavora al di fuori dello sport e l'onestà nel raccontare certe situazioni gli viene più facile che ad uno che vuole rimanere nel giro, anche solo come grillo parlante alla Agroppi. Gli manca Agrigento, ma non quel calcio di promesse poco mantenute.
Stefano Olivari

16 commenti:

Nazionale Italia Calcio ha detto...

Dopo questa recensione, da leggere subito. Il problema vero è dove trovo questo libro. MI informo.

kalz ha detto...

Se in Italia capissero qualcosa dovrebbero gantire la promozione in A di diritto all'Akragas. Quel nome ha colpito la fantasia di milioni di bambini e ha contribuito a farli innamorare del calcio. Quando i pali erano quadrati per me l'Akragas era sullo stesso piano del Botafogo, dell'Aston Villa e della Torpedo. Anzi lo è ancora.

gareth ha detto...

Applausi per Kalz: l'Akragas, come anche il Derthona e l'Asti.Ma.Co.Bi, è parte di un patrimonio emozionale che nessun Chelsea al mondo potrà mai eguagliare.

jeffbuckley ha detto...

Jvan, se sei di Milano, prova alla libreria dello sport in via Craducci, vicino a Corso Magenta (stasera vado a vedere anch'io)

Dane ha detto...

Anch'io da bambino fui colpito dal nome greco della squadra, così come rimasi fulminato alla notizia del suo fallimento (a proposito, ma poi è stato riesumato?! Oggi esiste ancora?!...) come se si trattasse di un club pieno di coppe e scudetti.
Comunque il libro presentato così è sicuramente appetibile (Direttore, si faccia dare una percentuale sulle vendite...), e visto che stasera sono in libreria per la presentazione di un DVD di amici approfitterò per cercarlo...

kalz ha detto...

@Dane, l'Akragas è in Eccellenza, che dovrebbe essere la vecchia Serie D, forse.

Una buona notizia: la Spal è in testa alla classifica. Almeno compensa la mazzata che sulla Settimana Sportiva mi aveva dato un ferrarese, e cioè che le vechie maglie spalline tipo Arsenal con laccetti al collo sono considerate portasfiga.

Nick ha detto...

Correggo: l'eccellenza è la categoria immediatamente sotto la vecchia Serie D. La vecchia Serie D oggi si chiama...Serie D! :)
O forse più correttamente CND (campionato nazionale dilettanti), ma il senso è quello...

Stefano Olivari ha detto...

Non ho idea di dove sia la casa editrice, vista la residenza di Spagnoli dovrebbe essere emiliana. Se vi può consolare, il libro non l'ho trovato nemmeno io (escludo che abbia una distribuzione capillare, l'unico posto che forse ma proprio forse potrebbe averlo è la LdS): me lo sono fatto mandare in word dall'autore. Adesso gli chiedo se possiamo pubblicarne qualche estratto...

Dane ha detto...

Direttore, se è in contatto con l'autore gli chieda direttamente dove possiamo trovare il libro! :-D

Stefano Olivari ha detto...

Ho parlato poco fa con l'autore. Due buone notizie: 1) Indiscreto potrà pubblicare, in molteplici puntate, la sua opera; 2) Il libro è in vendita, anche se fuori dai circuiti distributivi principali: il consiglio è di rivolgersi alla casa editrice (Il Fiorino, credo sia di Modena) o meglio ancora direttamente a lui scrivendogli a dariospagnoli@libero.it.

L.Ferrari ha detto...

Piccolo off-topic per precisare (dato che il ferrarese sono io): Kalz, non è che le maglie stile Arsenal della Spal anni '50 siano considerate portasfiga, è che quelle a righe sono collegate alle ultime due formazioni che sono rimaste impresse nella memoria per vittorie, bel gioco e per il gruppo che si era creato, per cui in molti le preferiscono. A gennaio cambierà lo sponsor tecnico e pare che la maglia sarà a righe sottili (tipo quella dell'Udinese di quest'anno) e molti sono entusiasti, io che (come tanti altri, del resto) ho i tuoi stessi gusti confido nell'attenzione che la nuova dirigenza (a proposito confermo tutto quanto di buono mi aveva detto credo Nick su Pozzi) sembra avere riguardo al marketing e aspetto.

Lbrt ha detto...

Confermo che la casa editrice Il Fiorino è di Modena. Li conosco di nome perchè mia madre ha comprato da loro un libro di ricette a base di aceto balsamico (in questi giorni la gastronomia va forte, su Indiscreto).

kalz ha detto...

@L.Ferrari, scusa ma non mi ricordavo il tuo nome. Grazie delle precisazioni. Ahimé io detesto le righine sottili e preferisco di gran lunga quelle più larghe. Ho passato la mia gioventù a soffrire per le righine della maglia del Milan.
Cmq, forza Spal!

Ale ha detto...

@L. Ferrari Ero io che ti avevo parlato bene di Pozzi, uno che di calcio ne capisce parecchio e svolge il ruolo di DS con grande bravura. Domenica verrete a Cesena e vincerete sicuramente......
Comunque la Spal mi è simpatica sia per i ricordi che evoca sia per il nome davvero originale sia perchè è la squadra di una città bella ed accogliente.

L.Ferrari ha detto...

Scusa Ale, mi ero confuso. Prima di Cesena c'è il Novara domenica, e sarà tosta, ma se si continua a giocare così e se il tuo pronostico si avvera, qui si passa davvero un bel Natale...

Dane ha detto...

Lunga vita a Ferrara, il salotto delle bicicletta...