Con la vittoria per 32-6 sull’Inghilterra, la Nuova Zelanda di rugby riesce a conquistare il Grande Slam delle Isole britanniche nel suo tour 2008. L’ultima squadra dell’Emisfero Sud a riuscirci erano stati proprio gli All Blacks nel 2005. Nell’intero tour di partite la Nuova Zelanda ha espresso il miglior rugby possibile, sia per intensità difensiva, da cui ha posto le basi per controazioni d’attacco rapide e di bruciante violenza fisica, sia per organizzazione d’attacco, con grandi prove della prima linea nel riuscire a dare dinamicità al raccogli e vai, che ha fruttato alcune mete fondamentali. Proprio dal pack di mischia, i tutti neri sviluppano i movimenti per aprire le cassaforti difensive altrui. Muovere a grande velocità e imprevedibilità la palla, grazie alle mani e all’intelligenza tattica del mediano di mischia Piri Weepu, è ad oggi il loro primo punto di forza. A Twickenham, prova solo di buon livello del mediano di apertura Dan Carter, che ha messo a segno 5 cinque piazzati, sbagliandone però altrettanti, e una trasformazione, mentre grande meta è stata realizzata dal centro-ala dei Wellington Hurricanes, Ma’a Nonu, che ha messo una seria ipoteca sulla maglia nera numero 12 per un futuro sempre più vicino a quello di Tana Umaga. L’altra meta è stata realizzata dall’estremo Mils Muliaina, capitano dei Waikato Chiefs, affidabile e deciso in tutte le partite del tour britannico. Da sottolineare che entrambi i giocatori realizzatori di una meta sabato pomeriggio hanno esordito il 14 novembre 2003 proprio contro l’Inghilterra al Westpac Stadium di Wellington. Il tour era iniziato l’8 novembre allo stadio Murrayfield di Edimburgo contro una Scozia davvero poca cosa per opporsi all’onda nera. Solo due piazzati di Paterson niente hanno potuto contro le mete di Tuitavake, Weepu, Kahui e Boric. Carter era partito in panchina, lasciando mezzo proscenio a Stephen Donald prima di entrare e mettere a segno un calcio piazzato. Anche contro l’Irlanda, la Nuova Zelanda ha vinto grazie ad una superiorità fisica spaventosa. A Limerick, il 15 novembre, c’erano da festeggiare i 50 caps del centro capitano dell’Irlanda e dei British Lions, Brian O’Driscoll. Proprio O’Driscoll, ingabbiato nei terribili e costanti placcaggi di So'oialo, Kaino e McCaw non ha inciso sulla partita. Nel test match contro gli irlandesi gli All Blacks partono molto piano rispetto alla gara contro la Scozia e solo alla fine del primo tempo riescono a segnare una meta tecnica con Richie McCaw, che, oltre ad aver dimostrato ancora una volta di essere il miglior flanker del mondo, con un cervello da scienziato e una tenacia da terrier, è stato l’uomo che ha saputo organizzare l’intero assetto di squadra soprattutto difensivo. Mollati gli ormeggi, nel secondo tempo i neozelandesi dilagano con le mete ben costruite di Ma’a Nonu e Brad Thorn. La partita più bella e combattuta è stata giocata il 22 novembre scorso al Millennium Stadium di Cardiff contro il Galles. Prima della partita, dopo la solita Haka, i gallesi non si sono mossi dalle loro posizioni e c’è stato un minuto di attesa e silenzio di grande tensione e di sguardi terrificanti e determinati. Uno dei momenti di non rugby più belli della storia del rugby. La gara è stata di vibrante forza e velocità. Il Galles ha realizzato tre piazzati con Stephen Jones ed è riuscito a stare nel match fino ai 60 minuti. Le mete del solito Ma’a Nonu, grande protagonista non atteso del tour per quanto riguarda le realizzazioni, e di un immenso Jerome Kaino, hanno spianato la strada e creato un solco incolmabile per la squadra britannica migliore di questo periodo (vincitrice dell’ultimo Sei Nazioni e grande favorita per quello 2009). A livello mondiale invece, con l’Inghilterra e il Sudafrica che stanno ricostruendo dopo gli ultimi due mondiali, l’Australia che non riesce a trovare una prima linea compatta e veloce, la Francia che non ha più gli atleti di dieci anni fa, la Nuova Zelanda è la squadra migliore del globo. Peccato per gli All Blacks che il Mondiale arriverà solo fra tre anni.
Jvan Sica
(per gentile concessione dell'autore, fonte: Letteratura sportiva)
15 commenti:
Concordo in piano con l'analisi fatta. Devo dire in effetti che, a di là della superiorità tecnica, quello che più ha impressionato è stata la condizione atletica degli all blacks. Nei secondi tempi hanno sempre distrutto gli avversari. Seguo il rugby da una decina d'anni ed anche se il calcio rimane il primo grande amore, ad oggi se c'è un Inghilterra-Nuova Zelanda, non c'è partita di campionato che tenga: tv sintonizzata sulla palla ovale.
Scusa Ale, quale analisi?!...
Io la partita contro gli Inglesi avrei voluto vederla senza un arbitro primo della classe con smanie di protagonismo come Alain Rolland, non dico che gli All Blacks non avrebbero vinto ma avrebbero dovuto sudarsela ben di più. Ci fosse stato un arbitraggio del genere in una partita di calcio, se ne sarebbe parlato per un anno intero... Su Dan Carter, devo dire che il suo mestiere di apertura l'ha svolto in maniera talmente deliziosa che perdonargli gli errori sui piazzati (due dei quali peraltro al limite dell'incredibile...) è davvero il minimo.
@Ale: il rugby appassiona per un innesco diverso rispetto al calcio. La foga e l'astuzia entrambi necessarie sono il centro di tutto. Anche nel calcio, ma con il rugby è diverso e difficile da spiegare.
@gareth: Vero. Le ammonizioni inglesi sono state per il 70% giuste, ma l'imporre un metodo troppo punitivo in una partita di grande foga ha incanalato subito la partita verso la "pulizia" difensiva neozelandese. Questo è giusto nei termini, ma il match così ha detto fin da subito troppo poco quanto a incertezza del risultato.
@jvan1980: infatti, ma poi non mi riferisco neanche solo ai cartellini: almeno per due volte ho visto fischiare il tenuto a terra in situazioni in cui era il placcatore allblack a non rotolare via, rendendo impossibile la trasmissione del pallone. Poi per carità, sono tutte valutazioni appese a un filo, però l'atteggiamento di Rolland mi sembra sempre quello di voler essere fra i protagonisti della partita, mentre gli arbitri che piacciono a me sono quelli che alla fine della partita non ricordi più neanche che faccia abbiano.
@ Dane Analisi del sangue del rugby 2008: il report certifica lo splendido stato di salute degli all blacks. Concordo con voi sull'arbitraggio di Rolland ma nei secondi tempi poteva arbitrare anche il De Santis di Moggi: sarebbero stati comunque dei massacri. Il sito della Gazza parla di discreto sorteggio (Australia, Irlanda + un'europea e un'americana) per l'Italia ai mondiali 2011....
@Ale: sono sconvolto dalla rivelazione, anche se onestamente non ricordo un Mondiale in cui la Nuova Zelanda non partì da favorita...
@Dane: forse solo quello del 1995, ma anche lì è discutibile. Peccato che poi all'atto pratico non li vinca (quasi) mai! Comunque fino a due partite dal termine, un Australia in fase di transizione mi ha fatto sperare fino all'ultimo nel Tri-Nations: favoriti sì gli All Blacks, ma non imbattibili.
Gareth, è esattamente quello che intendevo dire io: se dico che ai prossimi Mondiali di calcio Brasile e Argentina saranno le squadre favorite, posso definirla analisi?!...
p.s.: ricordo benissimi i favori del pronostico per la NZ nel 95, tant'è che per compiere la sceneggiatura fino in fondo, dovettero massacrare Lomu...
Dane: però diciamo che io, che sono un malpensante, avevo previsto che Nelson Mandela non l'avrebbe consegnata ai neozelandesi quella Coppa...
Ah, certo: svegliandosi un attimo dal sogno sportivo e osservando tutta la retorica che ammorbò quella manifestazione, non era difficile sentir puzza di bruciato. Purtroppo "negro" non si può dire, anche se in quel Sudafrica ne giocavano pochi... ;-)
@ Dane .Che c'entra il mondiale da favorita ? Jvan Sica ha esposto l'attuale stato degli all blacks che potrà essere simile a quello di altre annate ma non è uguale. E un dominio così netto era tempo che non si vedeva. Poi ci sta che a parte il Galles le altre britanniche siano in fase di ricostruzione e magari al mondiale 2011 saranno molto più competitive. Ma la fotografia che facciamo oggi fissa questo esatto momento, non un periodo o una tradizione. Un conto è dire che il Brasile 82 era favorito, un conto era pronosticarlo vincitore nel 90. Era sempre il Brasile ma non lo stesso Brasile.
Invece gli All Blacks sono sempre gli All Blacks, tanto che ad ogni Mondiale scoppia la meraviglia perchè non hanno vinto.
Successe quando furono eliminati dalla Francia in semifinale (a distanza di anni non mi sono ancora ripreso...), successe quando vinse il Mondiale l'Inghilterra di Wilkinson (il torneo pareva concluso con quel passaggio tra le gambe dell'apertura neozelandese...), successe in Sudafrica (quando gli ammiratori di Lomu già avevano preparato il pallottoliere...) ed è successo anche all'ultimo Mondiale.
Magari sono io che non ricordo tutti questi Test Match persi dagli All Blacks negli anni passati, ma insisto: di cosa stiamo parlando?!...
Parliamo di cronaca prima di tutto. E poi parliamo dei perché. Altrimenti i giornali dovrebbe uscire con 40 pagine su cui campeggia un solo grande titolo: "Vincerà il migliore!"
Ma infatti io non esternavo perplessità sull'articolo (che infatti è pura cronaca, riassumibile in "gli All Balcks hanno appena battuto tutti, confermandosi i più forti"...) ma sulla qualifica di analisi datagli da Ale.
Credo che ci sia più spazio di analisi sulle altre squadre: una settimana fa avevo battezzato l'Inghilterra in crisi, la Francia senza mediana, il Galles solido ma senza lampi dopo un 6 Nazioni vinto "preterintenzionalmente" e un Irlanda che potrebbe raschiare il barile della sua generazione di talenti e piazzare il colpaccio. Nel giro di pochi giorni il Galles ha mostrato tutta la sua solidità, l'Inghilterra ha fatto un figurone contro la NZ dimostrandosi in grande ripresa, i big irlandesi per un motivo o per l'altro han vissuto una brutta settimana (il peggior O'Driscoll di sempre...) e nella Francia ritorna un Michalak che in campionato per quanto riguarda la maglia numero 10 dei Bleus ha risposto "ghe pensi mi!".
Direi che argomenti per analisi ce ne sono abbastanza...
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