Il padrino che non lascia tracce


Se davvero il News of the World voleva fare un complimento a Fabio Capello, paragonandolo a don Vito Corleone, bisogna dire che l'operazione non è riuscita benissimo. E' comunque certo che Capello ha conquistato gli inglesi più con il carattere, così poco italiano, che con i risultati del campo. Da quando ha ereditato la nazionale da McClaren, infatti, nelle partite vere l'unica memorabile è stata quella del 4 a 1 alla Croazia (tripletta di Walcott, forse il paparazzato Eriksson non era stato poi tanto stupido nel convocarlo per Germania 2006): per il resto le passeggiate con Andorra e Kazakhistan, oltre alle famigerate amichevoli. Che comunque hanno fatto discutere fin dalla prima, quella con la Svizzera a febbraio: Beckham sì, Beckham no, questo il dibattito non ancora concluso (a prescindere dal fatto che il centrocampista riesca a far pagare al Milan il prestito per il 2009-2010) . All'epoca fu Beckham no e vittoria sofferta (gol di Jenas e Wright-Phillips), con centesimo cap rimandato e fascia di capitano a Gerrard. Poi l'uomo che aveva sempre sognato il Milan, al punto di non parlare mai di questo sogno nelle varie autobiografie, ha avuto la sua presenza numero 100 nella sconfitta con la Francia, questa volta con Rio Ferdinand capitano. Con gli Usa fascia a John Terry, la differenza per Avram Grant fra l'essere un vincente (secondo i canoni di Mourinho, così simili a quelli di Capello) o un perdente, con Trinidad & Tobago a Beckham per poi tornare a Terry (già capitano con McClaren), questa volta sembra in via definitiva. Scelte quindi spesso mediatiche, nessun problema storico risolto (primo fra tutti quello del portiere: Capello ne ha già convocati sette diversi in pochi mesi, per poi puntare di fatto solo su David James), vittorie da favoriti, atteggiamenti da duro, soprattutto nessun giocatore oltre i propri limiti. Capello è una persona seria, un allenatore che non vende fumo ed un c.t. che può diventare campione del mondo, ma come al solito non lascerà tracce.
Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it

29 commenti:

Franco Lampada ha detto...

Beh caro Stefano articolo condivisibile. Però penso che il merito di Capello sia stato proprio quello di aver fatto fuori Beckham.

Mi spiego: probabilmente David continuerà a venire convocato e farà parte dei 23 che andranno in Sudafrica (sempre che si raggiunga la qualificazione..). Però la sua presenza si limiterà sempre più a quella di uomo spogliatoio (come da tutti ribadito più volte è un professionista esemplare e anche fuori dal campo tutto sommato ne ha combinate poche) e a qualche cameo giusto per aggiungere caps su caps e magari superare il primatista Shilton. E' evidente che il Beckham odierno non può togliere spazio ai Walcott, agli Ash. Young ai Wright Phillips e , secondo me, anche agli Aaron Lennon della situazione.

Questione Eriksson: certo, non era uno sprovveduto. Epperò portare solo 4 attaccanti nel 2006 (Owen. Rooney, Crouch e Walcott) di cui 2 sostanzialmente rotti e uno di 18 anni, permetti non è stata una mossa geniale..Le alternative non erano esattamente Pelè e Garrincha ma alla fine un Defoe o un Heskey sarebbero potuti tornare utili..E non farmi parlare della convocazioni del 2002...

Questione Capello 2: a me piace molto da un punto di vista umano e caratteriale. Forse le sue squadre non giocheranno come l'Inter di Mancini (eh eh..è una battuta..) però penso che abbia compiuto delle imprese che resteranno nella storia del calcio.
1. Doppietta Champions-Campionato anno 93/94 con l'invenzione di Desailly a centrocampo, una difesa insuperabile e un Massaro Mattatore. Inoltre ha fatto rendere Savicevic al suo meglio (uno scandalo che nel 94 il pallone d'oro non sia andato al montenegrino..).

2. Ha vinto un campionato con la Roma negli anni in cui a detta di tutti gli scudetti venivano vinti da Moggi. La rosa di quella Roma era fenomenale ma altre squadre con giocatori altrettanto forti in quegli anni non portarono nulla a casa (inter e parma su tutte..)

3.Il ritorno a Madrid. Squadra che sembrava sfasciata, spogliatoio raso al suolo, società imbarazzante. Dal mio punto di vista con una squadra molto meno talentuosa di quella del Barca vinse il titolo con una rimonta stratosferica.

Capello ha anche sbagliato qualcosa (ritorno al Milan con campagna acquisti imbarazzante) e l'incapacità di creare un miniciclo con quella Roma. Ma se non stiamo parlando del più grande allenatore dell'ultimo ventennio, non ci andiamo comunque troppo lontano..

ah se dovesse far vincere il mondiale agli inglesi vado a Westminster con il cartello "santo subito"...

kalz ha detto...

Capello è uno che porta a casa i risultati. Stop. Per creatività, fantasia, fascino, simpatia e qualsiasi altra cosa rivolgersi altrove. Gli inglesi venivano da batoste cocenti e per ora Capello sta portando a casa i risultati.. ergo li ha conquistati.

dag_nasty ha detto...

concordo con Franco e Kalz.

E ai risultati conseguiti da Don Fabio aggiungerei anche il primo scudo alla Juve, che avrebbe vinto con o senza Moggi. In quell'anno la Juve è stata semplicemente più forte e anche lì non si può dire che avesse la miglior rosa in assoluto. Che poi la Juve non si fregi di quel titolo è giusto, perchè la squadra fu costruita anche grazie alla posizione di dominanza truffaldinamente acquisita da Moggi e co, ma qui stiamo parlando di Fabio Capello e nel 2004-05 il più bravo in Italia fu lui.

Poi il campionato seguente posso tranquillamente concedere che magari l'avrebbe perso (non ci sono controprove però.)

Ivan.fab ha detto...

Capello ha carisma, sa prendere le decisioni (è gia un merito, in più spesso son quelle giuste) e in genere quando fissa un obiettivo lavoro soda per conseguirlo senza tante menate. non poco

L.Ferrari ha detto...

Indipendentemente da tutto, penso bisogni dargli atto di essersi messo in discussione non poco visto che dopo la carriera e i risultati che ha avuto, la sfida è quella di affrontare i suoi limiti: da allenatore di club non ha mai avuto difficoltà a scegliere (o farsi scegliere da) il club potenzialmente vincente ed essere poi quasi sempre soddisfatto in sede di campagna acquisti allestendo sempre corazzate sul piano del rendimento ma non sempre capaci del quid in più in caso di eliminazione diretta (le ultime champions con la Juve gridano vendetta per come sono state affrontate). Ora sarà interessante vedere come se la caverà in un mondiale che si gioca in un mese senza il presidente che possa spendere per colmare le lacune della squadra.

Stefano Olivari ha detto...

Capello è uno di quei pochi allenatori capaci di portare le squadre da 90 a 100, mentre sono decisamente di più quelli capaci di portarle da zero a novanta, quindi il suo valore non si discute. Dico solo che nella nazionale inglese, guardando le partite e soprattutto le singole convocazioni, di nuovo ha portato solamente la sua maschera. Non è che ci volesse grande coraggio nel far esordire ex giovani come Jagielka, Warnock o Ashton contro Trinidad, poi va detto che non ha trascurato fuoriclasse incompresi e che basterebbe far funzionare al 100% il centrocampo dei Gerrard, Lampard e dei Joe Cole (e di Beckham) per arrivare in altissimo anche senza nuovi talenti in attacco (fiducia in Agbonlahor, ma per il momento è Agbonlahor) e soprattutto in difesa. Onestamente Lippi e Del Bosque hanno più margini di manovra.

Franco Lampada ha detto...

Sulla questione portieri direi che è così: Capello sa che non potrà portare James come titolare in Sudafrica ed è alla disperata ricerca di qualcosa di meglio che però ad oggi non c'è. Penso che attenda miglioramenti da Hart e un pò di continuità da Kirkland poi deciderà..La situazione resta comunque al limite del drammatico..Per il resto mi sembra che le alternative in difesa siano abbondanti e di livello (Woodgate, King, Dawson, Upson, Jagielka eventualmente Carragher..)a centrocampo pure, mentre in attacco si spera che Agbonlahor progredisca, che Heskey duri su questi livelli al di sopra della mediocrità e che Dio e la Regina conservino sano John Wayne Rooney..Penso che Owen per Capello sia quello che Del Piero è per Lippi o Raul per Del Bosque..

tutorisc ha detto...

Riassumo brevemente il mio pensiero su Capello facendo qualche appunto sui commenti precedenti.
Dovunque sia andato ha strasperperato il denaro della società, lasciando qualcuna di queste sull'orlo del fallimento (vedi A.S.Roma), e vincendo meno di quello che avrebbe potuto/dovuto (vedi A.S.Roma). Ha fatto comprare il meglio assoluto che c'era in giro (alcuni esempi: Savicevic, Baggio, Futre (ah), Dugarry, Eranio, De Napoli, Samuel, Emerson, Batistuta, Viera, Ibrahimovic, ecc., ecc.).
Poi precisiamo: con la Juve non ha vinto nulla, tutto truccato.
A Madrid, c'è stato un suicidio incredibile del Barcà e di Rijkaard, altro che miracolo.
E poi con l'Inghilterra siamo alle solite. Non essendo squadra di club ha scelto il miglior momento per allenarla: miglior centrocampo del mondo, ottima difesa, Rooney in avanti, l'unica pecca Calamity James.
Gli inventori del calcio arriveranno sicuramente in semifinale in Sud Africa e Capello uscirà nuovamente trionfatore. Male che vada riusciremo a dare colpe a qualche arbitro o financo alla Regina Madre per giustificare Don Fabio.

dag_nasty ha detto...

Non sono daccordo sul fatto che alla Juve abbia vinto solo perchè era "tutto truccato". Nel 2004-05 il dominio fu schiacciante, oserei dire imbarazzante. Gli arbitri spostarono ben poco a mio avviso.

Ivan.fab ha detto...

tutorisc andresti bene sul sito di Ziliani dove Capello è stato giustamente cacciato per far spazio al calcio spettacolo di Schuster... Alla Roma poteva vincere di più ma ha vinto. L'Inghilterra da anni ha un grande centrocampo, Beckham e Scholes dei tempi d'oro non eran certo patacche.

cydella ha detto...

Scusate, ma sono capace anche io ad allenare dopo essermi fatto comprare tutto e tutti. Ultimamente poi non mi sembrava neanche azzeccare più tanto neanche gli acquisti. A Madrid c'è stato il suicidio del Barcelona e una serie di arbitraggi scandalosi. Il 2° scudetto alla Juve è stato scippato al Milan, con una grande serie di arbitraggi incrociati. Alla Roma è riuscito a arrivare dietro all'Inter e in Champions ha sempre fatto ridere. Diamogli in mano il PSV di Hiddink e vediamo.

Ivan.fab ha detto...

Non regge il qualunquismo. Comprare son boni tutti, non sbagliare pochissimi. Grazie Marcello all'Inter sbagliò tutto, Ranieri al Chelsea fu un disastro, Benitez che è un Drago c'ha messo un secolo a fare una squadra da scudetto. C'è sempre questo rosicamento strisciante nel non voler ammettere mai che uno è bravo. Sarebbe da linkare la tabella dei giocatori portati da Capello e le vaccate fatte da Schuster dopo. Li si ride forte...

cydella ha detto...

Comunque al Milan non sceglieva niente, a Roma ha voluto Samuel, Emerson e Batistuta (chi non li avrebbe voluti?), al Real ha voluto Cannavaro e Emerson (e qui bisogna essere dei geni di sicuro). Il tutto spendendo cifre faraoniche. La sua bravura è riuscire a fare spendere i presidenti e questo è un grande merito, sia ben chiaro.

Jakala ha detto...

Avendo passato ben tre mesi la in Inghilterra, anche durante il sacco di Zagabria (titolo del Times, non della Gazzetta dello Sport) posso dire che quella partita è stata la svolta dell'opinione pubblica.

Quello che hanno tutti notato amici e nemici della stampa è il fatto che Capello ha ereditato un gruppo di giocatori e li ha trasformati in squadra.

Per renderlo più inglese hanno romanzato un incontro con John Charles durante il periodo in cui a Trieste c'era la Zona A e la Zona B; lui è di Gorizia, quindi in teoria un incontro era possibile.

Dane ha detto...

@Franco.Lampada: solo per precisare che Capello a Savicevic non ha dato nulla, anzi: ne è stato la briglia tirata per tutto il periodo milanista.
D'accordo sul Pallone d'Oro 94 ma Savicevic arrivò al Milan da Campione d'Europa dopo aver vinto praticamente da solo una Coppa Campioni con la Stella Rossa facendo diventare Capocannoniere del torneo tale Pancev (roba da farlo Ministro del Lavoro, altro che milione di posti di lavoro del Berlusca...): quello fu il miglior Savicevic di sempre, a cui fu scippato il Pallone D'Oro per la presenza del "francese" Papin (non ci fosse stato Zidane, nel 98 piuttosto che niente l'avrebbero dato a Djiorkaeff o a Desailly...).
E' stato il montenegrino semmai a regalare sprazzi di spettacolo ad una squadra fortissima ma francamente inguardabile (tranne che per i talebani rossoneri, ovvio...) dopo l'uscita di scena degli olandesi. Se poi vogliamo dare a Capello i meriti di aver aggiunto lo stopper della nazionale francese alla superdifesa italiana facciamolo, ma lasciamo stare Savicevic per cortesia. Quantomeno per il fatto che Capello lo tenne fuori in una Coppa Intercontinentale per far giocare Raduciou...

@Dag: "Gli arbitri spostarono ben poco a mio avviso."
Tipo quelli dei due rigori di Zebina?! O quelli di Kakà fermato in contropiede per....."fallo a favore"?!...oppure ti riferisci a quelli del "oggi ho fatto un capolavoro!..."?!...

@Jakala: sì, sacco di Zagabria è l'espressione giusta...

@Clinter: "A Madrid c'è stato il suicidio del Barcelona e una serie di arbitraggi scandalosi"
Senza contare che alla fine, dopo quel popò di campagna acquisti, ha vinto solo per la regola sugli scontri diretti, perchè primo in classifica ci è arrivato solo a pari merito del peggior Barça degli ultimi 10 anni. E ancora la gente si chiede perchè lo hanno esonerato...

dag_nasty ha detto...

Ritengo che gli arbitri non furono molto influenti sul risultato finale perchè il vantaggio fu piuttosto ampio sulla seconda e sproporzionato sulle altre... Puoi anche togliere punti alla Juve per i favori ricevuti, ma togli anche quelli a Milan e Inter contro altre squadre.
La mia sensazione è che la Juve l'avrebbe portato comunque a casa quel campionato, anche se si fosse giocato in Danimarca. Certo posso sbagliarmi, ma siamo nel campo delle opinioni, perchè le classifiche "corrette dalla moviola" non sono una scienza poi così esatta.
Poi sui campionati lippiani (non tutti) e sul secondo di Capello credo che la pensiamo allo stesso modo.

Dane ha detto...

Dag, se mi dici che secondo te per la forza di quella squadra quella Juve avrebbe vinto lo stesso il campionato posso accettarlo come discorso (e in questo senso il fatto ch'io sia o meno d'accordo con questa tua valutazione non sposta nulla).
Che tu ti basi sui punti di distacco alla fine del campionato però no, perchè di fronte a certi scandali una squadra può anche mollare a metà campionato e mettersi l'anima in pace. Non dico che sia andata così, è solo un esempio, comunque...

p.s.: succede anche durante le singole partite: chi ricorda Milan-Lione o la tanto decantata finale di Champions di Mourinho?!... Poi, certo: "nel secondo tempo la Juventus ha legittimato il vantaggio", come no...

campatelli ha detto...

Nella stagione 2004/05, la prima di Capello, la Juventus iniziò con 3 vittorie su 3,mentre il Milan pareggiò la prima in casa con il Livorno (2-2, tifosi con la famosa bandana), ne vinse una fuori e perse in casa 1-2 contro il Messina, in un turno mi pare serale.
Dopo 3 giornate erano già a -5 dalla Juve.
La Juventus andò come un treno per tutto il girone di andata, il Milan si riprese e a 4 giornate dalla fine del girone di andata ci fu Juve Milan dove in effetti fu sfavorito.
Tuttavia non penso proprio che il Milan allora decise di non giocare più in campionato...anzi.
Arrivò un punto all'inizio del girone di ritorno in cui il campionato sembrava finito:La Juve vinse a Bergamo ed il Milan perse inopinatamente in casa 0-1, con gol mi pare di Pecchia (Bologna allenato da Mazzone, la vera bestia nera di Ancelotti in quanto molto difensivo).
Dopo quel turno Juve e Milan erano separate da 8 punti...ma nell'arco di 7 giorni tornarono a 2 di distacco mi pare:la Juve perse con Palermo fuori e Inter in casa...
Insomma.. era in fase calante, il Milan stava bene...e molte partite le risolveva con fortuna alla fine (Milan Cagliari 2-1 gol al 92 esimo).
La Juve pareggiò 3-3 a Firenze, a Messina...e dopo la partita con l'Inter, dovette fare a meno di Ibra perchè appiedato per 3 giornate dal giudice sportivo.
Tra fine aprile ed inizio maggio, il Milan in 7 giorni, giocò, oltre al campionato, le 2 semifinali tiratissime e sudatissime contro il Psv,dove, e lo dico senza tema di smentita alcuna, gli olandesi strameritavano di passare per mole di gioco fatta.
Al martedi il Milan giocò contro di loro in casa, domenica campionato, il mercoledi successivo battaglia in olanda e domenica c'era la Juve in casa...affrontata a pari punti.
Penso che questo tour de force sia stato decisivo ed abbia giocato a favore della Juve, che tuttavia si presentò a Milano senza Ibra (uno dei pochi casi in cui la squalifica non fu ridotta), con un Trezeguet che tornava dopo 2-3 mesi di stop, con una squadra abbastanza mal messa.
Quello fu una specie di spareggio..ma fu vinto meritatamente...
Ovviamente dopo aver perso in casa e con solo 3 giornate di campionato da giocare, il Milan smise di concorrere...avendo pure una finale di Champions da preparare e giocare.
Non è certo colpa della Juve se il Milan perse in casa con Messina e Bologna...i bianconeri ebbero semplicemente un cammino più omogeneo e regolare,in testa dalla prima all'ultima giornata...
Il Milan, un Milan effettivamente fortissimo, forse il più competitivo tra quelli di Ancelotti, poteva benissimo fare l'accoppiata Champions Campionato...non riuscì per non molto...e soprattutto per quello che successe in finale, irripetibile anche se si giocasse altre 100 volte.

Dane ha detto...

Ossignùr, non ho mai detto che il Milan a metà campionato mollò (anche se questa è una voce più volte ribadita dall'entourage rossonero, anche se magari come alibi ipocrita. Di certo dopo quella partita di Torino, chiunque si sarebbe messo l'anima in pace per il campionato...).
Ho solo detto che non è il distacco a fine campionato che può testimoniare che una squadra corrotta avrebbe vinto lo stesso. Perchè un distacco a fine campionato o a fine partita può esser generato da molti fattori che generano il famoso "risultato bugiardo" (difatti ho citato quel Milan-Lyone 3-1 tanto roboante nel risultato ma dove fino a pochi minuti dalla fine il Milan era eliminato...).
Dopodichè ho detto la mia e non mi interessa riaprire il discorso per litigare. Non mi interessa nemmeno ricordare che esattamente l'anno prima il Milan arrivò allo scontro diretto (quella volta con la Roma...) a -6 dalla capolista (battuta e poi superata sullo slancio di lì a poco...) oppure che quello Juve-Milan fu "anestetizzato" a tavolino già dalla domenica precedente coi famosi fatti di Bologna-Juve (cosìcchè, partendo da -5, nemmeno vincendo lo scontro diretto il Milan avrebbe raggiunto la capolista). A casa mia si chiama paracadute ed è la differenza tra i normali campionati in cui una capolista gode di un po' di sudditanza nei confronti delle altre e i campionati di Moggi in cui ogni combinazione era studiata a tavolino, pardòn, al telefono. Ecco perchè dico che i distacchi vanno analizzati, perchè dire che il Milan perdeva punti con le piccole perchè non aveva il carattere della Juve (tipo quello avuto contro il Bologna, magari...) è un po' troppo comodo.
In ogni caso non capisco perchè se Milan, Roma o Inter vincono all'ultimo minuto hanno culo mentre la Juve ha carattere ma non mi interessa avere una risposta.
Tanto, qualsiasi cosa dicessi verrebbe bollata nel solito modo.....

campatelli ha detto...

Io non mi sono mai sognato di analizzare un campionato analizzando il distacco finale...non so nemmeno quanti punti alla fine divisero Juventus e Milan...ma anche se sono 5-6 per me non cambia la sostanza della cosa...in quasi tutto il girone di ritorno, fu un testa a testa secondo me appassionante...poi è chiaro che perso lo scontro diretto, il Milan pareggiò a Lecce, in casa con il Palermo ed a Udine e la Juve ne vinse 2 e pareggiò 1, ma non conta.
Resta il fatto che il Milan quell'anno perse in casa con Messina e Bologna ed in trasferta al ritorno contro Livorno e Siena...in questo secondo me Moggi non c'entra nulla...sono troppe 4 sconfitte con squadre diciamo piccole se ambisci allo scudetto.
Le squadre di Ancelotti hanno sempre patito le piccole...questo è un dato di fatto ed accadeva anche con lui alla guida della Juve...tanto per fare un esempio nei 2 anni in cui allenò la Juve, 2 volte al primo anno pareggiò con il Brescia di Mazzone...di cui ha sempre sofferto il catenaccio ben organizzato, per non parlare poi della sconfitta di Perugia.

dag_nasty ha detto...

Il distacco l'avevo citato io, ma posso anche ammettere che non è il parametro giusto.
Comunque io non volevo fare un'analisi in chiave Calciopoli, ma dire semplicemente che quel campionato può stare tranquillamente nel palmares di Fabio Capello, perchè per quanto riguarda gli uomini di campo (giocatori e allenatore) è meritatissimo.
Poi io faccio dei distinguo per l'assegnazione di quel campionato alla SOCIETÀ Juve. Ma qui si parlava di Capello e quel campionato lui lo vinse senza se e senza ma.

Dane ha detto...

L'analisi sul distacco finale non era tua ma di Dag, ed è a lui che infatti rispondevo.
In ogni caso, al di là delle sensazioni personali e delle opinioni:
1) A sto punto cade la teoria di Dag. Perchè se la Juve a tre giornate dalla fine è arrivata allo scontro diretto a pari punti col Milan "che perde punti con le piccole" significa che tutta questa superiorità schiacciante non s'è vista. Quindi, fatta la tara degli arbitraggi...
2) Che il Milan di Ancelotti fatichi con le piccole è un fatto acclarato. Di certo se da una parte ci sono i gol regolari annullati a Sheva a Siena (in una di quelle partite in cui qualcuno poteva commentare soddisfatto "ho fatto un capolavoro...") e dall'altra partite come quelle di Bologna in cui ai rossoblù vengon negati due rigori per poi esser puniti nel finale con una punizione (poi bisogna esser bravi come Nedved a batterle, certo, ma meglio averle a favore che contro...) fischiata per fallo.....in attacco di Ibra (!!!), sentir parlare di "Juve cinica" e "Milan sprecone" fa un po' ridere.
3) Il testa-a-testa possiamo anche considerarlo appassionante. A me "appassionò" la curiosità del fatto che una volta trovatesi a pari punti nessuno ebbe il "coraggio" di rompere l'equilibrio, accompagnando le due portaerei fino allo scontro diretto: quando perdeva colpi l'una, e pareva che il campionato potesse prendere un certo indirizzo, subito l'altra faceva altrettanto (magari nel posticipo serale...Così a memoria, se non ricordo male, fu il Milan "sprecone" che più volte giocò sapendo del risultato dei bianconeri ma non riuscì ad approfittarne...).
La squalifica di Ibra (il Milan non è la Walt Disney e Meani non è Frate Tuck...) ricordò a tutti la pioggia "lavatrice" di Perugia, poi se i capelliani vogliono fregiarsi di un campionato cancellato (non era successo nemmeno nell'80...) facciano pure: di certo, messe da parte le rispettive opinioni personali, restano fatti abbastanza evidenti...

Angius63 ha detto...

Io veramente non capisco perchè si continui a disquisire su quei due campionati vinti dalla Juve d Capello. I fatti emersi dopo annullano del tutto i meriti di Capello (perchè non è possibile quntificarli con precisione) o dei giocatori (che in campo non si accorgevano di nulla, questa mi fa scompisciare dal ridere). Altro che senza se e senza ma, la SOCIETA' Juve ha tramato per indirizzare le cose sul campo, quindi nessun aspetto è slegato dall'altro. Certo, il Milan perde a Siena e la Juve fa tre gol in 10 minuti, lo scudetto si vince con le piccole...

Dane ha detto...

Bravo Angius, hai centrato il punto. Tu pensa se Materazzi avesse fratturato le gambe a due laziali.....

dag_nasty ha detto...

x Angius: perchè io non parlavo della Juve, ma di Fabio Capello. Che da parte sua ha fatto cìò che si chiede ad un allenatore, cioè fare un grande campionato.
Il post originale era su Capello e si parlava di cosa avesse vinto. Io credo che gli si possa dare anche i meriti di quel campionato:
a LUI beninteso (e ai giocatori), ma non alla Juve. È un distinguo molto importante e, mi pare, motivato. Poi, come detto, siamo nel campo delle opinioni.

Angius63 ha detto...

Dag_nasty: ho capito benissimo il discorso. Capello per me è un allenatore che fa rendere al massimo i giocatori, che non bada molto ai rapporti umani con la squadra, abbastanza arrogante (non gli ho mai sentito ammettere di aver perso legittimamente, sarà successo anche a lui , no?) che ha vinto (soprattutto i lunghi tornei) ovunque sia stato. Senz'altro un top 10 tra i tecnici nel mondo. Non includerei nel suo albo d'oro, e quindi neanche tra i suoi meriti, quei due campionati alla guida della Juve, tutto qui.

alenar ha detto...

Concordo su Stefano sul titolo del post: il problema di Capello è quello di non lasciare tracce, sia in senso tecnico, poichè per il suo modo di costruire le squadre (mercati onerosi alla ricerca di campioni esperti per vincere subito) in genere al termine del suo ciclo rimane solo la bacheca. Le varie tifoserie non lo hanno mai amato per questioni di carattere e di arroganza, ma la sua professionalità e il suo cinismo legato ai risultati va rispettato.Ancor più nella nuova veste di Ct inglese: bisogna dargli atto di essersi messo in gioco in un ruolo complicato e nel suo primo anno ha fatto il Capello in grande spolvero: cosa si dovrebbe chiedergli di più, se non battere proprio i croati artefici dell'eliminazione vergognosa dagli europei? Da selezionatore Capello potrà tirar fuori il meglio di sè, ossia la sua capacità di far rendere al meglio i campioni a disposizione. Che in Inghilterra non sono poi tantissimi, con una singolare concentrazione in certi ruoli e lacune profonde in altri (situazione attaccanti e porteiere tutta da definire). La curiosità di vederlo all'opera in Sudafrica, nelle fasi finali del mondiale è tantissima. Penso che i suoi detrattori si divertiranno un mondo, io non sarei tanto ottimista: gli inglesi storicamente arrivanno cotti a queste manifestazioni, ancor più in questi anni con le loro squadre migliori impegnatissime nelle coppe europee. In più don Fabio deve dimostrare di sapersi districare in tornei brevi e legati al colpo di fantasia e del destino. Non è ai stato nelle sue corde inventarsi lo Schillaci di turno...Sugli scudetti juventini non vorrei tornare sulla conta dei vantaggi, delle rose a disposizione, delle telefonate moggiane. La cosa più antipatica che si potrebbe rilevare è che Capello atterrò sulla panchina bianconera dopo aver combattutto una specie di guerra di religione all'epoca romanista. Giusto sottolineare che "non poteva non sapere". Ma è un concetto che andrebbe esteso ad allenatori e giocatori di tutti i club che vivevano in quel sistema corrotto.

dag_nasty ha detto...

Pradossalmente la critica che molti fanno a Capello è proprio quella di "lasciare tracce", ma in senso negativo, ossia spremendo a più non posso i suoi giocatori, portandoli oltre i loro limiti e lasciandoli in seguito scarichi dal punto di vista mentale soprattutto.

Poi concordo sullo scetticismo di Alenar per Sudafrica 2010, vedremo... anche da parte mia la curiosità è tanta.

Dane ha detto...

Alenar ha centrato il punto: Capello è bravo a prender squadre già costruite da altri e mettere a posto poche cose magari tramite l'acquisto di campioni che qualunque adepto del bianco col Campari al Bar Sport comprerebbe ad occhi chiusi (da angolo dell'umorismo l'ultima lista della spesa fatta al Real: Cannavaro, Emerson, Buffon, Kakà, Ibra. Nonostante gli sforzi di Guido Rossi arrivarono solo i primi due...): non ci voleva Happel per aggiungere Savicevic al Milan di Sacchi, non ci voleva Pozzo per aggiungere Suker a Raul e Hierro. Però forse ci voleva Sebes per far funzionare quel Aldo Serena "boa stile hockey su ghiaccio" o Michels per quel 3-5-2 con Ba fatto comprare apposta.
Capello ha grandissime capacità motivazionali e gestionali, ma dal punto di vista del gioco non è mai riuscito a costruire o lasciare in eredità qualcosa che fosse "calcistico". Vedremo se ci riuscirà con una nazionale a cui non riesce di giocare a calcio dal 21° secolo...