Strutturalmente disoneste


Quasi tutte le leghe del mondo, di qualsiasi sport e fatta eccezione per i soliti esempi (NBA, NFL) o per il dilettantismo puro, sono strutturalmente disoneste. Non per corruzione di arbitri, doping finanziario ed ematico, condizionamenti di vario tipo: tutti elementi da tenere presente, ma che in paesi teoricamente onesti potrebbero anche non esistere. Il problema è che non c'è alcun merito nel vincere, o comunque nello stare ad alto livello, basando la propria forza in campo su quella finanziaria. Gli Wizards fanno firmare uno scellerato contratto da 111 milioni di dollari a Gilbert Arenas rotto? La pagheranno per i prossimi sei anni, perché oltre a dover dare i soldi ad Agent Zero non potranno utilizzare quella cifra per ingaggiare altri campioni se non sfruttando regole (tipo la luxury tax) che comportano oneri molto più grandi della pura spesa supplementare oltre il salary cap. Moratti paga 25 milioni (18 e rotti più Pelé) di euro Quaresma, che a quella cifra in Europa non aveva alcun mercato e che adesso Mourinho ha quasi accantonato? Se vuole ne può prendere altri 10 di Quaresma, rimettendo anche a posto il bilancio tramite aumenti di capitale, così come il Milan può reingaggiare non solo Shevchenko ma anche Pierino Prati ed avere lo stesso la possibilità di inseguire Aguero (è una idiozia, ma l'abbiamo scritta per essere trovati dai motori di ricerca): questo per dire che il mito dei 'bilanci a posto' da un punto di vista sportivo è un falso clamoroso. Jurgen Klinsmann si è detto entusiasta per le crisi a catena che stanno schiantando i club basati sul modello del 'ricco che mette i soldi', che lasceranno in piedi solo i club che traggono la propria ricchezza dall'attività caratteristica, e chi ama il calcio non può che essere d'accordo con l'allenatore del Bayern Monaco: club che viene citato spesso a sproposito come esempio di prepotenza (in patria), ma che in realtà è uno dei pochi esempi mondiali di azionariato popolare funzionante. La fusione fra Khimki e Saturn Ramenskoye, due club della regione di Mosca ugualmente alla canna del gas, è un'ulteriore buona notizia: guardando su Sky il campionato russo si rimane stupiti per gli stadi quasi totalmente vuoti, un po' come accade per la nostra serie B o addirittura per le partite di cartello di A (il poco pubblico di Inter-Napoli non ha fatto riflettere nessuno). Come faranno ad andare avanti? Questa la domanda, oltre a quella sul costo dei diritti tivù. La risposta del presidente della Regione di Mosca, il famoso generale Boris Gromov (rimarrà nella storia per essere stato l'ultimo militare sovietico a lasciare l'Afghanistan), è stata semplice: fusione fra due club che rischiavano di scomparire. Casualmente lui è presidente di uno di loro, il Saturn, finora finanziato proprio dalla Regione: il ricco che ci mette i soldi può essere anche il settore pubblico, come insegna il nostro bello e sano sport di provincia. Poi qualcuno si chiede perchè la nazionali vadano conservate.

Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it

22 commenti:

Calvin ha detto...

clap clap clap.

aggiuntina: i proventi della luxury tax (1$ per ogni dollaro di salari sopra il luxury tax cap, che è un po' piu' alto del salary cap) sono redistribuiti tra i club che non la pagano. quindi oltre a penalizzare chi punta tutto sullo spendi e spandi (tipo i knicks, con risultati tipo prima inter di moratti) si trasferiscono anche fondi verso le squadre virtuose. non c'è che dire, un altro pianeta.

jeffbuckley ha detto...

Direttore, premesso che idealmente condivido tutto, faccio alcune considerazioni: 1. finchè sentiremo eminenti politici fare affermazioni del tipo "...X (metteteci la città che volete) non può stare senza serie A.." o " ..non è giusto che il meraviglioso pubblico di Y paghi per pochi scalmanati.." non mi pare che si possa pensare ad un sistema dove sopravvivono solo quelli che possono contare sulle entrate derivanti dalla propria specifica attività. Panem et circenses cazzo, almeno in trequarti d’Italia. 2. continuo a non capire come trasformare la DisUnione Europea in un mercato chiuso come quello delle leghe USA, senza retrocessioni, senza campionati extra (le Coppe) riservati ai pochi vincitori etc.. Perchè credo sia soprattutto per questo (oltrechè per la sacra consapevolezza che lo sport è prima di tutto uno spettacolo, poi un business - che in america è lo stesso - e infine, appunto, uno sport) se le cose funzionano in un certo modo. 3. quando si difende la povera Sky perchè le "famiglie dei tifosi di calcio" non possono rinunciare ad un pacchetto di Marlboro al mese, non si dovrebbe anche considerare che l’attuale situazione del nostro calcio dipende un po’ anche dalla droga iniettata a piene mani da chi, in cambio, ogni domenica trasmette tre partite su nove in chiaro?

Stefano Olivari ha detto...

Una lega chiusa è possibile solo all'interno di uno spazio economico con le stesse regole di mercato (l'Unione Europea potrebbe andare bene) e fiscali (già qui l'UE cade) ovunque. La causa della non sportività di alcun campionato europeo (anche della Champions League) risiede non solo nei ricavi ma nei costi no limits: come Jeff credo che ci terremo per sempre la situazione attuale, commentando i fallimenti con la retorica dei 'bilanci a posto'. Bene per il Codice Civile, ma poi guardare qualla roba lì in campo è sempre più difficile.

Nick ha detto...

D'accordo, ma anche un campionato a livello UE...come potrebbe esistere?
Ci vorrebbero ALMENO 3-4 serie (tipo serie A, B, C) o, peggio ancora, 3-4 divisioni fra pari.
Con final eight scudetto, magari.
Brividi...

Calvin ha detto...

Rompo un po' le scatole va'. Per me al tifoso medio, parecchi lettori di indiscreto compresi, va benissimo cosi'. Basta vedere quante discussioni ci sono qui sul sito sulle solite tre squadre e quante sul resto dello sport mondiale. Alla fine la maggioranza dei tifosi si concentra sulle grandi squadre, da noi piu' che in UK o in Germania. Come fai a convincere gente che quando gli va male arriva terza che un campionato dove tutti hanno le stesse possibilita' e' cosa buona e giusta??

jeffbuckley ha detto...

Vincenzo, non è questione di accettare rassegnati lo status quo. Si sta solo dicendo che i campionati nazionali servono anche per accedere alle coppe europee dove te la giochi con squadre di altri paesi. per essere competitivo dovresti quindi avere le stesse regole in tutti i paesi in modo che, che so, il salary cap o la proibizione di avere aiuti di stato, sia uguale per tutti. Secondo te questo è possibile nella UE di oggi? Poi siamo tutti d'accordo che, restando all'interno del nostro orticello, sarebbe auspicabile perlomeno che tutte le squadre pagassero regolarmente stipendi, tasse e contributi, senza ricevere sovvenzioni pubbliche, come fanno certi comuniprovincieregioni, che il giudice sportivo (ma esiste ancora?) punisse regolarmente ed in maniera uniforme ogni minimo accenno di protesta di un tesserato contro gli arbitri (perchè le proteste delle grandi hanno una risonanza mediatica e quindi una efficacia maggiore) etc..

jeremy ha detto...

Vincenzo, forse non ci va benissimo cosi. Tutte queste discussioni e ricerche di riformare il gioco piu bello del mondo in Italia (hihihihihi) sono proprio dovute alla consapevolezza di avere un campionato molto prevedibile, poco incline alle regole, dove le solite tre la fanno da padrone perche sono arrivate prima degli altri e hanno saputo mantenere lo status quo. E allora cerchiamo altrove formule diverse per poter rendere competitivo il calcio soprattutto in Italia. In Inghilterra fanno affari d'oro e in Germania gli stadi sono sempre pieni, per molti fattori diversi, ma soprattutto per la sensazione di regole ben chiare e seguite, dalla gestione del tifoso alla gestione societaria. Quando sento parlare di Hoffeneim come il Chievo mi viene da ridere, ad esempio. Un multimiliardario (il padrone di Sap, il piu utilizzato e copiato software al mondo per le aziende)fa diventare un club mediocre in un top team a livello nazionale perche sa che bene o male nessuno glielo impedira, come è giusto che sia.

Massimo ha detto...

Stefano: Cristiano Ronaldo all'Inter è un progetto reale-realistico oppure solo propaganda?

Dane ha detto...

La terza che hai detto...

Stefano Olivari ha detto...

Io vorrei rifondare la Mobilquattro e ingaggiare LeBron James, ma non ho a mia disposizione un giornalista che titoli 'Olivari, idea LeBron'.

Dane ha detto...

Appunto...

p.s.: Direttore, non faccia il modesto: Lei E' un giornale, quindi non ha nemmeno bisogno dell'ascaro di turno...

Stefano Olivari ha detto...

Potrei prezzolare me stesso, in una sorta di partita di giro. Adesso sento il commercialista...

jeremy ha detto...

Che fa poi? Si autoversa la ritenuta????:-)))

Gargaroz ha detto...

Direttore, mi permetta, la campagna di stampa dovrebbe essere un crescendo del tipo:

Giorno 1: "Mobilquattro-LeBron: contatto !!!"
Giorno 2: "Mobilquattro-LeBron: SI !!!"
Giorno 3: "LeBron: Mobilquattro arrivo !!!"
Giorno 4: "LeBron: Mobilquattro, scelta di vita"

Stefano Olivari ha detto...

Giorno 5: 'LeBron ha già trovato casa a Milano, oltre all'asilo per i figli'.
Giorno 6: 'LeBron: la Mobilquattro è una famiglia'.

Massimo ha detto...

giorno 7: la moglie di lebron james: "ho sempre sognato di fare la valletta a teleolivari!"

jeremy ha detto...

Giorno 8: MobilJames!

Giorno 9: Cena segreta Lebron-Olivari.

Giorno 10: Progetto segreto per parquettare Sansiro.

Italo Muti ha detto...

Giorno 11:
Si divide in zolle il parquet di San Siro e icomincia la prenotazione delle stesse presso MCC

Italo

Gargaroz ha detto...

Giorno 12 "Moratti: vendo la Saras e compro la Mobilquattro"

P.S. Direttore, per le vallette di TeleOlivari suggerisco il nome...le Indiscretine...

Dane ha detto...

Questo come lo chiamiamo, il Muro del Basket, della Satira Giornalistica o semplicemente della Minchiata?!... :-D

p.s.: le Indiscretine è da standing ovation, ho già in mente i costumi di scena!!!...

Nick ha detto...

Giorno 12 e giorno 13: pausa.

Giorno 14: "Mobilquattro-LeBron: contatto !!!"

E si ricomincia...con Ronaldinho sono andati avanti così 3 anni.

Dane ha detto...

Eh no, Nick: il giorno 12 pausa, ma il giorno 13 il Patròn Olivari commenta l'affare saltato dicendo di esser stato sempre scettico sulla validità dell'operazione.
Poi il 14 si ricomincia...